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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 157 di martedì 15 maggio 2007
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
La seduta comincia alle 10,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 9 maggio 2007.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono sessantanove.
Discussione della proposta di legge: Norme in materia di conflitti di interesse (A.C. 1318-A).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta di ieri.
Avverte altresì che è stata presentata la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Ronconi n. 1.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Relatore. Richiamati gli elementi di maggiore criticità della vigente normativa in tema di conflitti di interesse, rileva che la proposta di legge in discussione si prefigge di prevenire l'insorgenza di situazioni di coesistenza tra interesse pubblico ed interessi privati. Nell'illustrarne il contenuto, soffermandosi sugli aspetti più rilevanti ed innovativi, sottolinea che le disposizioni in esame si applicano anche alle autorità di governo regionali e locali. Nel ritenere opportuno istituire una specifica Autorità alla quale demandare il compito di prevenire ed eventualmente sanzionare i conflitti di interesse dei titolari delle cariche di governo, auspica che la discussione possa migliorare ulteriormente il testo in discussione.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Nel ritenere ineludibile la necessità di rivisitare la vigente disciplina in tema di conflitti di interesse, anche al fine di garantire maggiore trasparenza ed imparzialità all'azione di governo, esprime apprezzamento per la proposta di legge in discussione, che, a suo avviso, contempera le diverse esigenze rappresentate nel corso dell'iter in Commissione; giudicate inoltre infondate, in particolare, le preoccupazioni espresse in ordine all'istituto del blind trust, auspica che l'esame in Assemblea sia connotato da un sereno confronto, affinché si pervenga ad un testo equilibrato, efficace e condiviso.
DONATO BRUNO (FI). Nel ritenere che la proposta di legge in discussione presenti una gratuita valenza punitiva e violi i più elementari diritti costituzionalmente garantiti, lamenta l'introduzione di limiti arbitrari alla facoltà di accedere a cariche di governo; sottolineati, quindi, i diversi profili di illegittimità costituzionale del provvedimento, del quale auspica il rinvio in Commissione, esprime un orientamento nettamente contrario al prospettato istituto del blind trust. Rileva, infine, che ove le posizioni della maggioranza continueranno ad essere improntate ad un atteggiamento pregiudizialmente punitivo, la sua parte politica svolgerà un'azione di dura opposizione.
Pag. IVANTONIO RAZZI (IdV). Sottolineata l'importanza della certezza delle regole e della distinzione chiara tra politica ed economia, osserva che la situazione italiana è stata per troppi anni caratterizzata dalla confusione tra la sfera della politica e quella dell'economia: ritiene quindi opportuno risolvere il problema del conflitto di interessi con il più largo consenso possibile.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Nel ringraziare il presidente della I Commissione per il proficuo lavoro svolto, che ha condotto alla stesura di un testo equilibrato ed efficace, richiama i precedenti storici del problema della separazione tra ricchezza privata e potere politico, che risale agli albori dello Stato moderno. Sottolinea, quindi, che la proposta di legge in esame non è volta ad impedire l'accesso alle cariche governative, bensì a prevenire possibili conflitti di interesse, attraverso l'affidamento ad una autorità terza del compito di sancirne la sussistenza, con un meccanismo più convincente di quello che riporta tale accertamento all'interno del circuito politico.
Nel rilevare, infine, che il testo opportunamente non affronta il tema dell'ineleggibilità, preannunzia la presentazione di proposte ulteriormente migliorative di un provvedimento sul quale il suo gruppo manifesta un orientamento complessivamente favorevole.
RICCARDO MARONE (Ulivo). Rilevato che sulla proposta di legge in esame, che giudica equilibrata, sono stati espressi giudizi negativi non adeguatamente supportati dalla conoscenza del testo, invita ad affrontare serenamente il dibattito su un tema di particolare interesse per qualsiasi democrazia.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
RICCARDO MARONE (Ulivo). Sottolinea, quindi, l'inadeguatezza della cosiddetta legge Frattini e richiama l'evoluzione della legislazione in materia, costantemente caratterizzata dalla preminenza del criterio della prevenzione dei conflitti, ritenendo necessario un intervento organico che consenta a chiunque di ricoprire cariche pubbliche senza rinunciare alla proprietà di beni.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Ricorda che un provvedimento in materia di conflitto di interessi è atteso da molto tempo al fine di rispondere alla duplice esigenza di tutelare la libera concorrenza, separando interessi privati ed interessi pubblici, e di tutelare il pluralismo dell'informazione con specifiche regole. Nel rilevare altresì l'inefficacia della cosiddetta legge Frattini, fa presente che un testo graduale ed equilibrato rappresenta un atto dovuto nei confronti della collettività. Pur apprezzando i miglioramenti che la proposta di legge in esame apporta alla normativa vigente, riterrebbe opportuno introdurre regole chiare per sancire l'ineleggibilità e l'incompatibilità tra il possesso di mezzi di comunicazione di massa e l'accesso a cariche di Governo.
