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Allegato B
Seduta n. 79 del 29/11/2006
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta orale:
RONCONI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
a seguito del tragico incidente verificatosi il 25 novembre 2006 nello stabilimento Umbria Olii, in località Campello sul Clitunno, provincia di Perugia, che ha provocato la morte di 4 operai che lavoravano all'interno della struttura, si apprende che circa 2.000 tonnellate di olio sono fuoriuscite dai silos dell'azienda dopo lo scoppio, riversandosi nelle zone limitrofe;
una buona quantità di liquido ha invaso le acque del fiume Clitunno, il cui corso scorre vicino i confini dell'impianto in questione;
i tecnici dell'Arpa hanno effettuato una prima serie di operazioni di aspirazione del liquido fuoriuscito per la bonifica di tutta l'area interessata;
si stanno predisponendo tutti i necessari controlli finalizzati all'accertamento di eventuale inquinamento del fiume Clitunno, delle aree interessate e delle falde sotterranee;
l'impianto è inspiegabilmente localizzato accanto ad un centro abitato e nelle vicinanze del fiume Clitunno, corso d'acqua straordinariamente importante non solo dal punto di vista storico e paesaggistico ma anche ambientale -:
come ritenga possibile - con riferimento ad autorizzazioni, prese d'atto ed altri atti di assenso di competenza governativa - che siano state concesse le necessarie autorizzazioni allo svolgimento delle attività di produzione dello stabilimento Umbria Olii, visto il particolare utilizzo di materiali altamente infiammabili e la localizzazione, come richiamato in premessa, in un'area a densità abitativa e di particolare interesse ambientale;
se non ritenga opportuno attivarsi per verificare l'effettivo stato della situazione e assumere tutti gli atti in suo potere per far fronte alla risoluzione della problematica in questione.
(3-00435)
Interrogazione a risposta in Commissione:
MINASSO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
sul territorio francese, il Comune di Breil Sur Roya (in località Piena Alta ai confini con il Comune di Olivetta San Michele), ha attivato la procedura per la creazione di un centro di raccolta e smaltimento di rifiuti non riciclabili all'interno del Dipartimento delle Alpi Marittime;
l'area si colloca a circa 1,8 km dal fiume Roya e a circa 1,5 km dal torrente della Bevera, a 125 metri dal ruscello denominato «Ruisseau del Scuisse» maggiore affluente del Bevera;
gli enti locali italiani non sono stati coinvolti negli aspetti decisionali in merito alla suddetta procedura, e sotto il profilo naturalistico l'area dove dovrebbe sorgere questa discarica rappresenta un sito protetto in ragione della vegetazione di pregio esistente, del notevole aspetto paesaggistico e di possibili rischi geologici;
il Comune di Olivetta S. Michele ha già espresso la propria contrarietà alla realizzazione del sito;
in data 3 ottobre 2006 il Consiglio Provinciale di Imperia ha presentato un Ordine del Giorno in cui ha manifestato forte preoccupazione per la realizzazione del centro di stoccaggio a pochi chilometri dal confine italiano, considerando gli effetti dannosi che potrebbero derivare dall'inquinamento dell'aria e delle sorgenti -:
se sia al corrente della situazione descritta e se non intenda intervenire nei confronti dell'omologo ministro francese manifestando la contrarietà al progetto di realizzazione dell'opera che potrebbe determinare effetti dannosi non solo per
l'ambiente, ma anche per la salute dei cittadini italiani che risiedono nell'area confinante con il territorio francese.
