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Allegato B
Seduta n. 47 del 4/10/2006
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VII Commissione:
POLETTI e ZANELLA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
al comune di Feltre, in provincia di Belluno, stanno per essere avviati i lavori per la costruzione di tre ascensori, del diametro di circa 6 metri ognuno, al fine di favorire l'accesso al centro della città, e in particolare allo storico «Colle delle Capre»;
il centro storico di Feltre è uno dei più bei centri storici del Veneto, e nell'area «Colle delle Capre» insistono importanti monumenti e palazzi storici;
contro la realizzazione di questo progetto sono nati comitati di cittadini, si sono mobilitati molti residenti di Feltre, nonché importanti associazioni culturali quali l'Associazione Ville d'Italia e la Federazione italiana Amici dei Musei;
l'Associazione Amici dei Musei e dei monumenti feltrini, ha raccolto oltre 800 firme per esprimere con forza la netta contrarietà dei cittadini al progetto voluto e deciso dall'Amministrazione comunale senza peraltro coinvolgere i residenti e sentire la loro opinione in merito;
la suddetta realizzazione avrà costi molto elevati e sarà finanziata con risorse a carico dello stesso comune di Feltre (si parla di oltre 1.659.000 di euro) e con i fondi messi a disposizione della Comunità europea e distribuiti dalla regione Veneto;
in valida alternativa a questa costruzione è stata proposta, anche da parte di tecnici esperti, la realizzazione di una cremagliera, meno costosa, più sicura e di nessun impatto ambientale, che peraltro valorizzerebbe la preziosa zona demaniale del Castello di Alboino e della Biblioteca universitaria Iulm -:
quali immediate iniziative il Ministro vorrà assumere, nell'ambito delle sue prerogative, per garantire la salvaguardia del centro storico di Feltre, gravemente compromesso dalla realizzazione degli ascensori indicati in premessa.
(5-00259)
SASSO, CHIAROMONTE, GHIZZONI, MARTELLA, BENZONI, DE BIASI e TESSITORE. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
da più di 10 anni non veniva espletato un concorso per dirigente «storico dell'arte» presso il Ministero per i beni e le attività culturali;
attualmente risultano scoperte presso il MiBAC numerose sedi dirigenziali, tra le quali 11 soprintendenze archeologiche su 22, 13 soprintendenze architettoniche su 28 e 11 Soprintendenze storico-artistiche su 30; analoga situazione si riscontra per le Biblioteche, gli Archivi e le Soprintendenze Archivistiche;
la previsione per il prossimo anno è di aggravamento della situazione dei posti scoperti a causa dei pensionamenti;
risulta all'interrogante che in anni recenti si è posto «rimedio» con contratti a personale interno attinti in quota esterna o con reggenze a costo zero;
con decreto direttoriale del 16 febbraio 2006 (Gazzetta Ufficiale 24 febbraio 2006) il Ministero ha stabilito la messa a concorso di 11 posti di dirigente storico dell'arte a copertura delle sedi scoperte;
il concorso prevedeva l'espletamento di tre prove scritte e un orale;
a fronte di più di 400 domande presentate e di circa 300 candidati ammessi, 150 tra i candidati (interni ed esterni all'Amministrazione) hanno portato a termine le tre prove scritte (tenutesi nel mese di giugno 2006) e che 48 sono stati gli ammessi alla prova orale originariamente prevista per il 12 settembre 2006;
alcuni tra gli esclusi alla prova orale hanno presentato in data 24 agosto 2006 ricorso giurisdizionale al TAR allegando istanza cautelare per l'annullamento del concorso previa sospensione dei giudizi di non ammissione dei ricorrenti non ammessi alla prova orale. L'istanza in questione alla data odierna non è stata ancora discussa;
a quanto risulta agli interroganti, a fronte di ciò il Direttore Generale per gli affari generali, il bilancio, le risorse umane e la formazione del MiBAC, Prof. Alfredo Giacomazzi ha comunicato ai 48 candidati alle prove orali il rinvio sine die delle prove orali;
contestualmente, come risulta da fonti di stampa, il MiBAC ha provveduto a nomine di «personale interno» dell'Amministrazione attingendo a quote previste per i contratti esterni -:
quali siano le motivazioni della sospensione a tempo indeterminato della quarta prova concorsuale anche in assenza di interventi da parte della magistratura, considerando che la sospensione del concorso rappresenta un grave danno nei confronti dei candidati il cui concorso era in via di espletamento, per l'immagine del Ministero e per il funzionamento degli uffici periferici privati dai dirigenti.
