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Allegato B
Seduta n. 99 del 29/1/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta scritta:
LOMAGLIO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
è sempre maggiore la richiesta di gas metano nel nostro Paese e la necessità, anche al fine della sicurezza d'approvvigionamento, di realizzare impianti di rigassificazione per non rimanere legati alla sola fornitura via gasdotto;
ad oggi, in Italia, sono pendenti ben 13 richieste per la realizzazione di impianti di rigassificazione di gas naturale liquefatto;
alla fine di agosto del 2006, il Consiglio dei Ministri ha istituito una Cabina di Regia che avrebbe dovuto decidere quali impianti autorizzare e la loro localizzazione sul territorio nazionale;
la prima ed unica conclusione a cui è arrivata la Cabina di Regia, o almeno l'unica di cui si è avuta notizia, è relativa alla stima dei fabbisogni di gas naturale. Per rispondere a tali fabbisogni si è affermata la necessità di dotarsi di tre, quattro impianti di rigassificazione, corrispondenti a circa 30 miliardi di metri cubi di gas metano all'anno;
l'istituzione della Cabina di Regia sarebbe dovuta servire a governare un processo d'infrastrutturazione, strettamente collegato al reale fabbisogno energetico del Paese. Si dovrebbe fare in modo che sia il Governo a decidere quanti e quali impianti autorizzare, facendo prevalere la tutela degli interessi collettivi su quelli particolaristici delle singole aziende proponenti;
ad oggi risultano completati gli iter autorizzativi del terminal previsto a largo del Delta del Po e di quello a largo di Livorno, di cui solo il primo è già in costruzione;
anche a Brindisi sarebbe completato l'iter autorizzativo ma, per le ferme opposizioni della popolazione e di tutte le amministrazioni locali, è auspicabile sospendere le autorizzazioni stesse, con una piena assunzione di responsabilità da parte del Governo;
negli altri casi le procedure autorizzative sono in stato molto avanzato di definizione, per cui l'inerzia del Governo comporterebbe in breve tempo la creazione di uno stato di fatto dal quale sarebbe molto complicato prescindere dovendo fare delle scelte;
se dovesse permanere l'attuale stallo della Cabina di Regia si avallerebbe implicitamente il principio del «chi prima arriva, meglio alloggia» che tutto è fuorché nell'interesse del Paese;
il Governo e la Cabina di regia avrebbero già da tempo anche dovuto approfondire le varie ipotesi di localizzazione anche dal punto di vista geografico e logistico valutando l'utilità di realizzare rigassificatori al Sud, quando circa il 75 per cento dei consumi di gas riguarda il Nord Italia;
è attualmente in fase di ultimazione un nuovo metanodotto dalla Libia alla Sicilia che si ritiene avrà una potenzialità e regime di 8 miliardi di nm3;
un rapporto sugli scenari energetici per il 2007 afferma che in Italia l'offerta risulterà in eccesso, tanto che gli analisti hanno parlato dell'esistenza di una «bolla di gas» sui mercati;
è emblematico, a tal proposito, il progetto della società Nuove Energie che sta completando l'iter autorizzativo per la costruzione di un impianto da 8,5 miliardi
di metri cubi di gas e potrebbe aprire i cantieri a breve nel comune di Porto Empedocle;
l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, durante un'audizione in Commissione Ambiente al Senato, ad una esplicita domanda sulla convenienza di realizzare gli impianti in Sicilia, ha risposto che tale soluzione sarebbe «molto conveniente per lo stesso gestore della rete, ma molto meno per gli italiani, che si vedrebbero aggiungere in bolletta i costi dell'adeguamento della rete e quelli necessari per fare viaggiare il gas dall'estremità meridionale del Paese fino alle zone dove si concentra la gran parte dei consumi»;
le ragioni della inopportunità strategica di un impianto a Porto Empedocle sono inoltre di tipo ambientale e territoriale. L'impianto sorgerebbe in un'area industriale dismessa da oltre 20 anni, collocata in un contesto urbano, a poche centinaia di metri da scuole e abitazioni, a meno di un chilometro dalla Valle dei Templi e dal Parco letterario Luigi Pirandello, in una zona che ha controindicazioni evidenti sul piano della sicurezza dei cittadini, ed ha valenze significative di carattere turistico-ambientale;
gli impianti di rigassificazione usano nei circuiti di riscaldamento enormi quantità di acqua marina addizionata a sostanze inibenti la vegetazione (cloro) e restituita al mare con una temperatura inferiore di oltre 6 gradi sul normale marino, con effetti non facilmente prevedibili sull'ambiente marino interessato, sulla flora e la fauna;
nella procedura di esame ed autorizzazione (conferenza dei servizi e valutazione di impatto ambientale) di tutti i progetti presentati, non risulta sia stata applicata la convenzione di Aarhus (recepita con legge n. 108 del 2001) e la normativa Seveso II, che prevedono la più ampia informazione al pubblico e il coinvolgimento delle popolazioni interessate -:
se il Governo intenda attivarsi affinché la Cabina di Regia, istituita dal Consiglio dei Ministri, si riunisca al più presto per decidere, nel superiore interesse nazionale, la quantità e la localizzazione degli impianti di rigassificazione da realizzare in Italia;
se il Governo intenda intervenire per evitare che, prima di ogni decisione assunta dalla stessa Cabina di Regia nell'interesse collettivo, si precostituiscano condizioni di oggettivo vantaggio per alcune delle grandi aziende proponenti;
se il Governo ritenga di dover operare per la redazione di un nuovo Piano Nazionale Energetico e nelle more della predisposizione dello stesso, se si ritenga opportuno effettuare una rigorosa moratoria degli iter approvativi degli impianti di rigassificazione, in attesa di possedere un quadro certo sul reale fabbisogno energetico del Paese e sull'apporto che le diverse fonti di energia possono fornire al raggiungimento degli obiettivi necessari allo sviluppo del Paese. La moratoria potrebbe, inoltre, consentire al Governo di emanare precise direttive vincolanti e coerenti con le direttive europee sulla valutazione di impatto ambientale e sul rischio di gravi incidenti industriali (Seveso II), nonché della Convenzione di Aarhus, per quanto riguarda le procedure autorizzative inerenti agli impianti di cui trattasi.
(4-02355)