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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 23 di martedì 11 luglio 2006
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
La seduta comincia alle 10,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 7 luglio 2006.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono trentasei.
Svolgimento di interpellanze urgenti.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Illustra la sua interpellanza n. 2-00048, sul presunto pedinamento di un giornalista compiuto dai servizi segreti militari.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Premesso che un'efficace lotta al terrorismo non può che essere condotta con gli strumenti propri dello Stato di diritto e nel rispetto del principio di legalità, esprime piena fiducia nell'operato della magistratura che sta conducendo le indagini sul caso del presunto rapimento di Abu Omar, nonché nell'attività degli apparati di informazione e sicurezza, ricordando che il SISMI ha sempre escluso un suo coinvolgimento nella vicenda; rilevato peraltro che al momento non risultano elementi che confermino le ipotesi di intercettazioni illegali o di pedinamenti di giornalisti da parte dei servizi segreti militari, preannunzia che il Governo, pur astenendosi da valutazioni specifiche su indagini in corso, assicurerà piena collaborazione all'autorità giudiziaria.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Si dichiara insoddisfatta e preoccupata per la risposta, evidenziando l'assoluta divergenza tra quanto riferito dal sottosegretario Forcieri e ciò che è stato riportato da diverse testate giornalistiche.
SALVATORE CICU (FI). Illustra la sua interpellanza n. 2-00042, sulle iniziative per garantire il fabbisogno idrico delle isole minori della Sicilia.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel rilevare che i tagli operati nel settore della difesa sono ascrivibili alla legge finanziaria per il 2006 varata dal precedente Governo, fa presente che le somme già stanziate sono sufficienti a garantire l'approvvigionamento idrico delle isole minori della Sicilia nei mesi estivi. Preannunzia comunque l'adozione di iniziative tese a superare eventuali carenze idriche nella parte finale dell'anno.
SALVATORE CICU (FI). Nel dichiararsi insoddisfatto di una risposta meramente tecnica che non dimostra alcuna sensibilità per il problema sollevato nell'atto ispettivo, invita il Governo a rivedere la propria posizione ed a reperire le risorse finanziarie necessarie a soddisfare le esigenze di approvvigionamento idrico delle isole minori della Sicilia.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Illustra la sua interpellanza n. 2-00040, sull'applicazione della maggiorazione IRAP alla regione Sicilia.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. OsservatoPag. VIpreliminarmente che la regione Sicilia ha destinato alla copertura del disavanzo sanitario per il 2005 risorse reperite mediante un'operazione di indebitamento conclusa con la Cassa depositi e prestiti, rileva che un apposito tavolo tecnico ha accertato la sussistenza dei presupposti previsti per l'automatico incremento delle aliquote IRAP e dell'addizionale regionale IRPEF; sottolinea inoltre che dalla lettura della sentenza della Corte costituzionale n. 236 del 2004 non si evince l'inapplicabilità, nei confronti delle regioni a statuto speciale, del potere sostitutivo dello Stato previsto dal vigente ordinamento.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Nel dichiararsi insoddisfatto, sottolinea che dal contratto stipulato tra la Cassa depositi e prestiti e la regione Sicilia non discende alcun debito nei confronti di quest'ultima e che, alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 236 del 2004, il potere sostitutivo dello Stato non è esercitabile nei confronti delle regioni a statuto speciale; auspica, pertanto, che il Governo non insista in un contenzioso con la predetta regione, nel quale risulterebbe soccombente.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Illustra la sua interpellanza n. 2-00045, sull'attuazione delle norme del decreto-legge n. 138 del 2002 in materia di interventi finanziari a sostegno delle aziende agricole.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Ricorda che la Ragioneria generale dello Stato ha espresso l'avviso che l'effettiva durata dei limiti di impegno di cui all'atto ispettivo dovrebbe essere decennale, nell'ambito degli stanziamenti autorizzati di 18 milioni di euro annui, che devono riferirsi al periodo 2002-2011. Osserva altresì che, per quanto concerne la legittimità dell'ammortamento dei mutui, la Ragioneria generale dello Stato ha ritenuto che gli oneri relativi ai prestiti già contratti dalle regioni debbano essere fronteggiati entro i limiti di impegno stabiliti.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Giudicata non convincente ed incongrua la risposta, sottolinea la necessità di erogare immediatamente i finanziamenti previsti per un periodo decennale, in attesa che si risolva il contenzioso in atto tra la regione Sicilia ed il Governo.
