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XV LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 115 di lunedì 26 febbraio 2007
Pag. 1PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 16,05.
SILVANA MURA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 19 febbraio 2007.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del regolamento, i deputati Albonetti, Amato, Bersani, Bindi, Bocchino, Boco, Bonino, Brugger, Capezzone, Capodicasa, Catone, Cento, Chiti, Cordoni, D'Antoni, Damiano, De Castro, De Piccoli, De Zulueta, Di Pietro, Donadi, Fabris, Fioroni, Folena, Forgione, Franceschini, Galante, Galati, Gasparri, Gentiloni Silveri, Giovanardi, Gozi, Landolfi, Lanzillotta, Letta, Levi, Lucà, Maroni, Mattarella, Melandri, Meloni, Meta, Minniti, Morrone, Mosella, Mussi, Oliva, Leoluca Orlando, Parisi, Pecoraro Scanio, Pinotti, Piscitello, Pisicchio, Pollastrini, Prodi, Ranieri, Realacci, Rutelli, Santagata, Sgobio, Stucchi, Violante e Visco sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantacinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Annunzio della reiezione delle dimissioni del Governo.
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Consiglio dei ministri ha inviato, in data 26 febbraio 2007, la seguente lettera:
«Signor Presidente, La informo che il Presidente della Repubblica ha respinto le dimissioni da me rassegnate in data 21 febbraio scorso ed ha invitato il Governo a presentarsi al Parlamento.
Firmato: Romano Prodi».
Annunzio di petizioni.
PRESIDENTE. Invito l'onorevole segretario a dare lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.
SILVANA MURA, Segretario, legge:
GIUSEPPE POLITI, da Bari, e numerosi altri cittadini, chiedono norme concernenti l'indicazione nei cartellini di vendita dei prodotti agroalimentari del doppio prezzo, quello praticato all'origine e quello praticato al dettaglio (244) - alla XIII Commissione (Agricoltura);
LEANDRO BURGAY, da San Giusto Canadese (Torino), chiede norme per la definizione dell'arretrato del contenzioso pendente al 31/12/05 (245) - alla II Commissione (Giustizia);
GIULIANA MURESU, da Sassari, e altri cittadini, chiedono interventi affinché siano garantite le attuali condizioni di assistenza erogate dall'ONAOSI, Ente di Pag. 2assistenza per gli organi dei sanitari italiani (246) - alla XII Commissione (Affari sociali);
CATELLO PANDOLFI, da Sorrento (Napoli), chiede:
provvedimenti per il contenimento della spesa pubblica (247) - alla V Commissione (Bilancio);
provvedimenti per fronteggiare l'aumento della criminalità nel Mezzogiorno (248) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
la riforma dello Stato in senso federale (249) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
provvedimenti a favore della produzione di fonti energetiche alternative (250) - alla VIII Commissione (Ambiente);
VILMA BAGGIO, da Cordenons (Pordenone), e numerosi altri cittadini, chiedono:
un piano straordinario per l'apertura di nuovi asili nido (251) - alla XII Commissione (Affari sociali);
nuove disposizioni per il sostegno economico delle famiglie meno abbienti per favorire l'inserimento dei bambini negli asili nido (252) - alla XII Commissione (Affari sociali);
LUCA COLAIACOVO, da Roma, chiede:
modifiche al Titolo V della Costituzione in materia di potestà legislativa regionale (253) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
l'istituzione di un numero verde che offra consulenza e ausilio a soggetti che abbiano sviluppato dipendenza patologica da siti pornografici e pedopornografici (254) - alla XII Commissione (Affari sociali);
una nuova disciplina sul potere degli organi di vertice delle amministrazioni pubbliche centrali o locali di emanare le ordinanze di necessità e di urgenza (255) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
ROBERTO DI GAETANO, da Vecchiano (Pisa), chiede la riorganizzazione del centro valutazione della difesa (CEVA Difesa) di San Piero a Grado (256) - alla IV Commissione (Difesa).
Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. Disposizioni di delegazione legislativa (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (2114-B) (ore 16,10).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. Disposizioni di delegazione legislativa.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2114-B)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Adenti. Ne ha facoltà.
FRANCESCO ADENTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del gruppo Popolari-Udeur, esprimo apprezzamento per il risultato complessivo raggiunto con questo provvedimento, che sicuramente sarà utile per il nostro paese.
Il decreto-legge recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, meglio conosciuto come decreto «mille proroghe», non è certo una novità di questa legislatura, essendo ormai diversi anni che un simile provvedimento viene adottato, a volte per introdurre norme di Pag. 3mero valore tecnico, ma spesso anche per dare spazio a disposizioni di rilevanza sostanziale, dati gli effetti che producono nei confronti dei cittadini.
Il testo che ci accingiamo a votare è il frutto di un complesso iter, che ha visto numerose modifiche apportate da entrambi i rami del Parlamento, peraltro non sempre - occorre dirlo - in modo lineare e coerente, come abbiamo avuto modo di segnalare durante il precedente passaggio in quest'aula, non per cattiva volontà politica, ma, piuttosto, a causa dei diversi criteri utilizzati dalle due Camere in virtù dei rispettivi regolamenti in materia di ammissibilità degli emendamenti.
