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Allegato B
Seduta n. 57 del 23/10/2006
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INTERNO
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi, nella città di Torino, si è verificata una vera e propria rivolta di spacciatori di droga e tossicodipendenti extracomunitari contro le forze dell'ordine e resta ancora «caldo», in particolare, il clima nella zona del Parco Stura dove due giovani africani sono annegati nel fiume omonimo dopo essersi gettati in acqua per sfuggire ad un controllo delle forze dell'ordine;
nella giornata del 2 ottobre il traffico era stato addirittura bloccato per protesta nella zona di corso Giulio Cesare il che è assolutamente inammissibile e questo indica chiaramente quanto la situazione dell'ordine pubblico nella città piemontese sia grave a causa, soprattutto, della presenza di numerosi extracomunitari clandestini che svolgono attività illecite;
le forze dell'ordine, pur intervenendo con periodici controlli del territorio, non riescono ad evitare il ripetersi di reati e violenze da parte di cittadini extracomunitari e la popolazione è allarmata da questi eventi che danneggiano la convivenza civile e aumentano il clima di insicurezza nella, città;
si è quindi di fronte ad una vera e propria emergenza per l'ordine e la sicurezza pubblica a Torino per la presenza di una vasta comunità di extracomunitari clandestini dediti, in larga parte, ad attività illecite e sempre più aggressivi nei confronti dei cittadini torinesi e degli stessi extracomunitari regolarizzati che vivono e lavorano nel rispetto della legalità -:
quali iniziative urgenti intenda adottare per garantire il rispetto della legalità nella città piemontese e per evitare che si ripetano episodi come quelli citati in premessa che danneggiano i cittadini e vulnerano gravemente il principio di legalità che deve essere ugualmente rispettato sia dai cittadini italiani sia dai cittadini stranieri;
se, in particolare, non ritenga indispensabile aumentare sensibilmente gli organici delle forze dell'ordine a Torino e nel suo hinterland;
se non ritenga, inoltre, indispensabile disporre l'impiego, non solo a Torino ma
in tutta Italia, della quota massima possibile degli effettivi disponibili delle forze dell'ordine nel controllo del territorio, evitando di destinare, come troppo spesso avviene, poliziotti, carabinieri e finanzieri ad attività meramente burocratiche che possono essere più opportunamente svolte da impiegati civili.
(2-00199) «Boniver, Mistrello Destro, Armosino, Cicu, Cossiga, Gregorio Fontana, Dell'Elce, Ponzo, Brusco, Azzolini, Costa, Osvaldo Napoli, Bertolini, Pescante, Moroni, Biancofiore, Carfagna, Gelmini, Fitto, Fabbri, Picchi, Stradella».
Interrogazioni a risposta scritta:
BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito di una complessa operazione denominata «Khyber pass», tesa a contrastare una rete internazionale dedita allo spaccio di droga, ha eseguito, in data 18 ottobre 2006, 20 ordinanze di custodia cautelare;
le venti ordinanze hanno portato alla cattura di 7 narcotrafficanti in Italia, di cui cinque a Carpi, in provincia di Modena e due a Torino;
a Carpi avrebbe avuto sede la filiale italiana di quella che gli inquirenti hanno definito una vera e propria «rete bancaria informale ed illecita», gestita da pachistani e ramificata in tutto il mondo, in grado di gestire e trasferire enormi flussi di denaro, dai due ai 4 milioni di dollari al giorno, in ogni parte del mondo;
gli inquirenti hanno definito questa rete bancaria illecita «filiera bancaria islamica», ipotizzando che chi controllava queste somme sarebbero fedeli di gruppi radicali islamici;
il referente italiano della rete di narcotrafficanti sarebbe un cittadino pachistano residente a Carpi, che aveva la sua base operativa in un negozio di barberia della città;
l'operazione «Khyber pass» sarebbe inoltre collegata al finanziamento della moschea islamica di Carpi e all'arresto del «tesoriere» di una associazione culturale di carpi di ispirazione sciita, che nell'anno 2002 venne sottoposta ad indagini in quanto ritenuta legata ad Al Qaida e sostenitrice della lotta islamica;
nel recente passato diversi centri dell'Emilia Romagna, come Modena e Reggio Emilia, sono stati al centro di inquietanti episodi riguardanti l'attività di extracomunitari legati a movimenti radicali islamici o finalizzati al reclutamento di soggetti sostenitori della lotta integralista islamica -:
se il Governo non intenda intervenire, per fare luce sul preoccupante insediamento, sul territorio dell'Emilia Romagna, di cellule criminali presumibilmente collegate al movimento integralista islamico;
se il Governo intenda assumere iniziative, per controllare e verificare che le numerose attività commerciali, presenti sul territorio dell'Emilia Romagna e gestite da cittadini extracomunitari, non celino funzioni ed obiettivi diversi da quelli per cui sono state aperte.
