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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 14 di martedì 27 giugno 2006
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
La seduta comincia alle 10.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 14 giugno 2006.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono ventiquattro.
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 206 del 2006: Disposizioni urgenti in materia di IRAP e di canoni demaniali marittimi (A.C. 1005).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
LAURA FINCATO (Ulivo), Relatore. Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione reca disposizioni finalizzate ad assicurare la regolarità dei versamenti concernenti l'imposta regionale sulle attività produttive ed a garantire il razionale completamento degli accertamenti tecnici necessari per la rideterminazione dei canoni demaniali marittimi, preannunzia la presentazione di proposte emendative da parte della Commissione.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
FRANCESCO TOLOTTI (Ulivo). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in discussione si è reso necessario per scongiurare il rischio di eventuali ritardati o omessi versamenti dell'imposta regionale sulle attività produttive, auspica che su di esso possa registrarsi un'ampia convergenza politica, anche alla luce del preannunziato intendimento della Commissione di apportarvi modifiche condivise.
GIOACCHINO ALFANO (FI). Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione determina una sostanziale proroga di effetti giuridici prodotti da preesistenti disposizioni di carattere temporaneo, giudica tardiva, seppure condivisibile, la proposta di modifica dell'articolo 1 preannunziata dal relatore.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Rilevato che l'imposta regionale sulle attività produttive ha contribuito alla semplificazione del sistema fiscale italiano, ritiene che sarebbe stato opportuno fissare un termine più ampio per la rideterminazione dei canoni demaniali marittimi.
LUCIO BARANI (DC-PS). Rilevato che il suo gruppo non condivide, nel merito e nel metodo, il provvedimento d'urgenza in discussione, lamenta la mancata predisposizione, da parte del Governo, della prescritta relazione tecnica; ritiene, inoltre, che la limitatezza delle misure previste, che avrebbero dovuto iscriversi nel quadro di un'organica manovra economico-finanziaria, sia dovuta alle divergenze esistenti tra le forze politiche della maggioranza.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Richiamate le ragioni di straordinaria necessità ed urgenza che giustificano l'adozione Pag. VIdel decreto-legge in discussione, osserva che l'istituto del ravvedimento operoso, del quale viene esclusa l'applicazione in relazione al versamento dell'imposta regionale sulle attività produttive per il 2006, ha determinato finora esclusivamente il rinvio del pagamento dell'imposta dovuta; sottolinea altresì le deleterie conseguenze che sarebbero derivate, per gli operatori del settore, dal mancato differimento del termine relativo ai canoni demaniali marittimi.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Sottolineato il carattere minimale del provvedimento d'urgenza in esame, lamenta la scarsa chiarezza della politica economica e fiscale del Governo, che si accinge ad adottare una manovra economica basata su un significativo aumento della pressione fiscale a carico dei cittadini.
LUIGI COGODI (RC-SE). Nel giudicare positivamente le misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, volte ad assicurare la regolarità dei versamenti IRAP e a garantire il razionale completamento delle procedure di verifica degli accertamenti necessari per pervenire alla rideterminazione dei canoni demaniali marittimi, sottolinea la necessità di un serio riordino della disciplina in materia, non incentrato sulle mere esigenze di cassa, ma finalizzato a più complessivi vantaggi sociali ed economici a beneficio dello sviluppo locale, dell'occupazione e della tutela ambientale.
ERMANNO VICHI (Ulivo). Giudicata opportuna l'ulteriore proroga della rideterminazione dei canoni demaniali marittimi, che risulterebbe particolarmente dannosa per gli operatori del settore turistico-ricreativo, auspica l'eliminazione delle numerose sperequazioni esistenti tra beni demaniali di analoga consistenza e redditività, nonché un serio contrasto al fenomeno dell'evasione, particolarmente diffuso nel settore.
DONATELLA MUNGO (RC-SE). Nell'esprimere un orientamento favorevole al provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea, in particolare, la necessità di definire con estrema chiarezza le modalità di reperimento delle risorse nell'ambito dell'attuazione delle disposizioni recate dall'articolo 1, nonché l'esigenza di addivenire ad una complessiva ridefinizione della normativa in materia di demanio marittimo.
