Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
XV LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 201 di lunedì 10 settembre 2007
Pag. 1PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 16,05.
MARCO BOATO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 19 luglio 2007.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Albonetti, Amato, Aprea, Bersani, Bindi, Boco, Bonino, Capodicasa, Cento, Chiti, Colucci, D'Alema, D'Antoni, Damiano, De Piccoli, Di Pietro, Di Salvo, Fabris, Fioroni, Folena, Forgione, Franceschini, Galante, Gentiloni Silveri, Landolfi, Lanzillotta, Levi, Maroni, Martino, Melandri, Meloni, Minniti, Morrone, Mussi, Leoluca Orlando, Parisi, Pecoraro Scanio, Pisicchio, Pollastrini, Prodi, Realacci, Rigoni, Rutelli, Santagata, Sgobio, Visco, Elio Vito e Zeller sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente quarantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Annunzio di petizioni (ore 16,07).
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni:
MARCO BOATO, Segretario, legge:
ANTONIO SAVINO, da Conversano (Bari), e numerosi altri cittadini, chiedono che il diritto di associazione sindacale venga assicurato ai militari e ai carabinieri (429) - alla IV Commissione (Difesa);
ANNA MARIA TROILI, da Monteleone Sabino (Rieti), chiede la parziale modifica del codice di procedura civile in materia di patrocinio, procura alle liti e poteri del difensore (430) - alla II Commissione (Giustizia);
VITTORIO PIAMONTE, da Venezia, chiede misure per il ripopolamento e la salvaguardia del centro storico di Venezia (431) - alla VIII Commissione (Ambiente);
MARINO SAVINA, da Roma, chiede:
misure per garantire l'anonimato al personale in servizio di polizia impegnato in operazioni di contrasto dei reati di terrorismo o di associazione mafiosa (432) - alla II Commissione (Giustizia);
modifiche all'ordinamento delle forze di polizia in materia di livelli retributivi degli operatori (433) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
nuove norme in materia di estradizione di cittadini stranieri detenuti per reati minori (434) - alla II Commissione (Giustizia).
Su un lutto del deputato Elettra Deiana.
PRESIDENTE. Comunico che la collega Elettra Deiana è stata colpita da un grave lutto: la perdita della madre.Pag. 2
La Presidenza della Camera ha fatto pervenire alla collega le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidero ora rinnovare anche a nome dell'intera Assemblea.
In morte degli onorevoli Alberto Bemporad, Bruno Trentin e Franco Foschi (ore 16,09).
PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Alberto Bemporad, già membro della Camera dei deputati dalla IV alla VI legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che rinnovo anche a nome dell'intera Assemblea.
Comunico che è deceduto l'onorevole Bruno Trentin, già membro della Camera dei deputati nella IV legislatura ed eminente figura del sindacalismo italiano.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che rinnovo anche a nome dell'intera Assemblea.
Comunico che è deceduto l'onorevole Franco Foschi, già membro della Camera dei deputati dalla V all'XI legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che rinnovo anche a nome dell'intera Assemblea.
ALESSANDRO FORLANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO FORLANI. Signor Presidente, intervengo brevemente per associarmi alle sue parole di commemorazione dell'onorevole Franco Foschi, che è stato a lungo deputato, eletto nella stessa regione, la regione Marche, in cui io sono stato eletto.
Volevo ricordarlo nella consapevolezza della rilevanza del ruolo che ha rivestito al servizio del nostro Paese e al servizio della sua regione, sempre guidato da un'ispirazione democratico-cristiana, cui si mantenne sempre fedele.
Foschi è deceduto nell'agosto scorso, dopo lunga malattia. La sua è stata una militanza politica intensa ed operosa, che ha saputo coniugare idealità, competenza professionale e tecnica (era un primario psichiatra ospedaliero), impegno amministrativo e di Governo (fu sindaco di Recanati, la sua città; fu inoltre Ministro del lavoro e sottosegretario agli esteri) e capacità di raccordo con le componenti rappresentative della società civile, dal sindacato all'associazionismo, al mondo della cooperazione (è stato il fondatore dell'Unione nazionale delle cooperative italiane e consigliere nazionale delle ACLI).
Va inoltre ricordato l'impegno che, negli ultimi anni, dopo aver lasciato l'attività parlamentare e di partito, ha profuso nel settore culturale, come assessore alla cultura del comune di Recanati e come presidente del Centro studi leopardiani, il che testimonia, fra l'altro, l'amore, mai venuto meno, per la sua terra, Recanati, la città che ha dato i natali a Giacomo Leopardi.
Scompare quindi una figura di uomo politico esemplare, a giudizio mio e a giudizio di molti. Una figura che costituisce anche, a mio avviso, un monito e un valido esempio per noi più giovani che intendiamo ripercorrere il ruolo e il servizio che egli ha svolto e rispecchiare la sua dedizione, in una fase in cui, purtroppo, la vita politica ancora oggi è investita di tanto discredito e di tanta sfiducia - come emerge anche in questi giorni - da parte dell'opinione pubblica.
PRESIDENTE. La ringrazio per questo suo ricordo.
Modifica nella composizione di gruppi parlamentari (ore 16,13).
PRESIDENTE. Comunico che il deputato Antonio Pezzella, con lettera pervenutaPag. 3in data 9 agosto 2007, si è dimesso dal gruppo parlamentare Alleanza Nazionale e ha aderito al gruppo parlamentare Misto, cui risulta pertanto iscritto.
Annunzio della formazione di una componente politica nell'ambito del gruppo parlamentare Misto.
PRESIDENTE. Comunico che è stata autorizzata, ai sensi dell'articolo 14, comma 5, del Regolamento e sulla base della richiesta pervenuta in data 28 agosto 2007, la formazione, nell'ambito del gruppo parlamentare Misto, della componente politica denominata «La Destra», cui aderiscono i deputati Teodoro Buontempo, Antonio Pezzella e Roberto Salerno.
Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato alla Presidenza, con lettera in data 7 settembre 2007, il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alle Commissioni riunite VII (Cultura) e XI (Lavoro):
«Conversione in legge del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, recante disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari» (3025) - Parere delle Commissioni I, II, V, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.
Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 16,16).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
(Truffe assicurative compiute da un'organizzazione di nomadi - n. 3-00380)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Marcella Lucidi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Alessandri n. 3-00380, concernente truffe assicurative compiute da un'organizzazione di nomadi (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazione sezione 1).
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, l'onorevole Alessandri ha proposto un'interrogazione relativa ad una notizia, riportata da un quotidiano, circa un'organizzazione criminale composta da nomadi che provocavano incidenti stradali nelle province di Parma e Reggio Emilia allo scopo di lucrare i risarcimenti corrisposti dalle assicurazioni.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 16,18)
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Da tale fenomeno sembrerebbe essere esclusa invece la provincia di Modena.