(5-00456)
Interrogazioni a risposta scritta:
COLASIO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
l'amministrazione comunale di Pieve di Soligo ha deciso di realizzare un palazzetto dello sport nell'area golenale del fiume Soligo;
l'individuazione dell'area risale a più di vent'anni fa, quando fu approvato l'ultimo piano regolatore. La costruzione del palazzetto dello sport avrebbe soddisfatto un'esigenza intercomunale che è oramai venuta meno. Infatti nelle relazioni tecniche giustificative del progetto si descrive un bacino d'utenza di 44.000 abitanti, di cui circa 12.000 residenti nel Comune di Pieve di Soligo. Ma nel frattempo le amministrazioni dei Comuni limitrofi hanno provveduto a dotarsi di palestre. Per il palazzetto dello sport il Comune di Pieve di Soligo ha invece stanziato 3.400.000 euro e dispone di un contributo statale di 1.050.000 euro;
l'edificazione del palazzetto dello sport in quella zona golenale comprometterebbe un'area, fra le poche rimaste nella zona di significativo valore ambientale e paesaggistico, che dovrebbe essere tutelata come fascia fluviale anche dagli strumenti della pianificazione di bacino, e che aggraverebbe il carico del sistema viario già insufficiente, che determina il frequente superamento dei livelli di sicurezza per l'inquinamento da polveri sottili -:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di tale situazione;
se sia a conoscenza di eventuali iniziative della Regione Veneto in merito.
(4-01764)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
all'interno del Centro Enea della Trisaia di Rotondella sono in atto lavori finalizzati ad una non meglio specificata messa in sicurezza dei materiali e rifiuti radioattivi;
sulla base di dati riportati nella seduta del gennaio 2003 dell'VIII Commissione Parlamentare ambiente territorio e lavori pubblici, all'interno del citato Centro Enea della Trisaia, vi sarebbero collocati 4.500 metri cubi di residui radioattivi di cui 400 metri cubi circa di II categoria e 300 metri cubi di III categoria;
in particolare vi sarebbero i seguenti rifiuti radioattivi e materie nucleari: rifiuti liquidi acquosi a bassa attività (80 mc); rifiuti liquidi acquosi ad alta attività (3 mc); rifiuti liquidi organici (3,2 mc); prodotto finito Th/U (3 mc); materie nucleari liquide Th/U (5 mc); 64 elementi combustibile irraggiato (Elk-River); rifiuti solidi a bassa attività da bonifiche di esercizio (1.100 mc); rifiuti solidi a bassa attività vari (1.100 mc); rifiuti solidi a media/alta attività (68 mc); rifiuti solidi ad alta attività irreversibili (33 mc); terra fossa impermeabile (1.200 mc); materie nucleari solide Th/U naturali (Th 1.413 kg/U1.104 Kg);
dalle stesse citate fonti documentarie dell'VIII Commissione Parlamentare ambiente, territorio e lavori pubblici del gennaio 2003, per l'interim storage, del combustibile irraggiato era stata prevista la progettazione e la realizzazione di un contenitore dual-purpose (trasporto-stoccaggio) TN 24 GET (da utilizzare anche per Garigliano e Trino) da parte della società francese Cogema Logistics (ex Transnucleaire);
nella progettazione del contenitore, così come da contratto attivato per il solo combustibile Elk River della Trisaia, si ravvisavano difficoltà riscontrate con l'autorità competente francese e con l'APART. Lo stesso contratto prevedeva modifiche
ed integrazioni da apportare al progetto iniziale TN 24 GET per contenere gli elementi di Trino e Garigliano. Per motivi di uniformità, il consorzio SICN avrebbe dovuto avviare lo studio dell'alternativa di utilizzare contenitori CASTO (GNB), simili e quelli che SOGIN progettava per il proprio combustibile irraggiato;
dalle medesime fonti documentarie «per il combustibile OPEC-1 era previsto il trasporto in Trisaia delle barrette Elk-River, da riassemblare negli elementi da cui erano state temporaneamente prelevate e per il rimanente materiale OPEC-1 era stato intrapreso uno studio per poter utilizzare un contenitore da trasporto e stoccaggio»;