REMIGIO CERONI (FI). Sottolinea, preliminarmente, il carattere vessatorio e l'inutilità del provvedimento d'urgenza in discussione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
REMIGIO CERONI (FI). Osservato, quindi, che le disposizioni concernenti le maggiorazioni degli acconti IRAP appaiono particolarmente deleterie per quelle regioni che registrano situazioni di deficit nella spesa sanitaria, ritiene che il Governo abbia agito con superficialità adottando un provvedimento tampone finalizzato unicamente a reperire risorse per le casse dello Stato.
SIMONE BALDELLI (FI). Sottolinea la contraddittorietà delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, nonché, più in generale, della politica fiscale che il Governo ha dichiarato di voler attuare.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
LAURA FINCATO (Ulivo), Relatore. Ritiene che dalla discussione sia emerso un orientamento sostanzialmente favorevole al decreto-legge in esame.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
LAURA FINCATO (Ulivo), Relatore. Nel manifestare altresì disponibilità a valutare attentamente, nel prosieguo dell'iter, proposte Pag. VIIdi modifica del testo, auspica la conversione in legge del provvedimento d'urgenza.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione ripropone le disposizioni già recate da un analogo provvedimento adottato nella scorsa legislatura al fine di evitare ritardi o omissioni nel versamento dell'imposta regionale sulle attività produttive nelle more di una definitiva pronunzia della Corte di giustizia dell'Unione europea, sottolinea la necessità di valutare una più opportuna rimodulazione della richiamata imposta, che garantisce un rilevante gettito per il finanziamento, tra l'altro, della sanità regionale. Evidenziati quindi gli aspetti più apprezzabili del decreto-legge in discussione, che auspica sia convertito in legge anche con il consenso dell'opposizione, manifesta l'intendimento del Governo di recepire le proposte emendative preannunziate dal relatore.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 210 del 2006: Disposizioni finanziarie urgenti in materia di pubblica istruzione (A.C. 1092).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
ALBA SASSO (Ulivo), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, volto ad adeguare lo stanziamento di bilancio per la corresponsione dei compensi ai componenti le commissioni per gli esami di Stato, che si è reso necessario al fine di assicurare il regolare svolgimento della sessione di esame del corrente anno scolastico; auspica infine che si possa varare una seria riforma del sistema dell'istruzione.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.
CARLO COSTANTINI (IdV). Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione, con il quale vengono stanziate le risorse finanziarie necessarie a garantire il regolare svolgimento degli esami di Stato per l'anno scolastico 2005-2006, è emblematico della maggiore attenzione prestata dal Governo di centrosinistra ai problemi che interessano il mondo della scuola; auspica, quindi, che sulla conversione in legge del decreto-legge si registri un ampio consenso parlamentare.
FABIO GARAGNANI (FI). Nell'invitare preliminarmente la Presidenza a garantire un più adeguato coordinamento tra i lavori dell'Assemblea e delle Commissioni parlamentari, giudica doverosa, a nome del suo gruppo, la conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione, necessario a garantire il regolare svolgimento degli esami di Stato per il corrente anno scolastico; nel ritenere, inoltre, che la riforma degli esami di maturità, varata con la legge n. 448 del 2001, abbia risposto alle esigenze avvertite, giudicherebbe intempestive le misure preannunziate, nel merito, dal ministro dell'istruzione.
PRESIDENTE. Osservato che corrisponde alla prassi consolidata riconoscere alle Commissioni la possibilità di riunirsi in concomitanza con sedute dell'Assemblea in cui siano previste solo discussioni, assicura che sottoporrà al Presidente della Camera la questione sollevata dal deputato Garagnani.
PIETRO FOLENA (RC-SE), Presidente della VII Commissione. Precisa che la convocazione della VII Commissione è stata comunque prevista al termine della parte antimeridiana della seduta dell'Assemblea.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Nel manifestare l'orientamento favorevole dei deputati del suo gruppo alla conversione Pag. VIIIin legge del provvedimento d'urgenza in discussione, ritiene necessario procedere ad un complessivo ripensamento delle politiche scolastiche attuate dal precedente Governo.
