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Allegato B
Seduta n. 68 dell'11/11/2006
TESTO AGGIORNATO AL 14 NOVEMBRE 2006
...
GIUSTIZIA
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro delle comunicazioni, per sapere - premesso che:
l'articolo 2 della legge 14 novembre 1995, n. 481 «Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità e istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità», prevede che «I componenti di ciascuna autorità... a pena di decadenza non possono esercitare direttamente o indirettamente, alcuna attività professionale o di consulenza... né avere interessi diretti o indiretti nelle imprese operanti nel settore di competenza della medesima Autorità»;
il dottor Corrado Calabrò, attuale presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, risulterebbe essere percettore di diritti d'autore da numerose case editrici ed autore del libro «Ricorda di dimenticarla», dal quale è stato tratto il film «Il mercante di pietre», di cui è anche soggettista e sceneggiatore;
si fa presente che tra i compiti dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni vi è quello di determinare e regolare il valore economico complessivo del Sistema integrato delle Comunicazioni e delle sue componenti ai fini dell'accertamento di eventuali posizioni dominanti vietate dalle norme in vigore, di cui cinema, tv ed editoria sono alcune delle componenti;
il dottor Sebastiano Sortino, nominato dalla Camera in data 5 maggio 2005 alla Commissione per i servizi e i prodotti, risulterebbe essere il padre di Francesco Sortino, fondatore e amministratore unico della Medialia srl, società costituita subito dopo le nomine dei componenti dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di cui la Commissione fa parte, e che dal 30 marzo di quest'anno è iscritta nell'albo fornitori Rai;
il dottor Roberto Napoli, nominato dal Senato in data 16 marzo 2005 alla Commissione per le infrastrutture e le reti, sempre facente capo alla Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni, risulterebbe essere il padre di Monica Napoli giornalista professionista con un contratto a tempo determinato presso Sky Italia -:
se non intendano promuovere iniziative normative volte a scongiurare che si verifichino eventuali sopravvenuti conflitti d'interesse.
(2-00232) «Barbieri, Peretti, Zinzi, Ciocchetti, Ronconi, Formisano».
Interrogazione a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in pressoché tutti i Penitenziari e le Strutture del D.A.P. Italiane sono attive le mense (M.O.S.) per le oltre 45.000 uomini e donne del Corpo di Polizia Penitenziaria, ma ad esse sembra poter accedere solo il personale in turno di servizio escludendo quanti - per gli orari applicati - cambiano turno proprio di servizio nel momento in cui normalmente si pranza o cena e che quindi sono tenuti al pagamento del pasto con una maggiorazione in percentuale fino al 5 per cento del costo del pranzo o cena disposta dall'Ufficio Beni e Servizio del D.A.P.;
in molti casi (e la segnalazione vale soprattutto per la regione Puglia e Basilicata, come è stato fatto rilevare anche dal Vicesegretario Generale Nazionale di categoria dell' O.S.A.P.P. - Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria che in Italia rappresenta il Secondo Sindacato del Comparto all'interno della categoria di appartenenza con oltre 6.000 aderenti), vengono segnalate comunque situazione incresciose nello stato delle mense di servizio accolte in locali spesso molto disadorni o inadeguati o, come il caso di Turi di Bari-Lucera-Potenza e Matera-Brindisi ed ancora peggio presso II. PP. di Bari la cui entrata con scale di accesso non darebbe spazio a personale di misure corporea extralarge o locali privi di uscita di sicurezza se non da adiacenti terrazzi senza alcuna scala di fuga in caso di incidenti;
anche la qualità del cibo è spesso molto modesta, tenuto conto che l'Amministrazione paga per questi pranzi la somma di 4 (quattro) euro a persona, somma con la quale in un bar non si acquista più da tempo neanche un panino;
il ticket-restaurant che viene poi comunque generalmente considerato per i dipendenti statali ad un valore di 7,65 euro, ma alla Polizia Penitenziaria - quando si concede l'utilizzo del ticket-buono pasto - per esso viene considerato un valore di soli 4,65 euro con una evidente e profonda discriminazione nei confronti di altri dipendenti pubblici e di appartenenti a Corpi di Polizia dello Stato -:
se l'Amministrazione non ritenga di dover effettuare una accurata ispezione per verificare la condizione di tutte le mense esistenti negli Istituti di detenzione e pena della Puglia e della Basilicata al fine di verificarne le condizioni igienico-sanitarie così come correttamente segnalate dall'O.S.A.P.P. con propria recente corrispondenza;
se non ritenga altresì di sciogliere il gruppo VISAG dimostratosi non in linea con i parametri disposti dall'Unione Europea sulla «sicurezza» - sulla salute come sull'igiene e sull'edilizia penitenziaria - come nel caso della struttura del penitenziario di Bari;
se non ritenga corretto permettere comunque il consumo di un pasto gratuito giornaliero a tutto il personale di polizia penitenziaria che svolga un normale turno di lavoro ai sensi dell'articolo 16 del CCNL decreto del Presidente della Repubblica 164/2002 così come disciplinato nella legge 121/81 di P.S.;
se non ritenga doveroso quantificare tale buono-pasto con un ticket economicamente valutato come tutti gli altri dipendenti pubblici del Comparto Ministeri, dando facoltà poi ai personale di Polizia Penitenziaria di poter optare - tenuto
conto delle esigenze di servizio - tra l'utilizzo di un ticket e di conseguenti servizi esterni o il consumo all'interno del posto di lavoro nei Bar/Spaccio-Sale Convegno gestite dall'Ente di Assistenza con una maggiorazione di valuta del 5 per cento rispetto al reale costo ordinario del ticket;
se più in generale non sia necessario considerare queste primarie necessità per stanziare maggiori dotazioni finanziarie a vantaggio del Corpo della Polizia Penitenziaria che svolge un delicatissimo ed indispensabile lavoro per l'intera comunità nazionale al servizio del Paese e degli italiani.
(4-01606)