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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 136 di mercoledì 28 marzo 2007
Pag. VPRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 10,10.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono ottantaquattro.
Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale: Modifica all'articolo 12 della Costituzione in materia di riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica (A.C. 648 ed abbinate - A).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta del 12 dicembre 2006 si è svolta la discussione sulle linee generali.
Passa quindi all'esame dell'articolo unico del testo unificato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Interviene sul complesso degli emendamenti presentati il deputato PAOLA GOISIS (LNP).
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
Intervengono altresì sul complesso degli emendamenti presentati i deputati BRUNO MELLANO (RosanelPugno) e MICHAELA BIANCOFIORE (FI).
ITALO BOCCHINO (AN), Relatore. Invita al ritiro di tutti gli emendamenti presentati, esprimendo altrimenti parere contrario.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Concorda.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Ritira gli emendamenti Santelli 1.14 e 1.21.
ROBERTO COTA (LNP). Insiste per la votazione di tutte le proposte emendative presentate, richiamando, in particolare, le finalità del suo emendamento 1.2.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara voto favorevole sugli emendamenti Cota 1.2 e 1.4; si dissocia altresì dall'interpretazione ideologica e apparentemente ostile alle minoranze linguistiche che la deputata Biancofiore ha voluto dare al testo unificato in esame.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Invita l'Assemblea ad approvare l'emendamento Cota 1.2, volto a ricondurre il tema del riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica nell'ambito della salvaguardia di tutti gli idiomi regionali.
MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Invita a tenere conto della particolare realtà dell'Alto Adige, ove si può ravvisare una forma di supremazia delle minoranze linguistiche.
Pag. VIPAOLA GOISIS (LNP). Manifesta condivisione per le finalità dell'emendamento Cota 1.2.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Dichiara il voto contrario del suo gruppo su tutti gli emendamenti presentati.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Nel ritenere che la tutela degli idiomi locali non possa svilire il ruolo essenziale svolto dalla lingua italiana quale elemento unificante per il Paese, invita l'Assemblea ad approvare il testo unificato in esame.
FEDERICO BRICOLO (LNP). (Inizia il suo intervento nell'idioma veneto).
PRESIDENTE. Invita il deputato Bricolo ad esprimersi in lingua italiana.
ANDREA GIBELLI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica inaccettabili i richiami rivolti dalla Presidenza al deputato Bricolo e, più in generale, l'intolleranza di stampo nazionalista mostrata, da diversi gruppi parlamentari attesa la peculiarità della materia disciplinata dal testo unificato in esame.
PRESIDENTE. Pur esprimendo il massimo rispetto per le forme linguistiche locali, che hanno dato vita ad espressioni artistiche di grande livello, fa presente che l'uso esclusivo dell'italiano negli atti e nei dibattiti parlamentari costituisce una vera e propria consuetudine alla cui osservanza la Presidenza ha sempre richiamato i deputati. Tale consuetudine costituisce requisito necessario per la piena comprensione delle discussioni, nonché presupposto per garantire l'attuazione del principio costituzionale della pubblicità dei lavori parlamentari attraverso la resocontazione degli interventi. Inoltre essa è essenziale per consentire al Presidente l'esercizio dei suoi poteri volti a garantire lo svolgimento di un ordinato dibattito nonché il rispetto delle regole di correttezza parlamentare.
ANDREA GIBELLI (LNP). Ricordato che è stato recentemente consentito al deputato Alessandri di consegnare un intervento in idioma emiliano, invita la Presidenza ad attenersi ad una maggiore univocità nell'interpretazione del regolamento.
PRESIDENTE. Precisa che il precedente richiamato dal deputato Gibelli si riferisce ad una sola frase pronunciata dal deputato Alessandri e non ad un intero intervento.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, manifestata disponibilità a sostenere un provvedimento legislativo volto a valorizzare gli idiomi locali, auspica l'approvazione del testo unificato in esame, attesa l'importanza di riconoscere, mediante legge costituzionale, l'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica.
GIANLUCA PINI (LNP). Stigmatizza l'intendimento di non riconoscere il valore degli idiomi locali (Il deputato Pini prosegue il suo intervento nell'idioma romagnolo).