GIUSEPPE FALLICA (FI). Illustra la sua interpellanza n. 2-00033, sui collegamenti marittimi con le isole minori siciliane.
RAFFAELE GENTILE, Sottosegretario di Stato per i trasporti. Pur osservando che il minor numero di collegamenti marittimi tra Napoli e le isole Eolie assicurati dalla società Siremar è stato determinato dalla riduzione dello stanziamento del relativo capitolo di bilancio previsto dalla legge finanziaria per il 2006, assicura che il Governo, come richiesto dagli amministratori e dalle popolazioni locali, si sta impegnando fattivamente per risolvere con sollecitudine il problema.
GIUSEPPE FALLICA (FI). Si dichiara insoddisfatto, invitando il ministro dei trasporti a rispondere direttamente ad ulteriori atti di sindacato ispettivo che si riserva di presentare sul medesimo argomento.
GABRIELLA CARLUCCI (FI). Illustra la sua interpellanza n. 2-00049, sulle misure a favore delle imprese agricole della provincia di Bari colpite da eventi atmosferici nel mese di maggio 2006.
GIOVANNI MONGIELLO, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Richiamati gli interventi previsti dalle vigenti normative nel caso in cui si verifichino avversità atmosferiche come quelle che hanno colpito alcuni territori della provincia di Bari, fa presente che, al momento, non risultanoPag. VIIancora pervenute dalla regione Puglia proposte finalizzate all'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. Assicura comunque che, ove fossero avanzate richieste in tal senso, il Governo procederebbe con sollecitudine agli adempimenti di propria competenza.
GABRIELLA CARLUCCI (FI). Chiede al Governo di intervenire presso la regione Puglia e la provincia di Bari affinché siano sollecitamente adottate misure a sostegno delle imprese agricole colpite da recenti avversità atmosferiche.
PAOLA PELINO (FI). Illustra la sua interpellanza n. 2-00041, sui problemi occupazionali presso lo stabilimento Lastra di Sulmona.
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Osservato preliminarmente che il Ministero dello sviluppo economico e la regione Abruzzo, nello stigmatizzare la decisione del gruppo Agfa-Gevaert di procedere alla chiusura dello stabilimento Lastra di Sulmona, si sono impegnati a promuovere ogni più opportuna iniziativa volta a consentire il recupero produttivo ed occupazionale del predetto stabilimento, preannunzia l'intendimento del Governo di presentare un disegno di legge finalizzato ad attribuire all'Esecutivo più incisivi poteri in tema di soluzione di crisi aziendali: al riguardo, auspica che su tale provvedimento si registri un ampio consenso parlamentare.
PAOLA PELINO (FI). Esprime delusione per la risposta, nella quale vengono prospettate soluzioni poco chiare.
TITTI DI SALVO (Ulivo). Illustra la sua interpellanza n. 2-00050, sui problemi occupazionali presso il gruppo industriale CF Gomma.
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Ricordato che il gruppo CF Gomma ha conosciuto negli ultimi anni una crescita esponenziale e che attualmente vive una situazione di grave difficoltà finanziaria, sottolinea che presumibilmente nella giornata di domani il tribunale francese di Nantes si pronuncerà sul piano di risanamento presentato dal gruppo. Nell'assicurare che il Ministero dello sviluppo economico è in contatto continuo con le parti coinvolte, ritiene che si potrà avviare un tavolo di confronto per una positiva soluzione della vicenda subito dopo la pronuncia del tribunale francese.
TITTI DI SALVO (Ulivo). Si dichiara soddisfatta delle intenzioni preannunziate dal rappresentante del Governo, auspicando la positiva conclusione della vicenda con la conseguente salvaguardia dei livelli occupazionali.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Illustra la sua interpellanza n. 2-00052, sulle disposizioni relative alla regolamentazione del servizio taxi contenute nel recente provvedimento del Governo.