PAOLA GOISIS (LNP). Nel manifestare l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, auspica che il Governo continui nell'azione di riforma del sistema scolastico introdotta dal precedente Esecutivo, destinando ad esso adeguati finanziamenti strutturali.
VALENTINA APREA (FI). Nel sottolineare il carattere tecnico dell'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, esprime forti perplessità sulle modalità della sua copertura finanziaria, per cui si ricorre ai fondi destinati alla valorizzazione dei docenti. Preannunzia altresì un'opposizione severa della sua parte politica, qualora il ministro dell'istruzione intendesse procedere ad una politica scolastica in contrasto con i principi della cosiddetta riforma Moratti. Espresso un giudizio fortemente contrario al ripristino della commissione mista per l'esame di maturità, auspica la reintroduzione dello scrutinio di ammissione all'esame, la previsione di prove laboratoriali e la possibilità di anticipare gli esami per gli studenti particolarmente meritevoli.
ANTONIO RUSCONI (Ulivo). Nel sottolineare la necessità di attuare una politica di valorizzazione della professionalità degli insegnanti, anche attraverso il pieno riconoscimento del carattere strategico della funzione sociale e culturale da loro svolta, giudica fondamentale lo stanziamento di risorse finanziarie adeguate a garantire, anche per gli anni pregressi, i compensi dei componenti le commissioni di esame.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Ricordato che la cosiddetta riforma Moratti ha rappresentato l'unico provvedimento organico concernente il riordino del sistema educativo, giudica necessario, innanzitutto, un chiarimento da parte del Governo sulle modifiche che intende effettivamente apportarvi, con particolare riferimento alla figura del tutor per i docenti; preannunzia, quindi, il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in discussione.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15,10.
La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15,10.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ventisei.
Si riprende la discussione.
NICOLA TRANFAGLIA (Com.It). Richiamati i deleteri effetti prodotti dalla riforma degli esami di maturità, auspica una modifica delle disposizioni che regolamentano la composizione delle commissioni esaminatrici, sia nelle scuole pubbliche che paritarie.
SIMONE BALDELLI (FI). Richiamati i positivi effetti derivanti dai provvedimenti legislativi con i quali sono stati riformati, nella scorsa legislatura, il sistema scolastico ed il mercato del lavoro, invita l'Esecutivo a fornire chiarimenti, in particolare, circa le innovazioni che intende promuovere in relazione alla disciplina recata dalla cosiddetta legge Moratti.
TITTI DE SIMONE (RC-SE). Nel preannunziare un orientamento favorevole alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea la necessità di smantellare l'impianto legislativo e culturale sotteso alla riforma scolastica approvata nella scorsa legislatura, proponendo un progetto del tutto alternativo basato sulla rivalutazione dell'istruzione pubblica.
Pag. IXPIETRO MARCAZZAN (UDC). Preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione, auspicando che i futuri interventi sul sistema scolastico italiano pongano al centro gli interessi degli studenti.
GUGLIELMO ROSITANI (AN). Nell'invitare le forze politiche di maggioranza ad affrontare i temi dell'istruzione con moderazione ed equilibrio, auspica che il Governo chiarisca quanto prima in che modo intende modificare la riforma scolastica varata nella precedente legislatura; preannunzia infine il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione del provvedimento d'urgenza in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
ALBA SASSO (Ulivo), Relatore. Nel ringraziare i colleghi di maggioranza e opposizione che hanno preannunziato voto favorevole sul provvedimento d'urgenza, che rappresenta un atto dovuto nei confronti dei docenti attualmente impegnati nelle commissioni di esame, osserva che le modalità previste per la sua copertura finanziaria non penalizzano in alcun modo la figura del docente tutor - peraltro, non prevista da alcuna norma giuridica - e che nelle disposizioni in esame non vi è alcun intento punitivo nei confronti delle scuole paritarie o private.
MARIA LETIZIA DE TORRE, Sottosegretario di Stato per l'istruzione. Nel ricordare il carattere circoscritto del provvedimento d'urgenza in esame, assicura che il ministro dell'istruzione non persegue l'obiettivo di cancellare la riforma scolastica approvata nella scorsa legislatura né intende penalizzare in alcun modo le scuole private e paritarie, ma solo quello di porre in essere gli impegni contenuti nel programma elettorale. Condivide peraltro la necessità di un costruttivo dialogo tra le forze politiche sul tema della scuola.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione della mozione Elio Vito n. 1-00003: Misure per ridurre i costi della politica, con particolare riferimento all'aumento del numero dei ministeri.
