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Allegato A
Seduta n. 31 del 25/7/2006
RELAZIONE SULLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALL'UNIONE EUROPEA (DOC. LXXXVII, N. 1)
(Sezione 1 - Risoluzione)
La Camera,
esaminata la relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2005;
considerando che l'ulteriore sviluppo, approfondimento e rinnovamento del processo di integrazione europea rappresenta un obiettivo prioritario dell'Italia, in quanto corrisponde ai suoi valori costituzionali e ai suoi principali interessi strategici di politica interna e internazionale;
rilevata la necessità che in questa fase del processo d'integrazione, l'Italia, in linea con la sua posizione tradizionalmente europeista, tenendo conto delle gravi difficoltà conosciute dall'Unione europea nell'ultimo anno, assuma tutte le iniziative appropriate al fine di favorire il rilancio dell'integrazione politica europea;
considerato che dalla crisi si esce con più Europa, più democrazia e partecipazione, più efficacia nelle politiche, più diritti sociali e di cittadinanza; rilevata la necessità dì attuare con più convinzione e determinazione i processi e le strategie europee in corso, accrescendo il coordinamento e l'integrazione delle politiche economiche e fiscali, sviluppando accordi particolari tra i Paesi delta zona Euro, e rafforzando gli aspetti istituzionali politici e sociali della zona Euro, anche per la lotta ai paradisi fiscali;
considerando che occorre rafforzare notevolmente l'azione internazionale dell'Unione europea nel costruire un nuovo multilateralismo efficace e rafforzare la sua presenza politica, in particolare nel Mediterraneo, nelle altre regioni più vicine ed in Africa;
sottolineata l'importanza di una partecipazione più attiva dei parlamenti e delle comunità nazionali ai processi europei e, in particolare, al rilancio del processo di riforma istituzionale;
considerato che la definizione di procedure e strumenti per una partecipazione più efficace del nostro Paese nelle sedi decisionali europee rappresenta una delle questioni prioritarie da affrontare in questa legislatura per una più efficace armonizzazione dell'ordinamento nazionale con quello europeo;
rilevato che, la relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea assume pertanto una particolare importanza in quanto consente di realizzare un più stretto raccordo tra Parlamento e Governo nella definizione degli orientamenti e dalle posizioni che il nostro Paese dovrà assumere per partecipare in modo efficace e coerente alle varie fasi di elaborazione delle decisioni comunitarie e per acquisire «a consuntivo» elementi di informazione e valutazione sulle posizioni assunte e gli obiettivi conseguiti dal Governo nelle competenti sedi europee tenuto conto che la relazione per il 2005, in ragione dello scioglimento delle Camere, è stata sottoposta alla Camera dei deputati a lunga distanza dalla sua predisposizione e presentazione, considerata la scelta del nuovo
Governo di non elaborare e presentare una nuova relazione, per evitare ulteriori ritardi nell'esame parlamentare;
considerata l'opportunità di richiamare l'attenzione del Governo sulla necessità che le prossime relazioni siano pienamente conformi al dettato dell'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, illustrando in modo più omogeneo ed organico non solo il rendiconto delle attività svolte ma anche gli orientamenti che intende assumere per l'anno in corso;
apprezzata la disponibilità dimostrata dal ministro delle politiche europee che ha fornito nel corso dell'esame della relazione del Governo in Commissione ulteriori e più aggiornati elementi di valutazione e informazione su alcune delle più significative iniziative in corso dell'Unione europea;
rilevato che il Parlamento riceva un'informazione qualificata e tempestiva, oltre che sulle attività decisionali in corso presso le istituzioni dell'Unione europea, anche sulle procedure di infrazione ed i procedimenti giurisdizionali riguardanti l'Italia in modo da prevenire violazioni del diritto comunitario o adeguare l'ordinamento nazionale;
impegna il Governo
a) con riferimento al processo costituzionale europeo:
a sostenere, anche cogliendo l'occasione del cinquantesimo anniversario dei Trattati di Roma e in stretto coordinamento con il Parlamento, tutte le iniziative utili a rilanciare il processo di integrazione europea, favorendo un ruolo più attivo dei parlamenti nazionali nel rispetto delle prerogative delle istituzioni comunitarie;
a rilanciare il processo costituzionale, lavorando affinché l'Europa si doti di una Costituzione su cui i cittadini potranno esprimersi in occasione delle elezioni europee del 2009;
b) con riferimento a immediate iniziative di rilancio:
a sostenere, anche alla luce delle conclusioni del Consiglio europeo del 15-16 giugno 2006, l'avvio da parte dell'Unione europea di progetti concreti, in particolare nei seguenti settori: sicurezza, controllo delle frontiere, lotta al terrorismo, immigrazione, politica energetica, ricerca;
