Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 66 del 9/11/2006
...
SALUTE
Interrogazioni a risposta scritta:
GIULIO CONTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che sarà posto in commercio un farmaco generico del tipo «Ciclosporina»;
a Milano, in data 24 settembre 2006, le associazioni dei trapiantati, fra le quali l'ACTI (cardiotrapiantati), AITF (trapiantati di fegato), VITE (trapiantati epatici), ADMO (trapiantati di midollo) e AIDO, hanno votato all'unanimità una mozione che ha espresso, a chiare note, la viva preoccupazione per la salvaguardia della loro vita, se venisse definita l'obbligatorietà della conversione della attuale Ciclosporina o Neoral, in farmaco generico e messo in commercio;
in tale caso, è evidente che il «farmaco generico» comporterebbe, per il Servizio sanitario nazionale una riduzione della spesa sanitaria, ma porterebbe con sé l'obbligatorietà dell'acquisto di quel tipo di farmaco in sostituzione di quello specialistico. Bisogna però tenere presente che le norme che regolano la sintesi dei farmaci generici permettono delle variabilità rispetto al farmaco coperto e tutelato dal brevetto ed è scientificamente risaputo che il comportamento di ciascun farmaco non è analogo in ogni singolo paziente e che la sua efficacia dipende dal suo assorbimento (e persino dall'eccipiente usato) e che deve essere costantemente monitorato. In fase di sperimentazione è noto che i test sui farmaci generici vengono effettuati su un numero (per altro ridotto) di volontari sani e per un breve periodo di tempo. È ovvio che la risposta sperimentale fornita da un volontario sano è certamente diversa e non paragonabile a quella che si otterrebbe se effettuato da un paziente trapiantato;
in realtà, i soggetti che beneficiano di un organo trapiantato non sono mai sani. Infatti è vero che i trapiantati d'organo conducono una vita normale, ma solo apparentemente, perché in realtà il trapiantato continua a convivere con la malattia che prima del trapianto lo aveva reso nefropatico o epatopatico e pertanto in cura farmacologica quotidiana, anche perché ogni organismo umano ha tessuti caratterizzati da diversi gradi di assorbimento;
in Italia i malati trapiantati sono circa ventimila e il farmaco necessario ed essenziale per la loro sopravvivenza è la Ciclosporina o Neoral. Esso si assume congiuntamente ad altri farmaci (quali gli anti-ipertensivi e gli anti-infiammatori) e permette al paziente il superamento della soglia di cinque anni di funzionalità dell'organo trapiantato che si controlla, in ospedale, trimestralmente. È chiaro come l'assunzione incontrollata del nuovo farmaco «generico» possa produrre danni gravi e irreversibili all'organo trapiantato;
non si sa ancora se sul paziente che assume assieme al Neoral - Ciclosporina anche altri farmaci immuno-depressivi, verranno effettuate sperimentazioni «mirate» a tale tipo di terapia-:
se sia a conoscenza della mozione delle associazioni sopra menzionate;
se risponda al verso la notizia della messa in commercio del farmaco generico e, in caso affermativo:
a) se prima della registrazione del nuovo farmaco generico, siano state effettuate sperimentazioni su soggetti portatori di organo trapiantato e non solo su volontari sani;
b) se tali sperimentazioni si estenderanno anche a pazienti che assumono ciclosporina (Neoral) assieme ad altri tipi di farmaci immunosoppressori;
c) se il risparmio che si otterrebbe con il passaggio di trasformazione del farmaco specialistico a quello generico non possa essere risolto attraverso accordi con l'industria produttrice dei farmaci specialistici attualmente usati, per ottenere alla fonte un abbassamento dei costi delle medicine.
(4-01553)
ZANELLA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto denunciato da cittadini ed associazioni animaliste anche alla Procura della Repubblica di Foggia per ripetuti episodi verificatisi a Bovino (Foggia) ed in altri comuni della Daunia, di sovente non viene effettuato lo stordimento preventivo degli animali macellati per consumo familiare fuori da macelli autorizzati, sebbene sia obbligatorio ai sensi del decreto legislativo n. 333 del 1998 («Attuazione della direttiva 93/119/CE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione o l'abbattimento»);
in particolare, suini, ovini e caprini vengono sgozzati a freddo senza la dovuta comunicazione al Servizio Veterinario Usl competente per territorio;
tali comportamenti sono in contrasto con l'articolo 544-ter del Codice penale contro i maltrattamenti degli animali, oltre che con la normativa vigente in ambito sanitario a tutela dei consumatori-:
quali iniziative e con quali risultati il Ministero della salute abbia effettuato in collaborazione con il Ministero dell'interno per prevenire e reprimere le macellazioni non autorizzate, così come preannunciato dal Governo in risposta all'interrogazione 3-874 del 12 aprile 2005;
se il Governo non consideri necessaria una campagna informativa rivolta ai cittadini, periodicamente ed in particolar modo in prossimità di periodi tradizionalmente dedicati a queste pratiche, volta a far conoscere gli obblighi di legge che regolano la macellazione per consumo familiare.
(4-01554)