Non intendo tornare su tale questione, che è stata già ampiamente discussa in altre sedute, se non per rinnovare il nostro invito ai Presidenti di Camera e Senato affinché si attivino per armonizzare i due regolamenti in questa materia, con grande beneficio per la funzione parlamentare e per il miglior coordinamento del procedimento legislativo.
Entrando nel merito del provvedimento, sono riscontrabili, da un lato, interventi correttivi di disposizioni attinenti alla sfera economico-finanziaria e, dall'altro, una serie di interventi relativi ai termini contenuti in varie disposizioni legislative, la cui proroga va a tutto vantaggio dei cittadini, nonché alla risoluzione di problematiche attinenti ai ritardi e alle lungaggini della nostra burocrazia.
Mi sembra giusto sottolineare alcuni aspetti particolarmente positivi, oltre ad uno, a nostro parere, estremamente critico. Sicuramente, tra gli aspetti positivi, va sottolineata la proroga di termini per adempimenti amministrativi concernenti le province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta-Andria-Trani, recata dall'articolo 6-bis, che anticipa di due mesi (al 30 aprile 2007) il termine oltre il quale dovranno costituirsi gli uffici periferici dello Stato nelle tre nuove province, ma soprattutto mantiene in bilancio le risorse destinate a tale scopo, che altrimenti andrebbero in economia. Occorre poi ricordare il provvedimento che riguarda il credito di imposta per investimenti nelle aree svantaggiate, mentre, per quanto riguarda gli enti locali, dobbiamo sottolineare una disposizione che forse nessuno ha messo in evidenza, ossia la possibilità di espungere dai calcoli per il rispetto del patto di stabilità per il 2006 le spese per i trasferimenti destinati alle istituzioni per l'esercizio dei servizi sociali, che sono organismi strumentali del comune. Si tratta sicuramente di un aiuto importante per i comuni nel momento in cui debbono definire il bilancio.
Un aspetto che, secondo noi, è invece molto critico riguarda la soppressione del divieto di assunzione per chi ha sforato nel 2006 il patto di stabilità, perché penalizza sicuramente i sacrifici fatti per rispettare la legge. Vi sono comuni che hanno fatto sacrifici e hanno rispettato il patto di stabilità, mentre altri, che non lo hanno rispettato, si trovano beneficiati da questa norma, che sicuramente rischia di minare la credibilità delle istituzioni e degli enti locali.
Pur consapevoli, quindi, che il decreto-legge, in quanto costituzionalmente legato a situazioni di necessità e di urgenza, è uno strumento improprio per definire e regolamentare alcune di queste tematiche - che ci auguriamo il Governo sottoponga nuovamente al Parlamento con disposizioni molto più omogenee, che meriterebbero anche una più attenta e ponderata riflessione - non possiamo che condividere il merito e i contenuti del provvedimento al nostro esame.
Per queste ragioni, annuncio il voto favorevole dei Popolari-Udeur (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Franco Russo. Ne ha facoltà.
FRANCO RUSSO. Signor Presidente, so perfettamente che in questo momento in l'Italia la massima attenzione è rivolta alla vicenda della fiducia al Governo Prodi.
Questo nostro dibattito, dunque, come interesse è limitato alle Aule parlamentari. Eppure, Presidente, ritengo che intervenire su questo disegno di legge di conversione Pag. 4del decreto-legge ormai denominato «mille proroghe» sia importante per un fatto istituzionale e per un fatto eminentemente politico.
Per quanto riguarda il fatto istituzionale, la collega Sesa Amici ha voluto ricordare molto estesamente i problemi sorti durante l'esame di questo provvedimento, che come sappiamo ha conosciuto un taglio significativo a causa dell'intervento della Presidenza della Camera, che con alcune declaratorie molto nette e precise aveva ritenuto inammissibili una serie di emendamenti presentati dai deputati. Continuando dunque una prassi consolidata, la Presidenza aveva impedito che il decreto-legge divenisse, da atto volto a prorogare alcuni termini, così come risulta dal titolo iniziale, un veicolo a cui attaccare molti altri vagoni. A mio avviso, il Presidente della Camera, che non ha certo bisogno del mio sostegno in quanto si è ispirato ad una prassi consolidata, ha tentato di invertire una tendenza in base alla quale si cerca di utilizzare i decreti-legge facendo sì che per una serie di misure sia possibile tagliare i tempi per l'approvazione, tempi che con i disegni di legge aumentano a dismisura.
A mio avviso, la discussione che abbiamo fatto per stabilire se il regolamento e la prassi della Camera siano conformi alla ratio dell'articolo 15 della legge n. 400 del 1988, che disciplina l'attività della Presidenza del Consiglio, non può che avere un esito affermativo. La prassi della Camera è più consona al dispositivo dell'articolo 15 per un motivo di fondo, al di là della trasparenza delle procedure parlamentari. Se scorriamo i commi che sono stati aggiunti al Senato e analizziamo le materie che questi trattano, possiamo accorgerci che il disegno di legge ha ampliato a dismisura il suo carattere; molte misure, che a mio parere richiederebbero una discussione molto approfondita nei due rami del Parlamento, trovano attraverso il decreto-legge una via per essere approvati immediatamente dopo una discussione molto indebolita. A me pare invece che il Parlamento abbia come sua funzione precipua quella di deliberare, che non significa decidere, in quanto, come spiegano i teorici della democrazia deliberativa, il Parlamento discute, elabora e, dopo avere approfondito e preso atto degli elementi di conoscenza, decide di intervenire.