a sviluppare e rafforzare l'attuazione concreta della democrazia partecipativa e della cittadinanza europea applicando il contenuto dei Titolo «Vita democratica» del progetto di trattato costituzionale e le disposizioni concernenti i parlamenti nazionali e attivando nuove iniziative sui temi dell'immigrazione, integrazione, cittadinanza e sicurezza sulla base dei valori espressi dalla Carta dei Diritti Fondamentali;
a tal fine a rafforzare anche il programma dì servizio volontario europeo e a proseguire nell'apertura del servizio civile nazionale italiano alla mobilità e agli scambi europei, come strumento per promuovere una cittadinanza europea attiva;
a valutare l'opportunità dì sostenere 1o sforzo della Commissione europea per sviluppare una nuova politica di comunicazione fondata sul diritto all'informazione e alla libertà di espressione, inclusione, diversità e partecipazione, attraverso in particolare l'educazione civica europea ed azioni regionali e locali;
c) con riguardo alla politica estera e di sicurezza comune:
a sostenere tutte le iniziative utili al fine di sviluppare una vera politica estera e di sicurezza comune e la politica di vicinato, a consolidare la posizione internazionale dell'Unione europea e a promuovere un nuovo efficace multilateralismo;
a promuovere l'adozione, sulla base dei trattati esistenti, di nuove misure per migliorare, tra l'altro, la pianificazione strategica, la coerenza tra i vari strumenti di politica esterna dell'Unione nonché la
cooperazione tra le istituzioni dell'Unione europea e tra queste ultime e gli Stati membri;
a sostenere, in questo contesto, un pieno sfruttamento del grande potenziate della dimensione esterna delle politiche comuni;
ad assicurare l'ulteriore sviluppo della politica europea dì vicinato che deve diventare uno degli assi strategici dell'azione esterna dell' Europa, in particolare nel Mediterraneo, e nel Medioriente, per sviluppare una cooperazione politica, economica, sociale, culturale per la promozione della democrazia e dei diritti umani per la soluzione di tutti i conflitti aperti, nel pieno rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, offrendo maggiori opportunità di cooperazione e integrazione regionale;
ad adoperarsi in particolare affinché l'Unione europea assuma con rinnovato vigore l'iniziativa per la soluzione dei conflitto israelo-palestinese sulla base del principio «due popoli-due stati»;
a promuovere e sviluppare con forza il ruolo delle organizzazioni non governative e della società civile per favorire il dialogo, l'interposizione non violenta, la diplomazia dei popoli e la mediazione in vista della creazione di un Corpo umanitario europeo;
a promuovere azioni positive di cooperazione internazionale per lo sviluppo umano e di dialogo interculturale per favorire l'integrazione e tagliare alla radice i semi dell'odio, del fondamentalismo e del terrorismo, anche utilizzando più efficacemente la Fondazione Anna Lindh per il dialogo interculturale;
d) con riguardo al processo di allargamento dell'Unione europea:
a promuovere la definizione di adeguati standard di diritti sociali che traducano il processo di allargamento in un innalzamento del livello dei diritti di cittadinanza e della qualità della vita;
a sostenere l'ingresso della Bulgaria e della Romania a partire dal 1o gennaio 2007 e a favorire la progressiva integrazione di tutti gli altri Paesi balcanici nell'Unione europea, a cominciare dalla Croazia;
a proseguire il negoziato con la Turchia secondo il calendario e i criteri stabiliti, ivi incluso il rispetto dei diritti di tutte le minoranze;
a promuovere una obiettiva riflessione sulla capacità di assorbimento dell'Unione europea, eventualmente richiedendo alla Commissione europea una valutazione specifica sull'impatto dei futuri allargamenti sulle varie politiche comuni nel rapporto che dovrà presentare al Consiglio europeo nel dicembre 2006;
a verificare comunque che non vengano introdotti, direttamente o indirettamente, criteri di adesione nuovi rispetto agli impegni assunti in precedenza dall'Unione europea nei confronti dei Paesi che aspirano ad aderirvi;
e) con riguardo allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia:
a promuovere la tempestiva attuazione del programma pluriennale di misure (2005-2009) per il rafforzamento dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell'Unione europea (cosiddetto programma dell'Aja);
ad assicurare che l'approccio globale in materia di lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata e le specifiche misure di contrasto a tali fenomeni non siano in contrasto con le garanzie di uno Stato di diritto;
ad adoperarsi per ampliare e armonizzare a livello di Unione europea il quadro delle disposizioni penali con riferimento ai reati di incitamento a commettere atti terroristici e di reclutamento a scopo di terrorismo;
a definire tempestivamente e in stretto raccordo con il Parlamento la posizione
italiana in merito al cosiddetto «pacchetto Frattini», recentemente presentato dalla Commissione europea;
