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Allegato B
Seduta n. 33 del 27/7/2006
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SALUTE
Interrogazioni a risposta scritta:
CAMILLO PIAZZA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il «Comitato del quartiere Adriano» di Milano ha nuovamente denunciato alla stampa locale e all'Arpa Lombardia, la grave situazione che perdura nel condominio di via San Mamete 17, per l'attività della Ditta Fiamma Abrasivi di via Trasi
meno 9, che fabbrica mole abrasive che durante il processo di produzione vengono spalmate di naftalina che, ad alte temperature, libera nell'aria naftalene;
la ditta in questione è localizzata in prossimità del condominio dove, dagli anni Ottanta in poi, come certificato all'Arpa, gli abitanti hanno sviluppato patologie tumorali diverse;
le esalazioni sono fortissime e soffocanti tanto da provocare agli abitanti del quartiere, bruciori alla gola e agli occhi, nausea, malori, e che impediscono ai bambini delle scuole materna, elementare e media confinanti con la fabbrica di uscire all'aperto per l'intervallo;
gli abitanti del quartiere Adriano da oltre vent'anni protestano contro la Ditta Fiamma con denunce, petizioni, esposti senza però trovare alcuna soluzione;
durante la XIV Legislatura il senatore Fiorello Cortiana presentò un'interrogazione scritta (n. 4-06042 del 2 febbraio 2004) al Ministro dell'ambiente, il quale, nella sua risposta del 21 febbraio 2006, sulla base delle informazioni ricevute, rispose che «dalla scheda di sicurezza del naftalene risulta che allo stesso sia associata la frase di rischio che indica che tale sostanza è tossica per ingestione e non per inalazione. Per quanto riguarda richiesta di conoscere se a livello nazionale sia stata recepita la pericolosità di questa sostanza chimica, si fa presente che la classificazione di pericolo della sostanza chimica naftalene, appartenente alla famiglia degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), è in corso di aggiornamento a seguito dell'adozione della direttiva 2004/73/CE del 29 aprile 2004, 29o adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE relativa alla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze pericolose»;
il Ministro dell'ambiente riferì inoltre che: «Dal 31 ottobre 2005, ovvero dall'entrata in vigore della citata direttiva, il naftalene è stato classificato, oltre che con i simboli di pericolo e le frasi di rischio attuali, con la frase di rischio R 40 (possibilità di effetti irreversibili) e la categoria 3 per la cancerogenesi (tale categoria indica che gli effetti osservati in prove in vitro non sono stati confermati da risultati ottenuti in prove in vivo). Infine, sulla base di quanto recentemente segnalato dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, il decreto di recepimento della direttiva 2004/73/CE è in corso di approvazione. Pertanto, la classificazione del naftalene e le correlate misure di gestione del rischio saranno oggetto di adeguamenti in ambito nazionale in tempi ravvicinati» -:
se il Governo sia venuto a conoscenza dei dati definitivi relativi alla classificazione del naftalene e le correlate misure di gestione del rischio;
se abbia avuto conferma dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute sulla classificazione del naftalene in «categoria 3», o se in seguito ai risultati ottenuti in prove in vivo, sia stato classificato in altra categoria;
se non ritenga opportuno in ogni caso intervenire con iniziative anche normative al fine di garantire la salute pubblica.
(4-00741)
MINARDO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
alcuni gravi fatti verificatisi in Provincia di Ragusa in merito alla mala organizzazione del servizio ambulanze con l'assenza del medico a bordo, stanno creando notevole turbamento e paura alla collettività in quanto non ci si sente garantiti da un servizio adeguato negli interventi di emergenza-urgenza;
inoltre, l'ultimo fatto verificatosi la scorsa settimana ad Ispica (Ragusa) ha avuto un tragico epilogo con la morte di una ragazzo di 17 anni, vittima di un incidente stradale e che, a quanto risulta all'interrogante, per la vicenda è stata chiesta chiarezza dai familiari a causa della mancanza di un medico a bordo
dell'ambulanza del 118 che avrebbe potuto garantire il primo soccorso salvando il giovane arrivato in ospedale ancora in vita;
la mancanza di un medico a bordo dell'ambulanza ha messo in evidenza l'importanza dell'immediato soccorso che solo un medico è in grado di dare, e che spesse volte si registrano anche ritardi nei soccorsi e l'inadeguatezza dei mezzi;
un servizio può essere reso ineccepibile non solo attraverso la risoluzione della problematica legata al trasporto dell'utente soccorso dall'ambulanza del 118, ma migliorando lo stesso attraverso l'ausilio di mezzi con strumentazioni e soprattutto con personale specializzato, cioè con la presenza del medico a bordo in grado di garantire il primo soccorso;
siamo entrati in Europa dove la civiltà non mette neppure in discussione il nostro problema;
a giudizio dell'interrogante, sarebbe necessaria l'istituzione delle centrali operative nelle piccole province, come quella di Ragusa per ridurre sensibilmente i tempi di intervento in caso di emergenza con personale qualificato che sia in grado di effettuare il primo soccorso, interventi necessari per garantire sicurezza con un servizio adeguato nei casi di emergenza-urgenza per la collettività che è preoccupata ed in allarme per questo stato di cose -:
se, in relazione al caso in esame, non ritenga di dover esercitare i poteri di cui all'articolo 115, comma 1, lettera e) del decreto legislativo n. 112 del 1998.
(4-00744)