PRESIDENTE. Toglie la parola al deputato Pini, confermando la necessità di usare, nei dibattiti parlamentari, la lingua italiana.
IACOPO VENIER (Com.It). Rileva che la disciplina recata dal testo unificato in esame, peraltro condivisibile, non può essere utilizzata per comprimere altri diritti costituzionalmente garantiti.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Ritiene offensivo considerare una minoranza linguistica la popolazione che si esprime in milanese.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Ritiene che gli articoli 6 e 12 della Costituzione garantiscano l'arricchimento della lingua italiana mediante la valorizzazione degli idiomi locali.
FABIO GARAGNANI (FI). Nel manifestare un orientamento favorevole al provvedimento Pag. VIIin esame, ritiene che anche gli enti locali dovrebbero promuovere iniziative per favorire la conoscenza della lingua italiana, in particolare da parte dei cittadini extracomunitari, piuttosto che finanziare corsi di lingue straniere.
SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Dichiara che esprimerà un orientamento contrario al testo unificato in esame ove dal dibattito emerga che esso è volto a contrastare la valorizzazione degli idiomi locali, preannunziando altrimenti un voto di astensione.
ROBERTO MENIA (AN). Pur riconoscendo il valore e la dignità dei diversi idiomi locali, sottolinea che la lingua italiana è l'elemento realmente unificante e rappresentativo dell'unità nazionale.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel sottolineare l'importanza di valorizzare gli idiomi locali, preannunzia voto favorevole sull'emendamento Boato 1.3.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara voto contrario sull'emendamento Cota 1.2 e preannunzia analogo orientamento sull'emendamento Boato 1.3.
MASSIMO DONADI (IdV). Premesso che le minoranze linguistiche sono già sufficientemente tutelate dalla Costituzione, pur comprendendo la preoccupazione espressa da taluni deputati di difendere le identità storiche e culturali dei rispettivi territori, dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.2.
GIANPAOLO DOZZO (LNP). Ritiene che all'idioma veneto debba essere conferita la stesa dignità della lingua italiana.
CESARE CAMPA (FI). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Cota 1.2.
ENRICO MONTANI (LNP). Rileva che gli emendamenti presentati dal suo gruppo sono volti a preservare le radici culturali locali (Il deputato Montani pronunzia alcune parole nell'idioma piemontese).
PRESIDENTE. Invita il deputato Montani ad esprimersi in lingua italiana.
ENRICO MONTANI (LNP). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del suo intervento.
PRESIDENTE. Rileva che la pubblicazione potrebbe essere eventualmente consentita soltanto previa traduzione del testo in lingua italiana.
LUCIO BARANI (DC-PS). Nel preannunziare voto favorevole sugli emendamenti finalizzati a tutelare le lingue storiche regionali costituenti patrimonio culturale della Repubblica, sottolinea la necessità di valorizzare la lingua italiana in ambito europeo.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Ritiene che gli idiomi locali debbano essere insegnati anche agli stranieri presenti sul territorio italiano.
PAOLO GRIMOLDI (LNP). Sottolinea che le lingue regionali rappresentano un patrimonio prezioso per l'identità culturale, segnatamente in un mondo globalizzato.
GIACOMO BEZZI (Misto-Min.ling.). Ritiene che l'articolo 12 della Costituzione non debba essere modificato.
JOLE SANTELLI (FI). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.2.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Preannunzia voto contrario sugli emendamenti presentati, invitando tuttavia l'Assemblea a riflettere sull'opportunità di modificare l'articolo 12 della Costituzione.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Giudicate condivisibili le ragioni addotte dai deputati del gruppo della Lega Nord Padania a sostegno degli emendamenti in esame, sottolinea la necessità di enfatizzare gli idiomi regionali al fine di Pag. VIIItutelare la lingua italiana e difenderla da contaminazioni straniere; ricorda al riguardo che nel caso del question time un termine non appartenente alla lingua italiana viene normalmente usato per individuare una specifica fattispecie procedurale.