Voglio portare a supporto della tesi della collega Amici, che ha avuto un onere pesantissimo come relatrice di questo disegno dei legge di conversione, alcuni esempi riguardanti misure il cui contenuto io condivido perfettamente.
Prendiamo in considerazione il ticket sulla salute, del quale, come voi sapete, noi, come Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, durante la discussione sulla legge finanziaria abbiamo fatto un elemento qualificante del nostro impegno parlamentare. Quindi, condivido pienamente - peraltro, la misura proviene da una sollecitazione del gruppo senatoriale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea - il discorso dell'alternativa al ticket sanitario. Con l'emendamento approvato dal Senato, le regioni potranno sì cancellare la quota fissa di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, ma adottando misure finanziarie idonee ad assicurare il gettito di 811 milioni di euro per il 2007 e di 834 milioni di euro per il 2008 e per il 2009.
Ora, mi chiedo come ed in quali ambiti le regioni potranno rifarsi del mancato introito derivante dal ticket. Non sarebbe stato molto più utile agganciare questo aspetto ad una discussione complessiva sul sistema di finanziamento del Servizio sanitario? In questo modo, invece, ci troviamo costretti ad accettare una proposta emendativa che - ripeto - condivido nella sostanza, ma che è limitante: nel momento in cui viene abrogato il ticket, si deve comunque coprire l'onere corrispondente! In questo modo, il peso delle spese sanitarie non viene spostato sulle regioni, le quali sono, ormai, gli enti erogatori della spesa sanitaria? Non sarebbe stato preferibile mettere il Parlamento in condizione di riflettere, di discutere, di risistemare complessivamente la materia?
Ricorro ad un altro esempio, che è caro all'onorevole Giovanelli, il quale aveva presentato in Commissione affari costituzionali Pag. 5alcuni emendamenti riguardanti gli enti locali. In particolare, uno era relativo alle cosiddette istituzioni locali non costituite in forma di aziende speciali o di società per azioni; si tratta di quelle istituzioni di cui l'ente locale si serve direttamente per continuare ad assicurare alcuni servizi. Condivido in pieno tale posizione: noi, come Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, siamo per evitare le privatizzazioni e, quindi, siamo favorevoli all'utilizzazione di aziende che, in forma di imprese, provvedano all'erogazione di servizi pubblici. Tuttavia mi chiedo se un simile emendamento - che nella sostanza condivido - non comporti una discussione complessiva sull'organizzazione dei servizi pubblici. Per un verso, legiferiamo a favore degli enti locali in maniera che siano garantiti i servizi pubblici (e, finora, gli enti locali li hanno garantiti); per un altro verso, sappiamo che è stato presentato al Senato un disegno di legge recante una delega al Governo (il cosiddetto disegno di legge Lanzillotta: atto Senato n. 772), che ci impone di discutere complessivamente la materia dei servizi pubblici locali. Ho voluto ricordare questi due esempi, ma potrei farne anche altri.
Ripeto che io ed il mio gruppo su un punto siamo perfettamente d'accordo: ci sembra che intervenire in maniera così asistematica e frammentaria, attraverso i decreti-legge, non soltanto non produca una buona legislazione, ma non ci faccia nemmeno affrontare complessivamente materie ed ambiti che, essendo altamente significativi (come quelli, appunto, degli enti locali, dei servizi pubblici locali e del Servizio sanitario nazionale), richiederebbero una nostra approfondita discussione.
A proposito dell'uso dei decreti-legge per attribuire deleghe al Governo, il collega Boato ha ricordato con molta puntualità, in un suo intervento del 22 febbraio, come nel corso della XIV legislatura, i decreti-legge siano stati...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FRANCO RUSSO. ... utilizzati - mi avvio a concludere, signor Presidente - molte volte per attribuire deleghe al Governo. La prego, signor Presidente, di concedermi ancora trenta secondi.
Non è questa la sede per fare accademia in merito all'interpretazione dell'articolo 15 della legge n. 400 del 1988, recante «Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri». Certo è che la disciplina in parola, mentre stabilisce molto chiaramente cosa debba contenere un decreto-legge, non esclude che la legge di conversione sia utilizzata per attribuire deleghe al Governo: non lo esclude perché il disegno di legge di conversione è oggetto specifico dell'attività della Camera, laddove la legge n. 400 del 1988 è relativa, come ho già precisato, alla disciplina dell'attività del Governo ed all'ordinamento della Presidenza del Consiglio.
Quindi, Presidente, oltre alle questioni del bicameralismo asimmetrico, che si è realizzato in questo momento, e dell'aggiunta di emendamenti per prassi diversa al Senato, ritengo che questa sia l'occasione per richiamare le due Camere a riflettere, affinché si segua l'indicazione data dal Presidente Bertinotti, se non ricordo male il 24 gennaio scorso, sulla necessità di un confronto tra Camera e Senato per addivenire ad una prassi conforme fra le due Camere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Gioia. Ne ha facoltà.
