Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 132 di giovedì 22 marzo 2007
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
La seduta comincia alle 8,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono sessantasei.
Annunzio di petizioni.
SILVANA MURA (IdV), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 7 del 2007: Tutela dei consumatori e promozione della concorrenza (A.C. 2201-A).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento 13.500, sostitutivo dei commi da 1-quater a 8 dell'articolo 13 e soppressivo degli articoli da 13-bis a 15, nonché degli articoli 6 e 12 del decreto-legge.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto.
GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Dichiara che i deputati della sua componente politica negheranno la fiducia al Governo, anche in considerazione del grave rischio di isolamento internazionale del Paese conseguente alle modalità seguite per ottenere la liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Nel dichiarare che i deputati della sua componente politica negheranno la fiducia al Governo, sottolinea la perdita di credibilità delle istituzioni che deriva da una costante mortificazione del ruolo del Parlamento.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel rilevare l'atteggiamento improntato a spirito costruttivo assunto dal suo gruppo nell'esame del provvedimento d'urgenza, parte del quale appare condivisibile, osserva tuttavia che la sua eccessiva ampiezza ed eterogeneità - di cui è conferma l'articolo 13, che giudica assolutamente inaccettabile - lo rende scarsamente utile ed efficace al fine di realizzare un'autentica liberalizzazione di determinati settori economici.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Dichiara che il suo gruppo rinnoverà la fiducia al Governo, osservando che, nonostante la maggioranza abbia dimostrato la propria disponibilità al confronto, l'atteggiamento ostruzionistico assunto da taluni settori dell'opposizione ha reso necessario il ricorso alla questione di fiducia al fine di convertire in legge, entro i termini costituzionalmente previsti, il provvedimento d'urgenza in esame, che giudica rispondente alle esigenze dei cittadini ed alla necessità di rilancio del sistema economico nazionale.
Pag. VIMAURO DEL BUE (DC-PS). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica irriguardoso l'atteggiamento del ministro Bersani, che sta permanendo all'esterno dell'aula.
PRESIDENTE. Precisa che il Governo è legittimamente rappresentato dai suoi componenti presenti in aula.
LUANA ZANELLA (Verdi). Nel giudicare incomprensibili le ragioni che hanno indotto l'opposizione ad assumere un atteggiamento ostruzionistico nel corso dell'esame di un provvedimento d'urgenza atteso dai cittadini e che favorisce l'attività di impresa, esprime perplessità sull'introduzione di disposizioni concernenti l'istruzione professionale in un decreto-legge vertente su materia economica; auspica comunque che l'Esecutivo assuma analoghe iniziative in riferimento ad altri settori, segnatamente quello dei trasporti, anche al fine di garantire una maggiore tutela ambientale. Dichiara infine che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Nel dichiarare il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla questione di fiducia, ribadisce il pieno sostegno dei Comunisti italiani all'azione riformatrice del Governo - che giudica l'equilibrio politico più avanzato - ed al suo impegno per coniugare rilancio dello sviluppo economico e solidarietà sociale, colpendo privilegi e riaffermando diritti e tutele, nonché ponendo rimedio ai danni prodotti dall'Esecutivo di centrodestra, le cui forze politiche si sono rese protagoniste di un duro ostruzionismo parlamentare nel corso dell'iter del provvedimento d'urgenza in esame. Auspica infine che le maggiori risorse derivanti dai risultati della politica economica del Governo siano destinate a vantaggio delle famiglie e dei lavoratori.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Dichiara che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Manifesta tuttavia perplessità sulle norme in tema di pubblica istruzione recate dall'articolo 13 del decreto-legge che, a suo avviso, avrebbero dovuto più opportunamente essere inserite in un autonomo provvedimento legislativo.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara che i deputati del suo gruppo confermeranno la fiducia al Governo, ricordando che la liberalizzazione di alcuni settori economici è prevista dal programma elettorale della maggioranza. Nel giudicare peraltro meramente demagogico il liberalismo al quale l'opposizione afferma di ispirarsi, richiama gli aspetti più condivisibili ed apprezzabili delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame, invitando il Governo a procedere nel processo di liberalizzazione del mercato senza cedere a pressioni corporative.