PRESIDENTE. Precisa che, in riferimento alla fattispecie richiamata dal deputato Reina, nell'articolo 135- bis del regolamento viene usata la dizione «interrogazioni a risposta immediata».
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Dichiara voto contrario sugli emendamenti in esame.
ROBERTO ROSSO (FI). Osserva che l'italiano non può che essere arricchito dalle lingue storiche regionali.
GIACOMO STUCCHI (LNP). Sottolinea la necessità di una maggiore attenzione del Governo e del Parlamento al tema della valorizzazione delle lingue regionali.
GIORGIO HOLZMANN (AN). Osserva che il riconoscimento del carattere unificante della lingua italiana non contrasta con la tutela dei dialetti locali, che tuttavia dovrebbero essere riconosciuti a livello regionale.
MARCO ZACCHERA (AN). Sottolinea l'alto valore unificante della lingua italiana, segnatamente per le minoranze italiane presenti all'estero.
PAOLA FRASSINETTI (AN). Osserva che il testo unificato in esame è volto a riaffermare la supremazia della lingua italiana rispetto al crescente ricorso a termini o espressioni straniere.
MANUELA DI CENTA (FI). Ritiene particolarmente importante tutelare la lingua italiana quale lingua ufficiale della Repubblica.
MARINO ZORZATO (FI). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Cota 1.2.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Invita i presentatori degli emendamenti in esame ad operare gli opportuni distinguo tra idiomi e lingue storiche ed eventualmente a presentare proposte di legge ad hoc che la I Commissione potrà valutare nel quadro costituzionale definito.
GIORGIO JANNONE (FI). Giudica assolutamente legittimo l'atteggiamento assunto dal gruppo della Lega Nord Padania.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Dichiara di condividere le finalità dell'emendamento Cota 1.2.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Osserva che le disposizioni legislative non possono né vietare né garantire il ricorso ad idiomi locali.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Pur riconoscendo l'importanza delle lingue regionali, giudica inaccettabile che taluni deputati abbiano strumentalizzato la materia oggetto del provvedimento in esame per ostentare livore verso l'italianità.
GUIDO DUSSIN (LNP). Richiama l'importanza della lingua veneta.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Preannunzia la disponibilità del suo gruppo a votare a favore di un ordine del giorno eventualmente presentato dal gruppo della Lega Nord Padania che impegni il Governo a tutelare le lingue storiche regionali.
ITALO BOCCHINO (AN), Relatore. Osservato che la tutela degli idiomi locali già rientra nella competenza legislativa delle regioni, ribadisce l'invito al ritiro degli emendamenti presentati ai fini della presentazione di un ordine del giorno in materia di tutela degli idiomi locali.
PRESIDENTE. Nel ricordare che secondo la prassi il numero di deputati che intervengono a titolo personale deve essere inferiore alla metà degli appartenenti al gruppo, avverte che non concederà la Pag. IXparola agli altri deputati del gruppo della Lega Nord Padania che l'hanno chiesta a titolo personale, essendo già intervenuti a tale titolo un numero di deputati pari alla metà dei componenti del gruppo.
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione per parti separate dell'emendamento Cota 1.2.
Avverte infine che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge la prima e la seconda parte dell'emendamento Cota 1.2.
MARCO BOATO (Verdi). Nel preannunziare che il suo gruppo esprimerà un orientamento favorevole nella votazione finale del provvedimento in esame, dichiara voto favorevole sull'emendamento Cota 1.4.
ROBERTO COTA (LNP). Ritiene che il contrasto della cultura della globalizzazione si realizzi anche con la difesa delle identità locali.
PAOLA GOISIS (LNP). Giudicato inaccettabile l'appellativo di idioma riferito alla lingua veneta, esprime rammarico per l'orientamento contrario manifestato nei confronti dell'emendamento Cota 1.4.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Ritiene che l'emendamento Cota 1.4 debba intendersi precluso a seguito della precedente votazione.
PRESIDENTE. Precisa che non sussistono effetti preclusivi nei confronti dell'emendamento Cota 1.4.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati GIACOMO STUCCHI (LNP), MATTEO BRIGANDÌ (LNP) e DAVIDE CAPARINI (LNP).