Il procuratore della Repubblica di Reggio Emilia ha comunicato che quanto riportato nell'atto di sindacato ispettivo corrisponde ad un'ipotesi di lavoro contenuta nel procedimento iscritto al ruolo generale delle notizie di reato che ha preso avvio dalla constatazione di un'anomala frequenza di referti medici redatti da strutture pubbliche nei confronti di nomadi pregiudicati, quali vittime di tamponamenti stradali.
Analizzando il periodo gennaio 2005-maggio 2006 è risultato che sono stati feriti in tamponamenti, più volte, gli stessiPag. 4soggetti. Sulla scorta anche di una denuncia-querela presentata da un soggetto che figura come protagonista di un tamponamento, i carabinieri di Reggio Emilia hanno rilevato che nei referti medici pervenuti dal pronto soccorso dell'ospedale di quella città, dal gennaio del 2005 al maggio del 2006, ricorrevano in modo anomalo i nomi di alcuni individui appartenenti ad un gruppo di etnia nomade, i quali risultavano vittime di sinistri stradali, in particolare tamponamenti.
Nonostante gli urti fossero, a volte, di lievissima entità, le persone tamponate richiedevano sempre l'intervento delle forze di polizia, per i rilievi di competenza, e del 118 per farsi trasportare al pronto soccorso e certificare le lesioni.
Successivamente gli stessi producevano altri referti medici per prolungare la prognosi sino a novanta giorni ed oltre, chiedendo a questo punto il risarcimento all'assicurazione sia per il danno biologico asseritamente patito da tutti i soggetti a bordo del veicolo, sia per quello materiale subito dal veicolo coinvolto.
Ritenendo che tale modalità adombrasse fattispecie criminose, il 16 ottobre del 2006 i carabinieri di Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, hanno deferito per truffa sessanta individui alla procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia.
Di queste persone, trentadue sono risultate risiedere nei campi nomadi di quella città, altre in provincia, altre ancora nelle province di Parma, Mantova e Treviso.
L'indagine dei carabinieri ha consentito di accertare comunque che i risarcimenti già concessi dalle compagnie assicurative ammontano ad oltre 500 mila euro. L'accertamento dei fatti si è svolto in maniera assai laboriosa, dal momento che è stato necessario acquisire tutta la documentazione possibile in ordine agli incidenti e individuare le persone che avrebbero potuto riferire in merito (periti, medici, soggetti coinvolti nei tamponamenti).
Preciso, inoltre, che i nominativi dei sessanta nomadi citati dall'interrogante non sono iscritti nel registro delle notizie di reato, ma sono semplicemente quelli che ricorrono sovente negli incidenti stradali e che è risultato difficile trovare un collegamento tra costoro e possibili truffe in danno delle assicurazioni.
Si è proceduto, invece, ad iscrivere nel registro delle notizie di reato i nominativi delle persone querelate da una persona protagonista di un tamponamento.
Come comunicato dal Ministero della giustizia, gli atti del procedimento penale a carico di tre nomadi per il reato di cui agli articoli 640 e 642 del codice penale, in data 20 marzo 2007, sono stati trasmessi al GIP del locale tribunale con richiesta di archiviazione per infondatezza della notizia di reato.
Il procuratore della Repubblica ha inoltre riferito che il GIP, alla data del 10 agosto 2007, non si era ancora pronunciato al riguardo.
Sulla vicenda non ci sono altre informazioni da aggiungere, anche perché non sembrano essersi verificati ulteriori casi sospetti riguardanti specificamente le persone soggette ad accertamento e i loro congiunti o nomadi in genere.
Per quanto riguarda le proposte che l'onorevole Alessandri ha formulato vorrei esprimere alcune considerazioni.
Per quanto concerne l'eventualità di eliminare la figura del mediatore culturale - della quale gli enti locali si avvalgono frequentemente per avere una comunicazione più efficace nei confronti di particolari tipi di utenza - voglio ricordare che essa si è dimostrata punto di riferimento essenziale anche nei rapporti tra gli appartenenti alle comunità rom, sinti e camminanti ed il resto della popolazione, in particolar modo per quanto riguarda il rispetto della frequenza scolastica dei minori e l'accesso ai servizi sociali e sanitari.
La funzione del mediatore culturale - che svolge un ruolo chiave nel processo di integrazione dei cittadini stranieri - non può essere messa in discussione al verificarsi di episodi criminosi, perché appare evidente come la funzione della mediazione non sia rivolta specificamente alla prevenzione di illeciti penali.Pag. 5
D'altronde, anche nell'ambito del Ministero della giustizia, in particolare nei servizi minorili, l'attività di mediazione, che svolge una funzione eminentemente sociale, è andata sviluppando una indispensabile funzione di facilitazione della conoscenza e del rispetto delle singole culture, nonché di promozione della relazione, della comunicazione e della programmazione educativa attraverso il supporto offerto agli operatori nella gestione dei minorenni, sia stranieri che rom.
Ci sono stati interventi di mediazione culturale realizzati nell'ambito del PON sicurezza 2000-2006 nelle sei regioni «obiettivo 1», a supporto dei compiti svolti dagli operatori delle amministrazioni locali. È stato attivato un servizio di mediazione culturale presso gli Sportelli unici per l'immigrazione in cui maggiore è l'affluenza dell'utenza straniera.
Anche nell'ambito scolastico la figura del mediatore interculturale rom ha dimostrato di costituire una risorsa preziosa per l'integrazione dei minori e per il pieno coinvolgimento delle famiglie nei percorsi formativi. Senza mediazione, o meglio senza mediatore, senza una figura che costituisca una cerniera tra le diverse culture, tra le culture rom e la nostra, un incremento della scolarizzazione di queste popolazioni e della popolazione rom è difficilmente ipotizzabile.
Altrettante considerazioni possono essere svolte in relazione agli strumenti di mediazione culturale sperimentati nell'ambito dei servizi socio-sanitari. Non sembrerebbe, quindi, opportuno - e credo di esprimere una valutazione ampiamente condivisa nella politica come nella società - che si proceda alla sua eliminazione, come lei, onorevole Alessandri, suggerisce.
Devo osservare, inoltre, che le iniziative relative ai campi di sosta e transito per le popolazioni rom rientrano nella competenza degli enti locali, i quali provvedono altresì alle relative spese di gestione.
Infine, non si giudica opportuna l'istituzione di un fondo per il risarcimento delle vittime di truffe da parte dei nomadi, poiché esso creerebbe una indubbia e ingiustificata disparità di trattamento tra tali vittime ed i soggetti passivi dei reati comuni.
Concludo ricordando che, il più delle volte, il problema della criminalità degli stranieri, e in particolare della criminalità dei rom, non può essere disgiunto, anche se non si esaurisce in tale ambito, dal tema della loro integrazione nel tessuto socioeconomico del nostro Paese. Non si esaurisce in questo ambito, ma non possiamo neanche scinderlo nella valutazione e nell'esame, perché la prevenzione dei fenomeni di devianza si realizza anche attraverso interventi che promuovano l'inserimento sociale di queste persone e che permettano loro di riuscire a far fronte ai propri bisogni senza dover ricorrere ad attività criminose. Tra l'altro, nel caso dei rom, si tratta di soggetti che possono essere cittadini italiani, persone che possono avere difficoltà a ricostruire i documenti, e possono essere, infine, cittadini europei o immigrati; esiste, pertanto, una casistica molto ampia.
