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Allegato B
Seduta n. 72 del 15/11/2006
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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MARIO RICCI, DE SIMONE, FRIAS e LOCATELLI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
Fiesole, notoriamente città d'antichissime origini e perciò sito archeologico di primaria importanza, si trova oggi già danneggiata dai lavori pubblici in atto (Front Office in Piazza Mino sul Decumano Romano, Auditorium sulle Mura Etrusche);
nell'area detta «Area Garibaldi», nel corso di campagne di scavi succedutesi fino ad oggi è stata rinvenuta una grande quantità di oggetti e di strutture sepolte. Le testimonianze della civiltà longobarda si sono stratificati sui resti romani: tuttora è in corso di scavo un'area cimiteriale tra le più importanti d'Italia. Tra i ritrovamenti ottocenteschi spiccano, oltre alle strutture murarie e pavimentali, cinture, bracciali, fibule, orecchini, avori lavorati, tessuti in oro, armi, utensili, vasi, calici in vetro, reperti scheletrici integri di fondamentale importanza. Tutti i reperti sono confluiti nel locale Museo civico, dove si trovano tuttora esposti al pubblico e nei depositi per un totale di circa 120 numeri inventario;
i ritrovamenti si sono succeduti pressoché senza soluzione di continuità, mettendo alla luce, nell'area di Fiesole, l'esistenza di una necropoli longobarda del VII secolo, con decine di tombe e resti di uomini in arme. È di quest'anno il ritrovamento della sepoltura di una dama longobarda, probabilmente una principessa, con corredo integro: spille in oro,
monili in avorio, una coppa, altri gioielli ed oggetti di notevole fattura. Alla scoperta gli organi di stampa hanno dato ampio e giusto rilievo;
gli stessi archeologi impegnati nella campagna di scavo, peraltro, hanno voluto precisare che assai probabilmente è questa solo la prima e più superficiale di una serie notevole per numero e fattura di sepolture risalenti a 1.300 anni or sono;
l'importanza del ritrovamento esige la prosecuzione analitica e completa della campagna degli scavi all'intera area in esame, ampliando la zona di intervento anche alle superfici limitrofe, e persino a quelle già sommariamente scavate in passato;
nell'area detta «Area Garibaldi» l'Amministrazione di Fiesole ha adottato, con delibera del Consiglio Comunale n. 41 del 27 luglio 2006, il Piano di Recupero PR8 - piano di iniziativa pubblico-privata che prevede variante al regolamento urbanistico vigente. L'intervento consiste di due parti:
a) parte privata, 7500 metri cubi di nuove costruzioni fuori terra, per complessive 29 unità immobiliari, destinate ad essere messe sul mercato, una fondazione scientifica per convegni della Società Menarini Farmaceutici, ed un garage interrato di due piani, da scavare in area archeologica e su roccia pregiata;
b) parte pubblica, 2500 metri cubi, per recupero e restauro di volumi esistenti, da destinare ad uffici comunali;
per le realizzazioni dell'intervento il comune dovrà vendere l'Area Garibaldi alla società Menarini Farmaceutici; il prezzo di vendita, già concordato tramite convenzione, ammonta a 3.500.000 euro, prezzo corrispondente a circa un terzo del suo valore commerciale, senza contare i resti archeologici annessi;
le Soprintendenze per i beni archeologici ed ambientali, malgrado gli impedimenti, hanno concesso il nullaosta precisando che le volumetrie e le sagome devono essere mantenute rispetto alla volumetria esistente (si trattava della vecchia Casa del Popolo, abbattuta dalla amministrazione precedente). Il progetto presentato supera però sia le volumetrie che le sagome, come risulta dalle tavole http://www.comune.fiesole.fi.it/area garibaldi/indice.htm.;
i comitati cittadini, da sempre contrari all'intervento e soprattutto alla vendita dell'area archeologica, hanno presentato 16 diverse osservazioni al progetto e sono in attesa delle controdeduzioni da parte dell'amministrazione comunale e delle Soprintendenze;
il «Comitato per Fiesole», formato da oltre 500 cittadini aderenti (oltre 3000 sono le firme raccolte per la revisione dei numerosi progetti urbanistici in corso, che ammontano solo nel centro storico a nuove volumetrie per un totale di 38.000 metri cubi) in aperto contrasto con la politica urbanistica comunale degli ultimi dieci anni, rilevando irregolarità procedurali, ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze;
da più parti è stata sollevata la questione della compatibilità di questo nuovo insediamento privato, che riveste la principale caratteristica di speculazione edilizia nel centro storico di Fiesole, area di grandissimo pregio e valore: i ritrovamenti archeologici recenti, i sondaggi eseguiti nell'area, le testimonianze degli studiosi hanno dimostrato che altri resti del Capitolium romano (già rinvenuti nella Piazza Mino) sono sicuramente ancora presenti nell'Area Garibaldi al di sotto dei resti di età Longobarda;
i cittadini ne reclamano la messa in luce e la loro salvaguardia, pretendendo la protezione dell'area che dovrebbe essere destinata ad area archeologica ad uso turistico-ricreativo;
il progetto risulta quindi del tutto sproporzionato rispetto alle previsioni di
PRG e alle attese iniziali, di recupero dell'area ad uso pubblico -:
se ritenga opportuno acquisire materiali e informazioni, al fine di verificare la compatibilità del progetto conla salvaguardia delle caratteristiche artistiche ed ambientali del centro storico di Fiesole, luogo di interesse nazionale;
se intenda così favorire la salvaguardia e la valorizzazione dei resti archeologici e delle risorse ambientali e paesaggistiche del centro storico di Fiesole;
se intenda sensibilizzare l'opinione pubblica e le amministrazioni locali sulla necessità di salvaguardare il paesaggio, l'ambiente, le risorse naturali, i beni artistici e monumentali, uniche vere risorse economiche sulle quali la collettività dovrebbe contare, essendo così possibile, a lungo termine, ottenere un vero sviluppo sostenibile nell'interesse di tutti.
(5-00398)