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Dichiara voto contrario sull'emendamento Cota 1.4, del quale auspica la reiezione.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Sottolineate le divergenze esistenti tra le forze politiche di opposizione, dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.4.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Ricorda che la cultura veneta si caratterizza in particolare per il contributo linguistico dato alla lingua italiana.
Interviene altresì per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato FEDERICO BRICOLO (LNP).
JOLE SANTELLI (FI). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Cota 1.4, osservando che non vi è alcun intendimento di svilire le prerogative delle minoranze linguistiche.
Intervengono ulteriormente per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati FRANCESCO PAOLO LUCCHESE (UDC) e MASSIMO GARAVAGLIA (LNP).
IACOPO VENIER (Com.It). Invita la maggioranza, tenendo conto delle diverse e, a suo giudizio, pericolose interpretazioni ideologiche sottese alla modifica costituzionale in esame, ad un'ulteriore riflessione sul testo unificato in esame.
Intervengono inoltre per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati ANDREA GIBELLI (LNP) e PAOLO GRIMOLDI (LNP).
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Rilevato che i deputati del suo gruppo non sosterranno l'emendamento Cota 1.4, osserva che il testo unificato in esame non preclude la valorizzazione degli idiomi locali e la tutela delle minoranze linguistiche.
Interviene, inoltre, per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata CAROLINA LUSSANA (LNP).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cota 1.4.
Pag. XMARCO BOATO (Verdi). Anche a nome del suo gruppo, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.3, del quale richiama le finalità.
ROBERTO COTA (LNP). Auspica l'approvazione del suo emendamento 1.20, del quale illustra le finalità.
ROBERTO ROSSO (FI). Sottolinea l'esigenza di tutelare e valorizzare gli idiomi locali, elementi costitutivi della cultura italiana.
IACOPO VENIER (Com.It). Ritiene del tutto strumentale il contesto politico in cui si intende procedere alla modifica dell'articolo 12 della Costituzione.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Dichiara voto contrario sugli identici emendamenti Boato 1.3 e Cota 1.20, non ritenendo il testo unificato in esame idoneo a tutelare gli idiomi locali.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Dichiara l'astensione sugli identici emendamenti in esame.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati MAURIZIO FUGATTI (LNP), PAOLA GOISIS (LNP), CESARE CAMPA (FI), MASSIMO GARAVAGLIA (LNP) e JOLE SANTELLI (FI).
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Dichiara voto contrario sugli identici emendamenti Boato 1.3 e Cota 1.20, sottolineando, in particolare, la necessità di sostenere il valore della lingua italiana quale elemento di identificazione dell'identità nazionale nel contesto europeo.
Interviene per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata CAROLINA LUSSANA (LNP).
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sugli identici emendamenti in esame.
Intervengono, quindi, per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati LORENZO BODEGA (LNP), ANGELO ALESSANDRI (LNP) e STEFANO ALLASIA (LNP).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Boato 1.3 e Cota 1.20.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE (UDC). Ritira il suo emendamento 1.23, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.
PRESIDENTE. Prende atto che l'emendamento Buontempo 1.22 è stato ritirato dal presentatore.
Avverte altresì che, constando il testo unificato di un articolo unico, si procederà direttamente alla votazione finale.
Rinvia quindi il seguito del dibattito al proseguo della seduta, che sospende fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
LUCIO BARANI (DC-PS). Illustra l'interrogazione Del Bue n. 3-00768, sul progetto di raddoppio del tracciato ferroviario Parma-La Spezia in relazione alla salvaguardia del castello di Malnido sito nel comune di Villafranca in Lunigiana (Massa Carrara).
ANTONIO DI PIETRO, Ministro delle infrastrutture. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 51).
LUCIO BARANI (DC-PS). Dichiara di condividere la necessità di individuare Pag. XIquanto prima una soluzione che soddisfi le esigenze dei cittadini del comune di Villafranca in Lunigiana.
PINO PISICCHIO (IdV). Illustra la sua interrogazione n. 3-00753, sulle iniziative per la promozione di un progetto organico di politiche sociali in favore della famiglia.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 53).
