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Allegato B
Seduta n. 7 del 30/5/2006
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ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta scritta:
PEDRIZZI. - Al Ministro dell'istruzione, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno della pedofilia nelle scuole è in continua crescita, destando inquietanti e allarmanti preoccupazioni nei genitori degli alunni;
nonostante le denunce, molti di coloro che si sono macchiati del reato di stupro, abuso di minore o altri odiosi reati alla persona continuano a svolgere tranquillamente la loro attività professionale e di lavoro nelle scuole;
questa paradossale situazione è da imputarsi oltre alla cronica lentezza dei processi, ai farraginosi, contorti e accidentati provvedimenti disciplinari che seguono i procedimenti di carattere penale;
persino per la sospensione cautelare, passano mesi, se non addirittura anni, stando ad una recente denuncia della Corte dei Conti, che rileva come trascorra un arco temporale di 749 giorni fra il verificarsi del reato e un primo intervento di emergenza;
spesso, secondo quanto affermato dalla Corte dei Conti, avviene un vero e proprio «congelamento» della condanna di primo grado dei predetti pubblici dipendenti, in particolare per quelli del Settore scolastico, che nell'attesa del ricorso in appello o in Cassazione, continuano a svolgere indisturbati la loro attività;
sempre la Corte dei Conti ha preso nota che, su 47 segnalazioni arrivate nell'ultimo quinquennio, si contavano, nel 2006, ben 17 persone ancora in servizio successivamente alla condanna;
pur vigendo adeguate normative al riguardo, che prevedono, oltre le pene detentive, anche l'interdizione dai pubblici uffici -:
se i Ministri interrogati non ritengano di fornire urgenti chiarimenti in merito a quanto esposto;
quali concrete e tempestive iniziative intendano assumere per fronteggiare la grave situazione determinatasi.
(4-00139)