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Allegato B
Seduta n. 79 del 29/11/2006
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INFRASTRUTTURE
Interrogazioni a risposta scritta:
MARIO RICCI, LOCATELLI e OLIVIERI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
Centostazioni S.p.a. è una società creata nel finire 2001 con sede a Roma e nata dalla partnership con la società privata Archimede 1 e il gruppo Ferrovie dello Stato;
Centostazioni S.p.a. è controllata per il 60 per cento dallo Stato e dal 40 per cento da Archimede 1 S.p.a. (costituita a sua volta per il 60 per cento di Save S.p.a., per il 21 per cento da manutencoop, per il 15 per cento dalla Banca Popolare Italiana e per il 4 per cento da Pulitori ed Affini S.p.a.);
tale società è stata creata da Ferrovie dello Stato per la valorizzazione commerciale, la gestione dei servizi e l'organizzazione amministrativa delle stazioni di media grandezza;
negli ultimi mesi sono state sollevate moltissime perplessità circa le modalità di gestione della società, soprattutto in relazione alle assegnazioni degli incarichi direttivi, alla distribuzione degli appalti e all'efficienza della azione manageriale;
in particolare, dal punto di vista degli incarichi direttivi va sottolineato come sia stato nominato amministratore delegato di Centostazioni S.p.a. il signor Paolo Simioni, che è al tempo stesso responsabile Infrastrutture di mobilità della società privata Save, che ricordiamo detiene il 60
per cento di Save S.p.a. Ad aggravare tale situazione contribuirebbe anche la notizia dell'avvenuta nomina, nel mese, di settembre, a capo del personale, della società Centostazioni del medesimo signor Paolo Simioni (fonte settimanale l'Espresso del 26 ottobre 2006);
le cose non vanno certamente meglio dal punto di vista dell'efficienza dell'azione manageriale. Centostazioni S.p.a., infatti, pare abbia accumulato notevoli ritardi nella realizzazione di molti lavori che le erano stati assegnati. Tale affermazione è documentata in molti articoli pubblicati dagli organi di informazione. A questo proposito si riporta un passo dell'articolo pubblicato su l'Espresso: «...nel 2004 era previsto che gli interventi allo scalo di Alessandria finissero nel 2005. Nel 2005 la data è slittata al 2007 e nel 2006 si è passati al 2008 in attesa dell'ennesima ridefinizione...». Numerose sarebbero anche le rimostranze nei confronti della società per la mancata osservanza degli obblighi di legge in materia di abbattimento delle barriere architettoniche come ad esempio la mancata eliminazione delle barriere percettive per non vedenti ed ipovedenti in numerosi stazioni ferroviarie (a tal proposito vi sono state segnalazioni dell'Associazione disabili visivi) e al mancato rispetto della legge 626 in materia di salute. In particolare in relazione a quest'ultimo aspetto le criticità sono state rilevate in ordine alla mancanza della certificazione degli impianti tecnologici ai sensi della 46/90, presunta mancanza dei modelli Ispesl per collegamenti equipotenziali e scariche atmosferiche eccetera;
l'articolo del settimanale l'Espresso poi solleva anche forti dubbi su come viene gestita l'intera partita della distribuzione degli appalti;
l'organismo di vigilanza, che dovrebbe presiedere al corretto svolgimento delle procedure, originariamente composto da tre persone, si trova attualmente senza un «capo» dal momento che è stato rimosso dal suo incarico il signor Pisano senza, tra l'altro, provvedere alla sua sostituzione -:
se il Ministro sia a conoscenza di tale situazione e che giudizio ne dia;
se non ritenga di attivarsi al fine di porre fine a tale situazione di palese contrasto con i principi di legalità ed efficienza, nonché con la finalità di perseguimento dell'interesse pubblico.
(4-01761)
ANTONIO PEPE e LEONE. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il progetto di collegamento ferroviario alta capacità Napoli-Bari costituisce una opera di strategica importanza per collegare il mar Tirreno a quello Adriatico e per mettere in rete anche i sistemi portuali delle due regioni;
il territorio di Foggia si trova sul naturale percorso della nuova linea ferroviaria;
lo studio di fattibilità presentato da Rete ferroviaria italiana (RFI) esclude l'ingresso dei convogli merci e passeggeri nell'attuale stazione ferroviaria di Foggia, salvo la ipotesi molto impattante dal punto di vista ambientale di modificare il tracciato in costruzione per imboccare la attuale stazione da via Lucera e renderla di transito rispetto alla linea Napoli-Bari;
il sopra citato studio prevede, in via prioritaria, due diverse opzioni per localizzare una seconda stazione ferroviaria di Foggia o presso Borgo Cervaro o presso Borgo Incoronata;
gli enti locali, le associazioni datoriali, il mondo della politica e del sindacato locale hanno manifestato forte perplessità circa la localizzazione di una nuova stazione ferroviaria fuori dal centro abitato di Foggia a causa del rischio di vedere decrescere la centralità e la importanza della attuale struttura in essere da più di cinquanta anni;
attorno alla attuale stazione ruotano interessi di un microsistema economico costituito da alberghi e esercizi di ristorazione
e commerciali, senza dimenticare che l'intero trasporto urbano gravita sul baricentro della struttura ferroviaria;
sul problema specifico riguardante la stazione di Foggia, è stato ipotizzato l'insediamento di un tavolo di concertazione per definire le soluzioni tecniche definitive condivise con gli enti -:
quali iniziative il Ministero delle infrastrutture di concerto con RFI intenda assumere per rispondere alle esigenze logistiche degli enti locali di Capitanata e se ad esempio non possa impegnarsi, sin da ora, per salvaguardare la attuale stazione di Foggia e garantire il transito dei treni passeggeri anche della futura linea alta capacità, consentendo ai viaggiatori di Foggia e del bacino territoriale di riferimento di fruire del servizio in modo comodo e funzionale.
(4-01763)