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Allegato B
Seduta n. 80 del 30/11/2006
TESTO AGGIORNATO AL 6 DICEMBRE 2006
...
INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
in data 14 novembre 2006 il quotidiano il Giornale ha pubblicato la notizia riguardante la costruzione di una moschea di 3000 mq complessivi, di cui 600 coperti, con un minareto alto 12 metri, in zona Colle Val d'Elsa in provincia di Siena;
il tempio, avente un costo complessivo di 600.000 euro, nascerà su di un terreno concesso gratuitamente dal Comune e sarà finanziato per metà dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, costituendo in tal modo la più grande moschea d'Italia dopo quella di Roma;
la Comunità dei musulmani di Siena e provincia, che ha sottoscritto con il comune l'accordo per la costruzione della moschea, aderisce all'Unione delle Comunità e Organizzazione Islamiche in Italia (Ucoii) organizzazione che disconosce il diritto di Israele all'esistenza e ne predica la distruzione, legittima i terroristi suicidi palestinesi, combatte la civiltà ed i valori dell'Occidente;
a giudizio degli interpellanti, l'intervento risulta assolutamente sproporzionato rispetto all'estensione ed alla consistenza
della locale comunità musulmana, la quale può contare soltanto sull'affiliazione di circa 100 fedeli;
l'iniziativa si scontra con la strenua opposizione degli abitanti, costituitisi in un apposito comitato civico, espressa a più riprese attraverso petizioni, raccolta di firme pari ad un quinto dell'intera popolazione locale, ricorsi al Presidente della Repubblica ed al TAR della Toscana;
a quanto risulta agli interpellanti, sono state preannunciate iniziative clamorose in occasione della posa della prima pietra ed è stata lanciata una campagna per boicottare la banca finanziatrice del progetto attraverso la chiusura di conti correnti;
a giudizio degli interpellanti, il Comune, data la delicatezza della situazione, avrebbe dovuto tener conto della situazione, avrebbe dovuto tener conto del parere della popolazione prima di procedere alla cessione del suolo pubblico -:
dati i comprovati motivi di pericolo per la sicurezza e l'incolumità pubblica, quali siano i provvedimenti che il Ministro dell'interno intenda attuare, a scopo preventivo.
(2-00254)
«Paoletti Tangheroni, Bertolini, Leone».
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
nel Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile è in atto, ad avviso delle organizzazioni di settore, un sostanziale processo di spoliazione delle funzioni del Corpo nazionale utilizzato in attività di ordine pubblico, del tutto estranee alle funzioni ed al ruolo che sono di assistenza e servizio;
in questi giorni, a causa della recrudescenza di azioni criminali in alcune aree del paese, i lavoratori dei vigili del fuoco sono sempre più coinvolti in interventi di ordine pubblico e non possono svolgere, come sarebbe loro compito, attività di soccorso tecnico urgente e di prevenzione;
secondo alcuni organi di stampa, ragioni di ordine pubblico e di attività criminali avrebbero determinato il fatto che personale dei vigili del fuoco sia stato mobilitato da comandi limitrofi al comando provinciale di Napoli, senza che le organizzazioni dei lavoratori ne fossero informate, e che misure analoghe stiano per essere assunte in Calabria e Sicilia;
tutto ciò avverrebbe senza che, nell'ambito della legge Finanziaria, sia stato finora possibile inserire risorse finalizzate ad incrementi di organico per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco -:
quali iniziative il Ministro dell'interno intenda assumere al fine di confrontarsi con le organizzazioni sindacali in ordine all'eventuale apporto che il corpo nazionale dei vigili del fuoco potrebbe dare nell'ambito delle operazioni di ordine pubblico, nel rispetto di corrette relazioni sindacali;
quali indirizzi si intendano definire in ordine ad un piano di assunzioni, che consenta di far fronte alle esigenze operative dei comandi provinciali e di superare la carenza di personale, valutata prossima alle 15.000, secondo le stime dello stesso dipartimento.
(2-00251) «Boato».
