Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 99 del 29/1/2007
...
INFRASTRUTTURE
Interrogazione a risposta scritta:
ZANELLA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
anche il 22 gennaio scorso i pendolari veneti che utilizzano il treno hanno subito ritardi e cancellazioni pare e seguito di un guasto ad un locomotore;
l'episodio, avvenuto sulla linea Udine-Venezia, è stato aggravato dalla mancanza di informazione all'utenza dei treni coinvolti, come riportato dagli organi di stampa che si sono occupati della vicenda e come direttamente verificato dagli utenti stessi che con le loro proteste si sono rivolti alla Regione;
i disagi cui sono costretti i veneti che per lavoro o studio ogni giorno usano questo mezzo di trasporto sono divenuti insostenibili, quello dei 22 gennaio, infatti, costituisce solo l'ultimo episodio di una lunga serie di disservizi che hanno funestato negli ultimi tempi l'esercizio del servizio di trasporto pubblico di interesse regionale e locale da parte di Trenitalia SpA;
a giudizio dell'interrogante, l'inadempienza da parte di Trenitalia nell'esercizio del servizio è ancora più grave a fronte dei tangibili sforzi compiuti dalla Regione per mettere a disposizione della Società risorse economiche, rientranti nella finalità assunta come prioritaria dalla Regione del Veneto di miglioramento qualitativo globale dei servizio fornito;
dal primo gennaio 2007 viaggiare in treno costa di più, in quanto i vertici delle Ferrovie hanno deciso di aumentare mediamente
del 9 per cento (ma con punte che arrivano fino al 15 per cento) le corse dei treni a lunga percorrenza Eurostar, Intercity e Alta Velocità. Sono invece esentati dal salasso i treni Regionali ed Interregionali, veicolo obbligato del pendolarismo giornaliero e gli Espressi, ma molto spesso Intercity ed Eurostar, lungi da essere esclusivamente oggetto di una scelta «elitaria» dei viaggiatori, sono indispensabili anche per il cittadino comune che abbia necessità di muoversi per piccole distanze, a causa del caos creato da ritardi cronicizzati, convogli soppressi, guasti ai locomotori, che costituisce ormai la difficile quotidianità delle Ferrovie italiane;
l'assessore regionale alle politiche della mobilità Renato Chisso, ha formalmente chiesto ai responsabili della società ferroviaria un «necessario ed esaustivo approfondimento della questione in ogni suo aspetto»;
tali episodi incresciosi non fanno che penalizzare l'uso del treno come mezzo di trasporto a favore delle autovetture che, come ormai è noto e tutti, sono molto più inquinanti. Il treno, infatti, è una risorsa di grande importanza anche per la difesa dell'ambiente naturale poiché è una forma di mobilità più «pulita» e meno dispendiosa dal punto di vista energetico, dell'automobile; anche per questo il ruolo del trasporto ferroviario è cruciale, in particolare quello regionale e locale visto che la maggior parte degli spostamenti di merci e passeggeri avviene lungo distanze di poche decine di chilometri, come quello che ogni giorno coivolge sul territorio nazionale circa due milioni di pendolari -:
se il Governo non ritenga necessario chiedere e Trenitalia di rendere noto il suo protocollo per le emergenze, per capire come ci si venga a trovare in situazioni come quelle che negli ultimi giorni hanno riempito le pagine dei giornali;
se il Governo non intenda attivarsi affinché Trenitalia renda conto di quello che sta succedendo nella Regione Veneto, in risposta al crescente disagio degli utenti che si trovano attualmente nella condizione di pagare per un disservizio;
se il Governo non intenda fare luce sulla questione dei sempre più frequenti, anche e livello nazionale, problemi di Trenitalia, per tutelare i diritti dei consumatori e difendere l'ambiente naturale dalle emissioni altamente inquinanti delle autovetture.
(4-02353)