a sostenere, in particolare, il ricorso alla cosiddetta «clausola passerella» di cui all'articolo 42 del Trattato sull'Unione europea e all'articolo 67, paragrafo 2, secondo trattino, del Trattato Comunità europea, in modo da assicurare che ulteriori materie relative a libertà, sicurezza e giustizia - cooperazione di polizia e giudiziaria penale, immigrazione legale - possano essere esaminate con procedura di codecisione e con il voto a maggioranza qualificata del Consiglio;
a procedere in tempi rapidi, secondo gli orientamenti già manifestati dal Governo, alla ratifica della Convenzione Prüm, stipulata il 27 maggio 2005 da Germania, Francia, Spagna, Austria, Belgio, Lussemburgo ed Olanda, che stabilisce tra i paesi contraenti forme di cooperazione di polizia nella lotta alla criminalità transfrontaliera, ulteriori rispetto a quelle previste dall'attuale normativa dell'Unione europea;
f) con riguardo alla zona euro:
a fare crescere l'eurogruppo, rafforzando il coordinamento delle politiche economiche, dell'occupazione, sociali e fiscali all'interno della zona euro;
a promuovere una rappresentanza unitaria dell'area euro nelle istituzioni finanziarie internazionali;
a valutare anche l'opportunità di ricorrere alle forme di cooperazione rafforzata appropriate, non in modo esclusivo, ma aperto a tutti coloro che vogliano parteciparvi, come strumento per il consolidamento dell'unione economica e di rilancio dell'integrazione politica;
g) con riferimento alla strategia di Lisbona rinnovata:
a verificare se il Piano per l'innovazione, la crescita e l'occupazione (PICO), adottato dal Governo nel 2005, disponga di risorse adeguate ai fini dell'attuazione delle misure da esso previste e richieda interventi di adeguamento, soprattutto in relazione alle osservazioni espresse dalla Commissione europea;
a valutare l'opportunità di integrare il PICO con le nuove priorità identificate dal Consiglio europeo del marzo 2006: migliorare, attraverso l'innovazione di prodotto e di processo, il potenziale competitivo delle imprese, investire in conoscenza ed innovazione, incrementare l'occupazione giovanile e femminile, creare una politica energetica, aumentare la competizione nell'industria e nei servizi;
ad indicare, in particolare, gli strumenti e le risorse per assicurare il conseguimento entro il 2010 dell'obiettivo fondamentale di destinare almeno il 2,5 per cento del PIL alle spese per la ricerca;
a promuovere il dibattito a livello di Unione europea sul futuro del modello sociale europeo, con particolare riferimento alle politiche per la protezione sociale e l'integrazione sociale a ai cambiamenti demografici;
a coinvolgere in modo tempestivo e sistematico le Camere sia nella verifica dello stato di attuazione del PICO sia nella ridefinizione delle priorità politiche e delle relative azioni;
h) con riguardo al mercato interno e alla concorrenza:
a seguire con particolare attenzione, informandone il Parlamento, il negoziato sulla proposta di regolamento concernerete la registrazione, 1a valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) nonché sulla proposta di regolamento sulle tariffe di roaming per l'uso dei telefoni cellulari all'estero;
a seguire con particolare attenzione, informandone il Parlamento, le iniziative volte a dare attuazione del Libro bianco sulla politica comunitaria nel settore dei servizi finanziari 2005-2010;
i) con riguardo alla società dell'informazione e alle telecomunicazioni:
a contribuire, in raccordo con il Parlamento, ad una rapida definizione della proposta di modifica della direttiva «TV senza frontiere», in considerazione della sua significativa importanza ai fini del pluralismo politico, sociale, culturale e relìgioso e dell'adeguamento allo sviluppo tecnologico e del mercato nei settore audiovisivo in Europa;
l) con riguardo all'attuazione del quadro finanziario 2007-2013:
a promuovere nelle sedi europee una sollecita approvazione delle principali proposte pendenti collegate al quadro finanziario 2007-2013;
ad attivare i circuiti decisionali interni volti alla definizione degli strumenti di programmazione necessari per dare attuazione alle politiche dell'Unione europea per il periodo 2007-2013, con particolare riferimento alla politica di coesione;
ad avviare immediatamente, in stretto contatto con il Parlamento, una riflessione che conduca alla definizione di una chiara posizione dell'Italia in vista della revisione dei termini sia quantitativi che qualitativi del bilancio dell'Unione, incrementando il bilancio europeo, e garantendo una maggiore qualità degli interventi, in coerenza con le linee strategiche fissate a Lisbona e con il rafforzamento della coesione sociale;
m) con riguardo alla politica di coesione:
ad assicurare, anche alla luce del fatto che le risorse disponibili nel 2007-2013 saranno inferiori rispetto al passato, che la definizione del quadro strategico nazionale per il nostro Paese e dei programmi operativi che ad esso daranno attuazione sia tale da garantire la definizione di obiettivi ed assi di spesa effettivamente prioritari;