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali della mozione.
ANTONIO LEONE (FI). Illustra la mozione Elio Vito n. 1-00003, osservando che l'eccessiva proliferazione degli incarichi di Governo voluta dal Presidente del Consiglio comporta un consistente incremento dei costi della politica, che appare in evidente contrasto con il programma presentato dal centrosinistra e con il necessario risanamento della finanza pubblica. Invita quindi l'Esecutivo a riconsiderare il provvedimento recentemente adottato in materia ed a ridurre la propria pletorica composizione.
CINZIA DATO (Ulivo). Nel sottolineare l'infondatezza ed il carattere demagogico delle argomentazioni riportate nel dispositivo della mozione in discussione, rileva che l'esigenza di garantire il corretto funzionamento delle istituzioni e della democrazia non può tradursi in una generica critica a spese definite eccessive ed inutili.
LUCIO BARANI (DC-PS). Rileva, in particolare, la necessità di predisporre interventi strutturali finalizzati a razionalizzare i costi connessi al funzionamento delle istituzioni pubbliche.
ROBERTO COTA (LNP). Nel dichiarare di non condividere la scelta - che giudica di stampo centralistico - di aumentare in modo significativo il numero dei Dicasteri, Pag. Xritiene che essa aggraverà le inefficienze che connotano la pubblica amministrazione; esprime inoltre un orientamento contrario, in particolare, all'attribuzione delle competenze in materia di turismo al Ministero per i beni e le attività culturali.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Giudica non veritiere le considerazioni contenute nella parte motiva della mozione Elio Vito n. 1-00003.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel ritenerne peraltro condivisibile il dispositivo, manifesta disponibilità a sottoscrivere il predetto atto di indirizzo ove i presentatori modifichino radicalmente la parte motiva.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.
LUIGI NICOLAIS, Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Pur condividendo il richiamo al massimo rigore nell'opera di risanamento dei conti pubblici e la necessità di pervenire ad una drastica riduzione dei costi della politica, rileva che il nuovo assetto organizzativo individuato dal Governo si fonda sul rispetto assoluto del principio di invarianza della spesa; osserva quindi che l'Esecutivo ha già assunto adeguate iniziative - delle quali dà conto - volte a scongiurare il rischio di indesiderati aggravi di spesa, focalizzando l'attenzione, in particolare, sul contenimento del ricorso a consulenze esterne da parte delle pubbliche amministrazioni. Invita quindi al ritiro della mozione Elio Vito n. 1-00003, esprimendo altrimenti parere contrario.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare (A.C. 40 ed abbinate).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
SESA AMICI (Ulivo), Relatore. Illustra il contenuto del testo unificato in discussione, volto ad istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare, soffermandosi sugli aspetti più innovativi del testo, resisi necessari alla luce dell'esperienza maturata e delle trasformazioni che hanno subito nel tempo le associazioni mafiose.
PRESIDENTE. Prende atto che il relatore D'Alia rinunzia a svolgere la sua relazione e che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.
FRANCESCO FORGIONE (RC-SE). Nell'esprimere un giudizio complessivamente positivo sul testo unificato in discussione, auspica che nel corso della legislatura vi sia un costante impegno nell'azione di contrasto nei confronti di tutte le organizzazioni di stampo mafioso, operanti in ambito nazionale ed internazionale, e che si rivolga particolare attenzione ai grandi patrimoni accumulati attraverso attività criminose, al lavoro nero ed allo sfruttamento del lavoro minorile.
VITO LI CAUSI (Pop-Udeur). Richiamati gli aspetti salienti dell'attività svolta dalle Commissioni antimafia istituite nel corso delle precedenti legislature, ritiene che il lavoro intrapreso debba proseguire con continuità e con un ancora maggiore impegno nella lotta contro tutte le organizzazioni criminali. Auspica altresì la Pag. XIpredisposizione di un testo unico di tutta la complessa legislazione antimafia, al fine di individuare, tra l'altro, gli strumenti più idonei per rafforzare la presenza dello Stato sul territorio.