(5-00260)
BONO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
la giornata mondiale del Turismo, che viene celebrata ogni anno il 27 settembre, è stata totalmente ignorata, al punto che non si è tenuta alcuna manifestazione tesa a valorizzare un settore economico strategico, che consente all'Italia di occupare il V posto nella graduatoria mondiale dei Paesi a maggiore valenza turistica;
la stessa sostanziale indifferenza ha caratterizzato anche l'organizzazione della Conferenza Nazionale del Turismo, passata anch'essa in sordina, al punto che neanche il Parlamento ne è stato a conoscenza, avendo avuto casualmente dal Ministro l'annuncio nel corso di una audizione in Commissione, appena tre giorni prima dell'evento -:
le ragioni di tale superficialità, disattenzione e oggettiva indifferenza nei confronti di un settore trainante della nostra economia, che sta attraversando un momento difficile soprattutto per l'assenza di una strategia politica governativa di sostegno, e se non ritenga, al più presto, di assumere, chiarendone contenuto e natura, atti concreti per il suo definitivo rilancio.
(5-00261)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
RICEVUTO, NICCO, BRUGGER, ZELLER, WIDMANN e BEZZI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il 17 ottobre 2003, nel corso della 32a sessione, la Conferenza generale dell'UNESCO ha approvato la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. La Convenzione è entrata in vigore il 20 aprile 2006, tre mesi dopo la 30a ratifica;
l'Italia, come numerosi altri Stati europei, è ricca di regioni in cui le tradizioni orali, religiose, rituali e simili hanno una forte rilevanza e sono sentite profondamente dalla popolazione, ma non ha ancora seguito l'invito alla ratifica espresso da parte dell'UNESCO;
il 4 maggio 2002 a Macugnaga, in occasione degli «Stati generali dei Walser» i rappresentanti dei comuni Walser italiani e delle associazioni Walser di Italia, Svizzera, Austria, Francia e Liechtenstein fecero propria la proposta dell'inserimento della cultura e dell'ambiente Walser nel patrimonio culturale dell'UNESCO, impegnandosi a definire le iniziative più idonee per ottenere questo riconoscimento;
il 27 agosto 2004 il Presidente della Fondazione Internazionale Monte Rosa ha presentato al Ministero per i beni e le attività culturali la proposta di candidatura delle Alpi Walser quale primo candidato italiano per l'inserimento nel patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO;
il Consiglio della Valle d'Aosta, nella seduta dell'11 maggio 2006, ha approvato all'unanimità una risoluzione a sostegno della candidatura per l'inserimento delle Alpi Walser nel patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO;
richiamato l'articolo 6 della Costituzione e richiamata altresì la legge n. 482 del 15 dicembre 1999 recante «Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche», con il relativo regolamento di attuazione n. 345 del 2 maggio 2001 -:
se il Governo intenda promuovere la ratifica della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla Conferenza Generale dell'UNESCO.
(5-00258)
FRASSINETTI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il codice dei beni culturali (Codice Urbani) non ha disciplinato in modo compiuto la normativa in relazione alla circolazione dei libri antichi;
in particolare sono inapplicabili gli articoli 62, comma 2, che prevede l'obbligo della tenuta del registro P.S. e l'articolo 68, comma 1, che ai fini dell'esportazione prevede l'obbligo di presentare all'ufficio competente della Regione qualunque libro abbia più di 50 anni per ottenere l'attestato di libera circolazione e la licenza d'esportazione -:
se e come sia possibile assumere iniziative normative per formulare una soglia di valore per i libri da registrare sul registro di P.S. e quali altre iniziative si intenda prendere per addivenire a una tutela reale del patrimonio culturale e librario italiano anche in conformità con la normativa europea.
(5-00263)
Interrogazione a risposta scritta:
BOATO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 41 del codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, pone in capo agli organi giudiziari e amministrativi dello Stato l'obbligo di versare all'archivio centrale dello Stato e agli archivi di Stato i documenti relativi agli affari esauritii da oltre quarant'anni, unitamente agli strumenti che ne garantiscono la consultazione;
allo stato dei fatti, la Questura di capoluogo della Liguria non ha ancora trasferito all'Archivio di Stato di Genova il proprio archivio riguardante gli anni bellici dal 1939 al 1946;
sollecitata da più parti, in primo luogo dal Prefetto di Genova, in occasione del cinquantesimo anniversario della Costituzione, la Questura, a quanto risulta all'interrogante, non ha mai fornito risposte precise sui motivi di tale ritardo;
il suddetto archivio sarebbe custodito in ambienti molto umidi ed in condizioni precarie e, quindi, a rischio serio di danneggiamento;
l'archivio storico di Genova ha appena trasferito la sua sede al complesso monumentale di Sant'Ignazio ed è, quindi, logisticamente pronto a ricevere altri documenti -:
se il Ministro sia informato dei fatti esposti in premessa e delle motivazioni di tale ritardo;
quali urgenti provvedimenti intenda comunque adottare per sollecitare il trasferimento dell'archivio degli anni bellici dalla Questura all'Archivio di Stato di
Genova, onde consentire al più presto la fruibilità di documenti molto importanti per la ricerca storica.
(4-01156)