allo stato attuale non si conoscono ufficialmente la natura dei lavori in Trisaia, la quantità ed i tipi di materiali effettivamente ivi collocati, i motivi per i quali è previsto «il trasporto in Trisaia delle barrette Elk-River, da riassemblare negli elementi da cui erano state temporaneamente prelevate», i tempi e le fasi delle diverse operazioni del Progetto Sogin-Enea riguardante la Trisaia di Rotondella;
sussistono motivi per ritenere reale l'assenza di certezze anche in riferimento all'impatto sanitario e ambientale del Centro della Trisaia di Rotondella in relazione ai casi segnalati in passato di cattivo funzionamento degli impianti, con grave possibile pregiudizio per la salute umana e per la qualità ambientale di un' area a forte vocazione agricolo-turistica -:
se, per le parti di competenza, non ritengano di far conoscere la reale situazione relativa alla natura e al tipo di lavori che si stanno eseguendo in Trisaia, la quantità ed il tipo di materiali effettivamente ivi collocati alla data odierna, i motivi per i quali era previsto il trasporto in Trisaia delle barrette Elk-River da riassemblare negli elementi da cui erano state temporaneamente prelevate;
se esistano accordi internazionali, relativamente al materiale di provenienza estera, che ne stabiliscano la restituzione ai Paesi di origine;
quali siano i tempi, le fasi e la descrizione delle singole operazioni del Progetto Sogin-Enea riguardante la messa in sicurezza dei materiali e rifiuti radioattivi presenti nella Trisaia di Rotondella con particolare riferimento a quelli interrati nelle fosse in assenza di adeguate misure di controllo e sicurezza;
quali siano le modalità dell'eventuale trasporto da e per la Trisaia dei materiali ed attrezzature, nonché le loro tipologie e finalità;
se non ritengano, altresì, urgente avviare un'azione di monitoraggio relativa all'impatto ambientale ed una indagine epidemiologica sulla popolazione delle suddette aree di quel territorio.
(4-01786)
CIRIELLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
la Giunta regionale della Campania unitamente al Comune di Ravello, mediante una Conferenza di Servizi, tenuta il 4 agosto 2003 ha previsto la realizzazione di un Auditorium in un territorio del predetto Comune, in «Zona Territoriale 3», di cui al Piano Urbanistico territoriale dell'Area Sorrentina-Amalfitana di cui alla legge regionale no 35 del 27 giugno 1987; zona tutelata per presenza di insediamenti antichi, sparsi o per nuclei, la cui salvaguardia è assoluta;
per poter costruire qualunque cosa in tale area è necessaria una legge del Consiglio Regionale di variazione di quella citata no 35 del 1987, il cosiddetto P.U.T.;
la Giunta regionale della Campania con delibera del 30 dicembre 2004 ha approvato un disegno di legge per tale variazione che non è stato mai approvato dal Consiglio regionale;
incredibilmente l'Assessore regionale all'urbanistica ha approvato l'accordo di programma, previsto dalla Conferenza di
servizi, che prevede la realizzazione e il finanziamento dell'opera in questione il 16 ottobre del 2003;
nel frattempo a seguito di elezioni, la nuova amministrazione comunale ha bloccato l'opera per timore di esporre il comune a conseguenze giuridiche ed economiche a seguito di tali atti illegittimi;
la Giunta regionale ha nominato quindi un commissario ad acta per sostituirsi al comune dichiarato inadempiente nella redazione degli atti conseguenti per realizzare l'opera, prevista dal citato accordo di programma;
il commissario ad acta nominato dalla Giunta regionale secondo l'interrogante non avrebbe rispettato il dettato normativo del decreto legislativo no 163 del 2006 articolo 29, in relazione all'espletamento delle gare d'appalto;
la Giunta regionale, inoltre, non rispetterebbe la normativa dell'accordo di programma di cui all'articolo 34 decreto legislativo no 267 del 2000 perché sarebbe venuta meno l'efficacia della dichiarazione d'indifferibilità ed urgenza, poiché le opere non hanno avuto inizio entro tre anni, scaduti il 16 ottobre, data riferita all'approvazione dell'Assessore regionale all'urbanistica, del predetto Accordo di programma -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se corrispondenti al vero;
quali iniziative di propria competenza intendano adottare per salvaguardare il sito di Ravello.
(4-01788)