STEFANO ALLASIA (LNP). Nel dichiarare che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, ritiene che il provvedimento d'urgenza in esame presenti un'impostazione demagogica e populistica, recando misure di liberalizzazione limitate e frammentarie.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Sottolineata la disponibilità dell'opposizione al confronto costruttivo sul merito del provvedimento d'urgenza in esame, lamenta il fatto che la scelta politica del Governo di porre la questione di fiducia denoti l'intendimento di evitare il dibattito parlamentare su disposizioni surrettiziamente inserite nel decreto-legge.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Rilevato che l'ostruzionismo dell'opposizione ha impedito un proficuo lavoro emendativo su un provvedimento d'urgenza recante disposizioni di particolare interesse per i cittadini e per il Paese, osserva con rammarico che il ricorso alla questione di Pag. VIIfiducia si è reso necessario per scongiurare il rischio di una sua mancata conversione in legge nei termini costituzionalmente previsti.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
STEFANO SAGLIA (AN). Nell'ascrivere unicamente al Governo ed alla maggioranza la responsabilità dello slittamento dei tempi di approvazione del provvedimento d'urgenza in esame, ne sottolinea l'eterogeneità e la disorganicità, che l'opposizione, e segnatamente il suo gruppo, ha cercato di limitare con le proposte emendative presentate. Paventate, quindi, le deleterie conseguenze che potranno derivare per l'economia e per i consumatori dall'eventuale attuazione delle disposizioni recate dal decreto-legge, sottolinea la gravità di quelle concernenti la riforma della scuola professionale, surrettiziamente inserite nel testo del provvedimento. Dichiara, infine, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
GUIDO CROSETTO (FI). Nel giudicare del tutto inconsistenti le misure di liberalizzazione recate dal provvedimento d'urgenza, ritiene che l'articolo 12, che costituisce la parte più rilevante del decreto-legge, sia espressione di posizioni ideologiche contro l'alta velocità che appartengono a settori della maggioranza, nonché dell'intento di favorire interessi di gruppi vicini alle forze politiche del centrosinistra. Osserva inoltre che la revoca delle concessioni per la costruzione di linee ad alta velocità è un atto contrario alle logiche del mercato che provocherà un'ulteriore grave perdita di credibilità del Paese a livello internazionale.
GIOVANNI SANGA (Ulivo). Sottolineata l'efficacia del provvedimento d'urgenza in esame, che giudica idoneo a contrastare privilegi non più tollerabili nonché a liberare l'economia da procedure farraginose e da un eccesso di burocratizzazione, osserva che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario al fine di scongiurare il rischio della mancata conversione in legge di un decreto-legge atteso da tutti i cittadini.
PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 13.500 del Governo, sostitutivo dei commi da 1-quater a 8 dell'articolo 13 e soppressivo degli articoli da 13-bis a 15, nonché degli articoli 6 e 12 del decreto-legge, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI INDI DEI VICEPRESIDENTI CARLO LEONI E GIULIO TREMONTI E DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 547
Maggioranza 274
Hanno risposto sì 316
Hanno risposto no 231
(La Camera approva).
Avverte che si intendono conseguentemente preclusi i restanti emendamenti.
Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta, avvertendo che la Conferenza dei presidenti di gruppo è immediatamente convocata.
Sull'ordine dei lavori.
GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Chiede che il Governo riferisca con estrema sollecitudine alla Camera sulle conseguenze diplomatiche derivanti dalle modalità con le quali si è pervenuti al rilascio del giornalista Daniele Mastrogiacomo.
ROBERTO SALERNO (AN). Si associa alla richiesta formulata dal deputato La Malfa.
PRESIDENTE. Rilevato che la tematica evocata dal deputato La Malfa è stata oggetto dell'informativa urgente resa ieri dal Governo, ritiene che la richiesta formulata potrà essere valutata in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo.
Sospende la seduta fino alle 14.
La seduta, sospesa alle 12,20, è ripresa alle 14,15.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantadue.
Su un lutto del deputato Roberta Pinotti.
PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Roberta Pinotti, colpita da un grave lutto: la perdita del padre.
Sull'ordine dei lavori.
ANTONIO LEONE (FI). Preannunzia che i deputati del suo gruppo non intendono perseguire alcun intento ostruzionistico ed interverranno per illustrare esclusivamente gli ordini del giorno vertenti su materie non affrontate nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione n. 2201.
Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea predisposta a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 39).
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Passa alla trattazione degli ordini del giorno presentati, dando conto dei documenti di indirizzo dichiarati inammissibili (vedi resoconto stenografico pag. 39).