Proprio in considerazione di ciò la legge finanziaria per il 2007 ha istituito il Fondo per l'inclusione sociale degli immigranti, il cui scopo è, appunto, favorire l'inclusione sociale dei migranti e dei loro familiari anche per prevenire, di conseguenza, i comportamenti illeciti.
In tal senso, il 3 agosto 2007 il Ministero della solidarietà sociale ha emanato la direttiva concernente l'utilizzo del Fondo stesso.
Tra le priorità di intervento che riguardano la marginalità sociale, il degrado abitativo e la discriminazione, specifici interventi saranno destinati a rom, sinti e camminanti. Proprio a proposito delle problematiche connesse all'accoglienza e all'integrazione sociale delle popolazioni rom, il Governo, come è noto, ha da tempo avvertito l'esigenza di iniziative che, pur nel rispetto dell'identità culturale di tali minoranze, possano migliorarne il grado di inserimento e la qualità delle relazioni con le popolazioni residenti, in modo da tutelare efficacemente la sicurezza pubblica,Pag. 6ma anche di prevenire ogni forma di discriminazione e di intolleranza nei confronti dei nomadi in quanto tali.
Tramite le prefetture è stato avviato un monitoraggio del fenomeno del nomadismo ed è stato istituito un tavolo tecnico interministeriale per esaminare congiuntamente le problematiche ed individuare possibili soluzioni, anche di tipo normativo, che si muovano nella logica di una complementarietà di interventi e strategie. È, inoltre, intenzione dell'amministrazione dell'interno - lo ha annunciato già il Ministro Amato - promuovere per l'autunno prossimo una conferenza internazionale che, nella prospettiva dell'adozione futura di una nuova legge organica di tutela delle minoranze e di governo del fenomeno del nomadismo, consenta di valorizzare le esperienze in corso in altri Paesi europei, analizzando e comparandone le relative legislazioni e le migliori pratiche in essi realizzate.
PRESIDENTE. Il deputato Alessandri ha facoltà di replicare.
ANGELO ALESSANDRI. Signor Presidente, ne approfitto per chiedere alla Presidenza di gestire meglio il tempo riservato allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, soprattutto quando sono urgenti. Ad esempio, negli ultimi giorni precedenti la pausa estiva, i lavori dell'Assemblea sono terminati in molte occasioni alle quattro del pomeriggio e, forse, se avessimo continuato ancora per un paio d'ore avremmo potuto esaurire lo svolgimento di alcune interpellanze e interrogazioni. Ciò avrebbe evitato di discutere alcune di esse quasi ad un anno di distanza dall'accadimento di fatti, avvenuti nell'ottobre dell'anno scorso, per i quali ricevo una risposta i primi di settembre del 2007.
La replica del sottosegretario non mi soddisfa assolutamente, perché si tratta di una risposta da libro Cuore, da affari sociali, da convegno a favore dei nomadi, ma non credo sia il tema dello strumento del sindacato ispettivo in oggetto. Nella parte finale dell'interrogazione, ho esposto alcune valutazioni, chiedendo di intraprendere alcune iniziative al riguardo e su tale aspetto lei mi ha risposto. Allargando molto il tiro, invece, non ha risposto a quei cittadini, che cercheremo di informare da oggi pomeriggio in poi, su Reggio Emilia, che sono stati truffati, che avevano bisogno, da parte vostra, di sapere se questo è uno Stato che tutela le persone civili e oneste che lavorano, che rispettano le regole, che non truffano gli altri o se, forse, abbiamo sempre in mente (in particolare il centrosinistra) di tutelare chi non rispetta le regole, chi vive ai margini, chi continua ad essere il più furbo e a fregare i cittadini onesti.
Stiamo parlando, in particolare di 60 persone individuate che sono ricorse a tali truffe, spesso con l'ausilio di due autovetture, stracolme anche di bambini, provocando il tamponamento: il povero cittadino o la povera ragazza ignari colpivano la macchina che frenava davanti a loro e, in alcuni casi, hanno subito anche la detrazione di punti della patente e multe. Ciò veniva compiuto per chiedere il risarcimento dei danni biologici dei sette, otto - perché spesso si trattava di furgoncini - ragazzini, gli stessi rom che sono mandati in giro a chiedere l'elemosina: in alcuni casi siamo arrivati a 25 mila euro di risarcimento. Si tratta di una truffa enorme, in spregio a tutte le regole: pertanto, se volete essere un Governo un po' serio (addirittura il Ministro Amato svolge proclami a favore della sicurezza), più che parlare a favore dei migranti (nei convegni in autunno o nelle grandi conferenze), dovreste compiere l'unica cosa che chiedono i cittadini. Forse, vi siete dimenticati i cittadini e cosa vivono giornalmente. Dovreste uscire di più dal Palazzo e recarvi nei mercati, nei posti di lavoro o nei bar per parlare con la gente di ciò che subiscono. Si chiedono cose molto semplici: i sinti, i rom, i migranti sono in generale di tre tipologie; in molti casi, come a Reggio Emilia, i sinti dal 1400 sono residenti nel nostro Paese e spesso sono cittadini italiani. Ebbene, se sono tali, devono rispettare le stesse regole che gli altri cittadini osservano, altrimenti unoPag. 7Stato serio, un comune serio - mi riferisco anche agli enti locali - dovrebbe improvvisamente chiudere i «rubinetti», smettendo di elargire i contributi, perché essi ne fanno spregio, continuando ad usare i soldi che voi gentilmente date loro e a condurre la loro vita.
I bambini non vanno a scuola. A tale riguardo, provate ad indagare veramente sulla scolarizzazione: spesso tali bambini giungono a scuola la mattina, ma dopo un'ora sono già fuori. L'altro giorno mi trovavo ad una conferenza stampa per poi recarmi in televisione. Ho incontrato un parroco, che lavora con queste persone ai margini, il quale mi raccontava che la maggior parte di loro pongono domande del tipo: «Perché devo andare a scuola? Mi alzo alle 10 e vado a rubare con mio padre. Perché devo cercare di integrarmi?».
Questa gente ha la cittadinanza e ottiene dei finanziamenti; vi sono, inoltre, operatori culturali che - come dice lei - non si propongono l'obiettivo di cercare di insegnare loro che non si delinque, ma di far ottenere loro servizi sociali e sanitari. Credo che qualcosa non funzioni, perché i cittadini normali non usufruiscono di operatori sociali che li aiutano ad ottenere ciò che non riescono ad ottenere. Il comune si dimentica di loro. I nostri anziani spesso sono in difficoltà e nessuno li aiuta, mentre continuiamo a spendere milioni di euro per aiutare gente che non rispetta le regole.
