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Allegato B
Seduta n. 35 del 1/8/2006
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
il 7 marzo 1997 è stata approvata dal Consiglio dei ministri una direttiva riguardante «Azioni volte a promuovere l'attribuzione di posti e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelta e qualità sociale a donne e uomini»;
dalla stampa si apprende che sono in scadenza numerosi incarichi pubblici, che riguardano il cambio al vertice di alcune tra le più importanti aziende pubbliche del paese, come Ferrovie dello Stato, Inps, Inail, Ipost, eccetera;
per le suddette nomine, sempre dalle informazioni fornite dalla stampa, si ipotizzano e si ventilano, candidature esclusivamente di genere maschile -:
se il Governo intende applicare le regole delle pari opportunità, come previsto nelle più avanzate democrazie nord-europee, assicurando una presenza significativa delle donne negli organismi di nomina governativa e negli incarichi di responsabilità dell'amministrazione pubblica.
(2-00098) «Cordoni, Sereni, Motta, Intrieri, Mariani, Incostante, Trupia, Chiaromonte, Deiana, Zanotti, Dato, Lenzi, Velo, Buffo, Suppa, Pinotti, Merloni, Ghizzoni, Bimbi, De Biasi, Di Salvo, Amici, Frias, Mascia, Bellanova, Cinzia Maria Fontana, Rampi, Samperi, Nicchi, Servodio, D'Antona».
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
il Ministro dell'interno Amato ha sollevato il problema delle procure che passano le carte ai giornalisti o, addirittura, forniscono la password dei computer, affermando, che i giornalisti vanno puniti, senza porsi anche il problema dei magistrati;
il fatto è che l'Italia è stata invasa da un mare d'intercettazioni telefoniche, con modalità e quantità finora sconosciute. Sui giornali non sono finiti solo i soliti verbali, segno di un rapporto inaccettabile fra procure e stampa, ma direttamente le trascrizioni;
in particolare si richiede se il Governo abbia accertato che esista una rispondenza fra ciascuna intercettazione, in relazione sia al periodo cui si riferisce che all'inchiesta nella quale s'inscrive, e gli atti formali con i quali è stata disposta;
è capitato di leggere intercettazioni che, per materia e località, non solo non si riferiscono all'inchiesta di quel procuratore, ma neanche rientrano nella competenza di quella procura. Chi, allora, ha chiesto ed autorizzato quell'attività investigativa?
si è anche letto d'intercettazioni durate anni. Ma quali indagini hanno avuto una così lunga durata, con riferimento a quali reati?
è noto che il responsabile della sicurezza Pirelli, Giuliano Tavaroli, ha curato, per Telecom Italia, tutto il settore relativo alle intercettazioni telefoniche. E ci riferiamo alle sue libere dichiarazioni, rese ancora prima che fossero sollevati dubbi sul suo operato. Apprendiamo anche che Tavaroli si appoggiava ad una struttura privata, ordinando lavori per Telecom. Sappiamo che si tratta di un ex carabiniere, i cui ex colleghi, con i quali continuava a collaborare, gestivano società d'investigazione o avevano ruoli di rilievo nei nostri servizi d'informazione;
Tavaroli non ha mai perso la fiduciadel vertice delle due società, che è costituito dalle stesse persone, il che esclude che abbia agito di testa propria o violando la loro volontà;
certo colpisce quel che è successo: è la pubblicazione di certe intercettazioni a provocare l'apertura di indagini, e non i risultati di indagini a filtrare sui giornali, Quindi si torna al quesito: dove è la fonte delle intercettazioni? Quali leggi sono state violate e da chi?
nel corso delle indagini che hanno riguardato Consorte e Sacchetti si è accertato (sempre loro dichiarazioni) che hanno riscosso somme ingenti, all'estero, per il ruolo svolto sulla vicenda Telecom Italia. Tali soldi sono solo una piccola parte dell'enorme somma movimentata all'estero, cosa che è stata resa possibile dal fatto che la stessa Telecom era finita nelle mani di una cordata radicata all'estero, con società lussemburghesi a loro volta possedute da off shore;
nessuno, prima delle indagini, aveva mai immaginato che Consorte e Sacchetti avessero potuto attingere a quel tesoro. Si ha un'idea di quanti altri lo abbiano potuto fare? E fra i soldi movimentati all'estero da Tavaroli, vi è una qualche connessione con i conti riferiti a quella transazione?
è appena il caso di sottolineare che l'omissione dell'azione penale non è solo una mancanza ai doveri dell'ufficio, ma anche un modo per alimentare una realtà di possibili ricatti ed illecite pressioni;
in quanto ai magistrati che propalano il contenuto delle inchieste loro affidate, sarà bene ricordare la vicenda di Achille Toro: pm presso la procura di Roma, incaricato di indagini sulla scalata Antonveneta, comunicava informazioni sensibili per Consorte ad un altro magistrato, amico dell'indagato. Su questo si è avviata, presso la procura di Perugia, un'apposita indagine, di cui non si è saputo più nulla. Si sa, invece, che nel frattempo Toro è stato premiato, diventando Capo di gabinetto presso il Ministero dei Trasporti;
non si sa se sia stata creato un «giacimento», cui si attinge o per inchieste che portano al sequestro di materiale, o per scelta, o per volontà dei gestori del giacimento stesso -:
quale sia la posizione del Governo sul mare di intercettazioni per lo più illegali che pervengono ai giornali;
chi abbia autorizzato intercettazioni nel caso in cui queste non si riferiscano strettamente ad indagini della magistratura;
come si giustificano intercettazioni durate più di due anni;
come si intenda porre termine al perverso fenomeno delle intercettazioni illegittime e della loro diffusione ed utilizzazione.