PINO PISICCHIO (IdV). Auspica si definiscano quanto prima le iniziative più urgenti da assumere nel quadro di una politica sociale a sostegno della famiglia.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur). Illustra la sua interrogazione n. 3-00754, sull'utilizzo delle maggiori entrate tributarie per politiche di sostegno alla famiglia.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 54).
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur). Invita il Governo ad assumere concrete iniziative a favore delle famiglie italiane, segnatamente di quelle monoreddito.
GIACOMO MANCINI (RosanelPugno). Illustra la sua interrogazione n. 3-00769, sugli orientamenti del Governo in merito all'approvazione del disegno di legge riguardante i cosiddetti «Dico».
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 55).
GIACOMO MANCINI (RosanelPugno). Auspica che il comportamento del Governo sia sempre improntato al rispetto del principio della laicità dello Stato e si pervenga quanto prima al riconoscimento dei diritti delle persone conviventi.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Illustra la sua interrogazione n. 3-00749, sulle iniziative per assicurare alla giustizia italiana i latitanti per reati di terrorismo compiuti negli «anni di piombo», che si trovano all'estero.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 57).
LUCA VOLONTÈ (UDC). Ringrazia il ministro per l'impegno pubblicamente assunto, sottolineando le rilevanti ripercussioni che l'estradizione di Cesare Battisti avrebbe sugli ambienti impegnati nella riorganizzazione di cellule terroristiche.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Illustra l'interrogazione Maroni n. 3-00750, concernente gli orientamenti del Governo su un'eventuale amnistia per reati di terrorismo compiuti negli «anni di piombo».
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 58).
CAROLINA LUSSANA (LNP). Esprime apprezzamento per l'orientamento contrario espresso dal ministro della giustizia all'eventuale concessione di un'amnistia per reati di terrorismo, sottolineando le divergenze esistenti, in merito, all'interno della maggioranza.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Illustra l'interrogazione La Russa n. 3-00751, sugli intendimenti del Governo in merito ad iniziative per la modifica della normativa vigente in materia di consumo di sostanze stupefacenti.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 61).
MAURIZIO GASPARRI (AN). Nell'esprimere delusione per la risposta, sottolinea la contraddizione esistente tra le posizioni assunte, rispettivamente, dal ministro della solidarietà sociale e dal ministro Pag. XIIdell'interno; lamenta, altresì, che le ambiguità che connotano la politica attuata dal Governo in materia indeboliscono il ruolo delle comunità terapeutiche impegnate nelle meritorie attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
LUIGI CANCRINI (Com.It). Illustra l'interrogazione Vacca n. 3-00758, sulle misure a tutela dei minori immigrati non accompagnati.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 62).
LUIGI CANCRINI (Com.It). Espresso apprezzamento per la puntualità della risposta, auspica la sollecita adozione del preannunziato provvedimento legislativo volto a contrastare il fenomeno della clandestinità ed a destinare adeguate risorse finanziarie all'attività di sostegno ed integrazione sociale dei minori immigrati.
PIETRO RAO (Misto-MpA). Illustra l'interrogazione Oliva n. 3-00759, sulle iniziative per la riforma della legislazione in materia di case da gioco.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 64).
PIETRO RAO (Misto-MpA). Lamenta l'insostenibile chiusura del Governo circa l'eventuale apertura di case da gioco in Sicilia, giudicata una significativa opportunità di sviluppo.
FRANCESCO COLUCCI (FI). Illustra l'interrogazione Leone n. 3-00761, sugli interventi per migliorare la tutela della sicurezza pubblica nella città di Milano e nel suo hinterland.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 65).
FRANCESCO COLUCCI (FI). Auspica che il Governo ottemperi agli impegni assunti circa il rafforzamento degli organici delle forze di polizia operanti a Milano.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Illustra la sua interrogazione n. 3-00770, sulle condizioni in cui prestano servizio gli agenti di polizia presso i valichi di frontiera tra Italia e Svizzera.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 67).
MARILDE PROVERA (RC-SE). Sollecita il Governo ad assumere tempestivamente iniziative idonee a porre rimedio alla grave situazione in cui sono costretti ad operare gli agenti di polizia che prestano servizio alla frontiera italo-svizzera.