MARCO BOATO (Verdi). Esprime apprezzamento per la tempestiva calendarizzazione del testo unificato in discussione, del quale sottolinea gli aspetti più innovativi, nonché per il proficuo lavoro svolto dalla I Commissione, in seno alla quale si è ritenuto di estendere l'attività della Commissione parlamentare d'inchiesta di cui si propone l'istituzione a taluni ambiti specifici, come l'impatto del fenomeno mafioso sul sistema produttivo. Auspica infine che il provvedimento in esame sia sollecitamente approvato e che su di esso si registri la massima convergenza politica.
GIUSEPPE LUMIA (Ulivo). Sottolineata l'importanza, nella lotta al fenomeno della mafia, di istituire un'apposita Commissione parlamentare di inchiesta, giudica condivisibile, in particolare, la facoltà, prevista dal testo unificato in discussione, di avvalersi della collaborazione di soggetti e realtà associative operanti contro le attività di organizzazioni criminali di tipo mafioso; manifesta inoltre disponibilità, nel prosieguo dell'iter parlamentare, a valutare le proposte emendative che saranno presentate, anche al fine di consentire la sollecita approvazione del provvedimento.
LUCIO BARANI (DC-PS). Sottolineata l'opportunità di istituire una Commissione permanente bicamerale sul fenomeno della mafia, rileva che alla lotta a tale fenomeno dovrebbero prioritariamente essere destinate adeguate risorse finanziarie; ritiene altresì che, per il perseguimento della predetta finalità, sia essenziale l'attività didattica ed educativa svolta nelle scuole.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Manifestata condivisione per la proposta - che potrebbe peraltro suscitare legittime perplessità - di istituire una Commissione permanente sul fenomeno della mafia, osserva che non sempre l'impegno profuso dalla magistratura e dalle forze dell'ordine è stato adeguatamente supportato dall'azione di istituzioni e forze politiche; preannunziata altresì la presentazione di un emendamento volto a prevedere una maggioranza qualificata per l'elezione del presidente dell'istituenda Commissione parlamentare di inchiesta, riterrebbe opportuno chiarire la portata normativa della lettera f) del comma 1 dell'articolo 1 del testo unificato in discussione.
ROBERTO COTA (LNP). Nel condividere l'opportunità di istituire una Commissione permanente competente in tema di lotta alla mafia, riterrebbe essenziale garantire, anche mediante l'elezione a maggioranza qualificata, l'imparzialità del presidente dell'istituenda Commissione parlamentare di inchiesta. Richiama, quindi, le finalità delle proposte emendative presentate dalla sua parte politica, concernenti, in particolare, la necessità di contrastare efficacemente le fattispecie criminose collegate all'immigrazione clandestina ed alla violazione dei diritti della proprietà intellettuale.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Auspica che l'estensione dell'attività dell'istituenda Commissione ad ulteriori ambiti di indagine contribuisca, tra l'altro, ad acquisire importanti elementi di conoscenza al fine di individuare soluzioni idonee a migliorare la situazione di specifici settori del comparto giustizia. Ritiene necessaria, in particolare, una rivisitazione del regime di cui all'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario.
NICOLA TRANFAGLIA (Com.It). Giudica condivisibile la proposta di istituire una Commissione di inchiesta sul fenomeno mafioso, che dovrebbe avere una composizione equilibrata ed adeguata anche sotto il profilo culturale; auspica inoltre che il suo ambito di attività si estenda, tra l'altro, al traffico degli stupefacenti.
ROCCO PIGNATARO (Pop-Udeur). Richiamati i progressi compiuti nelle strategie Pag. XIIdi contrasto delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, sottolinea la necessità di acquisire ulteriori elementi di conoscenza sulle dinamiche che presiedono alla loro attività, affinché il Parlamento possa garantire un adeguato sostegno all'azione delle forze dell'ordine.
JOLE SANTELLI (FI). Nel ringraziare i relatori ed i componenti la I Commissione per il proficuo lavoro svolto, auspica l'individuazione di soluzioni efficaci per supportare l'azione delle istituzioni locali, segnatamente di quelle meridionali, particolarmente impegnate nella lotta alla mafia.