LELLO DI GIOIA. Signor presidente, il mio gruppo voterà a favore del provvedimento d'urgenza in esame; tuttavia, credo che dobbiamo avere l'onestà intellettuale per svolgere delle considerazioni e forse rivolgere anche delle critiche ad un provvedimento recante proroga di termini. Nella scorsa legislatura noi abbiamo criticato più volte i provvedimenti di questo tipo, presentati dall'allora maggioranza, perché essi contenevano di tutto e di più. Quindi, rispetto al testo in discussione, la nostra onestà intellettuale ci impone, comunque, di essere chiari nel sostenere che quelle critiche, che noi avevamo elevato Pag. 6nella scorsa legislatura, oggi non possono non essere rivolte nei riguardi del Governo di centrosinistra.
Crediamo che sarebbe opportuno da parte del nostro Governo evitare di presentare provvedimenti recanti proroga di termini, nei quali poi vengono inserite anche importanti disposizioni, che io in parte condivido pienamente, ma che comunque non hanno nulla a che vedere con la proroga di termini. Si tratta di disposizioni che potevano essere inserite, come giustamente si sottolineava in precedenza, in un provvedimento ad hoc: per esempio, tutta la materia riguardante i ticket sanitari, ma anche le disposizioni di proroga che riguardano il comune di Pietrelcina. Si tratta, insomma, di disposizioni che rientrano nell'ambito del sistema legislativo ordinario e che non prevedono condizioni di necessità ed urgenza, anche se poi si tratta di interventi importanti, che caratterizzano le scelte che questo Governo e questa maggioranza avevano determinato in passato.
Vorrei inoltre sottolineare con grande forza alla Presidenza della Camera che non è possibile che in questo ramo del Parlamento venga dichiarato inammissibile l'80 per cento delle proposte emendative presentate, mentre poi, in modo estremamente semplice, vengono considerate ammissibili nell'altro ramo del Parlamento quasi le stesse proposte emendative. Cito come esempio l'emendamento presentato al Senato ed accolto anche dal Governo con riferimento all'articolo 1, comma 6, dove si parla specificatamente del concorso ordinario per i dirigenti scolastici. Ebbene, al riguardo mi pare emergano grosse contraddizioni, perché non si possono approvare emendamenti che poi risultano sostanzialmente incostituzionali!
Vorrei capire come sia possibile stabilire con un emendamento che coloro i quali sono stati ammessi con riserva nella graduatoria del concorso ordinario del 2004 possono essere spostati all'ultimo posto della stessa. Vi è un giudizio in corso ed il Consiglio di Stato ha accolto una sospensiva con riferimento a quella graduatoria. Allora, chiedo al Governo come sia possibile esprimere un parere positivo su un emendamento di questa natura che, secondo il mio punto di vista, potrebbe essere in buona sostanza incostituzionale.
Queste sono le contraddizioni del provvedimento in esame. Credo che nei prossimi anni si debba procedere con maggiore cautela e puntualità, affinché si evitino questi problemi e discrasie e, soprattutto, affinché si eviti che un simile provvedimento di proroga dei termini giunga in Assemblea.
Sono, altresì, convinto che vi sia la necessità impellente ed urgente - lo hanno sottolineato moltissimi colleghi e lo voglio fare anche io - di svolgere un dibattito, affinché i regolamenti di Camera e Senato siano in un certo qual modo uniformati. Come ho detto in precedenza, non è possibile che qui alla Camera alcuni emendamenti siano ritenuti inammissibili, essendo oggettivamente legittimi. Ho portato l'esempio dell'articolo 1, comma 6: questo ramo del Parlamento ha ritenuto inammissibile un emendamento riferito a tale norma, che è stato poi ritenuto ammissibile in Senato; e, come dicevo, non c'entra nulla con questo provvedimento!
In buona sostanza, ritengo doveroso muovere delle critiche; lo abbiamo già fatto anche nella scorsa legislatura, quando vi era un Governo di centrodestra e, quindi, avevamo l'obbligo morale, politico e intellettuale di affermare con convinzione e con forza le nostre posizioni.
Nel merito, alcuni di questi provvedimenti sono importanti: ho fatto riferimento precedentemente all'eliminazione dei ticket sanitari, ma potrei riferirmi anche alla proroga del credito di imposta per il Mezzogiorno d'Italia, nonché alla proroga dei termini per i danni alluvionali del Piemonte e per gli interventi nei territori colpiti da calamità.
Ritengo, d'altronde, sia stata un'iniziativa positiva rimettere in moto il meccanismo degli accantonamenti per quando riguarda le nuove province che i due rami del Parlamento nel 2004 hanno istituito all'unanimità: mi riferisco alle province di Monza, Fermo, Barletta e Andria. Ciò per dare applicazione ad una legge che abbiamo Pag. 7approvato, affinché queste nuove province possano avere organismi che consentano di governare ed armonizzare il territorio. Purtroppo, ancora oggi, non vi sono iniziative importanti, al fine di realizzare e istituire in quei territori gli uffici di Governo periferico. Pertanto, queste disposizioni inserite nel provvedimento sono importanti.
