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Allegato B
Seduta n. 96 del 23/1/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
III Commissione:
D'ELIA e MELLANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'ex rettore dell'Università Statale bielorussa, il professor Alexander Kozulin che, assieme ad Alexander Milinkevich, ha sfidato Alexander Lukashenko alle scorse elezioni presidenziali, è stato arrestato e condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per aver organizzato e aver partecipato ad alcune manifestazioni di protesta contro i brogli elettorali commessi dalle autorità governative in occasione delle elezioni presidenziali del 2006;
brogli elettorali nel corso delle elezioni presidenziali sono stati confermati anche dall'OSCE;
il 20 ottobre 2006 il professor Kozulin ha iniziato uno sciopero della fame a oltranza contro la sua sentenza e per chiedere alla comunità internazionale di muoversi contro il comportamento fuorilegge del regime bielorusso;
secondo il sito «charter97.org», il Ministero degli interni bielorusso ha dichiarato che il professir Kozulin ha terminato lo sciopero della fame l'11 dicembre, dopo 53 giorni;
alla vigilia del suo sciopero il professore ha lanciato un appello, invitando le forze democratiche a presentare una petizione presso la Commissione per i diritti umani dell'ONU affinché sia mantenuta la posizione dello «Special Rapporteur» sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia e per discutere successivamente la questione bielorussa al Consiglio di Sicurezza dell'ONU;
altri prigionieri politici sono attualmente detenuti nelle carceri bielorusse;
dal primo gennaio l'Italia è entrata a far parte del Consiglio di Sicurezza ONU in qualità di membro non permanente -:
di quali informazioni il Ministro sia in possesso circa le condizioni di salute di Alexander Kozulin e se non intenda intraprendere iniziative in sede ONU per soddisfare le legittime richieste del professor Kozulin e per accertarsi che tutti i prigionieri politici in Bielorussia siano liberati il prima possibile.
(5-00592)
PAOLETTI TANGHERONI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la situazione dei diritti umani e civili nella Repubblica Popolare Cinese non registra miglioramenti; al contrario continuano, addirittura aggravandosi, gli episodi di persecuzione e violenza a danni di privati cittadini e, con metodo sistematico, nei confronti delle minoranze politiche e religiose che si oppongono pacificamente al Governo di Pechino;
la scrivente ha presentato, negli ultimi mesi, molteplici atti di sindacato ispettivo nei quali si faceva menzione degli innumerevoli casi di violazione del diritti umani in Cina riportati, a più riprese, dai quotidiani nazionali;
in data 17 gennaio 2007 il quotidiano Avvenire recava la notizia dell'omicidio di un giornalista cinese, assassinato a causa della indagine che stava svolgendo sulla carenza di sicurezza delle miniere in Cina;
in data 19 gennaio 2007 la rivista statunitense Aviation Week, con il conforto del portavoce della Casa Bianca, ha annunciato che un missile di media gittata lanciato dal Centro spaziale Xichang avrebbe centrato e distrutto un satellite metereologico cinese del tipo Feng Yung 1c, ormai in disuso;
tale episodio sancisce l'ingresso del regime cinese tra le potenze che hanno sviluppato armi in grado di colpire la maggior parte dei satelliti in uso, compresi quelli utilizzati per finalità militari, con possibili pericolose ripercussioni sul sistema di difesa e sicurezza internazionale;
la legge n. 185 del 1990 prevede che l'esportazione e il transito di materiale di armamento siano vietate verso i Paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l'embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite o dell'Unione europea, nonché verso i Paesi i cui Governi sono responsabili di gravi violazioni, accertate, dei diritti umani;
l'embargo rimane, come affermato dalla Commissione europea, lo strumento di pressione più significativo per la causa dei diritti umani, e costituisce, dal punto di vista strategico, un argine all'ulteriore potenziamento tecnologico-militare della Repubblica Popolare Cinese, a maggior ragione alla luce di tali pericolosi esperimenti;
nell'ambito degli scambi culturali e scientifici con la Repubblica Popolare Cinese sarebbe opportuno peraltro promuovere specifici programmi di formazione e informazione sui temi del diritto internazionale in materia di diritti umani, e sostenere l'attività delle organizzazioni che, nella Repubblica Popolare Cinese, perseguano questi obiettivi -:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della circostanze come sopra esposte ovvero di ulteriori particolari dei quali voglia informare la Camera dei deputati e se intenda operare in sede di Unione europea perché si confermi l'embargo sulla vendita delle armi alla Repubblica Popolare Cinese, stabilito dopo il massacro di Tien An Men, fino a che non si abbia notizia di un miglioramento della condizione dei diritti umani in Cina, promuovendo altresì una presa di posizione ufficiale del Consiglio di sicurezza dell'ONU - di cui l'Italia fa parte in qualità di membro non permanente - laddove si susseguano esperimenti stellari analoghi a quelli sopradescritti.
