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Allegato B
Seduta n. 65 dell'8/11/2006
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
è residente negli USA e precisamente in Florida da molti anni la medaglia d'argento al valor militare Attilio Mario Russo, già comandante del regio sommergibile «Marea» durante la II guerra mondiale, nato in Italia nel 1915 e già qui per decenti residente;
il comandante Russo ottenne altre 14 decorazioni al valor militare, ha avuto anche di recente alcuni significativi riconoscimenti consegnatigli anche da autorità italiane e perse la cittadinanza italiana - peraltro senza averne conoscenza e in modo automatico - nel momento in cui fu impedita la doppia cittadinanza italiana e statunitense;
da anni il comandante Russo spera di poter riottenere la cittadinanza italiana, pratica per la quale si interessarono a suo tempo non solo il nostro consolato di Miami ma perfino la Presidenza della Repubblica e che fu sollecitata anche da qualificati organismi italo-americani, come il CO.MI.TES di Miami;
in passato e con grande spazio sui media è stata oggetto di promozione la avvenuta, rapida, concessione della cittadinanza italiana ad attori statunitensi di lontana origine italiana, mentre non risulta che analogo atteggiamento sia tenuto per un eroe di guerra di 91 anni il cui unico desiderio è il riottenimento «morale» di una cittadinanza persa a suo tempo per pure necessità burocratiche -:
quali iniziative intendano attivare i Ministeri in indirizzo al fine di concludere al più presto l'iter burocratico affinché il comandante Attilio Mario Russo possa ottenere nuovamente anche la cittadinanza italiana, Patria per la quale si è distinto durante l'intera sua vita.
(4-01527)
SMERIGLIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
dal 22 maggio 2006, nel centro storico di Oaxaca in Messico è iniziato un presidio a tempo indefinito di centinaia d'insegnanti appoggiati da numerose organizzazioni di base che oltre a richiedere aumenti salariali hanno posto con forza il problema della democrazia e dei diritti civili nel Paese;
il 2 giugno vi è stata la prima mega marcia con la partecipazione di 80 mila persone a sostegno del presidio e contro il governo;
il 14 giugno si tenta il primo sgombero violento del presidio;
tra il 17 e il 21 giugno si costituisce formalmente l'Assemblea popolare del Popolo di Oaxaca (APPO);
il 1o agosto centinaia di donne marciano per le strade di Oaxaca ed occupano istallazioni di radio e televisioni governative, contro le stesse, il 4 agosto sono esplosi numerosi colpi d'armi da fuoco;
il 9 ottobre, dopo avere camminato per più di 500 chilometri, una folta delegazione di manifestanti installa un presidio davanti al Senato della Repubblica a Città del Messico;
in tutto questo periodo sono stati registrati numerosi attacchi nei confronti della popolazione di Oaxaca, che partecipa compatta alla protesta, sino ad arrivare al 28 ottobre in cui si registra la crisi più violenta dei cinque mesi di conflitto, con l'uccisione di quattro persone, tra le quali il fotoreporter Bradley Ronald Will, giornalista della rete globale di Indymedia, e l'insegnante Emilio Alfonso Fabiàn, uccisi con armi da fuoco;
negli ultimi giorni l'attività dell'esercito e di gruppi paramilitari si è andata intensificando con il tentativo, respinto, di occupare l'Università Autonoma «Benito Juarez» e «Radio Universidad» gestita dai manifestanti;
il 3 novembre gli studenti dell'università sono stati attaccati dalle forze federali che hanno causato il ferimento di 21 persone;
nonostante il livello crescente di repressione, la popolazione di Oaxaca continua a mantenere alta la propria mobilitazione e la lotta contro un governo che li vorrebbe ridurre al silenzio con la forza delle proprie armi -:
se e quali iniziative, in ambito internazionale, siano state messe in atto dal governo italiano affinché cessi la repressione nella città di Oaxaca e si ripristini il dialogo e il confronto democratico tra le parti in causa;
se non si ritenga che quanto sta avvenendo nella città di Oaxaca sia una palese violazione dei diritti civili e politici e, conseguentemente, quali iniziative s'intendano assumere a livello internazionale affinché termini immediatamente la repressione contro la popolazione che rischia di trasformarsi in un bagno di sangue.