Tuttavia, non ci esimiamo dal sottolineare, ancora una volta, che vi è la necessità di limitare o di eliminare questa tipologia di provvedimenti.
Noi, come gruppo de La Rosa nel Pugno, come ho già detto in precedenza, pur avendo sviluppato un'analisi critica, per quanto ci riguarda, esprimeremo un voto favorevole sul provvedimento in esame, perché siamo convinti che, più che mai, vi sia la necessità che questa maggioranza sia coesa, affinché abbia la possibilità di portare avanti programmi e progetti riformatori all'interno del paese, per dare risposte ai bisogni dei nostri concittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi, sono già intervenuto martedì 20 febbraio, in sede di dibattito generale, per mettere in luce, da una parte, il voto favorevole del gruppo dei Verdi alla conversione in legge di questo decreto-legge, che naturalmente confermo; dall'altra, con molta lealtà politica e, spero anche, intellettuale, una serie di problemi già affrontati nel corso dell'esame di questo decreto-legge in relazione a vari profili, quali i rapporti tra Camera e Senato, la loro disparità e la questione istituzionale dei rapporti tra Parlamento e Governo, soprattutto per quanto riguarda la materia dei decreti-legge e del loro arricchimento emendativo nella fase di conversione in legge. Non torno nuovamente su quest'ultimo tema, che con rigore è stato svolto e richiamato poco fa dal collega Franco Russo; quindi non torno per il momento su tutto questo insieme di problematiche, che riguardano le procedure legislative, le questioni regolamentari, le prassi, l'emendabilità, l'inammissibilità e, ripeto ancora una volta, il rapporto Camera-Senato, da una parte, e Governo-Parlamento, dall'altra.
Ho, però, voluto richiamare queste questioni anche in sede di dichiarazione di voto finale perché si capisca che il voto favorevole da parte del gruppo dei Verdi non è privo di consapevolezza delle problematiche che ho richiamato, che più volte abbiamo esposto e che per la parte che a ciascuno compete dovranno essere affrontate dalla Camera, dal Senato e dal Governo nel prossimo futuro, al fine di evitare il ripetersi di vicende analoghe.
Del resto, come il collega Russo ha detto poco fa e come, purtroppo, tutti sanno, ho più volte richiamato in quest'aula il lungo elenco di precedenti negativi che abbiamo avuto al riguardo nel corso della precedente legislatura, in particolare sull'aspetto specifico che riguarda l'inserimento di deleghe al Governo nell'ambito o di decreti-legge (per fortuna, non è il nostro caso) o dei disegni di legge di conversione. Questo, per alcuni aspetti, è anche il nostro caso, ma mentre nella scorsa legislatura non si era riusciti a convincere il Governo a non esercitare le deleghe impropriamente inserite nell'ambito di decreti-legge o di disegni di legge di conversione di decreti-legge, in questo caso, nel corso della seduta di giovedì scorso, il Governo - e ne do atto positivamente allo stesso - ha accettato pienamente un ordine del giorno a prima firma del collega Russo, sottoscritto anche da me e da altri deputati, sia di maggioranza sia di opposizione, che impegna il Governo a non esercitare le due deleghe impropriamente inserite per iniziativa parlamentare nel corso dell'esame da parte del Senato.
Come abbiamo già ricordato nel corso di questo esame, oltre agli emendamenti che erano stati esaminati e approvati alla Camera in prima lettura (molti erano stati dichiarati inammissibili, ma alcuni altri erano stati esaminati ed approvati da questo ramo del Parlamento), sono state inserite molte altre materie e, poiché ne Pag. 8parliamo sempre per allusione, è forse utile che delle stesse resti traccia nel nostro dibattito. Si tratta di materie che riguardano personale universitario; proroga termini concernenti i requisiti per il conferimento delle promozioni a dirigente superiore della Polizia di Stato; mobilità volontaria presso i ruoli di amministrazione pubblica del personale del CONI; proroga dei comandi del personale dell'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato: reclutamento dei dirigenti scolastici, personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco collocato in posizione di comando fuori ruolo; oneri conseguenti al differimento di termini contributivi e tributari nel settore avicolo; risarcimento diretto per sinistri che coinvolgono macchine agricole; adeguamento delle norme statutarie dei consorzi agrari; differimento dell'efficacia di obblighi a carico dei concessionari autostradali; proroga del regime transitorio in materia di norme tecniche per le costruzioni; interventi a favore del comune di Pietrelcina; proroga di termini in materia di prove di idoneità per la qualifica di restauratore di beni culturali; differimento di termini per i versamenti dei tributi nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa, colpite dal sisma del 1990; proroga di termini per l'accesso a misure agevolative da parte delle imprese collocate in determinate aree geografiche; disposizioni concernenti il riordino di organismi competenti in materia di formazione di dirigenti e dipendenti delle amministrazioni pubbliche; credito di imposta per investimenti nelle aree svantaggiate; presentazione di bilanci di esercizio e di altri atti al registro delle imprese in formato elettronico; proroga di termini applicabile ai consorzi per il recupero dei rifiuti; non applicabilità nelle province autonome di Trento e Bolzano della proroga delle concessioni idroelettriche; fondo per misure di accompagnamento della riforma dell'autotrasporto di merci per lo sviluppo della logistica; disposizioni di copertura finanziaria e benefici in favore di enti operanti nel settore della sanità privata in situazione di crisi; disposizioni concernenti il patto di stabilità interno per gli anni 2006 e 2007; protezione degli animali negli allevamenti; commercializzazione di farmaci omeopatici; proroga dei termini in materia di incenerimento di rifiuti; proroga dei termini per adempimenti amministrativi concernenti le province di Monza e della Brianza, Fermo, Barletta-Andria-Trani; partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie.
