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Allegato B
Seduta n. 85 del 12/12/2006
TESTO AGGIORNATO AL 13 DICEMBRE 2006
...
SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta immediata:
BRUGGER, ZELLER, WIDMANN, BEZZI e NICCO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, per combattere l'inquinamento atmosferico e per incentivare l'innovazione nel settore dei trasporti, della mobilità e della logistica, nonché per rispettare gli obblighi derivanti dal protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di CO2, occorre prendere opportune iniziative per favorire l'utilizzo del gas naturale;
in Italia i gas per autotrazione - sia gpl sia metano - vantano un'importante tradizione. Il nostro Paese è leader da sempre nella progettazione e costruzione di sistemi di alimentazione a gas di autoveicoli a benzina e li utilizza fin dal dopoguerra. I benefici ambientali, suffragati negli anni dai risultati ottenuti nell'abbattimento delle emissioni inquinanti, hanno spinto sia il Governo, legislatura dopo legislatura, che numerose amministrazioni locali a prendere provvedimenti a loro favore;
le politiche poste in essere sono state generalmente quelle di stabilire accise agevolate per i carburanti gassosi rispetto a quelli tradizionali, di incentivare economicamente le trasformazioni e/o l'acquisto di veicoli a gas e di attualizzare piani di limitazione alla circolazione, esentando dalle restrizioni i veicoli alimentati a gpl e metano;
ora occorre allargare il raggio degli interventi normativi. In molti altri Paesi comunitari e non comunitari vige una normativa moderna e considerevole a favore dello sviluppo dei carburanti alternativi meno inquinanti. Essa riguarda i piccoli impianti domestici, i multidispenser ed il self service nelle stazioni di rifornimento, garantendo allo stesso tempo adeguati livelli di sicurezza;
nell'ambito della strategia a favore dello sviluppo del gas naturale, la provincia autonoma di Bolzano ha recentemente emanato le norme di sicurezza in materia di rifornimento di gas naturale per autotrazione -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno predisporre una normativa che regolamenti l'utilizzo degli impianti per il
rifornimento domestico di metano per autotrazione a livello nazionale e se non intenda attivarsi per rivedere e portare agli standard europei le normative in materia di stazioni di rifornimento per il gas naturale, ivi compresa l'autorizzazione per il self service e per le colonnine multidispenser.
(3-00483)
D'ULIZIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo n. 220 del 2002, che ha portato una significativa riforma in materia di vigilanza delle società cooperative, stabilisce, all'articolo 1, comma 1, che la vigilanza su tutte le forme di società cooperative e loro consorzi è attribuita al Ministero dello Sviluppo Economico (già Ministero delle attività Produttive);
il Ministero dello Sviluppo Economico può avvalersi dei revisori delle associazioni riconosciute sulla base di apposite convenzioni per la realizzazione della vigilanza sulle cooperative non aderenti;
l'articolo 2 del decreto legislativo n. 220 del 2002, comma 7, considera aderenti ad un'Associazione sia le cooperative che sono assoggettate alla revisione da parte della Centrale a cui abbiano già aderito, sia quelle cooperative che, pur non aderenti ad alcuna Associazione e non ancora vigilate dal Ministero dello Sviluppo Economico, abbiano versato ad una Centrale il contributo previsto dalla normativa vigente;
la finalità del decreto legislativo n. 220 del 2002 è quella di assicurare il concreto svolgimento dell'attività di vigilanza nei confronti di tutte le cooperative, anche di quelle che, seppur non aderenti ad alcuna Centrale, manifestino l'intenzione di essere vigilate da un'Associazione;
il fatto che il Ministero possa avvalersi, secondo l'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo in oggetto, dei revisori delle Associazioni riconosciute per svolgere la vigilanza sulle cooperative non aderenti, sulla base di convenzioni, non esclude che un ente cooperativo non aderente possa versare il contributo di revisione ad un'Associazione ed essere da questa vigilato;
sino ad oggi la vigilanza sulle società cooperative è stata esercitata dal suddetto dicastero in virtù di una convenzione tra lo stesso ministero dello sviluppo economico (già Ministero delle Attività Produttive) e il Ministero del Lavoro, stipulata in data 30 novembre 2001;
secondo l'articolo 45 della Costituzione della Repubblica, lo Stato deve assicurare, per legge, gli opportuni controlli su tutte le forme di società cooperative;
di fatto, ad oggi, la vigilanza sulle cooperative non associate non viene esercitata pienamente e correttamente -:
se il Governo intenda tener conto della volontà delle cooperative che, sebbene non abbiano formalizzato alcuna adesione ad un'Associazione, intendano essere sottoposte a vigilanza, avvalorando tale decisione con il versamento del contributo di revisione alla Centrale cooperativa scelta, anziché al Ministero, e se il Ministro dello Sviluppo Economico non ritenga il caso di stipulare le convenzioni, di cui all'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo n. 220 del 2002, con le Associazioni di rappresentanza, assistenza e revisione del movimento cooperativo giuridicamente riconosciute.
(3-00484)
TESTA, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, BURCHIELLARO, CHICCHI, CIALENTE, LIONELLO COSENTINO, LULLI, MARINO, MARTELLA, MERLONI, RUGGERI, SANGA, SQUEGLIA, TOMASELLI, TUCCILLO e VICO. - Al Ministro per lo sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
i servizi pubblici locali rivestono un ruolo significativo per l'economia italiana
e per lo sviluppo economico del Paese ed incidono fortemente sulla qualità della vita quotidiana dei cittadini;
in tale contesto l'Esecutivo ha avviato un processo di riforma del settore finalizzato a promuovere la concorrenza e a garantire migliori servizi ai consumatori- utenti -:
quali siano gli indirizzi che il Governo intenda assumere per sviluppare i processi dì liberalizzazione, favorire adeguate politiche industriali garantendo il miglioramento della qualità dei servizi per i cittadini, la riduzione dei costi e 1'accesso agli stessi alle categorie più disagiate.
(3-00485)
Interrogazione a risposta orale:
BUONTEMPO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi quindici anni, il polo chimico del comune di Bussi sul Tirino ha subito un graduale e inarrestabile ridimensionamento, passando da circa 1200 occupati diretti, più l'indotto, ai circa 400 attuali;
la decisione annunciata di chiudere gli impianti clorometani e clorosoda della Solvay, entro il 2007, comporterà una perdita di ulteriori 200 posti di lavoro;
il Consiglio comunale di Bussi, ai sensi dell'articolo 73, della legge n. 289 del 2002, ha avviato tutte le procedure per il riconoscimento dell'area di crisi -:
quali provvedimenti il Governo intenda assumere per agevolare la conversione del suddetto impianto ad una nuova prospettiva produttiva, utilizzando anche tutte le risorse che possono provenire dall'Ue, salvaguardando così livelli occupazionali di una delle più antiche realtà industriali abruzzesi.
(3-00471)