(4-01536)
CIOCCHETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il comune di Ardea, in provincia di Roma, è guidato dal 2004 da una maggioranza di centro-destra con un sindaco indipendente e con competenze eminentemente tecniche;
a partire dalla data di insediamento, il professor Carlo Eufemi, sindaco del predetto comune, preside della locale scuola media, ha operato per creare nel territorio, particolarmente difficile perché interessato da ricorrenti fenomeni di abusivismo edilizio e di rapido incremento demografico, quelle condizioni di legalità e di vivibilità per gli oltre 40.000 abitanti, che hanno portato alla formazione di una giunta tecnica, svincolata dai partiti della maggioranza di centrodestra, e alla elaborazione di un piano per la legalità che ha dato molteplici frutti;
a decorrere dal mese di febbraio 2006, tuttavia, la prefettura di Roma, con a capo il dottor Achille Serra, ha avviato una procedura, prima ai sensi dell'articolo 143 del testo unico n. 267 del 2000 (infiltrazione mafiosa), poi derubricata nell'articolo 141 della stessa normativa (violazione di leggi) nominando una commissione di accesso formata da esponenti della polizia di stato, carabinieri e guardia di finanza che ha operato una verifica a tappeto della situazione urbanistica, edilizia e gestionale del comune;
nonostante il grande impegno profuso ed i molti mesi di verifica di tutte le attività della commissione di accesso, lo stesso organo prefettizio non ha rilevato alcuna violazione riconducibile alle ipotesi di infiltrazione mafiosa e con nota del 2 agosto 2006 ha proceduto a contestare unicamente violazioni di carattere amministrativo di minore rilevanza assegnando con diffida il termine di un mese per i riscontri da parte del comune;
durante la pausa estiva il comune ed il sindaco hanno fortemente operato per adempiere alle richieste della prefettura, convocando per ben tre volte il consiglio comunale e, in regime di sospensione delle ferie per tutti i dirigenti, il comune ha prodotto un corposo piano di azione per gli interventi da compiersi in sede di sistemazione urbanistica adottando, tra l'altro, centinaia di ordinanze di demolizione che si appresta ad eseguire;
durante lo stesso periodo il sindaco, validamente coadiuvato dal nuovo dirigente al settore urbanistica, ingegner Aldo Mura, e dal segretario comunale, dottoressa
Macrì, in un clima di grande collaborazione con tutte le forze politiche locali, ha provveduto a: rivedere l'assetto gestionale del comune; dettare le linee guida dell'azione di revisione della strumentazione urbanistica alla luce della difficile situazione derivante da annullamenti giurisdizionali; effettuare una mappatura dell'abusivismo (che interessa Ardea come tutti gli altri territori limitrofi di espansione urbana) procedendo alla identificazione, con le forze di polizia e la magistratura, dei responsabili degli abusi; denunciare alla magistratura i soggetti responsabili degli abusi e fornire collaborazione alle forze dell'ordine in ogni possibile azione per il recupero della legalità;
in questa azione, il sindaco e l'amministrazione tutta si sono mossi coinvolgendo la comunità locale ed i cittadini e creando un grande entusiasmo per lo sviluppo dell'azione di recupero di una gestione democratica della cosa pubblica;
a fronte di ciò, però, giungono dalla prefettura di Roma e dal ministero segnali, secondo l'interrogante, inquietanti di un perseguimento della azione volta a determinare lo scioglimento del consiglio comunale, nonostante la stessa prefettura nelle contestazioni del 2 agosto 2006 avesse indicato un termine ed una modalità puntuale di risposta alle tematiche oggetto di interesse della commissione di accesso e tutte queste richieste fossero state svolte e esitate nella risposta dell'amministrazione;
all'interrogante, l'azione prefettizia appare pervicace, sia dal punto di vista procedimentale, poiché allo stato attuale, il provvedimento di scioglimento risulterebbe, per i profili che governano il rapporto tra l'amministrazione centrale e gli enti locali, sicuramente, secondo l'interrogante, illegittimo, sia perché il decreto di scioglimento verrebbe adottato senza considerare quanto fatto e da farsi, determinando, paradossalmente, un fermo dell'azione amministrativa di recupero della legalità da parte dei rappresentanti locali;
tale scelta, per l'interrogante, sarebbe inoltre pericolosa in quanto rischierebbe di compromettere l'esecuzione di provvedimenti di tale complessità (come la revisione degli strumenti urbanistici) che non potrebbero essere adottati dal commissario prefettizio, eventualmente nominato, per la loro strategica importanza, dando peraltro la stura ad una serie di contestazioni in sede amministrativa e giudiziale dell'operato di questo ultimo organo -:
quali siano i provvedimenti che la prefettura di Roma intende adottare in merito al comune di Ardea, tenuto conto del lungo tempo trascorso dalla verifica dell'azione amministrativa in loco e dei positivi riscontri forniti in termini di azioni adottate e di collaborazione dagli organi locali all'azione del prefetto Achille Serra;
se e come la vicenda del comune di Ardea si possa mettere a confronto con gli avvenimenti relativi al comune di Nettuno e ad altre iniziative locali che vedono particolarmente attivi esponenti del centrosinistra;
quali, infine, possano essere i profili di legittimità di una azione che, a seguito dei riscontri forniti dal comune di Ardea, appare priva degli elementi di legittimità, considerato lo stesso tono delle richieste prefettizie e delle risposte fornite dal comune.
(4-01539)