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Allegato B
Seduta n. 47 del 4/10/2006
ATTI DI INDIRIZZO
Mozione:
La Camera,
premesso che:
la «Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici» n. 36 del 22 febbraio 2001 attribuisce allo Stato, tra le altre, «le funzioni relative: a) alla determinazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, in quanto valori di campo come definiti dall'articolo 3, comma 1, lettera d), numero 2), in considerazione del preminente interesse nazionale alla definizione di criteri unitari e di normative omogenee in relazione alle finalità di cui all'articolo 1;
il principio di precauzione è ampiamente enunciato all'articolo 174 del trattato Unione europea, nel decreto ministeriale 381/98, nella legge quadro 36/01 e nei decreti attuativi 8 luglio 2003;
il quadro degli effetti a breve e a lungo termine dei campi elettromagnetici sulla salute umana si fa sempre più preoccupante, come hanno messo in evidenza alcuni studi condotti recentemente con tecniche sia consolidate che sperimentali, tra i quali figurano l'Agenzia internazionale per le ricerche sul cancro di Lione, l'ISPESL e l'Istituto superiore di sanità;
considerato che:
con decreto 23 febbraio 2003 della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla «Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 HZ) generati dagli elettrodotti» all'articolo 7 si stabilisce che: «Il Comitato interministeriale di cui all'articolo 6 della legge quadro 36/2001 procede, nei successivi tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, all'aggiornamento dello stato delle conoscenze, conseguenti alle ricerche scientifiche prodotte a livello nazionale ed internazionale, in materia dei possibili rischi sulla salute originati dai campi elettromagnetici»;
e con decreto 23 febbraio 2003 della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla «Fissazione dei limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100kHz e 300GHz» all'articolo 7 si stabilisce che «Il Comitato interministeriale di cui all'articolo 6 della legge quadro 36/2001 procede, nei tre anni successivi all'entrata in vigore del presente decreto, all'aggiornamento dello stato delle conoscenze, conseguenti alle ricerche scientifiche prodotte a livello nazionale ed internazionale, in materia dei possibili rischi sulla salute originati dai campi elettromagnetici»;
come sancito dalla Sent. 307/03 della Corte costituzionale la determinazione delle soglie (obiettivi di qualità) deve essere fondata sulla conoscenze scientifiche ed essere tale da non pregiudicare il valore protetto, cioè la salute dei cittadini;
l'orientamento della Suprema Corte di Cassazione (Sent. 9893/00) ha sancito che «l'estensione dell'accertamento del pericolo per la salute conseguente ad esposizioni E.M. deve essere fatta sulla base delle conoscenze scientifiche acquisite nel momento in cui si tratta di decidere e, quindi, anche prescindendo dai limiti di emissione ed immissione posti dalla normativa,
impegna il Governo
a ridefinire in modo assolutamente prudente e precauzionale, nel più breve tempo possibile, i limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici indicati nei due decreti del 23 febbraio 2003 della Presidenza del Consiglio dei ministri.
(1-00036)
«Cacciari, Acerbo, Perugia, Smeriglio, Caruso, Migliore».
Risoluzione in Commissione:
La III Commissione,
premesso che:
Timor Est ha ottenuto la sua indipendenza con l'aiuto delle Nazioni Unite, a seguito di una serie di sanguinose repressioni indonesiane, tra il 1999 ed il 2000, e ancora oggi viene mantenuta sul Paese una forte tutela dell'ONU;
il problema più complesso per le autorità di Timor Est è il superamento di antichi conflitti con l'indonesia, non solo per quanto riguarda il livello politico, ma anche per ciò che concerne la pace sociale;
si sono recentemente verificati gravi disordini scoppiati negli scorsi mesi e principalmente dovuti all'epurazione di quasi 600 soldati accusati di insubordinazione;
tale decisione del governo ha generato una grave instabilità tra le forze armate ed una serie di gravi incidenti che hanno indotto migliaia di residenti nella capitale Dili a fuggire nell'entroterra;
in queste condizioni gli equilibri istituzionali sono apparsi fragili e inadeguati a fronteggiare i disordini, anche a causa di significative divisioni politiche. Per questa ragione i governi di Portogallo, Australia, Nuova Zelanda e Malaysia, dietro espresso invito del Presidente Gusmao, hanno inviato proprie forze militari per cercare di ristabilire la calma;
in sede di Unione europea il Governo italiano aveva chiesto, fin dalle prime avvisaglie della crisi, di dedicare maggior attenzione al problema di Timor Est, richiamando i rischi che pesano sulla stabilità del Paese;
anche a seguito delle pressioni italiane, la Presidenza europea ha pubblicato il 29 maggio scorso una dichiarazione, nella quale manifesta preoccupazione per la situazione a Timor Est ed ha espresso sostegno per gli sforzi dei Paesi che hanno inviato proprie truppe per il mantenimento della pace, nonché per le iniziative assunte dal Segretario Generale dell'ONU;
il Consiglio di Sicurezza ha adottato il 25 agosto 2006 una risoluzione che contiene la decisione di creare una nuova missione (MINUT), per un periodo iniziale di sei mesi che potrà essere rinnovata;
a tale missione la predetta risoluzione assegna un ampio mandato finalizzato, tra l'altro, al consolidamento della stabilità e della sicurezza pubblica, alla promozione di una cultura democratica di governo, della riconciliazione nazionale e della coesione sociale;
sarà compito della missione medesima favorire lo svolgimento delle elezioni parlamentari e presidenziali, anche con il sostegno tecnico e logistico,
impegna il Governo:
a promuovere un contributo italiano alla ricostruzione delle istituzioni di Timor est e a garantire una presenza italiana nella missione MINUT;
a sollecitare nelle sedi internazionali e, in particolare, presso le Nazioni Unite, ogni iniziativa affinché si pervenga, in Timor est, alla celebrazione di trasparenti e libere elezioni presidenziali e parlamentari.
(7-00057)«Forlani».