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Allegato B
Seduta n. 46 del 3/10/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta immediata in Commissione:
VI Commissione:
LEO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 35, comma 8, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, ha introdotto, a decorrere da a data di entrata in vigore del decreto stesso (4 luglio 2006), per le cessioni e le locazioni di immobili un generalizzato regime di esenzione ai fini IVA;
la legge di conversione 4 agosto 2006, n. 248, ha modificato sostanzialmente tale regime, reintroducendo per le cessioni di immobili e per le locazioni di immobili (se diversi dai fabbricati abitativi) la facoltà e, in taluni casi, l'obbligo di assoggettare ad IVA tali operazioni;
in base all'articolo 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400, le modifiche apportate al decreto-legge in sede di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della pubblicazione della legge di conversione, salvo che quest'ultima disponga diversamente;
nel caso in esame non sono previste norme che dispongono diversamente;
l'articolo 35, comma 9, della legge di conversione ha previsto che, in sede di prima applicazione delle disposizioni di cui al comma 8 di tale articolo, non si effettua la rettifica della detrazione dell'imposta prevista dall'articolo 19-bis2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, limitatamente ai fabbricati abitativi posseduti alla data del 4 luglio 2006 indicati nello stesso comma 9;
per gli atti e i contratti relativi ad immobili strumentali stipulati in vigenza del decreto-legge dovrebbero «rivivere» le disposizioni vigenti anteriormente all'emanazione del decreto stesso;
i canoni di locazione di immobili strumentali riscossi a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge fino alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione - e quindi anche quelli relativi a contratti di locazione in corso alla data di entrata in vigore del decreto per i quali viene esercitata l'opzione per l'imponibilità IVA - dovrebbero essere soggetti ad IVA;
per le locazioni di immobili strumentali l'imposta proporzionale di registro dell'1 per cento dovrebbe trovare applicazione solo con riferimento al periodo successivo
alla data dalla quale hanno applicazione le modiche apportate dalla legge di conversione;
per i fabbricati abitativi menzionati al comma 9 dell'articolo 35 l'obbligo di procedere alla rettifica della detrazione non dovrebbe sussistere né per effetto della diversa utilizzazione del bene (articolo 19-bis2, comma 2), né per effetto del mutamento di regime (articolo 19-bis2, comma 3), né per effetto dei conseguenti riflessi sul pro rata del possessore (articolo 19-bis2, comma 4) -:
se il Governo intenda assumere urgentemente iniziative, anche di carattere normativo, volte a specificare analiticamente il regime applicabile alle cessioni e alle locazioni di immobili intervenute tra la data di entrata in vigore del decreto-legge n. 223 e la data di entrata in vigore delle norme introdotte con la legge di conversione, nel senso indicato in premessa e a consentire la possibilità di compensare l'IVA da versare con l'imposta di registro già applicata.
(5-00254)
Interrogazione a risposta scritta:
DI CAGNO ABBRESCIA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 1, comma 174, della legge n. 311 del 2004 (legge finanziaria per il 2005), prevede che per l'esercizio 2005, qualora dai dati del monitoraggio del quarto trimestre si registri nel settore sanitario un disavanzo di gestione, il Presidente del Consiglio dei ministri diffidi le regioni interessate a provvedervi entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento;
la predetta norma prevede altresì che qualora la regione non adempia entro i successivi trenta giorni, il presidente della regione, in qualità di Commissario ad acta, approvi il bilancio di esercizio consolidato del servizio sanitario regionale, ai fini di determinare il disavanzo di gestione e adotti i necessari provvedimenti per il suo ripianamento;
l'articolo 1, comma 277, della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per il 2006) ha integrato la previsione del suddetto comma 174, prevedendo che qualora i provvedimenti necessari per il ripianamento del disavanzo di gestione non vengano adottati dal presidente della regione, in qualità di commissario ad acta, entro il 31 maggio, nella regione interessata, con riferimento all'anno 2006, si applicano comunque nella misura massima prevista dalla vigente normativa, l'addizionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche nonché le maggiorazioni dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive;
attualmente dalla regione Puglia, arrivano segnali preoccupanti di un rilevante aumento della spesa sanitaria, dovuto principalmente alla riforma sanitaria attuata dalla giunta di centrosinistra, che introduce i distretti sociosanitari, ovvero strutture territoriali che rappresentando un'articolazione delle ASL (aziende sanitarie locali), in pratica moltiplica i costi di gestione, della già precaria situazione finanziaria sanitaria della regione medesima, attraverso la nomina di ben 108 nuovi posti dirigenziali, oltre a quelli già previsti, con un aggravio della spesa di circa 12 milioni di euro all'anno senza copertura finanziaria come già quantificato e denunciato in Consiglio regionale;
il governo regionale di centrosinistra, al contrario attraverso la lottizzazione delle nomine di queste nuove figure dirigenziali, sta aggravando il deficit sanitario pugliese in modo preoccupante istituendo tali figure dirigenziali, secondo l'interrogante, che percepiscono stipendi di circa 100 mila euro all'anno;
dalle considerazioni suesposte, secondo l'interrogante, la spesa sanitaria della regione Puglia, appare quindi rivolta più a favorire le clientele che a ridurre i tempi di attesa per le prestazioni in favore
dei cittadini, con le preoccupanti conseguenze che la spesa sanitaria regionale vada fuori controllo -:
se il Governo abbia impugnato la legge delle Regione Puglia n. 25 del 2006, davanti alla Corte costituzionale per violazione dell'articolo 81 della Costituzione.
(4-01142)