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Allegato B
Seduta n. 64 del 7/11/2006
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INTERNO
Interrogazione a risposta orale:
GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella tarda serata di venerdì 3 novembre 2006 a Padova un gruppo di militanti di centri sociali hanno aggredito l'onorevole Filippo Ascierto ed il signor Vanzan, padre di uno dei militari italiani ucciso a Nassirya;
tale aggressione si è verificata in piena città, al termine di una manifestazione di Alleanza Nazionale che, prevedibilmente, poteva costituire per i militanti dell'estrema sinistra l'obiettivo per azioni violente -:
per quali ragioni non siano state disposte le abituali misure di sicurezza a tutela di una manifestazione pacifica di Alleanza Nazionale organizzata per ricordare i caduti;
quali iniziative siano in programma per assicurare a Padova e in altre città che i cosiddetti centri sociali non possano più turbare l'ordine pubblico, aggredire e offendere, come in questo caso, la memoria di martiri delle nostre forze armate.
(3-00379)
Interrogazioni a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
venerdì 3 novembre 2006 in pieno centro cittadino in Montevarchi (Arezzo) è stato assassinato a coltellate un giovane lavoratore albanese;
come ripetutamente e inutilmente segnalato in vari atti di sindacato ispettivo la situazione della sicurezza a Montevarchi e nel Valdarno è fuori controllo -:
quali iniziative urgenti intendano assumere in merito.
(4-01503)
PISICCHIO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
con l'entrata in vigore della nuova normativa europea sui controlli di sicurezza nelle aerostazioni si sono accentuate alcune procedure di verifica del contenuto del bagaglio a mano dei passeggeri;
tali procedure, tuttavia, hanno reso ancora più vulnerabili le condizioni della privacy, non meno meritevoli di tutela delle ragioni superiori della sicurezza;
in particolare è da ritenersi lesiva del diritto alla riservatezza del cittadino l'esibizione in pubblico di medicinali ed effetti personali -:
se i ministri interrogati non ritengano di intervenire per porre rimedio a tale situazione prendendo ad esempio le soluzioni adottate in alcuni aeroporti europei, che hanno allestito appositi spazi separati e al riparo dal pubblico per consentire agli addetti alla sorveglianza di effettuare le necessarie operazioni di controllo.
(4-01506)
SGOBIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da notizie provenienti da ambienti sindacali, si apprende che, nel quadro dell'emergenza criminalità a Napoli e secondo il piano di contrasto messo a punto giorni fa direttamente dal Ministro dell'Interno, anche i Vigili del Fuoco saranno impiegati a collaborare a supporto delle operazione di polizia nei blitz anticamorra;
a parere dell'interrogante, se così fosse, l'impiego dei Vigili dei Fuoco nel piano di sicurezza della città, solleva alcune perplessità di merito, vista la cronica e più volte denunciata mancanza di risorse e di mezzi del corpo e tenuto conto della grave e persistente carenza di organico del corpo in questione;
sempre secondo l'interrogante sarebbe opportuno che ad un aggravio dei compiti dei Vigili del Fuoco dovrebbe corrispondere un opportuno potenziamento del corpo;
nella provincia di Napoli, a fronte di 3 milioni di cittadini, a regime ci sono 975 Vigili del Fuoco, con un rapporto vigile/cittadino di 1 su 3 mila, che diventano circa 150 unità per turno di lavoro, per un rapporto vigile/cittadino di 1 ogni 2 mila;
l'impiego dei Vigili dei Fuoco, come conseguenza diretta del piano assunto contro l'emergenza criminalità, comporterebbe la distrazione di più squadre al soccorso ed alla sicurezza dei cittadini;
a parere dell'interrogante è arrivato il momento di metter mano alle problematiche denunciate dalle organizzazioni sindacali di categoria dei vigili del fuoco, tenuto conto del fatto che i suddetti lavoratori prestano costantemente, e in ogni condizione, un'opera impagabile e che sono costretti ad operare, malgrado l'ampliamento delle loro competenze di intervento, con una perdurante carenza di uomini, con mezzi in dotazione obsoleti ed insufficienti e con attrezzature ed equipaggiamenti logori ed inadeguati;
da tempo, le organizzazioni sindacali di categoria chiedono un adeguamento di organico e di servizi-:
se non ritenga necessario colmare la grave carenza di personale del Corpo dei vigili del fuoco di Napoli;
quali provvedimenti intenda urgentemente assumere al fine di coprire le lacune di organico suddette e se non ritenga urgente intervenire al fine di potenziare anche i mezzi e le attrezzature del corpo, garantendo un servizio più efficiente ed efficace alla popolazione, innalzando il livello di protezione dell'operatore vigile del fuoco che è esposto a rischi particolarmente elevati, come testimoniano i dati, preoccupanti ed in costante aumento, riferiti ai decessi in servizio ed agli infortuni.
