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Allegato B
Seduta n. 96 del 23/1/2007
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SALUTE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
«la politica è una cosa, la gestione della sanità pubblica è un'altra e le due cose devono essere ben distinte» è l'impegno assunto dal Ministro il 27 giugno 2006 nella prima audizione davanti alla Commissione affari sociali della Camera, al momento del suo insediamento, illustrando il «New Deal della Salute»;
il Consiglio dei ministri, l'8 settembre 2006, ha approvato, su proposta dello stesso Ministro della salute, uno schema di regolamento con il quale sono stabilite nuove modalità di selezione, incarico e revoca dei direttori scientifici degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) di diritto pubblico. Con questo provvedimento la nomina dei direttori scientifici, spettante al Ministro della salute in base alla legge di riforma degli Irccs del 2003, resterà di competenza del Ministro ma avverrà sulla base di una terna di candidati idonei, selezionata da una apposita Commissione cui spetterà la valutazione di merito dei titoli e dei curricula dei candidati che avranno aderito ad un avviso pubblico sulla Gazzetta Ufficiale. La Commissione, nominata dal Ministro della salute, sarà composta dal direttore generale della Ricerca scientifica e tecnologica del Ministero della salute, dal presidente dell'Istituto superiore di sanità, dal presidente dell'Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza sul lavoro, da un rappresentante del Ministero dell'università e della ricerca, da un rappresentante
della regione ove l'Istituto ha la sede principale, dal direttore generale dell'Istituto interessato alla nomina, da un rappresentante scelto tra i direttori scientifici competenti della materia, da tre rappresentanti della comunità scientifica, anche di nazionalità straniera, di indiscussa fama internazionale nella disciplina. Il Presidente della Commissione è nominato dal Ministro della salute fra i tre rappresentanti della comunità scientifica. Il regolamento prevede anche le modalità di revoca del direttore scientifico da parte del Ministro della salute, sentito il presidente della regione interessata, prevedendo la possibilità di rimozione dall'incarico a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati, per responsabilità grave e reiterata e in tutti gli altri casi previsti dai contratti di lavoro;
il Governo e il Ministro della salute hanno più volte confermato la volontà di operare una netta distinzione tra gestione della sanità e politica, anche abrogando la norma voluta dal centro-destra che equiparava i cinque anni di mandato di un ex parlamentare o consigliere regionale ai cinque anni di esperienza manageriale per diventare direttore generale di una Asl o di un ospedale;
il Ministro della salute ha assunto l'impegno di affrontare il tema della nomina dei primari e degli altri dirigenti del Servizio sanitario nazionale nell'ambito del provvedimento allo studio sul governo clinico ove saranno inserite soluzioni semplici, trasparenti ed efficaci che consentano di effettuare scelte basate esclusivamente sul merito e sulle competenze;
le recenti inchieste giornalistiche e in particolare quella condotta dal settimanale L'Espresso sulla malasanità in generale e sulla cattiva gestione degli ospedali in particolare fanno emergere il vero nodo cruciale della gestione sanitaria: ovvero i criteri di nomina dei direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie -:
se, non ritenga opportuno esternalizzare l'intera procedura di individuazione dei direttori generali delle aziende sanitarie e, in prospettiva, di tutti gli amministratori degli enti e delle aziende regionali, con il ricorso a società di headhunters, scelte tramite bando di gara di modo che alle giunte regionali restino solamente i poteri di revoca dei direttori in caso di mancato conseguimento degli obiettivi aziendali;
se il Governo intenda promuovere le necessarie iniziative normative per applicare quanto già proposto per le nomine dei direttori scientifici degli Irccs di diritto pubblico (bando pubblico e selezione operata da una Commissione di esperti super partes; potere di revoca del direttore scientifico da parte del Ministro della salute, sentito il presidente della regione interessata, a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati per responsabilità grave e reiterata e in tutti gli altri casi previsti dai contratti di lavoro) che alle nomine dei direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali.
(2-00318) «Mellano».
Interrogazione a risposta immediata:
LEONE, DI VIRGILIO, BAIAMONTE, BOCCIARDO, CECCACCI RUBINO, CRIMI, GARDINI, MAZZARACCHIO, MORONI e PALUMBO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il primo trapianto di cornea fu effettuato in Italia alla fine degli anni '50 e passò alla storia perché il donatore fu un grande promotore di solidarietà e carità, don Carlo Gnocchi;
i trapianti di cornea, prima resi difficili da una carenza legislativa in tema di donazione di organi, si svilupparono dagli anni '70, incontrando, però, serie difficoltà proprio per carenze di donazioni (50-60 donazioni l'anno contro le migliaia di richieste), per cui molti cittadini italiani erano costretti a recarsi all'estero per effettuare un trapianto di cornea, con conseguente aumento dei costi economici;
grazie alla grande disponibilità e preparazione degli oculisti italiani, finalmente veniva costituita a Mestre la prima banca degli occhi italiana alla fine degli anni '80 e dopo il 1993, con l'approvazione di una legge che facilitava la donazione, si giunse all'istituzione della seconda banca in Italia presso l'ospedale San Giovanni di Roma, specialmente per iniziativa del professor Mario Stirpe e collaboratori, cui seguì l'istituzione di altre sette banche in Italia, che portarono alla crescita della grande efficienza dell'oculistica italiana, culminando nel riconoscimento internazionale di Venezia come centro delle banche degli occhi in Europa; in pochi anni, grazie all'eccellente sviluppo delle suddette banche italiane, furono raggiunti livelli di efficienza e di qualità, tanto da soddisfare, in tutti gli aspetti, gli oltre 4 mila cittadini che avevano necessità di un trapianto di cornea;
in questi giorni su tutti gli organi di stampa è divampata una polemica per le dichiarazioni, poi ritrattate e modificate, attribuite al direttore generale del policlinico Umberto I di Roma, circa un presunto e abominevole mercato delle cornee, per il quale la direzione stessa avrebbe istituito una forza di polizia per accompagnare le salme dei deceduti nei sotterranei del policlinico per evitare tale losco traffico;
il messaggio così grave ha scosso l'opinione pubblica e il mondo scientifico italiano, con ripercussioni negative anche sulla stampa estera, con il rischio di una grave caduta della fiducia dei cittadini verso il sistema sanitario nazionale;
secondo gli interroganti, il fenomeno denota anche la superficialità del direttore generale e di altre autorità sanitarie competenti del policlinico Umberto I di Roma nel diffondere notizie così allarmanti, vere o false che risultino, con conseguente grave lesione anche nei confronti della dignità dei nostri oculisti -:
quali iniziative intenda assumere per accertare la veridicità e i confini di tale grave fenomeno, evidenziato dall'episodio citato in premessa, che allarma enormemente i cittadini, e se non ritenga comunque di attivarsi in ogni modo, per quanto di sua competenza, per garantire l'efficienza e la funzionalità degli ospedali, anche restituendo fiducia ai cittadini e dignità a tutti coloro che vi prestano la propria opera.
(3-00547)