Uno Stato serio deve porre queste condizioni: se volete rimanere a casa nostra, dovete rispettare le regole. Se volete continuare a fare la vostra vita al di fuori delle regole, ve ne andate da casa nostra. Andatevene dove volete, ma fuori di qua! Credo che, improvvisamente, queste persone comincerebbero a fare come tutti: cercarsi un lavoro, smettere di vivere in quelle situazioni di degrado (anche dentro le roulotte), di porre in essere delle truffe, di mandare in giro i bambini, senza portarli a scuola. Comincerebbero magari a pagare un mutuo per comprarsi la casa.
PRESIDENTE. Deputato Alessandri, la prego di concludere.
ANGELO ALESSANDRI. Credo che il segnale offerto dal Ministero sia molto negativo. Credo, inoltre, che sia importante che, da oggi pomeriggio, la gente sappia che questo è un Governo che tutela l'illegalità e non la legalità.
(Ritiro dell'interpellanza Garagnani - n. 2-00105)
PRESIDENTE. Avverto che l'interpellanza Garagnani n. 2-00105, è stata ritirata dal presentatore.
(Sussidi INPS percepiti da nomadi - n. 3-00513)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale, Rosa Rinaldi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Proietti Cosimi n. 3-00513, concernente sussidi INPS percepiti da nomadi (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 2).
ROSA RINALDI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Signor Presidente, l'onorevole Proietti Cosimi ha presentato, insieme ad altri, un'interrogazione sulla base di informazioni e notizie di una nota trasmissione televisiva, relativa a talune prestazioni assistenziali erogate dall'INPS a soggetti di etnia rom. Sulla base dell'interrogazione, illustrerò le informazioni che abbiamo reperito presso l'INPS stessa.
Il caso specifico, che ci è stato sottoposto all'attenzione, è relativo ad un cittadino italiano, di etnia rom, residente nel comune di Schio, padre di un minore italiano cieco, titolare di due pensioni di invalidità civile, di cui è tutore e delegato alla riscossione di due assegni di accompagnamento: il primo pari a 703,56 euro mensili come cieco assoluto minorenne con sola indennità di accompagnamentoPag. 8ed il secondo pari a 455,42 euro mensili come invalido totale minorenne, non ricoverato.
Con riferimento poi all'ultimo capoverso dell'interrogazione (e cioè se il Ministro, sulla base di queste informazioni, non ritenga di svolgere un'indagine per comprendere a che titolo il rom intervistato percepisca il sussidio da parte dell'INPS e quanti siano - soprattutto questa seconda parte - i cittadini stranieri che percepiscono tali sussidi e a che titolo), si fa presente all'onorevole interrogante che non risulta possibile all'istituto previdenziale, anche alla luce del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ossia al Codice in materia di protezione dei dati personali, dividere tra le diverse etnie i cittadini italiani che percepiscono sussidi. Si tratta di cittadini italiani e in quanto tali hanno diritto, naturalmente come altri, a provvedimenti di sussidio, laddove ne ricorrano le condizioni.
PRESIDENTE. Il deputato Proietti Cosimi ha facoltà di replicare.
FRANCESCO PROIETTI COSIMI. Signor Presidente, non sono soddisfatto della risposta perché credo che l'INPS abbia risposto ad una persona diversa. Nell'interrogazione, infatti, viene menzionata anche la moglie del rom intervistato, la quale, durante la trasmissione trasmessa l'8 gennaio 2007, che mi farò carico di riprendere, fece riferimento anche all'offerta di assegnazione di due appartamenti che sono stati rifiutati dalla famiglia. Nella trasmissione non si parlò nel modo più assoluto di un figlio che aveva delle menomazioni (ci mancherebbe altro!). Peraltro, credo che anche quando non si tratta del figlio di un cittadino italiano, ciò che si fa per un ragazzo cieco è sempre poco. Il problema è che in quel caso non si parlò né di figli con problemi fisici, né tanto meno di una persona che all'interno della famiglia aveva un solo figlio.
Ricordo benissimo, e l'ho riportato nell'interrogazione, che quando alla moglie fu chiesto come mai avesse rifiutato i due appartamenti che gli erano stati offerti dal comune di Schio, la signora rispose che, dato che non disponevano né di balcone, né di giardino, non erano nelle condizioni di soddisfare le sue esigenze perché i figli erano abituati a giocare all'aperto. Lei, signor sottosegretario, mi insegna che per un bambino con delle problematiche visive diventa difficile giocare all'aperto! Quindi, ritengo che vi sia un'informazione non realistica nei confronti della richiesta contenuta nella mia interrogazione rispetto alla risposta fornita dall'INPS. Comunque, svolgerò maggiori accertamenti e approfondirò la questione per capire se si parlava della stessa persona o meno.
Non sono soddisfatto della risposta, anche perché mi sembra assurdo che l'Istituto nazionale della previdenza sociale non sappia quante sono le persone rom - quindi non ho parlato di cittadini italiani, ma di cittadini non italiani - che dichiarano di percepire dei sussidi da parte dell'INPS e non sappia a che titolo li percepiscono.
(Rinvio dell'interpellanza Turco n. 2-00127 e delle interrogazioni Turco n. 3-00620, Tranfaglia n. 3-00118 e Tessitore n. 3-00680)
PRESIDENTE. Avverto che, su richiesta del Governo e con il consenso dei presentatori, lo svolgimento dell'interpellanza Turco n. 2-00127 e delle interrogazioni Turco n. 3-00620, Tranfaglia n. 3-00118 e Tessitore n. 3-00680, è rinviato ad altra seduta.
(Attività di ordine pubblico svolta dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco - n. 2-00251)
PRESIDENTE. Il deputato Boato ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00251, concernente l'attività di ordine pubblico svolta dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 3).
MARCO BOATO. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi,Pag. 9se possibile, con l'autorizzazione del Presidente, utilizzerei qualche minuto non per esprimermi sul tema specifico dell'interpellanza, ma su ciò che il Presidente Bertinotti, all'inizio della seduta, ha annunciato mestamente: mi riferisco alla morte di tre nostri ex colleghi parlamentari, tra i quali l'onorevole Bemporad, che non ho conosciuto personalmente, ed in modo particolare gli onorevoli Franco Foschi e Bruno Trentin. Colgo questa occasione, dopo avere anche riflettuto su queste due morti quando si sono verificate nel corso dell'estate, per associarmi alle condoglianze e al rammarico per la loro scomparsa che il Presidente Bertinotti ha espresso all'inizio della seduta. Vorrei associarmi anche alle belle, pacate e condivisibili riflessioni che, dopo l'annuncio della morte di Franco Foschi, il collega Forlani ha espresso in quest'aula autorizzato dal Presidente. Non ripeto le considerazioni del collega Forlani: anche se ho una collocazione e una storia politica diversa, condivido quanto ha espresso in memoria del collega Franco Foschi. Del resto, nel corso di tre delle sette legislature, nelle quali è stato componente di questa Camera, ho avuto occasione di essere suo collega, di apprezzarlo come deputato e anche come rappresentante del Governo, in particolare come Ministro del lavoro. Inoltre, ho avuto anche occasione di far parte del movimento delle ACLI (Associazioni cristiane lavoratori italiani), di cui Franco Foschi era un esponente nazionale.