(4-01511)
DE SIMONE, ZIPPONI e GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 27 ottobre 2006 il Corriere della Sera, e più approfonditamente, il quotidiano «Bresciaoggi» del 29 ottobre 2006 riporta la notizia di un grave episodio di intolleranza omofoba avvenuto nel Comune di Mazzano in Provincia di Brescia: «La casa di due giovani donne che convivono senza nascondere né ostentare la loro omosessualità, è stata violata da sconosciuti. Che però una firma l'hanno
lasciata: la croce uncinata. L'appartamento è stato messo sottosopra, la biancheria intima buttata qua e là, le lenzuola sporcate di urina. E poi quelle svastiche dipinte. Il motivo di quanto accaduto non è il furto, ma la pura violenza e lo sfregio nei confronti della vita di due donne omosessuali»;
il 2 novembre 2006 un articolo del giornale locale «Il Brescia» intitolato: «Una svastica dipinta sull'auto», dava notizia dell'ennesimo atto intimidatorio di matrice estremista, all'uscita dal supermercato l'auto di una delle due donne è stata trovata con una svastica dipinta sulla carrozzeria;
stando alle dichiarazione delle vittime, durante la denuncia, i carabinieri hanno affermato che: le parole «omosessualità» e «lesbica» non sono parole italiane e non possono entrare in un verbale di denuncia; le donne sono state costrette a chiedere l'ausilio del vocabolario di lingua italiana, per ottenere l'inserimento delle suddette parole nel verbale di denuncia;
si continua a registrare un aumento di atti di violenza e di intolleranza nei confronti di lesbiche, gay e trans e la matrice neo-nazista dell'azione di intolleranza è evidente;
questi episodi sono segnali preoccupanti e mettono in serio pericolo la libertà e l'incolumità di cittadine/i, di lesbiche, gay e trans -:
se non ritenga opportuno esprimere formalmente disapprovazione per quanto accaduto, manifestando la propria solidarietà alle donne vittime della violenza omofoba;
se non ritenga necessario intervenire per garantire l'incolumità di tutte/i cittadine/i;
quali iniziative intenda intraprendere per sensibilizzare tutte le forze dell'ordine ad un approccio privo di pregiudizi verso le vittime dell'odio motivato dall'orientamento sessuale e/o dall'identità di genere.
(4-01512)
SMERIGLIO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
le continue denunce, di fonti molto autorevoli, sul traffico di esseri umani e la loro riduzione in schiavitù hanno riportato l'attenzione su un fenomeno spaventoso che riguarda, pesantemente, anche il nostro Paese;
la tratta minorile, tra tutte le violazioni dei diritti umani, è quella che appare più spregevole per i danni fisici e psichici irreparabili che procura ai minori coinvolti;
tale fenomeno che affonda le sue radici nella povertà diffusa a livello mondiale, pur essendo noto per quanto concerne le cause, rimane per lo più oscuro per quanto riguarda il numero reale dei minori coinvolti e soprattutto manca, ancora oggi, un impegno reale a livello internazionale per stroncare questo nuovo «mercato degli schiavi»;
stime recenti valutano in 17 milioni i bambini in stato di povertà soltanto nella «ricca» Europa e ciò non può che favorire i nuovi mercanti di schiavi;
i minori, sia maschi che femmine, vengono utilizzati come mano d'opera sfruttabile senza alcun controllo, ma soprattutto vengono sfruttati sessualmente, visto che la minore età è considerato un valore aggiunto sul mercato della prostituzione;
in Italia, secondo i dati del Comitato minori stranieri che si riferiscono solo a quelli censiti, al 31 dicembre 2005, erano 6.500 i minori stranieri;
con la legge n. 269 del 1998 «Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù» si è individuato un drammatico problema che coinvolge anche
il nostro Paese, recependo l'articolo 3 della Convenzione ONU che non riconosce la volontarietà della scelta prostituzionale da parte dei minori di 18 anni;
nonostante ciò il fenomeno è stato solo minimamente scalfito e rischia di diventare un «male» permanente nella nostra società;
