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Allegato B
Seduta n. 75 del 18/11/2006
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SALUTE
Interrogazione a risposta scritta:
DIOGUARDI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la Cistite interstiziale (CI) è una malattia cronica e rara (inserita nell'elenco allegato al decreto ministeriale n. 279 del 2001) che si presenta con gli stessi sintomi della cistite «classica»: bruciore, dolori al basso ventre, necessità di urinare di frequente (fino a 60 volte tra giorno e notte), urgenza minzionale spesso associata ad incontinenza, algie vaginali tali da provocare un'impossibilità ad avere rapporti sessuali;
oltre ai sintomi più diffusi della CI elencati sopra, alcuni pazienti riferiscono anche di avere dolori muscolari e articolari, emicranie, reazioni allergiche e problemi gastrointestinali. Sembra anche che la CI sia associata ad alcune condizioni croniche e sindromi dolorose come la vestibolite vulvare, le fibromialgie e la sindrome del colon irritabile. Molti pazienti affetti da CI hanno però solamente sintomi a livello della vescica;
la CI è un disturbo subdolo e difficile da diagnosticare, che colpisce soprattutto le donne e di cui, ancora oggi, non esiste una sufficiente consapevolezza. Solitamente insorge attorno ai 40 anni di età, ma ben un quarto dei pazienti ha meno di trent'anni. Dati statistici dicono che un paziente impiega una media di 5/7 anni dopo aver girato 4/5 specialisti tra ginecologi ed urologi senza ottenere una risposta sulla natura dei propri disturbi;
la CI è un'infiammazione che colpisce l'interstizio della parete vescicale, cioè lo spazio che esiste tra la muscolatura della vescica (detrusore), e il rivestimento interno della vescica (mucosa);
la CI come tutte le malattie poco frequenti, di cui non si conosce l'eziologia né conseguentemente una terapia, interessa poco la comunità scientifica e l'industria farmaceutica;
al momento non esiste una cura per la cistite interstiziale e non vi è neppure un trattamento che funzioni per tutti;
la CI può trasformarsi in un disturbo estremamente debilitante. Il lavoro, lo sport, la vita relazionale ne risentono pesantemente e questo può portare anche a seri problemi nella vita di coppia;
l'articolo 6 comma 3 del decreto-legge n. 4 del 2006, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80, prevede che i soggetti portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti che abbiano dato luogo al riconoscimento dell'indennità di accompagnamento o di comunicazione siano esonerati da ogni visita medica finalizzata all'accertamento della permanenza della minorazione civile o dell'handicap. Al momento manca però ancora l'emanazione di un Decreto del ministro dell'economia, di concerto con il Ministro della Salute, che dovrà individuare le patologie e le menomazioni rispetto alle quali sono esclusi gli accertamenti di controllo e di revisione. Un provvedimento che servirà ad indicare anche la documentazione sanitaria, da richiedere agli interessati o alle Commissioni mediche delle Aziende Usl qualora non acquisita agli atti, idonea a comprovare la minorazione e senza il quale non è possibile applicare le disposizioni previste dalla legge -:
quali iniziative il Governo intenda attuare per assicurare adeguati studi e ricerche che consentano un miglioramento della qualità della vita per i pazienti affetti da CI;
in quali tempi il Governo intenda emanare il decreto previsto dall'articolo 6 comma 3 del decreto legge n. 6 del 2006, finalizzato ad individuare le patologie e le menomazioni rispetto alla quale sono esclusi gli accertamenti di controllo e di revisione.
(4-01697)