Infine, signor Presidente, ho conosciuto molti anni fa Bruno Trentin (non come deputato, perché è stato membro della IV legislatura quando io ero troppo piccolo), prima come esponente sindacale della FIOM-CGIL, poi come dirigente politico della CGIL, e che è stato, del resto, anche europarlamentare: ho avuto occasione più volte, nell'arco di quarant'anni, di conoscerlo, apprezzarlo e stimarlo. Concludendo questa riflessione fuori dall'ordinato svolgimento dell'illustrazione della mia interpellanza, vorrei associarmi al cordoglio per la sua morte e all'apprezzamento e alla stima per ciò che egli ha rappresentato per il mondo politico e sindacale italiano ed anche europeo.
Illustro brevemente la mia interpellanza e ringrazio il sottosegretario Ettore Rosato per la sua presenza e per la sua attenzione. Signor Presidente, l'interpellanza da lei annunciata poco fa - come accade anche per altri atti di sindacato ispettivo - purtroppo, viene discussa in quest'aula a distanza di molti mesi dalla sua presentazione, che risale al 30 novembre 2006.
L'estate di quest'anno è stata terribile anche per altri aspetti, ma, in particolare, per quanto riguarda la vicenda degli incendi, della quale il sottosegretario Rosato ha dato conto all'Assemblea in una delle ultime sedute (se non ricordo male, il 27 luglio), parlando degli incendi in Puglia, a Peschici e altrove. Tutta l'estate è stata attraversata dagli incendi e, ovviamente, in questa vicenda vengono chiamati in causa, in particolare, i vigili del fuoco, il Corpo forestale dello Stato e tutte le strutture della Protezione civile. L'estate non è ancora trascorsa interamente, ma i terribili mesi di luglio e di agosto hanno evidenziato a tutti quanto sia preziosa, importante, utile e necessaria l'attività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
La mia interpellanza, ovviamente, non insisteva su questo aspetto - perché è stata presentata il 30 novembre 2006, ma, comunque, è una domanda che rivolgo al Governo, di cui ascolterò con attenzione la risposta - ma su una preoccupazione espressa da alcune organizzazioni sindacali. Non ho timore di affermare che questo fenomeno non è di mia conoscenza, se non per alcuni articoli di giornale che ho letto: sono stato interessato a porre la questione a livello parlamentare da organizzazioni interne al mondo dei vigili del fuoco. La mia interpellanza riguarda la preoccupazione di un frequente coinvolgimento di questi ultimi in vicende che riguardano la lotta contro la criminalità e, più in generale, l'ordine pubblico, che non sono propriamente compiti istituzionali dei vigili del fuoco, i quali hanno competenzePag. 10più importanti e prioritarie in ordine al soccorso pubblico e alla difesa e alla protezione civile.
La seconda domanda che ho rivolto al Ministro dell'interno - oggi rappresentato dal sottosegretario Ettore Rosato - riguarda la connessa questione di quali iniziative e indirizzi il Ministero intenda assumere - lo scrivevo il 30 novembre, ma credo che, nel frattempo, vi siano state alcune novità - riguardo al rafforzamento delle assunzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, al fine di per superare le gravi carenze di personale che dallo stesso Governo sono state più volte evidenziate, sia in aula sia in Commissione.
Dal mio punto di vista, per l'esperienza regionale e provinciale dalla quale provengo - mi riferisco alla regione Trentino-Alto Adige e alla provincia autonoma di Trento - auspicherei che per il futuro, oltre all'organico del Corpo ufficiale dei vigili del fuoco, si arrivasse in Italia a diffondere e moltiplicare esperienze proprie della mia regione e delle due province autonome di Trento e di Bolzano. Mi riferisco ad una forte utilizzazione e promozione della componente volontaria dei vigili del fuoco (che ha origini storiche in queste due province e, in parte, anche in Valle d'Aosta), ma che potrebbe rappresentare una risposta importante ed efficace per il resto del nostro territorio nazionale.
Questa non è una discussione sulla legge di riforma del Corpo dei vigili del fuoco (quindi, ne parlo incidentalmente), tuttavia mi rendo conto che, spesso, un'organizzazione territoriale che preveda un mix tra il Corpo dei vigili del fuoco e il volontariato rende molto più efficace non solo l'attività di intervento, ma anche quelle di controllo del territorio e di prevenzione.
Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, i due aspetti che intendo sollecitare sono quindi i seguenti: in primo luogo, l'opportunità, a mio parere, di non utilizzare, a meno che non si agisca in modo oculato, puntuale e concordato con le stesse organizzazioni di settore, i vigili del fuoco in compiti di ordine pubblico; in secondo luogo, di rafforzare l'organico del personale dei vigili del fuoco soprattutto per lo svolgimento delle loro finalità di istituto: quando si verificano emergenze, come quelle di questa estate, tali finalità emergono per importanza anche di fronte a chi non le volesse vedere.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Ettore Rosato, ha facoltà di rispondere.
ETTORE ROSATO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, in merito all'interpellanza in esame cercherò di fornire le informazioni che sono state richieste in maniera specifica, in particolare sul punto relativo all'impiego del personale dei vigili del fuoco in compiti di ordine pubblico.
Come ricordava l'onorevole interpellante, i compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono definiti dal decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, e sono, nello specifico, la prevenzione incendi, il soccorso pubblico, la protezione e la difesa civile. Tuttavia, al personale del Corpo è attribuita, anche nell'ambito dell'esercizio delle funzioni di istituto, la qualifica di agente di pubblica sicurezza, nonché la qualifica di ufficiale o agente di polizia giudiziaria che ne consentono perciò, ove ne ricorrano le condizioni, l'impiego da parte dell'autorità di pubblica sicurezza e dell'autorità giudiziaria nell'ambito delle rispettive attribuzioni.
La diretta connessione tra i compiti istituzionali e le funzioni di polizia giudiziaria emerge anche nelle previsioni contenute, peraltro, nell'articolo 2 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, relativo al nuovo ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Ciò si inserisce nel contesto del dispositivo della legge 13 maggio 1961, n. 469, che prevede la possibilità che i prefetti affidino ai comandi provinciali dei vigili del fuoco, in via eccezionale, particolari servizi di carattere tecnico per i quali il personale abbia attitudine in dipendenza dei compiti di istituto.
