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Allegato B
Seduta n. 99 del 29/1/2007
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta scritta:
PIRO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il patrimonio artistico e teatrale dell'Opera dei Pupi, con le sue esclusive marionette che ancora oggi rievocano l'«Orlando Furioso» e la «Gerusalemme Liberata», rappresenta un'espressione culturale unica che non ha eguali nel mondo; un patrimonio costituito non soltanto dai pupi ma da un insieme di creazioni che rendono possibile la magia teatrale, scenografica e musicale (cartelloni, fondali, attrezzatura sceno-tecnica, pianini a cilindro, copioni, canovacci di supporto al ciclo dei paladini di Francia), fino ad oggi sopravvissuti grazie solo alla conservazione e al lavoro appassionato di maestri artigiani e pupari, che lo hanno tramandato a noi fin dalla prima metà dell'Ottocento;
la famiglia Cuticchio - una delle poche famiglie a detenere oramai l'antica arte e la sapienza di «pupari» e «cuntisti» - divenuta con la sua associazione punto di riferimento per un pubblico non solo siciliano ma cosmopolita, ha recentemente lanciato un preoccupante appello per una raccolta di fondi, mettendo in luce il serio pericolo che quanto fino ad oggi è stato conservato nella sua interezza rischi di disperdersi per mancanza di risorse economiche adeguate;
per non disseminare quell'insieme di antichi mestieri, indispensabili per continuare l'esercizio dell'attività dell'Opera dei Pupi e di tutte quelle collegate alla sua tradizione, è necessario sostenere il complesso di tale patrimonio artistico e culturale, non solo dei suoi manufatti ma di tutte le attività che lo rendono possibile, fatte di teatro, di storie tramandate oralmente, di immaginario e di uomini, di voce, memoria, musica e canto; in definitiva preservare una immensa ricchezza da valorizzare adeguatamente e che potrebbe costituire un'ulteriore possibilità di lavoro per i giovani in futuro;
il Teatro dei Pupi siciliani, nonostante abbia ottenuto fin dal 2001, insieme ad altre espressioni culturali popolari di tutto il mondo, un prestigioso riconoscimento dall'Unesco, dichiarandolo «Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità», ancora non ha ricevuto una concreta e appropriata attenzione; permane, a tutt'oggi, un'insufficiente attivazione da parte di organi istituzionali competenti, atta a tutelarne sia la conservazione, che il proseguimento delle attività;
alcune misure di salvaguardia riferite alle attività culturali di interesse etnoantropologico, nelle quali rientra anche l'Opera dei Pupi, in quanto inserita nella lista Unesco, ancora non trovano un'adeguata disciplina e ciò comporta un'assenza delle conseguenti maggiori tutele e sostegni, anche in relazione al ritardo dello Stato italiano nell'assunzione dei propri impegni in campo internazionale, con particolare riguardo alla mancata ratifica della Convenzione per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, firmata a Parigi il 17 ottobre 2003, il cui iter l'attuale governo ha dichiarato di voler affrettare -:
se non ritenga di dover intervenire urgentemente, nelle more della definitiva approvazione della citata Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, per evitare il rischio imminente e concreto che possa disperdersi il patrimonio artistico e teatrale dell'Opera dei Pupi.
(4-02357)