Interrogazioni a risposta scritta:
DE SIMONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal sito www.repubblica.it del 26 novembre 2006 si legge che: «è stato trovato il cadavere sgozzato di un trans nella camera da letto di una villetta a Dormelletto (Novara), sul lago Maggiore. La vittima si chiamava Mario Falco, 30 anni. Da due anni viveva nell'alloggio all'interno del residence "La Verbanella". Ad allertare i carabinieri, alle 16 di oggi, sono stati dei
vicini, insospettiti dalla luce accesa della camera. L'appartamento è stato sigillato dagli inquirenti.»;
chi lo conosceva sostiene che l'uomo non avesse alcun problema a manifestare «il suo modo di essere e di vivere da diverso, anzi lo faceva con una certa classe e professionalità». I vicini hanno poi affermato che recentemente l'uomo aveva avuto qualche problema, e non ritenendosi più al sicuro, aveva fatto istallare una telecamera a circuito chiuso che potrebbe incastrare l'assassino;
troppe sono le violenze perpetrate contro persone lesbiche, gay e transessuali che in questi mesi e nei giorni scorsi hanno visto vittime persone omosessuali in Versilia, a Bologna, a Roma, a Mazzano, a Bari e in molte altre città -:
quali iniziative intenda intraprendere per porre un argine alla crescente intolleranza e violenza scatenata contro le vittime dell'odio motivato dall'orientamento sessuale e/o identità di genere.
(4-01792)
CASSOLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in tempi di inquinamento atmosferico, dipendenza energetica da regioni instabili e visti gli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di CO2, il metano per autotrazione può essere uno strumento molto utile per affrontare questi problemi;
l'Italia è da sempre leader mondiale nella produzione di veicoli a metano e dell'imprenditoria connessa (compressori, trasformazioni, eccetera). Eppure la sua normativa in materia è di fatto ferma da anni. Così è ancora vietato il multidispenser ed il self service nelle stazioni di rifornimento pubbliche e non esiste una normativa per piccoli impianti domestici, mentre nella gran parte degli altri paesi europei, così come negli Stati Uniti ed in Canada, fanno ormai parte integrante della strategia di sostegno ai carburanti alternativi meno inquinanti e garantiscono adeguati livelli di sicurezza, (visto che negli ultimi anni n quei paesi non si sono verificati incidenti);
solo nella provincia autonoma di Bolzano recentemente è stata introdotta una normativa provinciale che regolamenta il rifornimento domestico e che fa parte di un'ampia strategia a favore dello sviluppo del metano per autotrazione -:
se non ritenga di emanare una normativa che regolamenti l'utilizzo degli impianti per il rifornimento domestico di metano per autotrazione e se non intenda aggiornare e portare a livello degli altri paesi europei le normative che riguardano le stazioni di rifornimento per il metano, ivi compresa l'autorizzazione per il self cervice e per le colonnine «multidispenser».
(4-01797)
VOLONTÈ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che
sul sito www.culturacattolica.it è stato pubblicato un intervento critico sulla fiction televisiva «Il Padre delle spose», andato in onda il 20 novembre 2006 su Rai Uno;
nell'intervento si auspicava lo spostamento della fiction in seconda serata ritenendo il contenuto della stessa più adatto ad un pubblico adulto;
a seguito della pubblicazione della protesta sul sito di Repubblica, che ha ingiustamente accusato Cultura Cattolica di voler «oscurare» la fiction, il sito è stato oggetto di ripetuti attacchi che lo hanno reso inutilizzabile per molto tempo -:
quali iniziative abbia assunto la polizia postale in relazione a tale episodio che costituisce un grave attentato al diritto costituzionalmente garantito della libertà di espressione.
