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Allegato B
Seduta n. 75 del 18/11/2006
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta scritta:
DE ZULUETA. - Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano Corriere della Sera in un articolo del 9 novembre 2006, a firma di Paolo Biondani e Gianni Santucci riporta una copia del memoriale di 11 pagine - ottenuta da fonti del giornale - scritto dall'Imam Osama Mustafa Hassan Nasr, conosciuto come Abu Omar, sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003. Dopo il rapimento Abu Omar, sulla base della prassi della «extraordinary rendition», è stato trasportato alla base militare Usa di Aviano, da lì a Ramstein, in Germania, ed infine in Egitto dove è stato consegnato alle autorità di quel paese e sottoposto, secondo la sua testimonianza, ad orrende torture nel carcere speciale di Al Tora dove è tuttora detenuto;
per quella cattura illegale la Procura della Repubblica di Milano ha inquisito 35 persone, 26 agenti della Cia, un carabiniere dei Ros e 8 agenti italiani del Sismi;
il memoriale scritto dall'Imam, che possiede un passaporto italiano di rifugiato politico, è un documento di straordinaria importanza poiché per la prima volta l'ostaggio riesce a far filtrare all'esterno la sua testimonianza;
la versione che Abu Omar fornisce del suo sequestro contraddice quanto dichiarato dal direttore del Sismi Nicolò Pollari al Parlamento europeo. Il direttore del Sismi, chiamato a riferire davanti alla commissione sui voli Cia presieduta dall'europarlamentare Claudio Fava, dichiara che un suo anonimo informatore gli avrebbe rivelato che non ci sarebbe stato alcun sequestro, ma solo una messinscena, perché Abu Omar sarebbe stato d'accordo con la Cia;
Abu Omar, nella sua ricostruzione del sequestro, racconta le torture subite fin dal momento del suo rapimento e sostiene che almeno due dei suoi sequestratori fossero italiani. Egli riferisce: «mi stendono su una porta di ferro che chiamano "la sposa": qui prendo calci, scosse elettriche con i fili e intanto mi gettano acqua fredda» - e prosegue - «le prime volte che mi hanno torturato, bestemmiavano contro di me e contro l'Italia, perché mi ha dato asilo politico. Mi dicevano: è l'Italia che ti ha consegnato all'Egitto...»;
l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa nella Risoluzione 1507 del
2006 richiama gli Stati membri del Consiglio d'Europa a:
avviare una revisione critica del quadro normativo che regolamenta i servizi di intelligence, con il duplice obiettivo di migliorarne l'efficienza e rafforzare i meccanismi di controllo contro gli abusi; regolamentazioni chiare devono inoltre governare la cooperazione con i servizi esteri e le attività degli stessi in territorio nazionale;
avviare una revisione degli accordi bilaterali firmati tra Stati membri del Consiglio d'Europa e gli Stati Uniti, in particolare quelli sullo Status delle forze statunitensi di stanza in Europa e sull'uso di infrastrutture militari e di altro tipo, al fine di assicurare che tali accordi siano pienamente conformi alle norme internazionali sui diritti umani applicabili;
assicurare che tutte le vittime di rendition o di detenzioni segrete abbiano accesso a un rimedio effettivo e ottengano un risarcimento rapido e adeguato, compresa la riparazione, la riabilitazione e un risarcimento equo e adeguato -:
quali notizie abbia il Governo circa questo ultimo sviluppo legato al memoriale scritto da Abu Omar e pubblicato in ampi stralci dal Corriere della sera, che evidenzia un gravissimo coinvolgimento di agenti italiani nel suo rapimento, eliminando tutti i vincoli di segreto di Stato apposti su atti concernenti la vicenda del sequestro dell'Imam;
se, considerato che ad Abu Omar è stato riconosciuto dall'Italia lo status di rifugiato politico, il Governo non intenda adoperarsi, tramite la nostra rappresentanza diplomatica in Egitto, per verificare direttamente le sue condizioni di salute e accertare che disponga di un'adeguata assistenza legale;
se, considerato che Abu Omar è stato prelevato illegalmente in territorio italiano, il Governo non intenda chiederne il rimpatrio immediato in Italia;
se il Governo non ritenga opportuno chiedere la piena collaborazione del Governo egiziano al fine di consentire alla Procura della Repubblica di Milano di raccogliere una testimonianza diretta dell'Imam;
se il Governo non intenda attivarsi per dare risposta effettiva alle raccomandazioni che il Consiglio d'Europa fa agli Stati membri nella risoluzione 1507.
(4-01698)