Il lungo elenco appena citato riguarda le modifiche introdotte all'originario decreto-legge al Senato, dopo che alcune di esse erano già state inserite durante l'esame in prima lettura alla Camera, come ho detto poc'anzi. Nell'elenco sono compresi anche alcuni aspetti che, al di là delle questioni procedurali e di metodo prima ricordate, riteniamo di particolare importanza: sono numerosi, ma vorrei citare, in particolare, l'articolo 6, comma 7-ter, relativo alla non applicabilità nelle province autonome di Trento e Bolzano della proroga delle concessioni idroelettriche, che era stata disposta a suo tempo dal Governo Berlusconi, perché su questo punto si è svolto un aspro ed anche sleale dibattito nel corso della seduta di giovedì 22 febbraio. Mi riferisco inoltre all'articolo 6, commi 8-novies ed 8-decies in materia di protezione degli animali negli allevamenti, su cui sono personalmente intervenuto alla Camera, mentre la collega senatrice De Petris lo ha fatto al Senato. Ancora, faccio riferimento alla norma riguardante la commercializzazione dei farmaci omeopatici, su cui è intervenuto il collega senatore Silvestri al Senato ed anche alla questione della proroga del termine per gli adempimenti amministrativi concernenti le province di Monza e Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani.
In quest'ultimo caso si tratta di una questione di particolare delicatezza istituzionale, perché, pur essendo personalmente contrario alla proliferazione di nuove province, quando il Parlamento a suo tempo ha approvato le leggi istitutive di queste tre province, ha dato il via anche ad un iter di carattere amministrativo che non può essere bruscamente e perfino inconsapevolmente interrotto.Pag. 9
Da ultimo, mi riferisco anche ai ticket sulle prestazioni mediche specialistiche, il cui superamento è previsto all'articolo 6-quater.
Quindi, vi sono luci ed ombre, aspetti positivi e critici, difficoltà di carattere metodologico e perplessità sul fatto che in questo Paese (come hanno già detto altri colleghi) si è costretti a legiferare in questo modo, come è avvenuto non solo oggi, ma anche nella corso delle legislature precedenti. Ripeto che vi sono perplessità su tale modo di legiferare, che dovrebbero indurre tutti - maggioranza ed opposizione, Governo e Parlamento - alla consapevolezza che è necessario affrontare tali materie nelle sedi proprie e in una collocazione sistematica all'interno degli ambiti di competenza.
Ciononostante, poiché l'iter che ha accompagnato questo decreto-legge - grazie anche al ruolo molto positivo, costruttivo e dialogico svolto dalla collega Sesa Amici, relatrice del provvedimento - è stato affrontato alla luce del sole, con assoluta trasparenza e con la forte volontà di superare le difficoltà incontrate strada facendo, annuncio e confermo il voto favorevole del gruppo dei Verdi sul disegno di legge di conversione del decreto-legge in oggetto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferrari. Ne ha facoltà.
PIERANGELO FERRARI. Signor Presidente, signor sottosegretario, questo provvedimento ha assunto una rilevanza politica in ragione del suo percorso parlamentare. Credo che praticamente tutti i parlamentari nel corso del dibattito - e, in ogni caso, tutti ora, in dichiarazione di voto - hanno affrontato il tema di cui parlerò.
Vorrei dire anzitutto che, per quanto riguarda il merito, il provvedimento contiene interventi che non possono essere elusi e che rispondono a bisogni reali del paese e, dunque, il provvedimento stesso, in sé, per ciò che contiene, merita senz'altro il voto favorevole, che io dichiaro a nome del gruppo dell'Ulivo.
Nel corso della prima lettura in questa Camera, svoltasi alla fine del mese di gennaio, fin dall'intervento del Presidente Bertinotti (che, aprendo la discussione, lesse un lungo elenco di emendamenti inammissibili), emerse il problema del processo legislativo che, così affaticato, così difficile, sovraccarica provvedimenti come questo di interventi che di per sé sarebbero impropri e che meriterebbero provvedimenti e discussioni separate. Dobbiamo avere anzitutto questa consapevolezza. Non soltanto la finanziaria, ma anche questi provvedimenti cosiddetti «milleproroghe» assumono queste dimensioni, si sovraccaricano di un'eterogeneità di interventi, non in ragione di una «bulimia» di emendamenti presentati dalla Camera, ma in ragione del fatto che il processo legislativo ordinario è più lento, farraginoso, è bloccato, per molti aspetti e, dunque, si ricorre a provvedimenti come questi per rispondere, come dicevo, a bisogni reali del paese.
