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Allegato B
Seduta n. 85 del 12/12/2006
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COMMERCIO INTERNAZIONALE
Interrogazioni a risposta immediata:
BOATO, BONELLI, DE ZULUETA, CASSOLA, BALDUCCI, FRANCESCATO, FUNDARÒ, LION, PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
l'ingresso della Cina nel WTO (World Trade Organization) ha comportato l'intensificarsi delle relazioni con il nostro paese e con l'intera area comunitaria;
il diverso sistema di tutela dei diritti dei lavoratori determina fenomeni di dumping sociale che è tra le ragioni della maggiore concorrenzialità di molti prodotti cinesi e della capacità di penetrazione nei mercati europei;
in occasione del recente viaggio del Presidente del Consiglio e della delegazione del Governo italiano in Cina è stata ribadita, dai Verdi, la richiesta affinché le imprese italiane che operano all'estero adottino un codice etico per «il rispetto dei diritti umani e delle regole ambientali», così come già previsto in Italia e nell'Unione europea;
su tale questione, il Ministro Bonino ha ribadito l'impegno del Governo italiano a sostenere le misure adottate dalla Commissione Europea in materia di dumping e il Presidente del Consiglio Prodi ha sostenuto l'obbligo per il nostro Paese di avere come riferimento essenziale «le regole del WTO»;
al termine dell'incontro con il premier cinese Wen Jabao, avvenuto il 18 settembre 2006, il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha affermato: «abbiamo avviato un dialogo strutturato sui diritti umani che è strumento prezioso a cui conferire sempre più forza sulla tutela della libertà di informazione, di espressione del pensiero e sulla libertà religiosa» -:
quali indirizzi il Ministro intenda promuovere in sede europea e internazionale affinché i progetti di cooperazione commerciale tra il nostro Paese e la Cina siano imprescindibilmente legati a garanzie di promozione e tutela dei diritti umani.
(3-00476)
LEONE e GIANFRANCO CONTE. - Al Ministro per il commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
uno degli impegni fondamentali del Governo Berlusconi, per difendere lo sviluppo economico del Paese ed il lavoro italiano, è stato quello di combattere con dure azioni, sia amministrative che legislative, la sistematica falsificazione di prodotti italiani da parte di produttori cinesi e di altri paesi prevalentemente asiatici;
questa azione, per costituire un efficace deterrente nei confronti della concorrenza sleale, deve essere portata avanti con rigore e continuità;
la perdurante invasione nel nostro Paese di prodotti contraffatti di origine estera sta ad indicare che tale azione non viene portata avanti da parte dell'attuale governo con adeguata energia e determinazione -:
per quali ragioni sia stata indebolita l'azione di contrasto nei confronti delle importazioni di merci contraffatte e quali urgenti iniziative si intendano adottare per difendere fino in fondo il Made in Italy e quindi il lavoro delle nostre imprese e delle nostre maestranze.
(3-00477)