(4-01803)
SALERNO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in questi giorni e settimane le cronache cittadine e provinciali hanno registrato gli ennesimi ed inquietanti episodi di violenza quali rapine, tentati sequestri in ville e per strada, violenze a persone, ferimenti e stupri che al di là della loro attualità, da anni allarmano la città alterandone la vita sociale e la quiete quotidiana;
desta ancor più inquietudine la notizia secondo cui molti di questi casi ed episodi non vengono neppure più denunciati stante la minacciosa presenza di criminalità con matrice prevalentemente extracomunitaria che sembra intimidire con la propria presenza la cittadinanza un po' ovunque, centro e periferie comprese;
a questi elementi di inquietante allarme sociale va aggiunta la persistente e praticamente indisturbata pratica di attività illegali quali, nelle varie strade di accesso alla città di forme di schiavismo umano con prostitute dell'est e di colore, di attività di spaccio di droga in vie e parchi centrali con evidente radicamento della popolazione criminale e il rafforzamento del loro finanziamento con conseguente espansione in altre attività criminali diverse come il mercato della droga, delle armi, il riciclaggio eccetera;
nonostante siano anni che la città di Torino e i cittadini insorgono contro questo degrado umano e sociale attraverso la costituzione di comitati, marce, proteste pubbliche e accorati appelli, intere zone storiche e di pregio della città come San Salvario, il Parco del Valentino, i Murazzi ed altre ancora, a giudizio dell'interrogante, sono rimaste gravemente prive di attenzione da parte dell'amministrazione della città e del sindaco in particolare;
contro questa sempre più dilagante offensiva della criminalità rimangono in prima linea soltanto le forze dell'ordine alle quali va tutta la nostra gratitudine e che, nonostante le note carenze organiche di uomini e mezzi, continuano a garantire un'azione di prevenzione e di contrasto con grande e straordinaria efficienza se si pensa all'atteggiamento, a giudizio dell'interrogante, di indifferenza ed immobilismo del Sindaco in tema di ordine pubblico e di contrasto e repressione della illegalità;
nonostante l'encomiabile impegno di gran parte del Corpo di Polizia Municipale, l'impiego dei Vigili Urbani da parte dell'Amministrazione appare all'interrogante del tutto inadeguato;
non è accettabile sotto il profilo sociale e giuridico ma anche etico che grandi città come Torino diventino teatro di inquietanti e immorali scenari di illegalità, violenza e paura tali da esporre a rischi gravi l'intera comunità cittadina con conseguente degrado assoluto della vita pubblica e delle altre attività sociali, economiche e culturali -:
negli ultimi 6 mesi:
1) quanti siano stati gli arresti di:
spacciatori minorenni e maggiorenni e di quale nazionalità siano gli arrestati;
prostitute e di quali nazionalità;
clandestini e di quale nazionalità;
2) quanti siano stati i delitti, gli scippi e le violenze denunciate ivi compresi le rapine a banche, uffici postali ed attività commerciali;
3) quante persone siano state controllate in posti di blocco e quanti posti di blocco sono stati approntati nella città dalle Forze dell'Ordine;
4) quanti uomini e mezzi siano stati impiegati nel pronto intervento e in particolare:
automobili di pronto intervento (complessivamente tra Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza eccetera);
uomini e agenti in totale;
se vi siano stati negli ultimi 5 anni, solleciti formali al Prefetto e al ministero dell'interno nonché alle autorità a ciò
preposte da parte del Sindaco di Torino per un maggior intervento di controllo, prevenzione e contrasto della criminalità.
(4-01804)
COSTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Presidenza del Consiglio - successivamente alla seduta del Consiglio dei ministri del 4 agosto 2006 - con riferimento all'uso della Forza pubblica nell'esecuzione di provvedimenti di rilascio di immobili durante l'estate 2006, ha diramato un comunicato secondo cui, «visti i prioritari e impegnativi compiti che le Forze di polizia sono chiamate attualmente a svolgere (criminalità estiva, esiti dell'indulto e sorveglianza di obiettivi sensibili), esse non potranno essere impegnate nell'esecuzione dei decreti di sfratto»;
lo stesso giorno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Enrico Letta ha dichiarato che «il Governo ha dato indicazione ai prefetti di bloccare nel periodo estivo l'esecuzione degli sfratti» (Adnkronos 4 agosto 2006, ore 14.46);
in data 29 settembre 2006, la Confedilizia-Confederazione italiana della proprietà edilizia, con raccomandata inviata all'Ufficio di Gabinetto del Ministero dell'interno, ha chiesto - ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241 - di prendere visione, ed eventualmente estrarre copia, delle istruzioni emanate dal predetto Ministero in relazione alla decisione assunta dal Consiglio dei ministri nella citata seduta del 4 agosto rappresentando, al contempo, gli interessi sottesi a tale richiesta;
il Capo di Gabinetto del Ministero dell'interno, con nota del 5 ottobre 2006, ha rigettato tale istanza sul presupposto che l'articolo 3, lettera d), decreto ministeriale 10 maggio 1994, n. 415 (erroneamente indicato nella nota ministeriale come decreto ministeriale 17 novembre 1997) sottrae alla normativa sull'accesso «gli atti e i documenti concernenti l'organizzazione ed il funzionamento dei servizi di polizia, ivi compresi quelli relativi all'addestramento, all'impiego e alla mobilità del personale delle Forze di Polizia»;
al di là delle considerazioni addotte dall'Ufficio di Gabinetto del Dicastero per motivare il diniego all'accesso alle predette istruzioni è evidente che la risposta fornita dal Ministero dell'interno presuppone l'effettiva esistenza di una circolare (o atto di indirizzo, o direttiva) diffusa a tutte le Prefetture - all'indomani della seduta del 4 agosto - per disciplinare l'uso della Forza pubblica nell'esecuzione di provvedimenti di rilascio di immobili durante l'estate 2006 -:
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;
se il ministro interrogato non ritenga di rendere pubblico il testo della circolare (o atto comunque emanato) in parola.