ANGELO PIAZZA (RosanelPugno). Sottolineata la necessità di adottare una disciplina efficace in materia di conflitto di interessi, evidenzia l'inadeguatezza della cosiddetta legge Frattini; rilevato, inoltre, che il provvedimento in discussione, che giudica condivisibile, non ha carattere punitivo nei confronti del leader dell'opposizione, preannunzia la presentazione di proposte emendative ulteriormente migliorative del testo. Manifestato altresì un orientamento contrario all'eventuale estensione della prospettata disciplina al tema dell'ineleggibilità, nonché all'istituzione di una nuova autorità di garanzia, auspica che sulla proposta di legge si registri un'ampia convergenza tra i gruppi parlamentari.
FABRIZIO CICCHITTO (FI). Richiamate le iniziative, non solo di natura legislativa, assunte dalla maggioranza al solo fine di penalizzare l'opposizione, esprime l'orientamento nettamente contrarioPag. Vdel suo gruppo alla proposta di legge in discussione - segnatamente all'istituto del blind trust e alla prevista Autorità per la prevenzione dei conflitti di interessi - che rischia di escludere dalla partecipazione attiva alla vita politica del Paese gran parte del mondo imprenditoriale e professionale. Ricorda, quindi, gli interessi economici e bancari riconducibili al principale partito di maggioranza.
CARLO COSTANTINI (IdV). Nel manifestare un orientamento contrario alla proposta di legge in discussione, ne auspica una sostanziale modifica mediante il recepimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo.
FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). Sottolineata la delicatezza della problematica in discussione, la cui trattazione è resa più complessa dall'anomalia della situazione italiana, ritiene necessario ricercare una sintesi tra libertà costituzionali e principi di etica politica. Stigmatizzato, altresì, il metodo seguito in occasione dell'approvazione della cosiddetta legge Frattini, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo ad una pregiudiziale contrapposizione tra maggioranza ed opposizione: nell'esprimere, pertanto, un giudizio critico sull'istituto del blind trust, auspica che nel prosieguo dell'iter si pervenga ad un'ampia convergenza parlamentare su un testo che non abbia carattere punitivo.
MAURO DEL BUE (DCA-NPSI). Ricordato che l'ascesa del leader del maggior partito di opposizione è legata alla profonda trasformazione del sistema politico italiano indotta dal potere giudiziario negli anni novanta, osserva che la proposta di legge in discussione appare palesemente ed inopportunamente contra personam, come si evince, in particolare, dagli articoli 10 e 11; auspica, quindi, la riaffermazione di una politica indipendente dai poteri forti.
MARCO BOATO (Verdi). Nel richiamare la proficua attività istruttoria della I Commissione, che ha evidenziato l'assoluta insufficienza della normativa vigente, sottolinea che la proposta di legge in discussione è conforme agli impegni assunti dalle forze politiche della maggioranza in occasione della definizione del programma elettorale. Osserva inoltre che il testo in esame opportunamente non affronta il tema del conflitto di interessi dal punto di vista delle cause di ineleggibilità, che concernono la rappresentanza politica e non l'assunzione delle cariche di Governo. Giudica inoltre condivisibile l'istituzione di un'apposita Autorità per la prevenzione dei conflitti di interesse ed auspica l'approvazione del testo in esame, che ritiene equilibrato rigoroso ed efficace.
ROBERTO COTA (LNP). Rilevato che il testo in esame appare pervaso da furore ideologico e presenta profili di incostituzionalità, ne evidenzia il chiaro intento punitivo nei confronti del leader dell'opposizione. Paventa altresì il rischio che esso incida sulla rappresentanza politica, escludendo dalla stessa gli imprenditori, in particolare piccoli e medi. Giudica quindi pessima la proposta di legge in esame, preannunziando la presentazione di proposte emendative al fine di pervenire alla stesura di un testo, fondato sul principio di trasparenza, che eviti il conflitto di interessi senza colpire la proprietà privata e senza incidere sulla rappresentanza politica.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15,30.