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Osservato che il provvedimento d'urgenza emanato dal Governo non appare in contrasto con l'articolo 77 della Costituzione, ritiene che la protesta posta in essere dalla categoria dei tassisti nei giorni scorsi sia stata condotta con toni esasperati sfociati in episodi assolutamente deprecabili; dichiara tuttavia la disponibilità del Governo a modificare il decreto-legge n. 223 del 2006 ove vengano avanzate proposte che non contrastino con l'obiettivo di assicurare maggiore flessibilità, maggiori possibilità occupazionali per i giovani ed il potenziamento del servizio pubblico dei taxi.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza emanato dal Governo violi principi costituzionalmente sanciti, disciplinando materie attribuite alle competenze delle regioni, ritiene sia possibile trovare soluzioni che determinino una riduzione dei costi ed un incremento del servizio, evitando tuttavia ingiustificate penalizzazioni della categoria.
Modifica nella composizione del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.
PRESIDENTE. Comunica che il deputato Gianclaudio Bressa è stato chiamato a far parte del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato in sostituzione del deputato Andrea Papini, dimissionario.
Sospende la seduta fino alle 14.
La seduta, sospesa alle 13,10, è ripresa alle 14.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono trentotto.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 325, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 173 del 2006: Proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare ed ulteriori proroghe per l'esercizio di deleghe legislative (approvato dal Senato) (A.C. 1222).
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto finale.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, in considerazione dell'imminente scadenza di termini previsti da importanti atti di natura legislativa e regolamentare, sottolinea tuttavia la necessità di una riflessione sull'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza.
LUCIO BARANI (DC-PS). Paventate le deleterie conseguenze derivanti dall'incertezza del diritto, favorita dalla mancanza di un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione, giudica improcrastinabile il ricorso allo strumento dei testi unici; manifesta, quindi, un orientamento fortemente contrario alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza in esame.
TITTI DE SIMONE (RC-SE). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, esprimendo particolare apprezzamento per la proroga di termini per l'applicazione di alcune parti della riforma della scuola varata nella precedente legislatura, della quale reputa indispensabile una radicale rivisitazione, attraverso un opportuno dialogo con gli operatori del settore.
GIACOMO STUCCHI (LNP). Paventato il rischio che, anche nel prosieguo della legislatura, la Camera dei deputati si limiti a ratificare determinazioni assunte presso l'altro ramo del Parlamento, lamenta la particolare eterogeneità delle materie disciplinate dal provvedimento d'urgenza in esame, sulla cui conversione in legge il suo gruppo esprimerà un orientamento contrario.
ANTONIO MEREU (UDC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo su un provvedimento d'urgenza che giudica sbagliato e costituzionalmente incompatibile, in quanto recante un contenuto eterogeneo non corrispondente ad un corretto utilizzo dello strumento della decretazione d'urgenza.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Nel dichiarare il convinto voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, giudica ipocrite le polemiche sollevate dalle forze politiche di opposizione circa il metodo seguito nelPag. IXcorso dell'iter parlamentare del provvedimento d'urgenza; ricorda, inoltre, l'impegno assunto dall'Esecutivo nel senso di non esercitare le deleghe legislative previste dal provvedimento d'urgenza, anche al fine di favorire l'instaurazione di un confronto costruttivo con la minoranza.
ITALO BOCCHINO (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo su un provvedimento d'urgenza che giudica pessimo nel merito e che desta forte preoccupazione politica in ragione del metodo utilizzato dalla maggioranza nel corso del suo iter, che ritiene offensivo per il ruolo della Camera dei deputati nel procedimento legislativo.
ELIAS VACCA (Com.It). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, sottolinea l'importanza delle iniziative legislative assunte dal Governo Prodi, del tutto coerenti con il programma ed alle quali i Comunisti Italiani non faranno mancare il loro sostegno.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento d'urgenza che giudica importante, utile e necessario, pur lamentando le strozzature del dibattito parlamentare conseguenti ad un eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza. Auspica quindi l'instaurazione di un proficuo confronto tra le forze politiche al fine di individuare nuove regole sul procedimento legislativo.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo, lamenta il metodo arrogante e lesivo di principi costituzionali imposto dalla maggioranza nell'iter del provvedimento d'urgenza in esame, cui solo marginalmente il Governo ha posto rimedio accettando alcuni ordini del giorno presentati dalla sua parte politica.
MARCO BOATO (Verdi). Nel dichiarare il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che prevede la proroga di termini di disposizioni legislative, del quale richiama il contenuto, ricorda che il precedente Governo ha fatto reiteratamente ricorso alla decretazione d'urgenza per perseguire analoghi obiettivi; auspica comunque che in futuro le disposizioni di legge prevedano termini congrui al fine di evitare il ricorso ad eventuali proroghe.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Nel ringraziare il Governo per il proficuo lavoro svolto, arricchito da un approfondito confronto parlamentare, dichiara con convinzione il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 1222.