(4-01361)
BONELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Costituzione italiana riconosce il diritto d'espressione a tutti i cittadini e la satira ne è una delle manifestazioni più tipiche, coerentemente il nostro sistema giuridico ne tutela la libertà d'espressione;
il quotidiano Puglia Press ha pubblicato una vignetta satirica firmata da Paolo Piccione, nella quale si ironizza sulla mancata iscrizione della squadra di calcio dell'UG Mandria Sport, quale ennesimo effetto del «malgoverno» nel Salento;
l'autore della vignetta, un agente di Polizia nato a Manduria, presta servizio da
oltre sette anni, presso la Questura di Napoli ma, nel periodo in oggetto era aggregato al Commissariato di P.S. di Manduria per gravissimi e certificati motivi familiari;
l'attività pubblicistica dell'agente Piccione è ben nota, infatti, nel sito della Polizia di Stato, alla pagina http://www.poliziadistato.it/pds/primapagina/galassia/2005/poliziotti-scrittori.htm tra le schede degli scrittori in divisa se ne parla in questi termini: «Paolo Piccione: di mestiere fa il poliziotto, ma la sua passione è la matita. Abile vignettista satirico, in Capronic disegna esponenti della politica nazionale e locale, senza trascurare il mondo della giustizia e della Polizia. Edito da Plinio, costa 6 euro»;
nonostante la pubblicazione della vignetta non abbia prodotto alcuna turbativa d'ordine pubblico e neppure accese polemiche, il sindaco di Manduria, ritenendo la vignetta del Piccione altamente lesiva dell'immagine della città, ha minacciato di intraprendere vie legali e ha sporto lamentele in forma scritta, manifestando tutto il suo disappunto al Commissariato di P.S. di Manduria;
il 20 luglio 2006 il Commissariato di P.S. di Manduria chiede al questore di Taranto la disaggregazione dell'autore della vignetta e che l'aggregazione in oggetto non possa essere rinnovata in futuro. Richiesta poi accolta integralmente dal questore in data 21 luglio 2006;
il provvedimento preso dalla questura di Taranto appare all'interrogante oggettivamente sproporzionato in rapporto all'episodio scatenante, in particolare, il carattere ostativo di tale provvedimento, dato il gravissimo stato di salute in cui versa il padre dell'agente Piccione, appare difficilmente giustificabile -:
se non si valuti che la decisione di far venir meno, e in modo irrevocabile, un aggregazione di pubblico ufficiale peraltro legata a gravi motivi familiari dell'agente in questione, a causa della pubblicazione di una vignetta satirica, rappresenti una grave limitazione alla libertà di manifestare il proprio pensiero che è garantita a tutti i cittadini dalla nostra Costituzione -:
se non si reputi opportuno assumere gli opportuni provvedimenti per far venir meno gli effetti ostativi delle scelte operate dalla questura di Taranto.
(4-01367)