MARIA FORTUNA INCOSTANTE (Ulivo). Rileva che il costante mutamento del fenomeno e delle organizzazioni mafiose ha reso necessario definire un testo unificato più articolato relativamente alle competenze da attribuire alla Commissione parlamentare d'inchiesta, la cui istituzione consentirà al Parlamento di assumere anche adeguate iniziative legislative per agevolare la lotta alla criminalità organizzata.
GIUSEPPE MORRONE (Pop-Udeur). Sottolineata la necessità di incrementare e di adeguare l'azione di contrasto della criminalità di stampo mafioso, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore Amici rinunzia alla replica.
GIANPIERO D'ALIA (UDC), Relatore. Osservato che il testo unificato in discussione consentirà l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta adeguata alle esigenze di contrasto di tutte le forme di criminalità organizzata, rileva che le modalità di nomina del presidente della Commissione sono state definite sulla base di valutazioni di ordine tecnico e non politico.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla definizione di un testo unificato ampiamente condiviso, che auspica possa essere approvato all'unanimità.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione della proposta di legge: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (A.C. 17 ed abbinate).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
FRANCO STRADELLA (FI), Relatore. Rinvia alla relazione scritta, ricordando l'ampio consenso registratosi sul provvedimento in discussione.
GIANNI PIATTI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. Condivide la proposta di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Nel manifestare un orientamento favorevole alla proposta di legge in discussione, riterrebbe opportuno modificare la denominazione dell'istituenda Commissione d'inchiesta ed estendere la sua competenza anche alle attività irregolari connesse al ciclo dei rifiuti che non hanno rilevanza penale.
LUCIO BARANI (DC-PS). Nel condividere la proposta di legge in esame, auspica l'introduzione di una tassa di igiene ambientale.
Pag. XIIIGRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Sottolineata l'assoluta necessità di intervenire sul ciclo dei rifiuti e di fare luce sui rapporti tra quest'ultimo e la criminalità organizzata, richiama le finalità del cosiddetto decreto Ronchi, il cui impianto è stato smantellato nel corso della XIV legislatura con disposizioni attualmente oggetto di procedure di infrazione presso l'Unione europea. Auspica quindi, a nome del suo gruppo, la sollecita approvazione della proposta di legge in discussione.
ANGELO PICANO (Pop-Udeur). Evidenzia la necessità di incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti ed il ricorso ai termovalorizzatori, nonché di garantire un adeguato sostegno alle forze dell'ordine, proficuamente impegnate nell'attività di contrasto della criminalità organizzata; manifesta quindi l'orientamento favorevole del suo gruppo alla proposta di legge in discussione.
PAOLO CACCIARI (RC-SE). Lamentato l'elevatissimo numero di illeciti ambientali commessi, sottolinea la necessità di attuare serie politiche per il riciclaggio dei rifiuti. Osservato altresì che la normativa approvata nella scorsa legislatura ha reso sempre più labile il confine tra rifiuti indesiderati e sottoprodotti riutilizzabili, auspica che l'istituenda Commissione di inchiesta possa individuare soluzioni idonee, tra l'altro, ad impedire ogni forma di attività criminale connessa allo smaltimento dei rifiuti.
GIACOMO DE ANGELIS (Com.It). Nel sollecitare una maggiore attenzione ai delitti ambientali, in coerenza con le indicazioni della Corte di giustizia dell'Unione europea e con la normativa comunitaria, riterrebbe opportuno includere anche la predetta categoria di illeciti tra le competenze attribuite alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
SERGIO GENTILI (Ulivo). Rilevato che l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti rappresenta uno dei primi atti qualificanti del neoeletto Parlamento, auspica che si possano individuare, d'intesa con il Governo, gli obiettivi da perseguire al fine di modernizzare il Paese dal punto di vista ecologico, anche rivedendo il vigente sistema sanzionatorio.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Richiamate le ragioni che rendono necessaria l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al testo unificato in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
FRANCO STRADELLA (FI), Relatore. Ritiene che l'istituenda Commissione di inchiesta potrà recepire i contributi emersi dalla discussione odierna.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 28 giugno 2006, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 128).
La seduta termina alle 21,55.