Sull'ordine dei lavori.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Chiede che il Governo riferisca con sollecitudine alla Camera sulle iniziative che intende assumere relativamente alla divulgazione, da parte di organi di stampa, di nominativi di presunti collaboratori dei servizi segreti, la cui incolumità verrebbe conseguentemente messa a repentaglio.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.
Seguito della discussione della mozione Bondi n. 1-00005: Iniziative volte alla definizione dei requisiti per l'accesso a cariche istituzionali.
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri si è svolta la discussione sulle linee generali della mozione.
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sottolineata la genericità della mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), sulla quale esprimePag. Xparere contrario, rileva che eventuali iniziative legislative volte a dotare i due rami del Parlamento di un codice di autoregolamentazione circa i requisiti per l'accesso a cariche istituzionali si porrebbero in contrasto con l'articolo 64 della Costituzione.
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Osservato che il dispositivo della mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione) evoca un tema coperto da riserva di legge, lamenta l'intendimento dell'opposizione di introdurre surrettiziamente nell'ordinamento giuridico un quarto grado di giudizio: dichiara pertanto voto contrario sull'atto di indirizzo in esame.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Sottolineato il carattere strumentale dell'atto di indirizzo in esame, ne paventa le deleterie conseguenze sotto il profilo della salvaguardia delle prerogative di ciascun parlamentare.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Manifestato stupore sotto il profilo giuridico, politico e morale per la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), ricorda che la Costituzione consente l'accesso a cariche istituzionali a ciascun cittadino della Repubblica che ne abbia i requisiti. Espressa altresì solidarietà ai familiari e alle vittime dei gravi crimini commessi in passato, dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'atto di indirizzo in esame.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Nel dichiarare voto favorevole sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), invita il deputato D'Elia a dimettersi dalla carica di segretario di Presidenza.
ELIAS VACCA (Com.It). Dichiara il voto contrario del suo gruppo su un atto di indirizzo che giudica inaccettabile in quanto con esso si chiede al Governo di intervenire su una materia coperta da riserva di legge e si tende ad equiparare situazioni tra loro non comparabili.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Rilevato che la sua componente politica non voterà la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), giudica sbagliata ed insensata la prospettata introduzione di limitazioni di carattere soggettivo alle prerogative e all'esercizio della funzione parlamentare.
MASSIMO DONADI (IdV). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), che ritiene ispirata ad un'impostazione strumentale e demagogica, rilevando che non è possibile intervenire su questioni che attengono ad importanti principi sanciti dalla Costituzione con strumenti diversi dalla legge.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Dichiara l'astensione sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), non ritenendo che, in tema di accesso alle cariche interne ai due rami del Parlamento, l'interlocutore istituzionale sia il Governo.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel dichiarare che il suo gruppo non voterà la mozione in esame, rileva che essa pone questioni di opportunità politica, che non possono essere demandate ad una norma.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MAURO DEL BUE (DC-PS). Rileva altresì che i deputati di cui si tratta nel documento di indirizzo in esame hanno già pagato il loro debito con la giustizia.
ROBERTO COTA (LNP). Nel giudicare vergognosa la scelta di candidare il deputato D'Elia, esprime piena solidarietà alle famiglie delle vittime del terrorismo, dichiarando l'astensione del suo gruppo sulla mozione in esame.
ANGELO BONELLI (Verdi). Espressi dubbi sull'ammissibilità della mozione in discussione, di cui evidenzia la palese strumentalità, dichiara il voto contrario del suo gruppo. Manifestata altresì grande attenzione e sensibilità per le vittime del terrorismo, ritiene inaccettabili le lezioni di moralità politica provenienti dal centrodestra, il cui garantismo è caratterizzato da profonde contraddizioni.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Dichiara che i deputati del suo gruppo, pur non avendo sottoscritto la mozione in esame, esprimereanno voto favorevole, condividendo gli aspetti di opportunità politica che essa giustamente evidenzia. Auspica altresì che dal dibattito in corso possa scaturire una seria riflessione su uno dei periodi più tragici della storia italiana.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Dopo aver ricordato che le numerose vittime del terrorismo ed i loro familiari non hanno avuto voce in Parlamento, rileva che la mozione in esame pone una questione politica e morale di innegabile importanza. Invita quindi il deputato D'Elia a dimettersi dall'incarico che attualmente ricopre nell'Ufficio di Presidenza della Camera con un gesto che restituirebbe fiducia nelle istituzioni, considerando che il suo diritto individuale non può calpestare il dovere del Parlamento di rispettare la memoria di quanti hanno sofferto per la violenza terroristica.