Interviene per illustrare il suo ordine del giorno n. 129 il deputato LORENA MILANATO (FI).
STEFANO SAGLIA (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a riconsiderare la declaratoria di inammissibilità del suo ordine del giorno n. 105.
PRESIDENTE. Conferma la declaratoria di inammissibilità dell'ordine del giorno Saglia n. 105.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza ad impartire agli Uffici competenti idonee disposizioni al fine di consentire ai deputati di seguire più agevolmente la comunicazioni concernenti l'inammissibilità degli ordini del giorno.
PRESIDENTE. Ne prende atto.
Intervengono, quindi, per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI), GAETANO FASOLINO (FI), MARCO ZACCHERA (AN), GIANFRANCO CONTE (FI), RICCARDO MINARDO (FI), Pag. IXVALENTINA APREA (FI), MANUELA DI CENTA (FI), FABIO GARAGNANI (FI), PAOLA PELINO (FI), GABRIELLA MONDELLO (FI), MARIA IDA GERMONTANI (AN), ALDO BRANCHER (FI), FILIPPO MISURACA (FI), RENZO TONDO (FI), SILVANO MOFFA (AN), ANGELO COMPAGNON (UDC), PAOLA GOISIS (LNP), ROBERTO COTA (LNP) e SIMONE BALDELLI (FI).
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta gli ordini del giorno, Folena n. 2, Leddi Maiola n. 4, Caparini n. 5, Lulli n. 6, De Laurentiis n. 10, Falomi n. 12, Misuraca n. 13, Ghizzoni n. 15, Bodega n. 19, Dussin n. 24, Zorzato n. 41, Alfredo Vito n. 42, Romani n. 43, Germanà n. 44, Grimaldi n. 48, Luciano Rossi n. 54, Affronti n. 102 e Sasso n. 103; accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Mazzocchi n. 1, Zacchera n. 7, Dozzo n. 23, Fava n. 25, Filippi n. 26, Garavaglia n. 27, Grimoldi n. 29, Maroni n. 32, Minardo n. 45, Franzoso n. 49, Picchi n. 61 e D'Elpidio n. 76, Gianfranco Conte n. 106 e Formisano n. 120; accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Crisci n. 3, Fugatti n. 20, Pottino n. 35, Tassone n. 39, Provera n. 55, Zanetta n. 57, nonché gli ordini del giorno Fitto n. 93, Carfagna n. 94, Bertolini n. 95 e Boscetto n. 96, purché riformulati; invita al ritiro degli ordini del giorno Della Vedova n. 8, Carlucci n. 11, Bellotti n. 14, Allasia n. 18, Montani n. 33, Stucchi n. 36, Lazzari n. 46, Floresta n. 50, Giacomoni n. 51, Marinello n. 56, Stagno D'Alcontres n. 69, Romagnoli n. 71, Raisi n. 107, Germontani n. 109, Antonio Pepe n. 110, Bordon n. 118, Ferdinando Benito Pignataro n. 119, Barbieri n. 123, Salerno n. 126, Rampelli n. 127 e Migliori n. 131; non accetta infine i restanti ordini del giorno rientranti nella sua competenza.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MARIANGELA BASTICO, Viceministro della pubblica istruzione. Accetta gli ordini del giorno Palmieri n. 75 e Di Centa n. 79; accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Adornato n. 73 (nuova formulazione), Aprea n. 77 e Garagnani n. 78; non accetta gli ordini del giorno Martusciello n. 74 e Pelino n. 80.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta l'incoerenza del parere espresso dal Governo su ordini del giorno di contenuto analogo, rilevando peraltro che un ordine del giorno non poterebbe essere considerato assorbito da un altro documento di indirizzo.
ANTONIO PEPE (AN). Lamenta l'incoerenza del parere espresso dal rappresentante del Governo sul suo ordine del giorno n. 110.
RICCARDO MIGLIORI (AN). Rileva che la questione sollevata dal deputato Leone si pone anche per un ordine del giorno da lui sottoscritto.
PRESIDENTE. Fa presente che l'invito al ritiro di un ordine del giorno costituisce una valutazione attinente al merito che non ha conseguenze procedurali: qualora il presentatore non acceda all'invito al ritiro, il Governo dovrà esprimere il suo parere in maniera definitiva.