ad assicurare, in tale contesto, che gli interventi strutturali siano concentrati sul raggiungimento degli obiettivi di crescita, occupazione e competitività previstì dalla Strategia di Lisbona;
n) con riguardo alla politica fiscale:
a sostenere le iniziative avviate dalla Commissione europea in vista dell'elaborazione di una proposta legislativa volta a definire una base imponibile comune consolidata per le società che svolgono la foro attività in vari paesi dell'Unione, al fine di attenuare il fenomeno della concorrenza fiscale dannosa;
a favorire una rapida approvazione delle proposte legislative relative al regime IVA delle imprese per quanto riguardo il luogo di prestazione dei servizi ai fini del pagamento dell'IVA e la semplificazione degli obblighi transfrontalieri in modo da creare uno sportello unico che semplifichi registrazione e dichiarazione IVA;
o) con riferimento alla politica dell'energia:
a sostenere la creazione di una reale politica energetica dell'Unione europea, anche in considerazione dell'importanza strategica e degli effetti positivi per il nostro Paese centrata sulla promozione del risparmio, dell'efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e dell'innovazione tecnologica nel settore;
a sviluppare, in particolare, la dimensione esterna della politica energetica europea che rafforzi il ruolo dell'Unione europea, segnatamente ai rapporti con la Russia e gli altri Paesi terzi esportatori di energia verso l'Unione europea;
ad adoperarsi, a tal fine, affinché siano individuate in modo rapido ed adeguato le misure volte a dare attuazione ai tre obiettivi fondamentali: la sostenibilità, attraverso la diversificazione del mix energetico che deve poter tenere conto di tutte le diverse fonti di energia, la competitività, innanzitutto attraverso la piena realizzazione di un mercato interno dell'elettricità e del gas, la sicurezza dell'approvigionamento;
p) con riferimento alla politica ambientale:
e seguire con particolare attenzione l'esame della strategia a medio e lungo
termine sui cambiamenti climatici, considerando il delicato equilibrio che le tematica presenta tra le esigenze dì protezione ambientale e quelle del sistema produttivo, con particolare attenzione all'osservanza degli accordi di Kyoto e degli obiettivi di riduzione dei gas serra da essi prodotti;
ad adoperarsi per una rapida approvazione della proposta di direttiva che istituisce un'infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità al servizio della politica ambientare (INSPIRE);
q) con riguardo alla politica dei trasporti:
a proseguire nell'attuazione dei progetti di reti transeuropee di trasporto, nella salvaguardia del patrimonio ambientale, in considerazione della fondamentale importanza strategica ed economica che essi rivestono per lo sviluppo e la crescita economica del Paese nel contesto dell'Europa allargata;
a favorire una rapida approvazione del «terzo pacchetto ferroviario», al fine di creare, nel più breve tempo possibile, uno spazio ferroviario europeo integrato, nonché della proposta dì regolamento recante norme comuni per la sicurezza dell'aviazione civile;
a seguire con particolare attenzione il negoziato sul terzo pacchetto di misure legislative per la sicurezza marittima dell'Unione europea (cosiddetto Erika III), nonché le iniziative della Commissione europea volte a riaprire il dibattito sulla liberalizzazione dei servizi portuali attraverso l'avvio di una consultazione;
r) con riferimento alla politica agricola comune:
a seguire con particolare attenzione il negoziato sulle proposte della Commissione europea relative al settore vitivinicolo, in considerazione dell'impatto che potrebbero avere per i viticoltori e i produttori di vino italiani;
s) con riguardo alla partecipazione del Parlamento alla formazione e alla attuazione della normativa europea:
ad assicurare che le prossime relazioni annuali rechino indicazione, in conformità al dettato dell'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, degli orientamenti che il Governo intende assumere con riferimento agli specifici settori di attività dell'Unione europea nell'anno in corso;
a garantire la costante e tempestiva informazione del Parlamento sulle iniziative adottate dal Governo nella cosiddetta fase ascendente del processo decisionale europeo, con particolare riferimento ai temi segnalati nelle risoluzioni approvate annualmente dal Parlamento ìn merito alla relazione nonché al programma legislativo della Commissione europea e agli altri strumenti di programmazione delle istituzioni europee;
a tenere il Parlamento costantemente e sistematicamente informato sullo stato delle procedure di infrazione e dei procedimenti di esame degli aiuti di Stato avviati dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia, rispettivamente, ai sensi degli articoli 226, 228, 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità europea nonché sulle sentenze e sui procedimenti giurisdizionali riguardanti l'Italia.
(6-00001)
«Gozi, Bimbi, Caligiuri, Falomi, Galati, Luongo, Razzi, Pisacane, Oliva, Cassola, Bellillo, Ottone, Mancini».