SANDRO BONDI (FI). Nel sottolineare la necessità di chiudere definitivamente un'epoca segnata da tragiche ideologie e da contrasti sociali che hanno avuto un'eco recente negli efferati omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi, giudica moralmente e politicamente inaccettabili gli incarichi attribuiti ai deputati D'Elia e Farina, che invita a dimettersi.
GIANCLAUDIO BRESSA (Ulivo). Stigmatizzato l'utilizzo a fini politici del dolore dei familiari delle vittime del terrorismo, ritiene illogico il ricorso ad un atto di indirizzo al Governo per questioni che attengono alle competenze del Parlamento, del quale evidenzia peraltro i profili di illegittimità costituzionale, rilevando che il diritto di elettorato passivo è soggetto a riserva assoluta di legge; dichiara pertanto voto contrario sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione).
PRESIDENTE. In riferimento ai dubbi sollevati sull'ammissibilità della mozione in esame, fa presente che la Presidenza ha effettuato un'attenta valutazione del documento di indirizzo, giudicando ammissibile un testo ampiamente riformulato dai presentatori, in quanto non avente come oggetto direttamente il sindacato sulle persone dei singoli deputati ovvero la loro elezione a determinati incarichi, bensì l'eventuale elaborazione da parte del Governo di criteri che possano valere per il futuro per l'accesso alle cariche istituzionali.
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Dichiara voto contrario sulla mozione in esame, lamentando la strumentalità del dibattito sollecitato dall'opposizione.
DONATELLA PORETTI (RosanelPugno). Lamenta la mancanza di rispetto da parte dei presentatori della mozione in esame nei confronti delle istituzioni e dei cittadini, rilevando il carattere meramente strumentale dell'iniziativa.
LUCIO BARANI (DC-PS). Dichiara voto contrario sulla mozione in esame, della quale lamenta la portata eccessivamente limitata.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Dichiara voto contrario sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), ritenendo che l'opportunità di talune candidature a cariche istituzionali debba essere soggetta ad una valutazione di carattere meramente politico.
FRANCESCO BOSI (UDC). Pur apprezzando il percorso riabilitativo compiutoPag. XIIdal deputato D'Elia, auspica le sue dimissioni dall'Ufficio di Presidenza della Camera.
BRUNO TABACCI (UDC). Dichiara che non voterà la mozione Bondi n. 1-00005, (Nuova formulazione), che appare un'iniziativa strumentale, pur rilevando il carattere retorico del garantismo manifestato da alcuni esponenti della maggioranza.
NICOLA ROSSI (Ulivo). Dichiara l'astensione sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), che coinvolge il Governo in una materia di stretta competenza del Parlamento.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Nel ritenere che non si possa impegnare il Governo, con un atto di indirizzo, ad intervenire su questioni che afferiscono alle prerogative parlamentari, dichiara l'astensione sulla mozione in esame.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Invita i presentatori a ritirare la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione).
ELIO VITO (FI). Precisato che l'obiettivo - peraltro raggiunto - dell'atto di indirizzo in esame era quello di sollecitare un dibattito parlamentare su una questione che interessa tutto il Paese, invita i deputati della maggioranza a non trincerarsi dietro motivazioni di tipo procedurale, concernenti la incompetenza del Governo in materia, per non pronunciarsi sulla questione di opportunità politica e di sensibilità personale da esso sollevata, annunziando il ritiro della mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione). Ritiene inoltre doveroso rendere omaggio ai familiari delle vittime del terrorismo una cui delegazione è presente in tribuna (Applausi dei deputati dei gruppi di opposizione - Commenti dei deputati dei gruppi della maggioranza).
PRESIDENTE. Prende atto che la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione) è stata ritirata dai presentatori.
Annunzio della costituzione del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.