(2-00101) «Craxi, Pizzolante, Leone».
Interrogazione a risposta orale:
SPINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
atteso che nel 2000 l'allora presidente del Consiglio on.le Massimo D'Alema firmò, il 20 marzo 2000, Intese a norma dell'articolo 8 della Costituzione con i Testimoni di Geova e con l'Unione Buddista Italiana;
atteso che nella scorsa legislatura, l'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dr. Gianni Letta, siglò testi di Intese con la Chiesa Greco-Ortodossa, con la Chiesa Apostolica, con l'Unione Induista italiana con l'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, e con la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni;
sempre nella precedente legislatura sono state firmate dal governo Berlusconi due modifiche a precedenti Intese con la Tavola Valdese e con l'Unione delle Chiese Cristiane Avventiste rispettivamente il 27 maggio 2005 e il 23 aprile 2004;
i predetti nove documenti non portarono, per vari motivi, a conclusione il loro iter parlamentare -:
quali siano gli intendimenti del governo in materia e come intenda provvedere a continuare l'opera di applicazione dell'articolo 8 della Costituzione, iniziata dal Governo Craxi nel 1984.
(3-00176)
Interrogazioni a risposta scritta:
CASTAGNETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
occorre intensificare le iniziative politiche e diplomatiche per raggiungere il più rapidamente possibile un accordo, che assicuri in Medio Oriente una tregua duratura e ponga fine alla escalation di violenza in Libano, a cui stiamo assistendo impotenti da settimane;
a quasi tre settimane dall'inizio dell'intervento militare israeliano in territorio libanese, provocato dall'aggressione degli Hezbollah, la situazione della popolazione è definita gravissima da tutte le fonti ufficiali. Sono già alcune centinaia i morti da parte libanese e oltre un migliaio i feriti, nella quasi totalità civili. Domenica 30 luglio, un raid aereo dell'aviazione israeliana sulla città di Cana ha provocato una sessantina di vittime civile, tra cui decine di bambini;
secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, circa 700mila persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni a causa del conflitto. L'Unicef stima che il 45 per cento degli sfollati siano bambini, di cui molti bisognosi di acqua potabile, servizi igienici funzionanti e medicine;
l'Associazione delle ONG italiane (http://www.ongitaliane.it/), che comprende 11 ONG impegnate in progetti di cooperazione in Libano, alla vigilia del Summit di Roma, del 26 luglio scorso, dopo aver ribadito il proprio sostegno alle iniziative del Governo italiano per un cessate il fuoco immediato e per una soluzione pacifica in Medio Oriente, ha chiesto al Governo «un impegno sul fronte umanitario altrettanto grande e proporzionato alla gravità della crisi», mettendo a disposizione risorse e canali di finanziamento -:
quali iniziative umanitarie siano allo studio per fronteggiare adeguatamente l'emergenza in Libano e portare la necessaria assistenza ai profughi e a tutte le vittime del conflitto, quali siano le risorse finanziarie disponibili.
(4-00788)
URSO. - Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'industria aerospaziale e della difesa italiana contribuisce in maniera significativa alla bilancia commerciale con un saldo positivo di circa 3 miliardi di euro;
nonostante quindi l'Italia giochi da protagonista sui mercati internazionali a dimostrazione del livello d'eccellenza raggiunto dalla nostra industria, secondo l'interrogante, il Governo continua a brancolare nel buio, nella scelta delle linee di politica industriale atte a garantire continuità e certezza degli investimenti per gli operatori del settore;
come il Governo intenda salvaguardare i programmi di alta tecnologia nel settore aerospaziale già avviati ed oggetto di discussione con gli altri paesi europei, specialmente per quanto riguarda quei programmi e prodotti che non hanno alcuna concorrenza specifica con gli altri membri della Comunità;
come il Governo intenda salvaguardare il prodotto di progettazione nazionale che non sempre viene preso in considerazione, a giudizio dell'interrogante, da un lato per disinteresse da parte dell'attuale Esecutivo e dall'altro per una mancanza di volontà nazionale di cedere a fatti compensativi
in una politica di portafoglio europeo, come per esempio i programmi C27J e M346 -:
quali iniziative intenda adottare affinché l'industria aerospaziale e della difesa italiana non si trovi nella necessità di ridimensionare le proprie attività di ricerca e sviluppo e allentare i processi produttivi con il conseguente ricorso alla cassa integrazione per un numero consistente di lavoratori con evidenti impatti sociali ed occupazionali in alcune regioni italiane, già fortemente penalizzate da un lento declino industriale.
(4-00798)