Questa è la cornice legislativa in cui, in un clima di doverosa collaborazione istituzionale,Pag. 11il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco può essere coinvolto in operazioni congiunte con le forze di polizia su disposizione dell'autorità giudiziaria. Tale coinvolgimento si inquadra, comunque, solo nell'ambito di quelle operazioni di polizia che richiedono specifiche e qualificate competenze tecniche, strettamente connesse ai compiti istituzionali ed al ruolo che riveste lo stesso personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell'ottica di un'interoperatività che assicuri il migliore e il più completo servizio possibile a tutela del cittadino.
In particolare, le problematiche delle condizioni e dei termini di impiego del personale del Corpo nazionale in attività di polizia particolarmente complesse e tali da richiedere l'apporto di speciali professionalità tecniche quali quelle dei vigili del fuoco si è posto in special modo in occasione di operazioni specifiche delle forze dell'ordine contro la criminalità sul territorio napoletano. Su ciò le organizzazioni sindacali - come giustamente rammentava l'onorevole Boato - hanno chiesto un loro maggior coinvolgimento in ordine alla predisposizione delle direttive di impiego del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. In quell'occasione mi sono recato personalmente a Napoli a confrontarmi con le organizzazioni sindacali. È stata adottata una specifica direttiva indirizzata alle autorità periferiche di pubblica sicurezza, con la quale si è evidenziata l'opportunità di pianificare l'impiego dei vigili del fuoco, con un più congruo e possibile anticipo, nelle attività connesse alla tutela dell'ordine pubblico, in accordo con i responsabili provinciali del Corpo e, quindi, con uno stretto collegamento con la catena di comando all'interno del Corpo, precisando che deve trattarsi sempre di interventi rientranti nel compito di istituto. Con la stessa direttiva è stata raccomandata anche l'adozione delle necessarie cautele operative a protezione dell'incolumità dei vigili impegnati.
Dopo il confronto molto utile sia con le organizzazioni sindacali, in particolare dopo l'applicazione (effettuata con grande attenzione) della nuova direttiva, sia con i prefetti del territorio napoletano, la situazione si è andata appianandosi. Anche le forze di polizia hanno tentato di far sì che alcune tipologie di interventi, su cui prima i vigili del fuoco erano impegnati, venissero svolte da operai delle squadre comunali, soprattutto a causa del gravoso impegno che ciò comportava per i vigili del fuoco in termini di uomini e di orari di servizio che, rispetto ad un organico - come veniva ricordato - già di per sé scarso, appesantiva ancora di più il loro lavoro.
Devo dire - e lo dico con grande serenità, perché è un aspetto che è sotto gli occhi di tutti e che è stato fatto rilevare in più occasioni dallo stesso personale dei vigili del fuoco e dalle organizzazioni sindacali - che la loro preoccupazione era più spesso indirizzata alle operazioni che normalmente i vigili del fuoco dovevano svolgere in occasione di interventi ordinari, come lo spegnimento di incendi di cassonetti o di cumuli di immondizia, durante i quali essi spesso sono stati aggrediti (anche nel napoletano), piuttosto che alle operazioni in cui, accompagnati dalle forze dell'ordine, assolvevano funzioni di carattere tecnico, come la rimozione di ostacoli o altre cose di questo tipo, su cui naturalmente c'era un presidio di sicurezza anche intorno alla loro attività.
Il richiamo alla normativa e l'emanazione della direttiva hanno posto fine anche a questi problemi che potevano essere stati causati forse da un'interpretazione della norma che alcuni volevano più ampia di quanto fosse possibile.
In relazione, poi, al secondo aspetto che è stato evidenziato dall'onorevole Boato, cioè le difficoltà in termini di organico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ricordo - l'interpellanza risale al novembre 2006 - che la legge finanziaria per il 2007 ha previsto l'assunzione di seicento vigili del fuoco che hanno iniziato nel mese di luglio il corso di formazione, che si concluderà a gennaio, ed essi saranno assegnati ai rispettivi comandi subito dopo le prossime festività natalizie.Pag. 12
Nel mese di agosto, inoltre, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro Amato con il quale sono state definite le procedure per la stabilizzazione del personale volontario. Tali procedure stanno andando avanti; oggi è stato pubblicato il facsimile per la presentazione della domanda di stabilizzazione, mentre i requisiti richiesti sono stati fissati insieme alle organizzazioni sindacali. Entro 30 giorni dalla presentazione, le domande saranno raccolte. Otterremo così una graduatoria di personale professionalmente preparato, che ha già lavorato da lungo tempo all'interno del Corpo e che utilmente, nelle dimensioni che la legge finanziaria vorrà stabilire, potrà essere inserito all'interno del Corpo stesso.
Noi su ciò contiamo moltissimo. In particolare, contiamo sulla necessità di rinforzare un Corpo che oggi sopporta con grande difficoltà problemi di organico su tutto il territorio nazionale: tra impieghi negli aeroporti, di carattere amministrativo ed interventi legati alla prevenzione incendi, il Corpo dei vigili del fuoco spesso non è in grado di garantire i soccorsi in tempi rapidi come sarebbe auspicabile.
Aggiungo anche - perché l'onorevole Boato lo ha citato e mi sembra importante riprenderlo - il ragionamento sul volontariato. Tale orientamento lo condivido anche perché credo che il modello più funzionale sia quello misto: accanto alla quota di personale permanente, destinato a coprire gli interventi relativi alle aree urbane e metropolitane che richiedono sempre più personale in possesso di specializzazioni adeguate, vi deve essere un forte Corpo volontario che garantisca una copertura capillare del territorio.
Quella del Trentino, a questo riguardo, è un'esperienza molto interessante, efficace ed efficiente, sebbene relativa ad un territorio molto diverso dal resto del Paese, non solo per cultura ed altro. Vi sono, però, tante altre esperienze fatte non solo nella vicina Belluno, ma anche in Piemonte, dove, nel solo comando di Torino, vi sono quarantaquattro distaccamenti di volontari dei vigili del fuoco. Stiamo operando per diffondere l'esperienza del volontariato anche nel resto del Paese.
Quando qualcuno si chiede se ciò sia conciliabile con un Corpo permanente dei vigili del fuoco, io la spiego in questi termini: nel 1976, quando il terremoto colpì la mia regione, il Friuli, si aprirono le porte delle caserme e migliaia di soldati di leva prestarono soccorso alla popolazione in tutte quelle operazioni per le quali, come sappiamo, è indispensabile oltre ad un Corpo che abbia una catena di comando, anche rapidità di intervento.
Oggi ciò non sarebbe possibile perché nel nostro Paese i militari di leva non ci sono più, quindi dobbiamo sostituirli con un sistema di volontariato efficace ed efficiente che affianchi il coordinamento affidato al dipartimento nazionale di protezione civile.
Ritengo che l'attuale Governo stia investendo sui vigili del fuoco, e lo ha fatto anche con un'iniziativa parlamentare, nata proprio in questo ramo del Parlamento, relativa alla distribuzione, nell'ultimo provvedimento di carattere finanziario, del cosiddetto «tesoretto», grazie al quale 20 milioni di euro sono stati assegnati per far fronte alle esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Vi è da fare ancora molto, ma sono convinto che abbiamo impresso una forte inversione di tendenza rispetto agli anni passati. Sono convinto che ciò servirà per rilanciare le funzioni del Corpo, in collaborazione stretta e con una forte coesione anche con le organizzazioni sindacali, nello spirito di concertazione che da sempre ci anima.