ANTONIO MAZZOCCHI (AN). Accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 1.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Zacchera accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 7.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 8.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Non accetta l'ordine del giorno Della Vedova n. 8.
Pag. XBENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Invita l'Assemblea ad approvare il suo ordine del giorno n. 8, di contenuto analogo a quello dell'ordine del giorno Lulli n. 6, accettato dal Governo.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Della Vedova n. 8, purché riformulato.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 8 ed insiste per la votazione.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Nel dichiarare voto favorevole sull'ordine del giorno Della Vedova n. 8, nel testo riformulato, invita il rappresentante del Governo ad una più compiuta valutazione dei documenti di indirizzo presentati.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'ordine del giorno Della Vedova n. 8, nel testo riformulato, e respinge gli ordini del giorno Bricolo n. 9, Carlucci n. 11, Bellotti n. 14, Baldelli n. 16 e Alessandri n. 17.
STEFANO ALLASIA (LNP). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 18, del quale richiama le finalità.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Non accetta l'ordine del giorno Allasia n. 18.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Allasia n. 18, Brigandì n. 21 e Cota n. 22.
PRESIDENTE. Prende atto che i deputati Dozzo, Filippi, Garavaglia e Grimoldi accettano la riformulazione dei rispettivi ordini del giorno nn. 23, 26, 27 e 29.
GIOVANNI FAVA (LNP). Accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 25.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 28.
PAOLA GOISIS (LNP). Stigmatizza l'intendimento del Governo di cancellare la riforma della scuola varata nella scorsa legislatura.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Goisis n. 30 e Lussana n. 31.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Maroni accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 32.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Pini n. 34.
GIOVANNI FAVA (LNP). A nome del presentatore, insiste per la votazione dell'ordine del giorno Stucchi n. 36.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta l'ordine del giorno Stucchi n. 36, purché riformulato.
GIOVANNI FAVA (LNP). A nome del presentatore, accetta la riformulazione dell'ordine del giorno Stucchi n. 36 ed insiste per la votazione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Stucchi n 36, nel testo riformulato.
MARIO TASSONE (UDC). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 39.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Tassone n. 39.
PRESIDENTE. Prende atto che i deputati Minardo e Formisano accettano le riformulazioni proposte dei rispettivi ordini del giorno nn. 45 e 49.
Pag. XILa Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Lainati n. 47 e Costa n. 53.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 56.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta l'ordine del giorno Marinello n. 56, purché riformulato.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Accetta la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Giudice n. 58, Fratta Pasini n. 59 e Rosso n. 60.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Picchi accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 61.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Marras n. 62 e La Loggia n. 63.
PAOLO UGGÈ (FI). Raccomanda l'approvazione del suo ordine del giorno n. 64.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Uggè n. 64, Fabbri n. 65, Baiamonte n. 66, Mazzaracchio n. 67 e Campa n. 68.
PAOLO UGGÈ (FI). Richiama le finalità dell'ordine del giorno Bernardo n. 70 e ne raccomanda l'approvazione.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Bernardo n. 70, Romagnoli n. 71 e Stradella n. 72.
VALENTINA APREA (FI). Accetta la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Adornato n. 73.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'ordine del giorno Martuscielllo n. 74.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato D'Elpidio accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 76.
VALENTINA APREA (FI). Accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 77.
FABIO GARAGNANI (FI). Non accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 78 proposta dal Governo.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Garagnani n. 78, Pelino n. 80, Elio Vito n. 86, Verro n. 87, Verdini n. 88 e Santelli n. 89.
DANIELE GALLI (FI). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 90.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Galli n. 90, Ferrigno n. 91 e Leone n. 92.
PRESIDENTE. Prende atto che i rispettivi presentatori accettano le riformulazioni proposte degli ordini del giorno Fitto n. 93, Carfagna n. 94, Bertolini n. 95 e Boscetto n. 96.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Bruno n. 97, Biancofiore n. 98, Brancher n. 99 e Oliva n. 101.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Gianfranco Conte accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 106.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Pedrizzi n. 108.
MARIA IDA GERMONTANI (AN). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 109.
Pag. XIILa Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Germontani n. 109, Proietti Cosimi n. 111, Frassinetti n. 112, Alberto Giorgetti n. 113 e Casero n. 114.
