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Allegato A
Seduta n. 93 del 17/1/2007
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(Sezione 3 - Iniziative volte a garantire i livelli occupazionali degli stabilimenti della Finmek Acces Spa di Pagani (SA) e per rilanciare il settore delle telecomunicazioni)
NARDI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
a Pagani (Salerno) l'attuale Finmek Acces spa deriva dallo stabilimento della Fatme (poi Ericsson, poi Pba), sorto nel 1971 per la produzione di centrali telefoniche su progetto Ericsson;
nel 1972 e nel 1973 i 650 dipendenti (per il 90 per cento donne) furono sottoposti ad una fase di training di almeno tre mesi, eseguita direttamente dalla Ericsson in Svezia, durante la quale ricevettero un addestramento particolarmente scrupoloso da parte di esperti svedesi; in seguito a ciò, nel 1974, fu avviata la produzione di centrali telefoniche elettromeccaniche;
nel 1980 il terremoto costrinse l'azienda ad interrompere bruscamente la produzione, ma dopo alcuni mesi la produzione ripartì in un sito in cui si era svolta la fase iniziale;
nel 1984 venne completata la ristrutturazione dello stabilimento, la produzione riprese nello stabilimento centrale con 535 dipendenti e fu avviata la conversione delle centrali da elettromeccaniche ad elettroniche;
nel 1986 fu avviata una politica di diversificazione produttiva, con la produzione di circuiti stampati e di apparecchi telefonici (applicando il sistema just in time); i dipendenti scesero a 446;
nel 1989 proseguì la politica aziendale di diversificazione industriale, con la
progettazione e la produzione delle centraline telefoniche private md 110; il numero dei dipendenti scese a 434;
nel 1990 si procedette alla produzione dei cabinet; il numero dei dipendenti scese ancora fino a 429;
nel 1991 l'azienda ricevette la certificazione Iso 9002 da parte del Bsi e del Csq;
nel 1993 fu avviato il «progetto Presto» (la funzionalità della centrale da costruire veniva simulata nello stabilimento); i dipendenti si ridussero a 401;
nel 1994 la Fatme divenne Ericsson;
nel 1997 iniziò la produzione delle centrali telefoniche Axe con 375 dipendenti;
nel 1998 l'azienda ottenne la certificazione ambientale Iso 14001;
nel 1999 gli stabilimenti di Pagani furono venduti dall'Ericsson al gruppo Elman (110 dipendenti) e all'Elettromek, cambiando il nome in Pcb e in Pba;
nel 2000 (dopo una prima fase nella quale la produzione continuò per l'Ericsson), vennero acquisite importanti commesse per l'Ansaldo, la Merloni, la Generale elettronic (strumenti musicali elettronici), la Viasat, Olivetti, Marconi ed altri;
nel 2001 l'azienda partecipò alla gara per la produzione di contatori elettronici per l'Enel, che vinse sbaragliando la concorrenza di aziende nazionali ed internazionali; iniziò così la produzione dei contatori elettronici; furono perciò assunti trecento giovani, con contratto a termine; il numero dei dipendenti passò da 350 a 650 addetti, dei quali solo una cinquantina riuscirà ad essere inquadrata con contratto a tempo indeterminato;
nel 2004 iniziò la crisi scaturita dal fallimento della Finmek, che passò all'amministrazione straordinaria; il numero dei dipendenti scese a 350;
nel 2005 la situazione di crisi precipita, per mancanza di fondi; l'azienda chiude lo stabilimento, nonostante vi siano ancora notevoli commesse da completare (i magazzini sono pieni di materiali per completare i contatori);
al termine del 2005 l'azienda non riesce a pagare il 50 per cento dello stipendio di luglio, il mese di agosto e di settembre (sino al 21), la tredicesima e la quattordicesima mensilità;
a distanza di un anno non si prospetta alcuna soluzione della crisi aperta nel 2004, anzi il decorso del tempo rende evidente un ulteriore peggioramento di una situazione già di per sé gravissima, che non rende giustizia, come è stato illustrato, al notevolissimo impegno profuso dai lavoratori italiani per adempiere con diligenza ai vari indirizzi produttivi aziendali, profondamente mutati nel corso degli anni -:
quali iniziative il Governo intenda avviare per salvaguardare i livelli occupazionali degli stabilimenti della Finmek di Pagani, esemplare per la situazione dell'intero gruppo Finmek, e per rilanciare lo sviluppo del settore delle telecomunicazioni e dell'informatica italiana. (3-00519)