(4-01812)
D'ALIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
domenica 26 novembre 2006, il quotidiano La Stampa ha pubblicato una inchiesta giornalistica condotta dalla signora Francesca Paci dal titolo: «Invisibile per un giorno nascosta dal niqab. Coperta da capo a piedi, all'aereoporto nessun controllo»;
l'articolo racconta l'esperienza, documentata anche da numerose fotografie, vissuta dalla cronista che ha trascorso un'intera giornata in giro per Roma vestita con il velo islamico integrale;
l'interessante racconto rivela la grande civiltà ed il profondo rispetto che gli italiani hanno nei confronti delle libertà positive, frutto della millenaria cultura cristiana di cui è intriso il nostro paese;
tale brillante ed eccezionale racconto ha rivelato, però, inquietanti inefficienze, nei nostri apparati di sicurezza e di amministrazione locale;
infatti, nell'articolo in questione la giornalista afferma, allegando più fotografie
che lo confermano, di essere passata «velata e inosservata ai controlli aeroportuali, in circoscrizione, dai carabinieri. Nessuno che ti chieda mai di essere identificata e di mostrare il volto secondo quanto stabilito non dal pregiudizio islamofobico ma dall'articolo 5 della legge n. 152 del 1975».;
i fatti indicati dalla giornalista appaiono gravi e necessitano di una verifica immediata da parte del ministero dell'interno ove si consideri che la signora Paci sarebbe passata senza essere identificata al controllo aeroportuale dell'Alitalia, sia al check-in che al varco dei controlli di accesso ai voli, nonostante indossasse il velo islamico integrale e avesse dentro la borsa da viaggio tutta una serie di prodotti che le nuove disposizioni antiterrorismo proibiscono di portare nel bagaglio a mano;
avrebbe, inoltre, ottenuto il rilascio, da parte di una circoscrizione romana, di un certificato di nascita e di residenza solo sulla scorta della esibizione del documento di identità ma senza essere stata preventivamente identificata così come prevede la legge;
avrebbe, infine, passeggiato in Piazza Colonna a Roma davanti a poliziotti, carabinieri e vigili urbani senza che gli stessi abbiano proceduto, così come prevede la normativa vigente, alla identificazione del soggetto che si muove a volto coperto;
tali fatti evidenziano palesi violazioni della normativa in materia di sicurezza e di ordine pubblico e, più in particolare, delle norme che disciplinano le procedure di sicurezza antiterrorismo negli aeroporti di cui si sarebbero resi responsabili alcuni addetti dell'Alitalia e coloro i quali sono preposti ai controlli di sicurezza nell'aereoporto in questione, uno o più impiegati di una circoscrizione romana, alcuni addetti alle forze dell'ordine presenti in Piazza Colonna -:
quali provvedimenti il Ministro dell'interno intendo adottare per accertare la veridicità dei fatti narrati nell'articolo;
in caso di riscontro, quali interventi il Ministro dell'interno intenda effettuare per sanzionare coloro che si sono resi responsabili di tali omissioni;
quali iniziative il Ministro dell'interno intenda adottare per evitare che analoghi fatti possano verificarsi in futuro.
(4-01818)