(5-00593)
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA e MENIA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano Il Piccolo ha pubblicato notizia il 16 gennaio 2007 che in località Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano d'Istria, attualmente in territorio Croato, alcuni vandali hanno causato gravi danni all'edificio - recentemente ristrutturato - che ospita la Casa degli Italiani di quella località;
nel recente passato vi sono stati numerosi atti di vandalismo ai danni di enti ed immobili utilizzati dalle diverse comunità italiane dell'Istria e della Dalmazia;
in particolare si segnalano le reiterate distruzioni ai danni della Comunità di Zara, i danneggiamenti alla sede della comunità italiana di Spalato, gli atti di teppismo ai danni della Scuola Media Superiore Italiana di Pola nel mese di marzo 2006, il danneggiamento della segnaletica bilingue mentre gravi atti di razzismo si sono segnalati a Parenzo;
nel mese di novembre 2006 è stata anche selvaggiamente danneggiata la sede della Comunità degli italiani di Pola -:
quali siano i passi ufficiali che il Governo italiano ha fatto od intende fare nei confronti di quello croato - anche davanti a questa ennesima provocazione di Sissano, dove pare che i colpevoli, siano stati anche identificati, ma solo perché si sarebbero fermati sul posto ad attendere spavaldamente la Polizia che invece, in passato, non risulta essere tempestivamente intervenuta;
se la colpevole passività davanti a questi atteggiamenti da parte di quel governo sia consona alla richiesta croata di aderire alla Unione europea;
se questa situazione che sta progressivamente peggiorando non meriti una pubblica presa di posizione del nostro Governo a tutela della minoranza italiana che tuttora vive in Croazia e che riafferma le proprie radici storiche e linguistiche nonostante molti anni spesso di dura emarginazione.
(4-02260)
CARDANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nella notte di domenica 14 gennaio 2007 una decina di ragazzi hanno devastato e imbrattato con frasi offensive e di chiara connotazione nazionalista la sede della Comunità degli Italiani di Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Il Piccolo - 16 gennaio 2007); i danni prodotti al suddetto palazzo, che era stato
ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo italiano, ammontano intorno ai 10 mila euro;
purtroppo questa non è la prima volta che gli italiani residenti in Croazia sono vittime di atti di intolleranza etnica:
nell'ottobre 2001, con il permesso della «Famiglia Parentina», fu posta una lapide a ricordo degli italiani trucidati nelle foibe. Nel gennaio 2002 venne fatta abbattere dall'allora sindaco della città;
il 22 marzo 2002, a Montona d'Istria, ignoti distruggono una croce ed una targa commemorativa che sorgevano sul bordo di una cava di bauxite, poste a ricordo di persone che erano state trucidate nel maggio del 1945;
nel luglio del 2004, in circostanze poco chiare, un incendio distrugge la sede della Comunità degli Italiani di Zara;
nell'ottobre 2005 viene nuovamente colpita la Comunità di Zara con la distruzione dell'insegna della sede associativa;
nel dicembre del 2005 viene strappata la bandiera italiana dalla sede della Comunità degli Italiani di Spalato;
nel corso del marzo 2006 è vittima di ripetuti atti di vandalismo la Scuola Media Superiore Italiana di Pola;
nell'aprile 2006 altri atti vandalici danneggiano una segnaletica bilingue (italiano-croato) all'incrocio delle strade Umago-Buie-Cittanova;
nell'agosto 2006 altri atti vandalici danneggiano la bandiera della Comunità Italiana di Parenzo;
infine nel novembre 2006 viene selvaggiamente danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola;
la Croazia è tra paesi che entreranno a far parte dell'Unione europea. Diventa perciò ancora più importante, per un'Europa tollerante e necessariamente multiculturale, il rispetto delle diverse tradizioni storico-culturali rappresentate dalle varie minoranze;
la presenza italiana nelle terre sopraccitate ha radici secolari e va tutelata all'insegna di una convivenza civile e di fraternità reciproca -:
se sia a conoscenza dei gravi fatti sopradescritti;
quali iniziative intenda adottare affinché venga tutelata la sicurezza della comunità italiana residente in Croazia e affinché venga fatta chiarezza sull'intera vicenda.
(4-02261)