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Allegato B
Seduta n. 66 del 9/11/2006
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DIFESA
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
a giudizio dell'interpellante, nella provincia di Bolzano la questione dell'assegnazione deglialloggi ai militari è da considerarsi attraverso una chiave di lettura differente rispetto al resto d'Italia. Il motivo principale risiede nell'atipicità di una realtà locale che esige un'attenzione particolare, ma soprattutto soluzioni eterogenee per assicurare agli italiani dell'Alto Adige, e nello specifico ai militari residenti in provincia che integrano gran
parte di quella comunità minoritaria in provincia di Bolzano, un futuro fondato su maggiori certezze;
la soluzione del problema della casa garantirebbe infatti una presenza stabile nella provincia della componente italiana, perché eviterebbe un esodo tanto indesiderato quanto inevitabile verso le terre d'origine, realizzando in aggiunta un «sogno» per tutte quelle famiglie che percependo un reddito da dipendenti dello Stato non riescono a far fronte al caro vita che caratterizza la Provincia autonoma di Bolzano;
la questione tuttavia non va soltanto considerata dal punto di vista delle esigenze delle famiglie dei militari ma va anche posta in termini di convenienza per le finanze dello Stato;
a giudizio dell'interpellante, la tendenza che si è venuta col tempo a delineare ha tutte le caratteristiche di una gestione superficiale, sconveniente e dai caratteri «poco cristallini». Da quando si è cominciato a parlare di cartolarizzazione in particolare si sono infatti osservati:
mancati interventi manutentivi negli alloggi di servizio;
ritardi nell'assegnazione di alloggi sfitti;
la mancanza di interventi di manutenzione, non solo nelle caserme e nei singoli alloggi, ma addirittura in interi stabili sta provocando dei danni sempre più accentuati alle strutture portanti degli stabili stessi, tali da compromettere anche la sicurezza dei condomini. Basti dire che vi sono numerose palazzine di venti e più appartamenti che a vent'anni dalla loro realizzazione hanno infiltrazioni d'acqua un po' ovunque, ma soprattutto nei garage sotterranei, minando alle fondamenta l'integrità delle strutture stesse. Strutture che con il passare del tempo oltre a perdere di valore rischiano di provocare ulteriori danni a persone e cose con il distacco di intonaci e corto circuiti dall'evidente pericolosità;
i ritardi nella assegnazione degli alloggi, hanno paradossalmente una coincidenza di motivazione: gli alloggi non vengono assegnati senza essere stati opportunamente manutenzionati. Manutenzione che come è stato detto non avviene con la dovuta solerzia causa i costi che attualmente il demanio pare non essere in grado di sostenere. I ritardi nelle assegnazioni vanno chiaramente a discapito di quelle famiglie che pur avendo diritto all'alloggio demaniale sono costrette a ritardare il ricongiungimento dei propri cari - a differenza dei cittadini extracomunitari -, ovvero pagare i prezzi esorbitanti degli affitti presenti sul mercato. Per tale motivo molti militari si trovano costretti a chiedere il trasferimento presso altre sedi di servizio, fuori dall'Alto Adige, ovvero, in taluni casi il proscioglimento;
tutto quanto premesso produce un malcontento diffuso che i militari avvertono come una insufficiente attenzione ai loro problemi da parte in primis della classe politica;
in una realtà locale come quella altoatesina questo malessere è ancora più esasperato in quanto pone i militari nella condizione di sentirsi una categoria di serie «B» dovendosi confrontare con altre categorie, per esempio appunto i cittadini extracomunitari o le comunità zingare che nella provincia di Bolzano godono di ben altre attenzioni;
per risolvere autonomamente il problema della casa si sono già costituite alcune cooperative di militari nella speranza di poter ottenere qualche lotto di terreno edificabile tra quelle aree che il demanio militare ha dismesso o dismetterà a breve;
attualmente i beni dismessi da parte del demanio militare, vengono trasferiti attraverso una norma, secondo l'interpellante, iniqua alla Provincia di Bolzano la quale paradossalmente nulla deve in cambio allo Stato;
nel recente incontro del Ministro della Difesa con il Presidente della Provincia
Autonoma di Bolzano - Luis Durnwalder si è parlato della possibilità di cedere aree del demanio «militare» alla Provincia in cambio di alloggi per volontari e il presidente provinciale ha ovviamente dato la propria disponibilità solo per la convinzione che sarà la provincia ad ottenerne un maggior vantaggio avendo i terreni in dismissione un alto valore economico;
è necessario in ogni caso segnalare che molti militari in servizio nella provincia altoatesina, hanno costituito le su citate cooperative con lo scopo di autofinanziarsi la realizzazione della prima casa;
in un passato piuttosto recente iniziative in tal senso avevano avuto successo come testimoniato dalle abitazioni realizzate presso la ex cas. «MIGNONE» dove più di 60 famiglie di militari riunitisi in cooperative edilizie hanno potuto realizzare il loro sogno;
per l'Amministrazione militare sarebbe sicuramente vantaggioso cedere porzioni di aree dismesse alle predette cooperative in quanto senza ricorrere a nessun tipo di finanziamento, si ritroverebbe un congruo numero di propri dipendenti sistemati in case di proprietà e nello stesso tempo ulteriori alloggi liberi da destinare a coloro che chiedono l'appartamento di servizio;
la provincia di Bolzano pullula di aree demaniali «depresse» quali ad esempio l'ex deposito munizioni di Riva di Sotto, sito nel comune di Appiano, l'area di via Novacella in Bolzano città, che le cooperative sopraddette sarebbero fin da subito pronte ad utilizzare qualora ne venisse loro destinata una porzione;
l'acquisto degli alloggi non solo garantirebbe la permanenza delle famiglie dei militari ormai integrate nella realtà altoatesina, evitando quell'esodo di cui si è parlato, ma altresì farebbe cessare la notevole quantità di istanze volte al trasferimento in altre sedi di servizio e, in particolare donerebbe un sospirato sollievo a tutti coloro che in Alto Adige vivono ormai da anni, e che avendo figli cresciuti in questa realtà territoriale, auspicano di potervi rimanere per non allontanarsi dai propri affetti -:
rendere possibile l'acquisto da parte dei militari di alloggi di servizio che stanno gradualmente ma altrettanto inesorabilmente perdendo sempre più valore, nell'ottica di realizzare con il ricavato altre abitazioni da assegnare ad altre famiglie di militari;
incentivare la realizzazione di cooperative di militari attraverso la predisposizione di un provvedimento legislativo ad hoc per i militari che esplicano il loro mandato nella Provincia Autonoma di Bolzano e che a volte si trovano a subire l'affronto di essere meno tutelati dei cittadini extracomunitari.
(2-00225) «Biancofiore».