PRESIDENTE. Comunica che in data odierna il Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato ha proceduto alla propria costituzione: sono risultati eletti presidente il deputato Claudio Scajola, vicepresidente il senatore Massimo Brutti e segretario il deputato Emanuele Fiano.
Sull'ordine dei lavori.
JOLE SANTELLI (FI). Chiede di parlare in riferimento a talune dichiarazioni rese dal ministro dell'interno.
PRESIDENTE. Ritiene di non poterlo consentire in questa fase.
Discussione del disegno di legge S. 379, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 181 del 2006: Riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri (approvato dal Senato) (A.C. 1287).
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Elio Vito n. 2, D'Alia n. 3 e Bocchino n. 4.
NICOLA BONO (AN). Parlando per un richiamo al quinto comma dell'articolo 30 del regolamento, invita la Presidenza ad intervenire affinché le Commissioni non siano convocate in concomitanza con i lavori dell'Assemblea, ancorché quest'ultima non proceda a votazioni.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza disporrà le opportune verifiche in merito alla questione sollevata dal deputato Bono.
PIETRO FOLENA (RC-SE). In qualità di presidente della VII Commissione, precisa che quest'ultima è convocata al termine della seduta dell'Assemblea.
VINCENZO NESPOLI (AN). Giudica connotato da arroganza l'atteggiamento assunto dalla maggioranza circa l'organizzazione dei lavori delle Commissioni parlamentari.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza verificherà quanto dichiarato dal deputato Nespoli al fine di assumere eventuali iniziative.
FRANCA BIMBI (Ulivo). In qualità di presidente della XIV Commissione, ritiene infondate le critiche formulate dal deputato Nespoli.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Parlando per un richiamo al regolamento, chiede che al termine della seduta possa essere riproposta la questione che il deputato Santelli intendeva sollevare in precedenza.
PRESIDENTE. Ricorda che, secondo la prassi consolidata, gli interventi incidentali possono essere svolti al termine della seduta.
ROBERTO COTA (LNP). Illustra la questione pregiudicale Maroni n. 1, ritenendo che il decreto-legge in esame non presenti i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza prescritti dall'articolo 77 della Costituzione e si ponga in contrasto con il disposto degli articoli 81 e 97 della Carta fondamentale. Invita pertanto l'Assemblea ad approvare le questioni pregiudiziali presentante.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Illustra la questione pregiudiziale Elio Vito n. 2, che invita l'Assemblea ad approvare, sottolineando che il decreto-legge in esame si pone in palese contrasto con l'articolo 77 della Costituzione; nel ritenere, infatti, che il termine di due anni per l'esercizio della prevista delega legislativa non sia coerente con i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, giudica riprovevole ed in contraddizione con la cosiddetta riforma Bassanini la prospettata frammentazione di Dicasteri.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 3, rilevando che il decreto-legge in esame, oltre a porsi in evidente contrasto con gli articoli 77 e 81 della Costituzione, è stato impropriamente adottato prima che il Governo ottenesse la fiducia delle Camere, traducendosi conseguentemente in una sorta di «sanatoria paracostituzionale». Giudica infine illogica la prospettata frammentazione dei Dicasteri.
ITALO BOCCHINO (AN). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 4, rilevando, in particolare, che il decreto-legge in esame è ispirato ad una logica di spartizione del potere tra le diverse componenti della maggioranza, che altrimenti non sarebbe stata in grado di formare il nuovo Governo; esprime inoltre perplessità sul ricorso alla decretazione d'urgenza per modificare la struttura dell'Esecutivo.
SESA AMICI (Ulivo). A nome di tutti i gruppi che aderiscono all'Unione, ricordato il reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza da parte del precedente Governo, richiama l'opportunità di avviare un dibattito sulla qualità del procedimento legislativo; ritiene inoltre che sia rimessa alla responsabilità dell'Esecutivo la possibilità di intervenire sul proprio assetto organizzativo.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE). Nel giudicare del tutto legittimo il provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea che il riordino della struttura governativa risponde all'esigenza di attuare efficacemente il programma elettorale del centrosinistra. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara voto contrario sulle questioni pregiudiziali presentate, rilevando il carattere meramentePag. XIVpolitico delle motivazioni addotte a sostegno della presunta illegittimità costituzionale delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame.
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede il controllo delle tessere di votazione.