Introducemmo questa discussione nel corso del precedente esame, ma arrivammo assieme, noi della maggioranza - e ciò è significativo -, nello stesso momento in cui sostenevamo il provvedimento del Governo, a dichiarare la nostra consapevolezza - ricordo, tra i molti, l'intervento svolto in aula dal presidente della Commissione affari costituzionali, onorevole Violante - su questa «strozzatura» del processo legislativo, su questa difficoltà di un bicameralismo che sia davvero paritario in rapporto a ciò che sui medesimi provvedimenti accadeva, e che è tornato ad accadere, al Senato. Purtroppo, tale consapevolezza, allarmata, del rischio che questi provvedimenti avrebbero di nuovo messo in luce, la disparità di condizioni politiche del lavoro d'Assemblea alla Camera e al Senato è stato confermato dal percorso di questo prodotto legislativo.
Prima di tornare sul punto, vorrei di nuovo segnalare che il merito del provvedimento è degno della nostra approvazione. Esso contiene la proroga di termini per adempimenti tributari in agricoltura, la proroga di misure urgenti per far fronte Pag. 10all'emergenza nel settore infermieristico, interventi a favore del personale degli enti locali, riapre i termini per l'accesso a diversi fondi di solidarietà, consente, in particolare, alle regioni di cancellare la quota fissa di 10 euro per le prestazioni ambulatoriali. E mi attendo una coerenza sul punto, per ciò che è stato detto da molti esponenti dell'opposizione, che hanno criticato la scelta che ora viene rimessa in discussione, come assunzione di responsabilità da parte del Governo, che lascia delle regioni una scelta in merito.
Mi attendo pertanto una coerenza da parte delle regioni governate dal centrodestra, in particolare dalla mia, la Lombardia. Voglio vedere il presidente Formigoni come si comporterà di fronte a questa decisione assunta dal Governo e dal Parlamento; se manterrà la quota fissa di 10 euro sulle prestazioni ambulatoriali per conto proprio o se ne confermerà la cancellazione. Nel decreto-legge in discussione sono contenuti anche altri provvedimenti, in materia di trasporti, di sicurezza, di edilizia, di professioni, di impresa, di ambiente.
Insomma, il provvedimento merita il sostegno del gruppo parlamentare de L'Ulivo, a nome del quale parlo e per il quale confermo il voto favorevole. Tuttavia, come dicevo all'inizio, in questo passaggio parlamentare è emersa una questione di rilevanza politico-istituzionale. Ricordiamo tutti che il Presidente Bertinotti aprì la seduta di gennaio, con una doverosa assunzione di responsabilità, con il lungo elenco di emendamenti non ammessi alla discussione e all'approvazione. È accaduto che alcuni di questi emendamenti - come paventavano gli interventi in aula di molti colleghi, a partire dal presidente Violante - hanno trovato «cittadinanza» al Senato. Tutti sono intervenuti su tale questione, ma noi non possiamo aggirarla perché è di grande rilevanza istituzionale. Ricordo la frase dell'onorevole Violante che a me, nuovo parlamentare, colpì: «Ai senatori è consentito ciò che non è consentito ai deputati». È accaduto, ed è una questione che non può passare sotto silenzio. Semmai, rilevo che, a differenza dei cinque anni scorsi, la maggioranza si assume questa responsabilità nel momento stesso in cui vota a favore di un provvedimento e solleva una questione politico-istituzionale. Non ci siamo nascosti, non abbiamo blindato con un consenso acritico questo provvedimento, ma lo sosteniamo anche in questa sede. Tuttavia, rilanciamo tale questione anche nel secondo passaggio alla Camera, che riguarda tutte le forze parlamentari, maggioranza ed opposizione. Se l'opposizione si fosse dedicata di meno ad una pregiudiziale contrarietà nel merito dei molti provvedimenti contenuti assolutamente condivisibili, con noi avesse costruito una posizione comune che rilanciasse tale questione e con forza la ponesse unitariamente alla Presidenza della Camera e del Senato, oggi saremmo più forti nel rilanciarla.
Al Senato sono stati approvati sei nuovi articoli, quarantadue nuovi commi, due deleghe, su cui è già stato detto che il Governo si impegna a non esercitarle e a riportare nel percorso legislativo ordinario il contenuto delle deleghe medesime. Insomma, torna ancora una volta la questione che si è posta negli anni scorsi senza che le maggioranze di centrodestra sollevassero la questione, e noi, avendo senso di responsabilità per la trasparenza e l'efficacia del percorso legislativo parlamentare, oggi presentiamo il provvedimento. D'accordo, torna con una accentuata eterogeneità, verifichiamo il fatto che emendamenti non ammessi alla Camera vengono presentati e approvati al Senato, oltretutto con un problema di rapporto con i territori. Ed immagino quelle forze politiche o quei parlamentari che si sono visti impedire qui la discussione e l'approvazione di un emendamento e, poi, hanno visto i medesimi emendamenti recuperati, magari da altre forze politiche o da altri parlamentari, al Senato. Quindi, si pone un problema di equilibrio della rappresentanza sui territori, di credibilità, di trasparenza: tutto questo va ripreso e tematizzato.
A nome del gruppo de L'Ulivo, rilanciamo tale questione e la sottoponiamo Pag. 11alla Presidenza della Camera, ma, nel momento stesso in cui ci assumiamo la responsabilità politica di porla, confermiamo il nostro voto favorevole ad un provvedimento indilazionabile, che affronta molte questioni che sono nell'interesse del paese.