i centri di prima accoglienza (CPA), che dovevano essere un filtro al carcere per i minori, si stanno, come hanno denunciato i sindacalisti della funzione pubblica Cgil nazionale, trasformando sempre più in «carceretti», con l'introduzione del programma Spide (dispositivo informatico per la catalogazione delle impronte digitali), mentre vengono tagliate le risorse e quindi l'aspetto del recupero del soggetto;
i minori nel CPA possono al massimo restare quattro giorni, dopo hanno l'udienza con il Gip che può scegliere tra:
a) non convalidare l'arresto;
b) prescrizione;
c) arresti domiciliari (nel caso molto improbabile che abbiano un'abitazione)
d) affidarli in comunità in forma libera o come detenzione;
e) nel caso facciano i nomi dei loro sfruttatori vengono mandati in una comunità protetta e tutelati (ma per molti di loro è impossibile praticare questa strada per le minacce alle loro famiglie);
nel caso vengano affidati al servizio sociale, senza la detenzione, gli operatori sociali non possono trattenerli con la forza, per cui accade molto spesso che si allontanino volontariamente per tornare dai loro sfruttatori;
nei centri «Scuola di volo-colombi» e «Erythros» entrambi siti a Roma, più volte si è verificato il caso di prostitute minorenni, spesso dei Paesi dell'Europa dell'Est (le zone in cui la criminalità che gestisce il mercato ha più volte colpito i familiari di coloro che si sono ribellate), che si sono allontanate lo stesso giorno in cui erano arrivate;
in questa situazione, ritenere che l'immissione di telecamere nelle zone dove si attua il mercato della prostituzione, così come è stato proposto da alcune amministrazioni comunali, possa colpire questo fenomeno appare del tutto illusorio (stante la mobilità del mercato della prostituzione che può tranquillamente trasferirsi in zone non videocontrollate) e lesivo delle libertà individuali;
appare del tutto evidente, a partire dalle considerazioni in precedenza esposte, che è pura illusione sperare di sradicare questo fenomeno utilizzando solo lo strumento repressivo e che, di conseguenza, è indispensabile rafforzare le misure atte al recupero dei minori coinvolti e all'attivazione di percorsi di fuoriuscita dalla prostituzione -:
quali studi siano stati attuati per dimensionare con certezza il fenomeno dello sfruttamento sessuale minorile nel nostro Paese e quali ulteriori misure si intendano attuare per colpire i responsabili di questo nuovo mercato degli schiavi;
se non si ritenga indispensabile incrementare la rete di protezione e dissuasione nei confronti dei minori vittime di questo mercato, affinché non abbiano a trovarsi soli di fronte ad un apparato che li scheda e li lascia «liberi» di tornare dai loro sfruttatori, ma che li aiuti a costruirsi un futuro diverso;
se non si ritenga che l'installazione di telecamere, in presunta funzione di controllo della prostituzione nelle città, rappresenti una palese violazione del diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita e che di conseguenza si debba considerare illegittima;
come si intenda incrementare, in collaborazione con gli Stati da dove provengono maggiormente i minori ridotti in schiavitù, la lotta contro le organizzazioni criminali che detengono questo mercato.
(4-01514)
MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la stampa toscana del 4 novembre 2006 riporta la clamorosa denuncia della CISL Vigili del Fuoco della Toscana, secondo la quale gli stessi mezzi in dotazione non sarebbero più in grado di funzionare per l'impossibilità di pagare carburante che non verrebbe più erogato perché l'amministrazione sarebbe insolvente;
la denuncia in questione evidenzia un problema che mette a repentaglio l'operatività di un servizio essenziale ed alimenta l'insicurezza dei cittadini-:
quali iniziative urgenti si intendano assumere per assicurare operatività ed efficienza ai Vigili del Fuoco della Toscana.
