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Allegato B
Seduta n. 95 del 22/1/2007
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DIFESA
Interrogazione a risposta in Commissione:
SPINI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il «78o Reggimento Lupi di Toscana» - con sede a Firenze e Scandicci nella Caserma Generale Ferrante Gonzaga (fucilato dai tedeschi dopo l'8 settembre per avere rifiutato di consegnare le armi) - è unità di alte tradizioni militari e offre nel presente una caserma di ottima tenuta, strutture efficienti e personale molto qualificato;
nell'anno 2006 detto Reggimento ha svolto una preziosa attività addestrativa nei confronti dei VPF1 e né il V blocco di detto personale da addestrare né il VI blocco, che avrebbero dovuto pervenire a
tale Reggimento rispettivamente il 16 ottobre e il 13 dicembre 2006 vi sono stati fatti affluire;
in relazione a tale mancato afflusso circolano voci sull'imminente chiusura della struttura, che hanno sollevato le proteste del Comune di Scandicci e dell'area metropolitana interessata -:
quali siano le intenzioni del Governo in rapporto a tale struttura la cui inutilizzazione costituisce un evidente spreco di risorse e di professionalità, e se si intenda invece riprendere con urgenza la qualificata attività addestrativa che ivi si svolgeva fino a pochi mesi fa.
(5-00581)
Interrogazione a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
al momento dell'ultimo rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan il Governo aveva garantito che il dispiegamento successivo delle truppe italiane sarebbe stato limitato a zone non interessate dagli attacchi della guerriglia. Inoltre, a luglio il Governo aveva accolto una mozione in cui si prevedeva una ricognizione per il rientro da Kabul delle truppe italiane;
a fronte di un peggioramento della situazione, in cui la guerriglia infuria quasi dappertutto, le truppe della Nato subiscono perdite sempre più consistenti e sono sempre di più le vittime civili della guerra, spesso causate dagli indiscriminati bombardamenti della Nato, lo stesso ministro D'Alema ha recentemente avanzato la proposta di una conferenza di pace;
secondo quanto afferma il settimanale l'Espresso oggi il fronte è praticamente ovunque ed anche i militari italiani sono impegnati sempre più direttamente in combattimento. In particolare sono coinvolti in azione gli equipaggi dei tre elicotteri «Chinook» dell'Esercito, che trasportano i plotoni dei marines durante le incursioni. Anche gli incursori del Comsubin e i parà del Col Moschin godrebbero di «grande libertà d'azione» e risulterebbero coinvolti in azioni dirette -:
se quanto affermato in premessa, in merito al coinvolgimento di unità italiane in azioni di combattimento, corrisponda alla realtà;
se il Ministro non ritenga che il sempre più marcato coinvolgimento del contingente italiano in operazioni belliche non contrasti con quanto dichiarato a suo tempo dallo stesso Governo ed esponga ad inutili rischi i militari italiani;
se il Ministro non ritenga che il peggioramento della situazione e le continue perdite in vite umane, di combattenti e civili, non debba spingere almeno a riconsiderare l'impiego dei soldati italiani nelle operazioni belliche e a lavorare per soluzioni alternative, basate sulla diplomazia, anche considerando che la Francia, ad esempio, ha richiamato a dicembre 2006 militari delle truppe speciali impegnati nelle operazioni Nato.
(4-02232)