La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15,30.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantanove.
Pag. VISi riprende la discussione.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Nel ritenere che la proposta di legge in discussione rappresenti uno stravolgimento delle condivisibili ed efficaci logiche sottese alla cosiddetta legge Frattini, sottolinea il carattere indeterminato delle disposizioni da essa recate, nonché la loro inidoneità a garantire una disciplina equilibrata della materia del conflitto di interessi.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Ribadisce l'insoddisfazione del suo gruppo nei confronti del testo in esame, che si discosta dagli impegni contenuti nel programma dell'Unione ed appare blando e poco efficace, in quanto frutto di un tentativo di mediazione e di un sottile gioco politico cui l'Italia dei Valori intende sottrarsi. Nel ritenere quindi pretestuose le ragioni di contrarietà espresse dall'opposizione, auspica che i gruppi della maggioranza concordino sull'introduzione di modifiche tali da rendere la disciplina prospettata più rigorosa, precisando che solo in tal caso il suo gruppo potrebbe essere indotto ad esprimere un orientamento favorevole.
SANDRO BONDI (FI). Osservato che la materia oggetto della proposta di legge in discussione potrebbe rappresentare l'occasione per individuare soluzioni idonee a favorire il bene comune e la modernizzazione del Paese, attraverso un confronto aperto e costruttivo tra le forze politiche, invita la maggioranza a valutare l'opportunità di non insistere per l'approvazione di un provvedimento che ritiene ingiusto e connotato da un pregiudizio ideologico e da un intento persecutorio nei confronti del leader dell'opposizione.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Giudicata compiuta e significativa la relazione svolta dal presidente Violante, rileva che la particolare complessità della disciplina in discussione è dovuta anche al doveroso rispetto degli interessi costituzionalmente garantiti. In particolare, evidenzia come la proposta di legge in discussione sia volta a tenere nettamente separati gli interessi pubblici da quelli privati, garantendo, mediante l'istituto dell'incompatibilità, un intervento di tipo preventivo.
ITALO BOCCHINO (AN). Osservato che la proposta di legge in discussione non è improntata ad una visione di stampo liberale, lamenta l'intendimento punitivo della maggioranza nei confronti del deputato Berlusconi; sottolineato, altresì, che l'istituto del blind trust non è coerente con la cultura imprenditoriale italiana, riterrebbe opportuno novellare la cosiddetta legge Frattini senza peraltro stravolgerne l'impianto. Rileva, infine, che società municipalizzate e sistema delle cooperative, tradizionalmente contigue alle forze politiche di centrosinistra, rappresentano elementi di turbativa per il corretto funzionamento del libero mercato.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO (Com.It). Sottolinea la necessità di varare una più rigorosa disciplina in materia di conflitti di interesse, in considerazione dell'inadeguatezza della cosiddetta legge Frattini.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
ORAZIO ANTONIO LICANDRO (Com.It). Riterrebbe peraltro opportuno apportare significative modifiche al testo della proposta di legge in discussione, introducendo, in particolare, i principi di ineleggibilità e di decadenza.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Manifesta preliminarmente insoddisfazione per l'attuale formulazione del testo in discussione, che reca disposizioni inidonee a disciplinare la materia dei conflitti di interesse dei titolari delle cariche di Governo analogamente a quanto già previsto per altri settori dell'ordinamento, segnatamente nel diritto degli enti locali, nel quale sono contemplate le cause di ineleggibilità, e nel diritto privato. AuspicaPag. VIIquindi il recepimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo al fine di migliorare il testo in esame.
Sull'ordine dei lavori.
ROBERTO COTA (LNP). Chiede che il Ministro dell'interno riferisca tempestivamente alla Camera sul grave episodio verificatosi oggi a Novara e, più in generale, sul tema della sicurezza dei cittadini, che non appare adeguatamente tutelata dalla politica attuata dal Governo, segnatamente in materia di immigrazione.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo), Relatore. Nel ringraziare i deputati intervenuti ed il sottosegretario Naccarato per l'atteggiamento assunto nel corso del dibattito, rileva che la proposta di legge in esame tende a favorire l'assunzione di responsabilità di Governo da parte di soggetti che hanno operato sul mercato, attraverso una rigorosa distinzione tra interesse privato e funzioni pubbliche. Ricordato inoltre che in passato l'istituto del blind trust è stato oggetto di ampia condivisione in sede parlamentare, manifesta disponibilità a prendere in considerazione ulteriori modifiche del testo del provvedimento, nell'auspicio che si pervenga alla definizione di una normativa efficace.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Nel ringraziare la Commissione, il relatore e il sottosegretario Naccarato per il lavoro svolto, auspica un sereno confronto sul merito del provvedimento, sottolineando la necessità di conciliare il diritto individuale a svolgere funzioni pubbliche con l'interesse generale del Paese.
