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Allegato B
Seduta n. 93 del 17/1/2007
INTERNO
Interrogazione a risposta orale:
DI GIOIA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il maltempo che negli ultimi anni ha colpito in maniera pesante molte zone del sud rischia di mettere definitivamente in ginocchio, soprattutto da un punto di vista strutturale e produttivo, diverse aree del nostro Paese;
frane, campagne allagate, raccolti distrutti, ferrovie bloccate, centinaia di sfollati, abitazioni e allevamenti di animali distrutti stanno mettendo a dura prova le popolazioni locali e rischiano di determinare un ulteriore impoverimento ed abbandono di intere zone del nostro Paese;
la situazione è ovviamente più pesante in quelle aree, del Molise e della provincia di Foggia, che già avevano dovuto subire gli effetti disastrosi degli eventi sismici del mese di ottobre 2002;
la stessa prefettura, per quanto riguarda la provincia di Foggia, ha messo sotto costante monitoraggio le quattro dighe ivi esistenti, a causa della forte preoccupazione che la situazione possa ulteriormente peggiorare;
a questo si aggiunge, sempre nella provincia di Foggia, l'isolamento di circa il 70 per cento dei piccoli comuni a causa delle strade provinciali chiuse, in seguito alle alluvioni;
quanto successo, oltre a determinare un nuovo e più grave stato di emergenza in molte aree del nostro Paese, mette in luce il grave dissesto idrogeologico che caratterizza territori come quelli, ad esempio, del subappennino dauno e dell'intera provincia di Foggia -:
se il Governo sia a conoscenza del quadro della situazione e dei danni subiti nelle varie aree del sud con particolare riferimento alla provincia di Foggia ed al subappennino dauno;
come si intenda intervenire per affrontare, con determinazione e senza ritardi, lo stato di emergenza che si sta vivendo al sud ed in particolare nelle zone già colpite dagli eventi sismici nell'ottobre 2002;
se si sia approntando un piano di emergenza per aiutare gli agricoltori e gli allevatori che sia nella provincia di Foggia che in altre aree del sud hanno subito ingenti danni e rischiano il collasso economico;
quando e come si intenda intervenire per quanto riguarda i sistemi di collegamento e le infrastrutture viarie che attendono, per quanto riguarda la provincia di Foggia, che siano ancora avviati i lavori di recupero e di messa in sicurezza dopo i gravissimi danni subiti a causa del terremoto;
se non si ritenga necessario ed indispensabile programmare un piano di recupero del sistema idrogeologico in tutto il territorio del subappennino dauno e della provincia di Foggia, dove tra eventi sismici, alluvioni, frane e siccità si rischia il tracollo economico rendendo così vani tutti i tentativi delle popolazioni locali di trovare un proprio autonomo sviluppo.
(3-00530)
Interrogazione a risposta in Commissione:
BEZZI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nell'ottobre del 2006 un gruppo di ragazzi facenti riferimento al Centro Sociale Autogestito (CSA) Bruno di Trento ha occupato abusivamente l'edificio sito nell'area ex zuffo di proprietà del Comune di Trento;
per mesi gli appartenenti al suddetto centro sociale hanno occupato la struttura
in via continuativa, svolgendo attività come assemblee pubbliche o concerti e addirittura dormendo nei locali indicati;
il centro sociale si è già reso responsabile di analoghe azioni nel corso degli anni, occupando il medesimo edificio già in passato, con conseguente intervento di sgombero da parte della pubblica sicurezza, nonché la palazzina liberty al centro della città nel febbraio del 2006;
a gennaio dell'anno in corso il Comune di Trento, nella persona del sindaco Alberto Pacher, ha raggiunto un accordo con il CSA Bruno, ottenendo la liberazione dell'edificio in cambio della cessione di analogo spazio da destinare al Centro Sociale con l'applicazione di un canone di locazione calmierato;
tale accordo è stato raggiunto grazie ad un non meglio specificato «Comitato di garanti», autonominatosi e formato da cittadini di varia estrazione;
i componenti del Centro Sociale hanno liberato l'edificio, ma lo continuano a presidiare con un autobus non targato parcheggiato dinnanzi, dove svolgono la loro attività e perseguono l'obiettivo di «controllare il mantenimento dell'accordo» -:
se non ritenga che la situazione presenti problemi di ordine pubblico, e se in tale caso, non ritenga di adottare i provvedimenti conseguenti.
(5-00563)