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Allegato B
Seduta n. 96 del 23/1/2007
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ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO
Interrogazioni a risposta immediata:
MARIANI, BRESSA, SERENI, GIACHETTI, QUARTIANI, BANDOLI, BENVENUTO, BOCCI, CHIANALE, FASCIANI, GALEAZZI, GENTILI, IANNUZZI, LOMAGLIO, LONGHI, MARANTELLI, MARGIOTTA, PEDULLI, REALACCI e VIOLA. - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno dei cambiamenti climatici, da alcuni ancor oggi considerato un'ipotesi remota ed aleatoria, rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza, così come dimostrano i devastanti effetti del passaggio del ciclone Kirill su larga parte del Nord Europa;
a quasi dieci anni dall'adozione del protocollo di Kyoto, a fronte del consolidarsi nell'opinione pubblica mondiale e nazionale della consapevolezza della cruciale importanza della ricerca di un corretto equilibrio tra sviluppo, salvaguardia delle risorse naturali e stili di vita, l'Italia risulta tra i Paesi meno virtuosi nel rispetto degli obiettivi del contenimento delle emissioni di gas serra;
la Commissione europea ha varato in questi giorni il piano per una nuova politica energetica dell'Europa, che - seppure in maniera non del tutto soddisfacente, come ha dichiarato lo stesso Commissario all'ambiente Stravos Dimas - si pone l'obiettivo della riduzione del 20 per cento delle emissioni inquinanti entro il 2020;
dopo una lunga trattativa con la Commissione europea, l'Italia ha presentato nel dicembre del 2006 il piano nazionale di limitazione delle emissioni di anidride carbonica. Il piano prevede il tetto di 209 milioni di tonnellate di anidride carbonica alle emissioni per le industrie italiane nel quinquennio 2008-2012, obiettivo considerato dallo stesso Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non adeguato al raggiungimento dei limiti fissati dal protocollo;
dopo anni di sostanziale inerzia, nella legge finanziaria per il 2007 si offrono prime, significative risposte alle sfide della lotta al cambiamento climatico. Le misure in materia di efficienza energetica e rilancio delle fonti rinnovabili di energia vanno senz'altro nella giusta direzione. Molto altro, però, bisognerà fare per raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 20 per cento al 2020 e gli ancor più impegnativi limiti alle emissioni che si auspica siano fissati a seguito della richiesta avanzata dal nostro Paese, insieme a Germania e Gran Bretagna, di prevedere un incremento del tetto fino al
30 per cento nel 2020 e al 60 per cento nel 2060 -:
quali ulteriori misure il Governo preveda di attuare per migliorare le politiche finalizzate al raggiungimento degli obiettivi sopra richiamati e riportare il nostro Paese in prima linea nell'azione di contrasto ai cambiamenti climatici.
(3-00548)
VENIER, DILIBERTO e SGOBIO. - Al Ministro per l'attuazione del programma di Governo. - Per sapere - premesso che:
in tema di politica estera e difesa il programma che l'attuale coalizione di Governo ha presentato ai suoi elettori, al capitolo «Esteri: Noi e gli altri», testualmente recita: «In questo quadro reputiamo necessario arrivare ad una ridefinizione delle servitù militari che gravano sui nostri territori, con particolare riferimento alle basi nucleari. Quando saremo al Governo daremo impulso alla seconda conferenza nazionale sulle servitù militari, coinvolgendo l'amministrazione centrale della difesa, le forze armate, le regioni e gli enti locali, al fine di arrivare ad una soluzione condivisa che salvaguardi al contempo gli interessi della difesa nazionale e quelli altrettanto legittimi delle popolazioni locali»;
il consiglio comunale di Caldogno, contiguo a Vicenza ed al Dal Molin, si è espresso quasi all'unanimità contro la realizzazione della nuova base militare. Anche il sindaco di Dueville si è dichiarato contrario;
inoltre, l'ufficio tecnico del comune di Vicenza aveva dato parere negativo perché il progetto era in contrasto con il piano regolatore generale di Vicenza;
tutte le indagini statistiche e le manifestazioni indicano che la popolazione di Vicenza nella sua assoluta maggioranza è contraria alla base, come del resto lo è anche l'opinione pubblica nazionale;
la nuova base non è una base Nato, ma una base militare Usa, che servirà allo stazionamento della 173a brigata aerotrasportata statunitense, cioè alla logistica delle operazioni belliche Usa di lungo raggio, in particolare nell'area mediorientale e dell'Asia centrale. Si tratta di una base funzionale ad una strategia unilaterale e bellicista, che è in contrasto con la nostra Costituzione e con il programma elettorale dell'Unione. Un governo democratico ha il dovere di garantire ai cittadini interessati al problema, nella fattispecie ai vicentini, il diritto di poter manifestare la loro opinione, anche attraverso l'indizione di un referendum, pur in assenza di iniziativa da parte del comune interessato, nominando un commissario ad acta al fine di organizzare in forma ufficiale la consultazione popolare;
a parere degli interroganti, sarebbe opportuno da parte del Governo, visto l'emergere di gravi irregolarità sul piano urbanistico, come segnalato dall'ufficio tecnico comunale, di importanti problemi di impatto ambientale e paesaggistico, come denunciato dall'Unesco e dall'Unione europea, valutare l'ipotesi di procedere ad un approfondimento tecnico del progetto;
nei giorni scorsi, da parte di alte cariche istituzionali, si è fatto più volte riferimento all'esistenza di accordi sottoscritti dal precedente Governo e dall'amministrazione americana a proposito dell'allargamento della base militare di Vicenza, accordi che, sempre a parere degli interroganti, andrebbero resi noti al fine di consentire a tutti di valutare quali conseguenze avrebbe sugli interessi di difesa nazionale la nuova base militare;
non si capisce per quali ragioni di natura politica e di diritto tali accordi non potrebbero essere riesaminati dall'attuale Esecutivo -:
quando si intenda organizzare 1a conferenza nazionale sulle servitù militari prevista dal programma elettorale dell'attuale maggioranza.
(3-00549)