Nel richiamare, quindi, le ragioni per le quali il Governo non ha inteso presentare un proprio disegno di legge, osserva che il testo in discussione si differenzia dalla cosiddetta legge Frattini perché ispirato ad una logica di prevenzione dei conflitti di interessi comune a tutte le democrazie più avanzate. Auspica, infine, che le forze politiche convergano sull'obiettivo di superare l'attuale fase di transizione politica ed istituzionale, attraverso l'adozione di scelte equilibrate e condivise.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Maroni n. 2, Elio Vito nn. 3 e 4 e Bocchino n. 5, la questione pregiudiziale per motivi di merito Elio Vito n. 1, nonché la questione sospensiva Elio Vito n. 1: le predette questioni pregiudiziali e sospensiva, unitamente alla questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Ronconi n. 1, saranno esaminate nella seduta di domani, alla quale rinvia il seguito del dibattito.
Discussione della proposta di legge S. 1375: Soggiorni di breve durata degli stranieri (approvata dalla I Commissione permanente del Senato) (A.C. 2427).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 3 maggio 2007.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
ANTONIO LA FORGIA (Ulivo), Relatore. Illustra il contenuto della proposta di legge in esame che, nel disciplinare i soggiorni di breve durata degli stranieri, risponde ai rilievi formulati in sede comunitaria ad alcune norme del testo unico in materia di immigrazione: ne auspica pertanto la sollecita approvazione.
Pag. VIIIEMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Sottolineata la necessità di garantire la celere approvazione della proposta di legge in discussione, al fine di scongiurare la procedura europea di infrazione, ritiene essenziale disciplinare in modo compiuto i soggiorni di breve durata degli stranieri per visita, affari, turismo e studio.
JOLE SANTELLI (FI). Nel paventare il rischio che la necessità di evitare la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia induca ad approvare un testo che presenti profili problematici, auspica che la proposta di legge in discussione possa essere modificata nel senso di garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
SANDRO GOZI (Ulivo). Giudica doverosa la sollecita approvazione del provvedimento in discussione, del quale richiama gli aspetti salienti, attesi i rilievi mossi in ambito europeo alla disciplina vigente in tema di soggiorni di breve durata degli stranieri; ritiene quindi infondate le preoccupazioni espresse sotto il profilo della sicurezza pubblica.
ITALO BOCCHINO (AN). Rilevato che l'orientamento del suo gruppo sul provvedimento in discussione dipenderà dall'eventuale accoglimento di talune proposte emendative presentate, ritiene che esso costituisca l'ennesimo tentativo di smantellare la cosiddetta legge Fini-Bossi in tema di immigrazione; esprime quindi perplessità sull'uso del termine «visita», paventando il rischio che possa essere interpretato in senso eccessivamente estensivo.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo alla proposta di legge in discussione che, oltre a porre rimedio ad una procedura di infrazione avviata nei confronti dell'Italia, disciplina in modo assolutamente condivisibile i soggiorni di breve durata degli stranieri in Italia; rileva, peraltro, la necessità di procedere ad una riforma organica della disciplina vigente in materia di immigrazione.
MARCO BOATO (Verdi). Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo alla proposta di legge in discussione, in relazione alla quale non presenterà proposte emendative, rileva che il provvedimento, peraltro perfettibile, non rappresenta un superamento della cosiddetta legge Bossi-Fini, limitandosi a rispondere alle esigenze connesse alla procedura di infrazione avviata in ambito europeo.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Osservato che la proposta di legge in discussione, della quale richiama gli aspetti salienti, è in linea con la disciplina vigente in tema di immigrazione, sottolinea che essa non compromette le attività di controllo sull'ingresso e sul soggiorno in Italia degli stranieri.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 16 maggio 2007, alle 10,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 81).
La seduta termina alle 18,45.