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Allegato B
Seduta n. 7 del 30/5/2006
TESTO AGGIORNATO AL 31 MAGGIO 2006
...
AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
FRANCO RUSSO, GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA e DE SIMONE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
a Mosca il sindaco Luzhkov e le autorità di polizia hanno vietato una manifestazione organizzata per il 27 maggio 2006 da movimenti gay, lesbiche e transgender per rivendicare i loro diritti a difesa della propria identità sessuale;
i manifestanti, che intendevano presidiare la piazza del Municipio, sono stati aggrediti, compresi il deputato tedesco Volcker Beck, sia dalla polizia sia da gruppi di ispirazione nazista e i fondamentalista, in spregio alle Convenzioni sui diritti umani garanti della libertà di associazione e di manifestazione;
esponenti dei movimenti sono stati fermati dalla polizia;
sia, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 (articoli 2, 7, 20) sia la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 1950 (articoli 8, 10 11, 14), nel garantire la libera manifestazione del pensiero, di associazione e di manifestazione, l'anno esplicito divieto di qualsiasi discriminazione «in particolare
quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione» (articolo 14 della Convenzione europea del 1950) -:
quali iniziative il Governo intende intraprendere nelle sedi internazionali multilaterali perché siano garantiti i diritti umani di ogni persona per superare le discriminazioni fondate sulle differenti identità sessuali;
in particolare se non ritenga che debbano essere attivate le procedure in seno al Consiglio d'Europa per valutare il comportamento delle autorità russe;
se non ritenga necessario impegnarsi nell'elaborazione di una specifica Convenzione internazionale per la garanzia delle libertà delle persone nel campo delle scelte sessuali.
(3-00009)
Interrogazioni a risposta scritta:
BIANCOFIORE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nella giornata del 21 maggio 2006 si è svolto nel comune italiano di Bressanone in Alto Adige, il tradizionale raduno degli Schützen al quale hanno partecipato oltre 6 mila così detti «Tiratori scelti»;
allo stesso era presente, accompagnato dalle compagnie degli Schützen dell'Austria e della Germania, il Presidente del parlamento austriaco Andreas Khol che, a giudizio dell'interrogante, si è distinto per affermazioni che hanno fatto ancora una volta trasparire una tendenza egemonica sull'Alto Adige e un certo disappunto sull'appartenenza stessa dell'Alto Adige allo Stato italiano. Uno dei tanto precedenti risale ai festeggiamenti per gli 800 anni di Colle Isarco, frazione del comune della città di Brennero, per i quali il Presidente Khol era prontamente (non si sa a quale titolo), presente. Nel corso di quella cerimonia giunse ad ammonire l'economia locale a non cadere in non ben definiti «vecchi errori» e consigliò animatamente - pur cosciente di trovarsi in terra italiana - di non usare la denominazione «Porta Italia» per un nascente centro commerciale a Brennero, ma di usare quella di «Porta Südtirol»;
nel corso dell'adunata del 21 maggio 2006, di concerto con il Presidente della Giunta della Provincia autonoma di Bolzano - Luis Durnwalder -, il Presidente Khol si è spinto non solo a chiedere la libera circolazione in Europa delle armi (sciabole e fucili), perfettamente funzionanti degli Schützen ma anche che potessero essere introdotti in Italia, in palese violazione dell'ordinamento giuridico italiano, i fucili imbracciati dagli Schützen di oltrebrennero e cioè quelli in grado di fare fuoco;
nelle dichiarazioni seguite al raduno, il divieto sancito dalla legge italiana di venire in Italia con le loro armi agli Schützen di Austria e di Baviera è stato paradossalmente bollato dal Presidente della Giunta Provinciale Durnwalder come «antieuropeo»;
come riportato dalla stampa nei mesi scorsi, il Presidente del Parlamento austriaco parrebbe non essere stato solo il destinatario ma anche l'ispiratore della «sdegnosa» petizione dei 116 sindaci altoatesini che hanno chiesto di fatto l'annessione all'Austria;
egli è prontamente intervenuto attraverso i media altoatesini (mentre il Parlamento italiano discuteva la riforma costituzionale lo scorso ottobre) rendendosi sedicente difensore della Vaterland (terra dei padri) cioè dell'Alto Adige e, secondo l'interrogante, di fatto tentando indirettamente di influenzare il corso stesso della riforma -:
se non ritenga che dietro le iniziative in Italia del Presidente del Parlamento Austriaco Andreas Khol, acclamato dagli Schützen altoatesini come «presidente del parlamento nazionale» (con la suggestione che il Presidente Khol sia da considerare presidente di un neonato parlamento pantirolese) e accolto con tutti gli onori riservati ad un Capo dello Stato, si celi l'intenzione di riunire il Grande Tirolo