PRESIDENTE. Dà disposizioni in tal senso (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Elio Vito n. 2, D'Alia n. 3 e Bocchino n. 4.
Sull'ordine dei lavori.
EMANUELE FIANO (Ulivo). Invita la Presidenza ad esprimere solidarietà alla comunità ebraica di Roma per gli atti oltraggiosi subiti la scorsa notte in concomitanza con i festeggiamenti per la vittoria della nazionale italiana ai campionati mondiali di calcio.
LUCA VOLONTÈ (UDC). A nome di tutti i deputati della Casa delle libertà, esprime solidarietà alla comunità ebraica.
PRESIDENTE. Nell'associarsi alle espressioni di solidarietà alla comunità ebraica, assicura che riferirà al Presidente della Camera le considerazioni svolte dai deputati Fiano e Volontè.
JOLE SANTELLI (FI). Rilevato che da alcune dichiarazioni rese nella giornata odierna dal ministro dell'interno emerge una situazione particolarmente preoccupante relativamente alla gestione delle intercettazioni telefoniche, auspica un tempestivo confronto parlamentare ed un sollecito intervento del Governo su una questione di fondamentale importanza per la democrazia del Paese.
MARCO BOATO (Verdi). Si associa alla richiesta che la questione evocata dall'onorevole Santelli sia sollecitamente affrontata dal Governo.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera, perché interessi il Governo, le considerazioni svolte dai deputati Santelli e Boato.
Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1287.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
MARCO BOATO (Verdi), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, rilevando, in particolare, che il numero dei Ministeri è stato elevato da quattordici a diciotto e che le modifiche apportate alla struttura dell'Esecutivo attengono altresì al riparto delle competenze tra i diversi Dicasteri nonché tra questi ultimi e la Presidenza del Consiglio.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
MARCO BOATO (Verdi), Relatore. Evidenziate inoltre le modifiche introdotte in materia di organizzazione del personale di diretta collaborazione dei ministri e dei viceministro, propone al Governo di valutare l'opportunità di accogliere, in relazione all'articolo unico del disegno di legge di conversione, un eventuale ordine del giorno che impegni l'Esecutivo a sospendere l'esercizio della delega legislativa ad esso conferita fino al suo recepimento in un autonomo provvedimento ordinario.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
ORIANO GIOVANELLI (Ulivo). Nel giudicare strumentali le critiche rivolte dalle forze di opposizione al provvedimento d'urgenza in discussione, ritiene che il riordino della struttura dell'Esecutivo, che appare funzionale ad un'efficace attuazione del programma di Governo, richiede un potenziamento della capacità di direzione politica attribuita al Presidente del Consiglio.
GIORGIO CONTE (AN). Esprime il giudizio fortemente negativo del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione, che, in contraddizione con il programma elettorale dell'Unione, disattende i principi ispiratori della cosiddetta riforma Bassanini: il contenimento della spesa pubblica e l'omogeneità delle funzioni attribuite ai Dicasteri.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Giudicate condivisibili le critiche formulate dall'opposizione nell'eccessivo numero dei sottosegretari, nonché circa l'inopportunità di prevedere, nel disegno di legge di conversione in discussione, il conferimento di deleghe legislative, manifesta invece un orientamento favorevole, in particolare, all'attribuzione al Ministero dello sviluppo economico delle competenze in tema di politiche di coesione, nonché alla separazione tra il Dicastero dei trasporti e quello delle infrastrutture.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
FRANCO RUSSO (RC-SE). Nel ritenere, più in generale, che il prospettato riordino sia ispirato ad un disegno connotato da razionalità, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Manifesta contrarietà al trasferimento delle competenze relative alle politiche sulle tossicodipendenze dalla Presidenza del Consiglio al Ministero della solidarietà sociale, in considerazione delle imprescindibili esigenze di coordinamento del settore a livello nazionale ed internazionale. Sottolinea inoltre la necessità di mantenere la struttura unitaria del Servizio civile nazionale, al fine di non disperdere lo straordinario patrimonio di esperienze maturato e di non vanificare la proficua attività finora svolta.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Lamentato l'atteggiamento arrogante sotteso al decreto-legge in discussione, ritiene che lo stesso non presenti i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza previsti dall'articolo 77 della Costituzione; giudica inoltre anomala ed illegittima la delega legislativa conferita al Governo dall'articolo unico del disegno di legge di conversione, peraltro in assenza dei principi e criteri direttivi prescritti dall'articolo 76 della Carta fondamentale. Ritiene, più in generale, che le misure recentemente adottate dall'Esecutivo denotino l'intenzione di sottrarsi al confronto parlamentare.