PRESIDENTE. Il deputato Boato ha facoltà di replicare.
MARCO BOATO. Signor Presidente, ringrazio vivamente il sottosegretario Rosato perché - non è la prima volta che mi succede interloquendo politicamente e istituzionalmente con lui - non ha dato una risposta di routine, per così dire «burocratica», come a volte avviene in risposta a interpellanze e interrogazioni, e anchePag. 13perché, avendo io tra l'altro arricchito nell'illustrazione la mia interpellanza anche di una qualche «attualizzazione» (considerato che l'atto di sindacato ispettivo in questione risaliva al novembre scorso) il rappresentante del Governo ha puntualmente e opportunamente interloquito anche in merito agli aspetti da me sottolineati, non nel testo scritto ma nell'esposizione verbale in risposta all'interpellanza. Pertanto, mi dichiaro soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario Rosato. Affermo ciò con soddisfazione perché le interpellanze non sono un gioco delle parti. Poco fa abbiamo ascoltato alcune riflessioni di un collega dell'opposizione, in cui sembrava che quasi pregiudizialmente occorresse contrapporsi al Governo.
Se io avessi motivi di contrapposizione nei confronti del Governo, della cui maggioranza pur faccio parte, in sede di sindacato ispettivo, li esprimerei (non ho mai mancato di farlo).
Tuttavia, credo che le osservazioni, le precisazioni e le risposte che sono state date, anche esplicitando un percorso che dal novembre scorso è stato realizzato, siano, anche nella loro gradualità e nella complessità della situazione che abbiamo di fronte da molti anni per quanto riguarda i vigili del fuoco, condivisibili e positive.
Ha fatto bene il sottosegretario Rosato, nella parte iniziale, illustrativa anche della normativa vigente - da quella più recente del decreto legislativo n. 139 del 2006, del decreto legislativo n. 217 del 2005, risalendo fino alla legge n. 469 del 1961 - a ricordare che la possibilità di un eventuale utilizzo, direi residuale, in interventi di ordine pubblico o di lotta alla criminalità, di appartenenti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco deve essere assolutamente eccezionale. Lei ha usato proprio l'espressione «in via eccezionale».
Convengo con tutto ciò e credo che sia certo che in determinate situazioni la sola professionalità dei vigili del fuoco può risolvere certi problemi di carattere tecnico, ma in altre situazioni può essere sostituita da squadre di esperti comunali, come lei ha poco fa ricordato forse in riferimento proprio all'esperienza napoletana che ha rappresentato, per altri aspetti, nei mesi scorsi un'altra emergenza e lo è ancora in questo periodo.
La preoccupazione che in me è stata più volte sollecitata riguarda il rischio che, nell'ambito di interventi che coinvolgano la peculiarità professionale dei vigili del fuoco ma che siano inseriti nel contesto della lotta contro la criminalità, vi sia la possibilità che l'incolumità degli operatori e dei vigili del fuoco sia messa in pericolo. È vero che i vigili del fuoco in quei casi hanno alle loro spalle agenti di polizia o carabinieri armati adeguatamente per garantire loro, ma sono in quei casi impiegati in prima linea, ad esempio per sfondare una porta o per intervenire in un contesto difficile dal punto di vista operativo. I vigili del fuoco non sono pronti né preparati - ovviamente lo sono invece per aprire una porta - a rispondere ad un'eventuale aggressione armata.
Tuttavia, trovo nelle parole del sottosegretario Rosato, che rappresenta il Governo, consapevolezza di questi problemi.
Il richiamo alla specifica direttiva che è stata emanata dopo l'incontro svoltosi a Napoli con le organizzazioni sindacali mi pare sia rassicurante anche sotto questo profilo.
Ho già detto, ricordando che l'interpellanza risale al novembre 2006, che sapevo che nel frattempo sono stati effettuati degli interventi per quanto riguarda l'altro aspetto, quello dell'organico dei vigili del fuoco. A tale riguardo, il sottosegretario Rosato ha ricordato che la legge finanziaria per il 2007 ha dato il via alle procedure per l'assunzione di seicento vigili del fuoco. Inoltre, il recente decreto del Ministro Amato prevede la stabilizzazione del personale volontario.
Vi è solo da augurarsi, ma questo è un impegno comune del Governo e del Parlamento, che nella legge finanziaria per il 2008 possano essere inserite misure di carattere finanziario con le quali superare le difficoltà relative all'organico del personale del Corpo e ai debiti pregressi (se non sbaglio, tali debiti ammontano a 82Pag. 14milioni di euro). Ciò è stato già fatto in parte - ha fatto bene a ricordarlo il sottosegretario - inserendo una norma - mi pare all'articolo 4-bis - nel decreto-legge sul cosiddetto «tesoretto» con il quale sono stati stanziati 20 milioni di euro per i vigili del fuoco, come era già avvenuto per altri Corpi dello Stato.
Infine, apprezzo enormemente le ultime considerazioni fatte dal sottosegretario Rosato sulla valorizzazione di questo modello misto di un Corpo dei vigili del fuoco permanente e volontario.
Mi ha fatto piacere, altresì, il richiamo alla tragedia del terremoto in Friuli del 1976, non solo per quello che lei ha detto sul ruolo svolto dai militari di leva ma perché io, un po' più giovane di quanto lo sia oggi, nel 1976 partii dalla mia Trento e per alcune settimane feci il volontario - non soltanto io ma anche molti altri amici che conoscevo - in Friuli; ma questa è una nota autobiografica che mi ha suscitato il ricordo del sottosegretario Rosato.
Sono perfettamente d'accordo sulla difficoltà anche culturale di questa esperienza perché la storia in alcune regioni del nord Italia ha una sua peculiarità, radici e connessioni anche con il modello austriaco, con il modello tedesco e così via, ma, d'altra parte, vi è anche l'importanza di valorizzare questo modello misto come lei lo ha giustamente definito.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, con riferimento al disegno di legge n. 2272-ter-A, recante disposizioni urgenti in materia di pubblica istruzione, previsto all'ordine del giorno della seduta di domani, secondo un'intesa intervenuta, in tale seduta avrà luogo soltanto lo svolgimento degli interventi del relatore e del Governo, mentre il seguito dell'esame sarà rinviato ad una data successiva.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.
Martedì 11 settembre 2007, alle 15:
1. - Discussione del disegno di legge:
S. 1558 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) (Approvato dal Senato) (2931)
e dell'abbinata proposta di legge: NICCO ed altri (2206).
- Relatore: Ranieri.
2. - Discussione del disegno di legge:
Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro dell'Organizzazione mondiale della sanità - OMS - per la lotta al tabagismo, fatta a Ginevra il 21 maggio 2003 (2540-A).