ANTONELLO GIACOMELLI (Ulivo). Illustra la sua interrogazione n. 3-00760, sulle iniziative per la sicurezza dei cittadini, in collaborazione con le autonomie locali, e per il coordinamento delle forze dell'ordine e della polizia locale.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 68).
ANTONELLO GIACOMELLI (Ulivo). Espresso appezzamento per la risposta, sollecita il Governo ad impegnarsi assiduamente sul tema della sicurezza dei cittadini, in stretto coordinamento con le autorità locali.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Illustra la sua interrogazione n. 3-00771, sulle espulsioni disposte sulla base del decreto Pisanu recante misure per il contrasto del terrorismo internazionale.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 69).
TANA DE ZULUETA (Verdi). Sottolineato che la lotta al terrorismo non deve avvenire a scapito dei fondamentali principi Pag. XIIIdemocratici, auspica la modifica delle disposizioni recate dall'articolo 3 del cosiddetto decreto Pisanu, per garantire che sia pienamente rispettata la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
PRESIDENTE. Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,25, è ripresa alle 16,35.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ottanta.
Si riprende la discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale n. 648 ed abbinate-A.
PRESIDENTE. Passa alla trattazione degli ordini del giorno presentati.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Accetta gli ordini del giorno Cossiga n. 2, Gibelli n. 5 e Baldelli n. 18; accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Lucchese n. 1, Galli n. 3, Filippi n. 6, Fugatti n. 8, Fava n. 9 e Mellano n. 21; non accetta infine i restanti documenti di indirizzo.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE (UDC). Invita il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 1.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Lucchese n. 1.
DANIELE GALLI (FI). Invita il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 3.
ROBERTO COTA (LNP). Sottolineato che l'idioma piemontese è riconosciuto a livello europeo, chiede al Governo di riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 4.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Cota n. 4.
ALBERTO FILIPPI (LNP). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 6.
ITALO BOCCHINO (AN), Relatore. Dichiara di condividere il parere espresso dal Governo sull'ordine del giorno Filippi n. 6.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Filippi n. 6, Caparini n. 7 e Fugatti n. 8.
GIOVANNI FAVA (LNP). Invita il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 9.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Presidente della I Commissione. Ritiene che il Governo possa accettare l'ordine del giorno Fava n. 9.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo, modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Fava n. 9.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Montani n. 10.
STEFANO ALLASIA (LNP). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 11.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Allasia n. 11.
LORENZO BODEGA (LNP). Richiama i contenuti del suo ordine del giorno n. 12.
Pag. XIVLa Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Bodega n. 12.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Invita l'Assemblea ad approvare il suo ordine del giorno n. 13, del quale richiama le finalità.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Brigandì n. 13.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Lamenta l'indisponibilità del Governo ad accettare il suo ordine del giorno n. 14 (Nuova formulazione), volto a conferire alle regioni la possibilità di adottare idiomi locali in aggiunta alla lingua nazionale.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'ordine del giorno Garavaglia n. 14 (Nuova formulazione).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Garavaglia n. 14 (Nuova formulazione).
GIANLUCA PINI (LNP). Richiama i contenuti del suo ordine del giorno n. 15 (Nuova formulazione).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Pini n. 15 (Nuova formulazione).
FEDERICO BRICOLO (LNP). Insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 16, del quale richiama le finalità.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara voto contrario sull'ordine del giorno Bricolo n. 16.
GIANPAOLO DOZZO (LNP). Dichiara di voler sottoscrivere l'ordine del giorno Bricolo n. 16.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Bricolo n. 16.
PAOLA GOISIS (LNP). Richiama i contenuti del suo ordine del giorno n. 17.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Goisis n. 17.
MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Prospetta una possibile riformulazione del suo ordine del giorno n. 19.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Modificando il precedente avviso, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Biancofiore n. 19, purché riformulato.
MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Giudica insoddisfacente il parere espresso dal Governo.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Modificando ulteriormente il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Biancofiore n. 19, nel testo riformulato.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Richiama le finalità del suo ordine del giorno n. 20.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Lussana n. 20.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Invita il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere espresso sul suo ordine del giorno n. 21.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo, modificando il precedente avviso, accetta l'ordine del giorno Mellano n. 21.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto finale.
FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame, ritenendo che riconoscere l'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica sia un atto dovuto per la tutela del patrimonio storico e culturale del Paese.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Ritiene che la condivisibile esigenza di tutelare le minoranze non debba essere oggetto di strumentalizzazioni di alcun tipo; nel giudicare, quindi, utile e costruttivo il dibattito odierno, dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul testo unificato in esame, ritenendo che riconoscere a livello costituzionale l'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica costituisca un atto identitario che contrasta con il progressivo consolidarsi di un pluralismo culturale e linguistico necessario per la crescita del Paese.
LUCIO BARANI (DC-PS). Lamenta preliminarmente lo svilimento del ruolo della lingua e della cultura italiana nelle istituzioni europee ed internazionali.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
LUCIO BARANI (DC-PS). Dichiara, quindi, con convinzione voto favorevole sul testo unificato in esame, giudicando condivisibile il riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE (UDC). Nel ritenere un atto dovuto il riconoscimento, a livello costituzionale, dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica, auspica una significativa azione politica che consenta l'affermazione dell'italiano anche nel contesto dell'Unione europea. Dichiara infine il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame.
ROBERTO COTA (LNP). Nel ritenere che l'approvazione del testo unificato in esame, sul quale dichiara voto contrario, rappresenti un segnale politico di stampo centralista e nazionalista, rileva che il suo gruppo intende invece tutelare le istanze rappresentate dalle comunità locali; esprime inoltre preoccupazione per il tentativo di cancellare le identità territoriali.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame, pur esprimendo rammarico per la reiezione di un suo emendamento volto a garantire la valorizzazione degli idiomi locali; ritiene altresì che dovrebbe essere adeguatamente contrastato qualsiasi atteggiamento ideologico ostile al principio della tutela delle minoranze linguistiche.
FELICE BELISARIO (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame, ricordando che diversi paesi europei hanno avvertito l'esigenza di introdurre nella rispettiva Carta fondamentale il riconoscimento della propria lingua ufficiale.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Nel sottolineare che gli idiomi locali costituiscono un patrimonio culturale comune della Nazione, ritiene che non vi sia alcun motivo di contrapposizione politica nel sancire il riconoscimento, a livello costituzionale, dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Sottolinea l'importanza di rafforzare l'ufficialità della lingua italiana quale elemento fondante dell'identità e dell'unità nazionale in ambito internazionale, segnatamente nelle istituzioni comunitarie.
JOLE SANTELLI (FI). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in esame, ritiene che il riconoscimento dell'italiano come lingua ufficiale della Repubblica costituisca un rilevante Pag. XVIstrumento di integrazione delle diverse culture ed etnie presenti sul territorio nazionale.
EMANUELE SANNA (Ulivo). Nel dichiarare voto contrario sul testo unificato in esame, paventa le deleterie conseguenze che potrebbero derivare dalla sua eventuale approvazione, rilevando che le modifiche della Costituzione richiederebbero un maggiore coinvolgimento dei cittadini italiani.
ANTONIO ATTILI (Ulivo). Dichiara voto contrario sul testo unificato in esame, sottolineando che la lingua non costituisce l'unico fattore identitario di un popolo.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Dichiara voto contrario sul testo unificato in esame, che giudica un'operazione inaccettabile, inutile e di natura meramente ideologica.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel dichiarare voto contrario, giudica contraddittoria la posizione del centrosinistra in relazione alla tutela delle autonomie locali.
CESARE CAMPA (FI). Manifesta un orientamento favorevole al testo unificato in esame, pur esprimendo rammarico per il mancato riconoscimento di un'adeguata tutela delle lingue regionali storiche.
STEFANO ALLASIA (LNP). Ribadisce la ferma contrarietà del suo gruppo al testo unificato in esame.