ANDREA GIBELLI (LNP). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 116.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Gibelli n. 116 e Mondello n. 117.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 119.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Ferdinando Benito Pignataro n. 119.
ANNA TERESA FORMISANO (UDC). Accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 120 proposta dal Governo.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso sul suo ordine del giorno n. 121.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, lo accetta limitatamente al dispositivo.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 122.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno D'Agrò n. 122 e Barbieri n. 123.
ANGELO COMPAGNON (UDC). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 124.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Compagnon n. 124, Moffa n. 125 e Valducci n. 128.
LORENA MILANATO (FI). Invita il Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 129.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Milanato n. 129, limitatamente al dispositivo; accetta altresì, purché riformulato, l'ordine del giorno Migliori n. 131.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Migliori accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 131.
Sospende la seduta fino alle 18.
La seduta, sospesa alle 17,05, è ripresa alle 18,05.
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto finale.
GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Osservato che il ricorso alla questione di fiducia è prova di debolezza e denota le divisioni interne alla maggioranza, auspica che si riapra la crisi e si formi un nuovo Governo anche al fine di far recuperare all'Italia la credibilità internazionale gravemente compromessa dalle modalità seguite per ottenere la liberazione di Daniele Mastrogiacomo.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Sottolineata l'insufficienza delle misure recate dal decreto-legge ad attuare un'autentica liberalizzazione, nonché il condizionamento di una sinistra radicale estranea alle logiche di mercato, evidente nelle disposizioni del provvedimento d'urgenza relative all'alta velocità, dichiara il voto contrario dei deputati della sua componente politica.
GIAMPIERO CATONE (DC-PS). Osservato che il reiterato ricorso alla questione Pag. XIIIdi fiducia lede le prerogative del Parlamento, dichiara il voto contrario dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione del provvedimento d'urgenza in esame. Nel ritenere che un vero processo di liberalizzazione del mercato dovrebbe più propriamente investire il settore delle aziende municipalizzate, osserva che la revoca delle concessioni per la progettazione e la costruzione di linee ad alta velocità rischia di rallentare l'opera di ammodernamento infrastrutturale del Paese, lamentando il fatto che nel decreto-legge in esame siano state surrettiziamente introdotte disposizioni che riformano l'istruzione professionale.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione, sottolineando che le misure di liberalizzazione recate dal provvedimento d'urgenza rispondono ad esigenze reali ed ineludibili dei cittadini, coniugando sviluppo economico ed equità sociale. Auspica altresì che il Governo prosegua sulla strada delle liberalizzazioni, in particolare nel settore dei servizi pubblici locali.
GIUSEPPE TREPICCIONE (Verdi). Sottolineato che il decreto-legge in esame, che si inserisce con coerenza nel quadro della politica economica attuata dal Governo, rappresenta una grande opportunità per rimuovere gli ostacoli che limitano lo sviluppo economico del Paese, osserva che le disposizioni da esso recate pongono particolare attenzione alla tutela dei consumatori nei settori di rilevanza strategica e al contempo alle esigenze delle imprese, senza conseguenze per il territorio e l'ambiente. Dichiara, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che, eliminando anacronistici vincoli e privilegi, renderà più trasparente la concorrenza, contribuirà in maniera determinante al rilancio dell'economia e si colloca nel quadro di una strategia complessiva di cui si colgono i primi risultati positivi.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in esame rappresenti un significativo passo in avanti verso la definizione di un quadro di regole di mercato certe, trasparenti e vantaggiose per i consumatori, sottolinea la particolare rilevanza delle disposizioni concernenti l'istruzione, sulle quali sarebbe stato opportuno un confronto di merito, impedito di fatto dall'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione. Dichiara, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
SILVANA MURA (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza volto principalmente ad assicurare maggiore tutela ai consumatori; lamenta peraltro l'atteggiamento palesemente ostruzionistico assunto da un'opposizione che afferma di ispirarsi ai principi liberali. Invita quindi il Governo a non interrompere il processo di liberalizzazione dei mercati avviato, anche al fine di favorire lo sviluppo e l'occupazione.
ROBERTO MARONI (LNP). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, sottolinea l'inopportunità di inserire surrettiziamente nel decreto-legge sulle privatizzazioni disposizioni concernenti materie del tutto estranee quali la scuola e la TAV. Stigmatizzato, altresì, l'ingiustificato ricorso alla questione di fiducia, a fronte dell'atteggiamento costruttivo dell'opposizione, giudica inaccettabile l'intendimento di favorire interessi corporativistici a danno dell'economia del Paese e dei consumatori.