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 16,54).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta avranno luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del regolamento.
Si riprende la discussione.
(Ripresa dichiarazioni di voto finale - A.C. 2114-B)
PRESIDENTE. Constato l'assenza del deputato Zeller, che aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto; s'intende che vi abbia rinunziato.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Sospendo quindi la seduta, che riprenderà alle 19,30 con la votazione finale del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 300 del 2006 (A.C. 2114-B).
La seduta, sospesa alle 16,55, è ripresa alle 19,30.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
(Votazione finale ed approvazione - A.C. 2114-B)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, chiedo che i deputati segretari effettuino il controllo delle tessere di votazione (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista- Sinistra Europea, Verdi e Popolari-Udeur - Applausi ironici).
PRESIDENTE. Invito i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di conversione n. 2114-B, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Italia dei Valori, La Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, Verdi e Popolari-Udeur) (Vedi votazioni).
(Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. Disposizioni di delegazione legislativa) (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (2114-B):
(Presenti e votanti 300
Maggioranza 151
Hanno votato sì 295
Hanno votato no 5
Sono in missione 46 deputati).
Prendo atto che la deputata Laganà Fortugno non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunico che a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo è stata stabilita la seguente Pag. 12organizzazione del dibattito sulle comunicazioni che il Presidente del Consiglio renderà alla Camera a seguito dell'invito rivolto dal Presidente della Repubblica al Governo a presentarsi in Parlamento.
Domani, martedì 27 febbraio, la Camera sarà convocata alle ore 17,30 per la consegna da parte del Presidente del Consiglio del testo delle sue comunicazioni.
Giovedì 1o marzo (ore 10-14 e 15-20 circa) avrà luogo la discussione sulle comunicazioni del Governo.
Venerdì 2 marzo, alle ore 9,30, con ripresa televisiva diretta, avranno luogo la replica del Presidente del Consiglio dei ministri e le dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto. Seguirà la votazione per appello nominale.
In questo caso, a tale votazione, secondo quanto unanimemente convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, non si applica il termine delle ventiquattro ore previsto dall'articolo 116, comma 3, del regolamento.
Il tempo complessivo previsto per la discussione è pari a 9 ore, cui si aggiunge un tempo per le dichiarazioni di voto pari 10 minuti per gruppo e 20 minuti per gli interventi a titolo personale.
L'organizzazione dei tempi sarà pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.
La Conferenza dei presidenti di gruppo si riunirà venerdì 2 marzo, dopo la votazione di fiducia, per stabilire i lavori dell'Assemblea per le giornate di lunedì 5 e martedì 6 marzo e tornerà nuovamente a riunirsi martedì 6 marzo per la definizione del calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di marzo.
Integrazione nella costituzione di un gruppo parlamentare.
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 23 febbraio 2007, il presidente del gruppo parlamentare Forza Italia ha reso noto che l'assemblea del gruppo, in data 21 febbraio 2007, ha integrato la composizione del direttivo nominando la deputata Isabella Bertolini vicepresidente e la deputato Margherita Boniver consigliere del gruppo medesimo.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.
Martedì 27 febbraio 2007, alle 17,30:
Consegna da parte del Presidente del Consiglio dei ministri del testo di sue comunicazioni.
La seduta termina alle 19,35.
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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DEL DIBATTITO
SULLE COMUNICAZIONI DEL GOVERNO
Tempo complessivo per la discussione: 9 ore.
Governo | 30 minuti |
Interventi a titolo personale | 1 ora e 36 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per gli interventi di ciascun deputato) |
Gruppi | 6 ore e 54 minuti |
L'Ulivo | 1 ora e 28 minuti |
Forza Italia | 1 ora |
Alleanza Nazionale | 40 minuti |
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea | 30 minuti |
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) | 29 minuti |
Lega Nord Padania | 24 minuti |
Italia dei Valori | 22 minuti |
La Rosa nel Pugno | 22 minuti |
Comunisti Italiani | 21 minuti |
Verdi | 21 minuti |
Popolari-Udeur | 21 minuti |
Democrazia Cristiana-Partito Socialista | 18 minuti |
Misto | 18 minuti (Minoranze linguistiche: 9 minuti; Movimento per l'Autonomia: 9 minuti) |
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Dichiarazioni di voto: 2 ore e 30 minuti.
Interventi a titolo personale | 20 minuti (con il limite massimo di 2 minuti per gli interventi di ciascun deputato) |
Gruppi | 2 ore e 10 minuti (10 minuti per gruppo) |
L'Ulivo | |
Forza Italia | |
Alleanza Nazionale | |
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea | |
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) | |
Lega Nord Padania | |
Italia dei Valori | |
La Rosa nel Pugno | |
Comunisti Italiani | |
Verdi | |
Popolari-Udeur | |
Democrazia Cristiana-Partito Socialista | |
Misto (Minoranze linguistiche: 5 minuti; Movimento per l'Autonomia: 5 minuti) |
VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 1 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nom. | ddl 2114-B - voto finale | 300 | 300 | 151 | 295 | 5 | 46 | Appr. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M= Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.