KHALED FOUAD ALLAM (Ulivo). Sottolinea che attribuire la giusta importanza alla lingua nazionale non svilisce in alcun modo le lingue regionali.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il testo unificato delle proposte di legge costituzionale n. 648 ed abbinate-A (Deputati del gruppo della Lega Nord Padania espongono vessilli regionali - Deputati del gruppo di Alleanza nazionale espongono bandiere tricolori - I commessi, su invito del Presidente, rimuovono i vessilli e le bandiere).
Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (A.C. 626 ed abbinate-A/R).
PRESIDENTE. Riprende l'esame dell'articolo 3 del testo unificato e delle proposte emendative ad esso riferite, ricordando che nella seduta del 15 febbraio scorso la Camera non è risultata in numero legale per deliberare nella votazione dell'emendamento Cota 3.1.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cota 3.1.
MANLIO CONTENTO (AN). Illustra le finalità del suo subemendamento 0.3.500.1.
MARCO BOATO (Verdi). Nel ricordare che l'emendamento 3.500 della Commissione, del quale auspica l'approvazione, è frutto di un accordo raggiunto nel Comitato dei nove, dichiara voto contrario sul subemendamento Contento 0.3.500.1.
EDMONDO CIRIELLI (AN). Dichiara voto favorevole sul subemendamento Contento 0.3.500.1.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge il subemendamento Contento 0.3.500.1.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Esprime talune perplessità, in particolare, sull'entità delle sanzioni previste dall'emendamento 3.500 della Commissione, sul quale dichiara voto contrario.
Pag. XVIIROBERTO COTA (LNP). Dichiara voto contrario sull'emendamento 3.500 della Commissione.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE), Relatore. Rileva che l'entità delle sanzioni previste dall'emendamento 3.500 della Commissione è stata adeguatamente ponderata anche sulla base della comparazione con le sanzioni comminabili da altre istituzioni.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati MANLIO CONTENTO (AN), EDMONDO CIRIELLI (AN) e DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN).
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 3.500 della Commissione.
MANLIO CONTENTO (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a valutare l'opportunità di concedere tempi ulteriori ai gruppi che hanno esaurito quelli previsti dal contingentamento.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera la richiesta formulata dal deputato Contento.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Costa 3.62, 3.64 e 3.65 e Boscetto 3.66.
MANLIO CONTENTO (AN). Illustra le finalità del suo emendamento 3.70, del quale raccomanda l'approvazione.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE), Relatore. Modificando il precedente avviso, esprime parere favorevole sull'emendamento Contento 3.70.
LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Concorda.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Ringrazia la relatrice per il parere espresso sull'emendamento Contento 3.70, sul quale dichiara voto favorevole.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli emendamenti Contento 3.70 e 3.501 della Commissione.
MANLIO CONTENTO (AN). Ritiene che il suo emendamento 3.71, del quale richiama le finalità, non possa intendersi precluso a seguito della precedente votazione.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Richiama le ragioni che lo inducono a sostenere l'opportunità di sopprimere il comma 8 dell'articolo 3 del testo unificato in esame.
EDMONDO CIRIELLI (AN). Auspica la soppressione del comma 8 dell'articolo 3 del testo unificato in esame.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN). Invita a tenere conto delle deleterie conseguenze che si determinerebbero a seguito dell'eventuale attuazione della norma di cui al comma 8 dell'articolo 3 del testo unificato in esame.
MARCO BOATO (Verdi). Giudicate infondate le obiezioni mosse alle disposizioni recate dal comma 8 dell'articolo 3 del provvedimento in esame, dichiara voto contrario sugli identici emendamenti Benedetti Valentini 3.13 e Boscetto 3.14.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli identici emendamenti Benedetti Valentini 3.13 e Boscetto 3.14, nonché gli emendamenti Boscetto 3.15 e Contento 3.72.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo 3 del testo unificato in esame.
EDMONDO CIRIELLI (AN). Dichiara voto contrario sull'articolo 3, nel testo emendato, attesa l'indisponibilità ad accogliere le proposte emendative dell'opposizione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 3, nel testo emendato.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 29 marzo 2007, alle 9.
(Vedi resoconto stenografico pag. 115).
La seduta termina alle 19,40.