- Relatore: Siniscalchi.
3. - Discussione della proposta di legge:
SERENI ed altri: Contributo straordinario in favore dello Staff College delle Nazioni Unite, con sede in Torino (2605).
- Relatore: Marcenaro.
4. - Discussione del disegno di legge:
Disposizioni urgenti in materia di pubblica istruzione (Già articoli 28, 29, 30 e 31 del disegno di legge n. 2272, stralciati con deliberazione dell'Assemblea il 17 aprile 2007) (2272-ter-A).
- Relatore: Sasso.
La seduta termina alle 17,10.
ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEGLI ARGOMENTI PREVISTI NELLA SETTIMANA 11-14 SETTEMBRE 2007
Ddl di ratifica n. 2931 e abb. - Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale
Tempo complessivo: 2 ore e 2 minuti.
Relatore | 5 minuti |
Governo | 5 minuti |
Richiami al regolamento | 5 minuti |
Tempi tecnici | 5 minuti |
Interventi a titolo personale | 13 minuti (con il limite massimo di 2 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato) |
Gruppi | 1 ora 29 minuti |
L'Ulivo | 12 minuti |
Forza Italia | 14 minuti |
Alleanza Nazionale | 9 minuti |
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea | 5 minuti |
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) | 7 minuti |
Lega Nord Padania | 6 minuti |
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo | 4 minuti |
Italia dei Valori | 4 minuti |
La Rosa nel Pugno | 4 minuti |
Comunisti Italiani | 4 minuti |
Verdi | 4 minuti |
Popolari-Udeur | 4 minuti |
DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI | 4 minuti |
Misto | 8 minuti(Minoranze linguistiche: 2 minuti; Movimento per l'Autonomia: 2 minuti; Repubblicani, Liberali, Riformatori: 2 minuti; La Destra: 2 minuti) |
Ddl di ratifica n. 2540 - Convenzione quadro dell'Organizzazione mondiale della sanità - OMS - per la lotta al tabagismo
Tempo complessivo: 2 ore e 2 minuti.
Relatore | 5 minuti |
Governo | 5 minuti |
Richiami al regolamento | 5 minuti |
Tempi tecnici | 5 minuti |
Interventi a titolo personale | 13 minuti (con il limite massimo di 2 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato) |
Gruppi | 1 ora 29 minuti |
L'Ulivo | 12 minuti |
Forza Italia | 14 minuti |
Alleanza Nazionale | 9 minuti |
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea | 5 minuti |
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) | 7 minuti |
Lega Nord Padania | 6 minuti |
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo | 4 minuti |
Italia dei Valori | 4 minuti |
La Rosa nel Pugno | 4 minuti |
Comunisti Italiani | 4 minuti |
Verdi | 4 minuti |
Popolari-Udeur | 4 minuti |
DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI | 4 minuti |
Misto | 8 minuti(Minoranze linguistiche: 2 minuti; Movimento per l'Autonomia: 2 minuti; Repubblicani, Liberali, Riformatori: 2 minuti; La Destra: 2 minuti) |
Pdl n. 2605- Contributo straordinario in favore dello Staff College delle Nazioni Unite
Tempo complessivo: 17 ore e 10 minuti, di cui:
- discussione generale: 10 ore e 37 minuti;
- seguito dell'esame: 6 ore e 33 minuti.
Discussione generale | Seguito esame | |
Relatore | 20 minuti | 20 minuti |
Governo | 20 minuti | 20 minuti |
Richiami al regolamento | 10 minuti | 10 minuti |
Tempi tecnici | 10 minuti | |
Interventi a titolo personale | 1 ora e 49 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) | 1 ora e 4 minuti (con il limite massimo di 5 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato) |
Gruppi | 7 ore e 58 minuti | 4 ore e 29 minuti |
L'Ulivo | 46 minuti | 50 minuti |
Forza Italia | 41minuti | 37 minuti |
Alleanza Nazionale | 36 minuti | 24 minuti |
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea | 33 minuti | 18 minuti |
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) | 33 minuti | 18 minuti |
Lega Nord Padania | 32 minuti | 15 minuti |
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo | 32 minuti | 14 minuti |
Italia dei Valori | 32 minuti | 14 minuti |
La Rosa nel Pugno | 32 minuti | 14 minuti |
Comunisti Italiani | 31 minuti | 14 minuti |
Verdi | 31 minuti | 13 minuti |
Popolari-Udeur | 31 minuti | 13 minuti |
DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI | 30 minuti | 11 minuti |
Misto | 38 minuti(Minoranze linguistiche: 12 minuti; Movimento per l'Autonomia: 12 minuti; Repubblicani, Liberali, Riformatori: 7 minuti; La Destra: 7 minuti) |
14 minuti(Minoranze linguistiche: 4 minuti; Movimento per l'Autonomia:4 minuti; Repubblicani, Liberali, Riformatori: 3 minuti; La Destra: 3 minuti) |
Ddl n. 2272-ter - Disposizioni in materia di pubblica istruzione
Tempo complessivo: 20 ore e 40 minuti, di cui:
- discussione generale: 11 ore e 37 minuti;
- seguito dell'esame: 9 ore e 3 minuti.
Discussione generale | Seguito esame | |
Relatore | 20 minuti | 20 minuti |
Governo | 20 minuti | 20 minuti |
Richiami al regolamento | 10 minuti | 10 minuti |
Tempi tecnici | 30 minuti | |
Interventi a titolo personale | 2 ora e 2 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) | 1 ora e 29 minuti (con il limite massimo di 7 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato) |
Gruppi | 8 ore e 45 minuti | 6 ore e 14 minuti |
L'Ulivo | 31 minuti | 1 ora e 3 minuti |
Forza Italia | 1 ora e 17 minuti | 1 ora e 2 minuti |
Alleanza Nazionale | 55 minuti | 42 minuti |
Rifondazione Comunista-Sinistra Europea | 30 minuti | 22 minuti |
UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) | 44 minuti | 31 minuti |
Lega Nord Padania | 38 minuti | 25 minuti |
Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo | 30 minuti | 16 minuti |
Italia dei Valori | 30 minuti | 16 minuti |
La Rosa nel Pugno | 30 minuti | 16 minuti |
Comunisti Italiani | 30 minuti | 15 minuti |
Verdi | 30 minuti | 15 minuti |
Popolari-Udeur | 30 minuti | 15 minuti |
DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie - Partito Socialista - Nuovo PSI | 32 minuti | 20 minuti |
Misto | 38 minuti(Minoranze linguistiche: 12 minuti; Movimento per l'Autonomia: 12 minuti; Repubblicani, Liberali, Riformatori: 7 minuti; La Destra: 7 minuti) |
16 minuti(Minoranze linguistiche: 5 minuti; Movimento per l'Autonomia: 5 minuti; Repubblicani, Liberali, Riformatori: 3 minuti; La Destra: 3 minuti) |