secondo i confini antecedenti il 1918 nonostante la firma nel 1992 da parte dell'Austria della «Quietanza liberatoria» al Pacchetto di leggi per l'Alto Adige -:
cosa intenda fare il Governo italiano per difendere l'onore e l'unità dello Stato italiano e mettere fine a quelle che all'interrogante appaiono vere e proprie pericolose istigazioni politiche che - come è emerso sulla strada del corteo della parata degli Schützen - vengono respinte pacificamente ma non senza tensioni da parte della popolazione di tutti i gruppi linguistici caratterizzanti l'Alto Adige, mediante la spontanea simbolica esposizione e ostentazione del tricolore italiano;
se non ritenga che non sia accettabile una tale e continua intromissione da parte di un'istituzione di uno Stato straniero nelle «questioni interne» dello Stato italiano - così come venne definita la questione altoatesina dalla stessa segreteria generale della Farnesina;
se ritenga che possa essere consentito, al di là dei pretestuosi accordi internazionali eventualmente esistenti e che avrebbero comunque esaurito la loro funzione con la liberatoria da parte dell'Austria, che in Europa vi sia uno Stato membro che si ritenga «Potenza Tutrice» di una porzione di un altro Stato membro e che voglia consacrare tale funzione inserendola nel proprio testo di riforma costituzionale;
se non ritenga che il comportamento del Presidente del parlamento austriaco concreta violazioni di principi di trattati dell'Unione europea che si basano sul reciproco rispetto degli Stati nazionali e ovviamente sulla intangibilità dei relativi sistemi costituzionali;
se il Ministro interrogato intenda in particolare rappresentare - com'è d'uso in circostanze del caso - la «sorpresa» del Governo italiano per questa iniziativa, nel presupposto che l'interrogante considera scontato che l'iniziativa stessa non fosse concordata col Governo italiano.
(4-00112)
TRUPIA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
nel dicembre 2005, come riportato da alcuni organi di stampa locale, si apprendeva la notizia della decisione di cedere il settore civile dell'aeroporto «Dal Molin» di Vicenza alle forze armate statunitensi per un importo di circa 80 milioni di euro;
alla richiesta di chiarimenti, avanzata da alcuni consiglieri comunali, l'amministrazione vicentina non ha fornito alcuna risposta;
il 5 marzo 2006 il quotidiano on line «Stars & Stripes», organo di collegamento delle truppe americane, riporta la notizia dell'ormai prossimo arrivo a Vicenza di 2.000 militari e che per ospitarli il Governo americano avrebbe individuato nell'aeroporto «Dal Molin» lo spazio per fornire il luogo di lavoro alla nuova truppe, nonché la necessità di costruire 215 nuovi alloggi per la loro permanenza nel territorio vicentino, il tutto definito da un accordo tra Governo italiano e Governo degli Stati Uniti stilato nell'aprile 2005;
risulta all'interrogante che l'assessore alla mobilità del comune di Vicenza, rispondendo ad una domanda di attualità dei Consiglieri comunali di minoranza presentata il 7 marzo 2006, dichiarava di non essere a conoscenza delle informazioni di cui sopra e di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale riguardante l'accordo dell'aprile 2005;
gli uffici tecnici comunali hanno espresso parere negativo in merito alla richiesta statunitense di trasformazione dell'area, non prevedendo il Piano regolatore la possibilità di un tale insediamento;
il 21 maggio 2006 l'assessore alla mobilità del comune di Vicenza ha dichiarato di essere favorevole all'operazione, convinto che la volontà politica dell'Amministrazione supererà i problemi tecnici;
gli ipotizzati interventi sopradescritti, oltre che peggiorare la situazione del territorio,
non chiariscono il motivo di questo enorme incremento di presenze militari statunitensi, in una città dove già è insediato uno dei più grandi poli europei di concentrazione militare USA presso la base SETAF di Vicenza;
secondo l'interrogante si può evincere che si tratta di truppe destinate ad azioni belliche in Iraq, truppe che il Governo dichiara di voler ritirare al più presto;
questo trasferimento massiccio di truppe Usa in un solo territorio, ad avviso dell'interrogante, può mettere a rischio la sicurezza del nostro territorio e della nostra comunità -:
se non intenda rendere noto il contenuto dell'accordo bilaterale tra Governo Usa e Governo italiano dell'aprile 2005;
come i Ministri intendano attivarsi e quali azioni future intendano intraprendere in merito a questo accordo.
(4-00115)