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Allegato B
Seduta n. 8 del 31/5/2006
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SALUTE
Interrogazione a risposta orale:
BELLILLO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo l'Associazione Talidomidici Italiani in Italia vivono attualmente 43 persone che hanno subito la «sindrome del talidomide», in condizioni drammatiche e intensamente dolorose fin dalla nascita a causa delle menomazioni fisiche provocate da farmaci;
questi cittadini incontrano gravissimi problemi per qualsiasi attività quotidiana, sono per lo più non autosufficienti ed hanno bisogno costantemente della presenza di persone che si prendano cura di loro;
nonostante l'applicazione delle agevolazioni previste per i portatori di handicap, tali persone vivono in uno stato continuo di difficoltà economica, sia per le maggiori resistenze che incontrano per immettersi nel mercato del lavoro, sia, tra
l'altro, per le spese legate alla manutenzione di strumenti che sono costretti ad usare (ausili, protesi, eccetera);
nel recente decreto-legge del 5 dicembre 2005, n. 250, presentato ed approvato dal precedente Governo Berlusconi, viene riconosciuto il danno per farmaco (Talidomide), riconoscimento che non cambia affatto la situazione, sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista pensionistico -:
se non ritenga di adottare in tempi rapidi, le necessarie iniziative volte a riconoscere un congruo indennizzo per i danni fisici e morali subiti da questi cittadini a causa degli effetti di un farmaco, riconoscendo così finalmente quella che all'interrogante appare la responsabilità del Ministero della sanità negli anni in cui si sono verificati i casi di sindrome da Talidomide (in particolar modo tra il 1958 e il 1963), responsabilità derivante da un non efficace controllo sugli effetti di alcuni medicinali;
in caso affermativo se l'indennizzo sarà previsto dal giorno della nascita dei cittadini talidomidici e quali metodi e parametri saranno stabiliti per determinarne l'entità;
se sia altresì attuabile un dignitoso vitalizio per ciascun cittadino talidomidico, aggiornabile periodicamente al costo della vita, al fine di garantire una vita migliore a persone così duramente provate.
(3-00025)
Interrogazione a risposta scritta:
SCOTTO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il 22 maggio 2006, preceduta da ampia divulgazione televisiva si apprende che all'interno dell'ospedale «Apicella» di Pollena Trocchia, Presidio Ospedaliero della ASL NA4 della Campania sciolta, (unica in Italia) per infiltrazione camorristica, nella sera di sabato 20 maggio è stato ucciso il signor Palmiro Capasso, autista di ruolo del predetto ospedale;
Palmiro Capasso era già ben noto alle forze dell'ordine;
la condotta del Capasso era altresì ben nota ai vertici della ASL NA4 perché il predetto risulta:
essere stato autore di aggressione al Direttore Sanitario del Presidio nel mese di giugno dell'anno 2002; già recidivo per simili iniziative negli anni precedenti e relativi all'ex Usl 29 di S. Anastasia (Napoli);
essere stato allontanato dall'Ospedale Apicella nel periodo giugno 2001/luglio 2003 cioè durante la gestione del Direttore Sanitario del Presidio aggredito in servizio;
essere stato nuovamente posto in servizio nell'Ospedale qualche mese dopo la destinazione ad altro incarico del Direttore Sanitario del Presidio aggredito;
essere stato, nel maggio del 2005 anche arrestato per ipotesi di sequestro di persona;
essere stato ancora posto in servizio nell'ospedale appena scarcerato;
esser sempre e miracolosamente scampato ad una dovuta iniziativa disciplinare;
il comportamento dei vertici Direzionali dell'ASL, succedutesi dal 2001 ad oggi, ha realizzato una grave penalizzazione per l'ospedale e per le sue risorse umane e professionali;
si è realizzata una condotta colpevole ed omissiva rispetto alla doverosa azione di contrasto alla criminalità e che, anzi è stato ostentato (con simili omissioni) un messaggio deprecabile a danno delle persone perbene;
l'ospedale «Apicella» vive da tempo una situazione di tensione generata da continui episodi di aggressione al personale in servizio -:
quali iniziative intenda adottare la commissione nominata ai sensi dell'articolo 144 del testo unico sugli enti locali al
fine di individuare le responsabilità relative al fatto di aver consentito sino all'ultimo che il Capasso prestasse servizio nell'Ospedale Apicella non avendo i requisiti di moralità ed anzi venendo a costituire un pericolo per l'incolumità delle persone;
quali altre utili iniziative si intendano adottare per garantire all'Ospedale Apicella una guida sanitaria autorevole, inflessibile, e garante della legalità;
quali ulteriori iniziative di ordine pubblico si intendano adottare per garantire la sicurezza dei lavoratori ed i pazienti dell'Ospedale.
(4-00164)