(4-01516)
DE CRISTOFARO e MASCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con decreto prefettizio n. 17238/AreaII/EE.LL. dell'11 luglio 2006 il Vice Prefetto Dott.ssa Elisabetta Lignola è stata nominata Commissario Prefettizio per la provvisoria amministrazione del Comune di Caivano con attribuzione dei poteri del Consiglio, del Sindaco e della Giunta Comunale;
a giudizio degli interroganti, dall'entrata in carica del Commissario Prefettizio la pesante situazione del Comune di Caivano e l'Amministrazione dello stesso non hanno, fino ad oggi, visto avviare soluzioni adeguate ai problemi endemici rappresentati tempestivamente dai cittadini e dai partiti;
persistono le inadempienze relative alla tutela della salute e della sicurezza ambientale messe a serio rischio dall'inquinamento da diossina e da rifiuti tossici - come dimostra il recente incendio doloso che ha investito migliaia di ecoballe nell'area scoperta dell'azienda per lo smaltimento dei rifiuti, a partecipazione comunale, Igica - e l'assoluta assenza di un piano graduale di bonifica dei siti inquinati. Restano inevase le richieste della cittadinanza per la riapertura della villa comunale, unico polmone verde in un territorio dove prevale la cementificazione selvaggia, così come gli interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche, la vigilanza sui plessi scolastici e la pulizia degli annessi spazi scoperti;
accanto a queste ed altre inadempienze altrettanto gravi, risulta permanere la situazione dell'amministrazione dell'Ente Comune di Caivano che manca di totale trasparenza e democrazia in merito agli atti ed espletamenti della sua amministrazione, venendo meno l'adempimento al diritto di trasparenza degli atti dell'amministrazione comunale con il perdurante difetto di pubblicazione sul sito internet del comune di Caivano di tutti gli atti posti in essere nell'esercizio del potere deliberativo, indipendentemente dalla natura collegiale o meno dell'organo emanante: delibere del commissario investito dei poteri conferiti dall'articolo 141 del decreto legislativo n. 267 del 2000 e determine dei dirigenti (1o comma dell'articolo 124 del decreto legislativo n. 267 del 2000 e sentenza del Consiglio di Stato Sezione V, 15 marzo 2006, n. 1370, che ha riformato la precedente sentenza del Tar Toscana-Firenze, 11, n. 2833/2001); sul sito del Comune di Caivano manca persino lo Statuto dello stesso Comune;
a partire dal suo insediamento la Dott.ssa Elisabetta Lignola, ha inoltre prorogato al dott. Giovanni De Angelis un cumulo sorprendente di incarichi - Capo di Gabinetto, dir. affari legali e contenzioso, dir. affari generali, dir. del Personale, dir. Commercio, dir. industria; dir. Artigianato, dir. Agricoltura, dir. Servizi informatici, Comunicazione interna ed esterna, vice segretario gen. in pos. di staff al Sindaco, Direzione scuola Materna comunale - cumulo che oltre a conferire un potere spropositato a tale funzionario non agevola un adeguato ed efficace espletamento di tutte queste funzioni -:
se i Ministri siano al corrente di tale situazione e come ritengano intervenire
affinché la complessa macchina dell'Amministrazione del Comune di Caivano possa esercitare proficuamente le sue funzioni garantendo quel diritto di trasparenza degli atti, auspicato da un contesto connotato da una situazione ambientale estremamente complessa, che sono a fondamento di ogni più elementare principio di democrazia.
(4-01521)
DE CRISTOFARO, MASCIA e DE SIMONE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la scuola per l'infanzia «Matilde Serao» di Caivano è stata riconosciuta paritaria fin dal 2004 assumendo a partire da tale riconoscimento l'adeguamento della normativa vigente per la scuole statali;
il 4 novembre 2005 veniva approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 50, all'unanimità, il «Regolamento della Scuola Comunale dell'Infanzia "Matilde Serao"» che nel comma 4 dell'articolo 1, Titolo I, enunciava che il suddetto regolamento per «la realizzazione degli obiettivi istituzionali fa riferimento agli orientamenti dell'attività educativa, approvati con ordinanza ministeriale del 13 giugno 1991 per la corrispondente scuola pubblica statale, integrati dal decreto legislativo 23 gennaio 2004 e da quanto disposto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999» e al comma 2 articolo 1 afferma che «La scuola paritaria comunale per l'infanzia "M. Serao" di Caivano concorre, nell'ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale ed internazionale, in applicazione degli articoli 3 e 34 della Costituzione Italiana, della Convenzione ONU del 1989 sui diritti del fanciullo e del "documento di Lisbona" sottoscritto dai governi europei nel 2000.»;
in questo contesto la direttrice signora Maria Giovanna Vitale nel pieno delle facoltà attribuite dal regolamento alla sua figura, Titolo IV articolo 17:
«1. Le funzioni di coordinamento generale della scuola sono esercitate dalla direttrice.