LORENZO CESA (UDC). Osserva che l'atteggiamento responsabile e costruttivo assunto dai deputati del suo gruppo ha consentito di migliorare un provvedimento Pag. XIVd'urgenza che non favorisce la liberalizzazione dei mercati, atteso che tale processo dovrebbe interessare prioritariamente il settore dei servizi pubblici locali e la pubblica amministrazione. Nel ritenere altresì che il reiterato ricorso alla questione di fiducia svilisca il ruolo del Parlamento, invita il Governo ad abbandonare posizioni di stampo pregiudiziale ed a perseguire il superiore interesse del Paese.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Osservato che il provvedimento d'urgenza in esame ha già prodotto benefici effetti per i consumatori, lamenta la totale inerzia del precedente Governo relativamente a tutti i settori per i quali l'attuale Esecutivo è intervenuto opportunamente al fine di porre rimedio a inaccettabili distorsioni definendo regole trasparenti e improntate ad equità sociale.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza in materia di liberalizzazione dei mercati nel quale è stata surrettiziamente inserita una riforma della scuola professionale e che prevede la revoca delle concessioni per la progettazione e la costruzione di linee ferroviarie ad alta velocità; ritiene infatti che un reale processo di liberalizzazione dovrebbe interessare i settori dei servizi pubblici locali, dei trasporti, dell'energia e del gas, mentre il decreto-legge in esame riguarda settori secondari e non produrrà alcun beneficio per i cittadini.
GIULIO TREMONTI (FI). Osservato che il provvedimento d'urgenza in esame è sostanzialmente volto ad una controriforma della scuola e a bloccare le opere pubbliche, attraverso una revoca delle concessioni per l'alta velocità contraria ad ogni principio giuridico, sottolinea l'inconsistenza e l'inefficacia delle misure di liberalizzazione da esso recate, che in realtà lasciano invariati gli oneri fiscali e le procedure burocratiche che gravano sulle attività delle imprese e dei cittadini, dichiara pertanto che il suo gruppo non può non esprimere un voto contrario.
MARINA SERENI (Ulivo). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che risponde alle esigenze delle famiglie e dei cittadini, del quale richiama gli aspetti più apprezzabili e condivisibili. Nel ritenere che la trasparenza e la concorrenza del mercato favorirà i cittadini consumatori e che la lotta alle rendite di posizione garantirà nuove opportunità alle giovani generazioni, osserva che l'atteggiamento ostruzionistico assunto da una parte dell'opposizione denota la difesa di privilegi corporativi che danneggiano lo sviluppo del Paese e assicura che il Governo proseguirà nell'azione riformatrice nell'interesse del Paese.
ANDREA LULLI (Ulivo), Relatore. Rivolto un ringraziamento agli Uffici della Camera per il proficuo lavoro svolto, propone alcune correzioni di forma al testo del provvedimento (vedi resoconto stenografico pag. 109).
La Camera approva.
La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 2201-A.
Discussione del disegno di legge S. 1329, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 10 del 2007: Disposizioni volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali (approvato dal Senato) (A.C. 2374) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale).
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la questione pregiudiziale Maroni n. 1.
Pag. XVGIANLUCA PINI (LNP). Illustra la questione pregiudiziale Maroni n. 1, sottolineando che il decreto-legge in discussione si caratterizza per l'eterogeneità delle disposizioni da esso recate, nonché per l'insussistenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, atteso che, in particolare, le norme concernenti l'immigrazione vengono riproposte a distanza di oltre due mesi dallo stralcio delle stesse da un precedente provvedimento.
NICOLA CRISCI (Ulivo). Pur riconoscendo che la legge comunitaria rappresenta lo strumento privilegiato per il recepimento della normativa europea, ritiene legittimo il ricorso alla decretazione d'urgenza per evitare che l'Italia incorra in procedure d'infrazione. Auspica quindi la sollecita conversione in legge del provvedimento d'urgenza in esame e dichiara, a nome dei gruppi dell'Unione, voto contrario sulla questione pregiudiziale Maroni n. 1.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la questione pregiudiziale Maroni n. 1.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Venerdì 23 marzo 2007, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 112).
La seduta termina alle 20,15.