2. La direttrice assicura la gestione unitaria dell'istituzione.
3. È responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio.
4. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, esercita poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane nell'ambito delle direttive impartite dal Gestore. In particolare, la direttrice organizza l'attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative.
5. Promuove opportuni interventi per assicurare la qualità dei processi formativi e l'integrazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio. Garantisce l'esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologico-didattica, promuove iniziative finalizzate a rendere efficace la libertà di scelta educativa delle famiglie e predispone strumenti per rendere agevole l'attuazione del diritto all'apprendimento da parte degli alunni.»;
ha trasmesso, con prot. n. 137 dell'11 luglio 2006, all'allora sindaco gestore e rappresentante legale della M. Serao dottor Giuseppe Papaccioli, gli atti per l'organizzazione della ripresa delle attività didattiche per l'anno scolastico 2006-2007, allo scopo di informare sullo stato organizzativo-didattico della scuola comunale paritaria «M. Serao» e chiedendo l'istituzione di altre due sezioni, riportando al contempo tutte le informazioni e gli atti relativi agli adempimenti e alle procedure espletate a garanzia della puntuale, efficace ripresa delle attività didattico-educative per l'inizio dell'anno scolastico 2006-2007;
tale comunicazione veniva successivamente trasmesso - prot. n. 140 del 31 luglio 2006 - alla dottoressa Elisabetta Lignola commissaria prefettizia per la provvisoria amministrazione del comune di Caivano, nominata in data 11 luglio 2006, e gestora della scuola comunale M. Serao;
la richiesta della direttrice didattica era tra l'altro motivata dall'urgenza di nominare due docenti di sostegno per i cinque bambini diversamente abili iscritti alla scuola materna;
nessuna risposta veniva data alla richiesta della direttrice didattica da parte della dottoressa Lignola che al contempo aveva provveduto a conferire l'incarico, tra molteplici altri - capo di gabinetto, direttore affari legali e contenzioso, direttore affari generali, direttore del personale, direttore commercio, direttore industria; direttore artigianato, direttore agricoltura, direttore servizi informatici, comunicazione interna ed esterna, vice segretario gen. in pos. di staff al sindaco -, della direzione della scuola materna comunale al dottor Giovanni De Angelis, precedente caposettore e funzionario in proroga dopo i raggiunti limiti di età;
tale incarico risulta incongruente con il regolamento per la scuola comunale paritaria M. Serao;
l'inadeguata risposta della commissaria prefettizia ha suscitato la protesta dei genitori dei bambini che frequentano la scuola i quali hanno simbolicamente occupato l'edificio scolastico e bloccato per ore il traffico nella zona circostante al fine di sollecitare risposte adeguate alle richieste della direttrice scolastica e ai bisogni degli utenti;
la commissaria prefettizia ha avviato un provvedimento disciplinare di censura nei confronti della direttrice signora Maria Giovanna Vitale ritenendo non corretta l'interpretazione relativa alla norma in merito all'autonomia scolastica sulla didattica e ravvisando un suo comportamento non pertinente riguardo il diretto superiore - individuato nel dottor Giovanni De Angelis - e attribuendo alla stessa direttrice la responsabilità della protesta messa in atto dai genitori e nonché di aver danneggiato l'immagine della scuola e della sua persona -:
se i Ministri siano al corrente di tale situazione e come intendano procedere, stante il commissariamento del comune di Caivano, affinché venga riconosciuto il ruolo spettante alla direttrice didattica e sia consentito lo svolgimento di una serena ed efficiente gestione del servizio scolastico come diritto dei genitori e di tutti i bambini, anche dei cinque diversamente abili, che frequentano la scuola per l'infanzia Matilde Serao.
(4-01522)