SANDRA CIOFFI (Pop-Udeur). Sottolineato che dal provvedimento d'urgenza in discussione non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, manifesta un orientamento favorevole al riparto delle competenze tra Ministeri delineato nel decreto-legge. Ritiene altresì che la nuova struttura dell'Esecutivo possa consentire di razionalizzare e rendere più efficace l'azione di Governo.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 21,30.
La seduta, sospesa alle 20,50, è ripresa alle 21,30.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa notturna della seduta sono trentotto.
Pag. XVISi riprende la discussione.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Lamenta che il significativo incremento nel numero dei membri del Governo, necessario per soddisfare, mediante l'applicazione del cosiddetto manuale Cencelli, le richieste avanzate dalle forze politiche della maggioranza, determina un deleterio aumento dei costi della politica. Paventa altresì i rischi derivanti dal conservatorismo istituzionale delle forze politiche della maggioranza, contrarie alla realizzazione di un vero federalismo.
JOLE SANTELLI (FI). Ricordato che il provvedimento d'urgenza in discussione è stato adottato prima che il Governo ricevesse la fiducia delle Camere, sottolinea l'eccessiva accelerazione che l'Esecutivo ha voluto imprimere al suo iter. Ritiene inoltre che la prevista moltiplicazione degli incarichi ministeriali derivi da esigenze di spartizione del potere nell'ambito del centrosinistra. Osserva infine che la nuova ripartizione di competenze tra Dicasteri sarà fonte di confusione e di inefficienza.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Lamentato l'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza, che di fatto espropria il Parlamento della funzione legislativa, evidenzia i deleteri effetti che deriveranno dalla moltiplicazione delle deleghe attribuite a ministri e viceministri. Giudicata particolarmente grave la suddivisione delle competenze in precedenza proprie del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sottolinea l'inutilità dell'istituzione del Ministero della famiglia, a favore della quale dovrebbero essere attuate politiche trasversali con il contributo di tutte le strutture dell'Esecutivo.
STEFANO ALLASIA (LNP). Espressa preliminarmente solidarietà alla comunità ebraica romana e, più in generale, a tutte le vittime degli atti di stampo teppistico recentemente compiuti, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione presenti profili di dubbia legittimità costituzionale, segnatamente con riferimento agli articoli 77, 81 e 97 della Carta fondamentale. Osservato, inoltre, che esso contraddice le linee ispiratrici della cosiddetta riforma Bassanini, rileva che gli emendamenti presentati dai deputati della sua parte politica sono volti a ripristinare il preesistente assetto della compagine governativa.
MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Osservato che il decreto-legge in discussione si pone in contrasto con la legge Bassanini e con la riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione, paventa che la sua attuazione determinerà un significativo incremento della spesa pubblica ed ulteriori elementi di inefficienza nella pubblica amministrazione. Esprime altresì forti perplessità, in particolare, sull'attribuzione al ministro della solidarietà sociale della competenza esclusiva in tema di lotta alla tossicodipendenza e di vigilanza sui flussi migratori.
LORENZO BODEGA (LNP). Sottolineata la necessità di coinvolgere il Parlamento nella dialettica e nel confronto sulle riforme costituzionali, ritiene che l'eccessiva frammentazione delle competenze ministeriali prevista nel provvedimento d'urgenza in discussione sia funzionale ad un'esigenza di spartizione del potere nell'ambito della coalizione di maggioranza; osserva quindi che sarebbe stato preferibile ridurre piuttosto che aumentare il numero degli incarichi ministeriali.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione sia emblematico dell'incoerenza e delle divisioni interne alla coalizione di maggioranza. Osserva inoltre che la prospettata frammentazione degli incarichi ministeriali, in controtendenza rispetto allo sforzo di innovazione e razionalizzazione compiuto dal precedente Esecutivo, trae origine dall'esigenza di recepire le richieste delle forze politiche che compongono la maggioranza, attraverso una vera e propria spartizione degli incarichi.
VALENTINA APREA (FI). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in discussione dimostra, a suo avviso, la scarsa serietà e l'irresponsabilità della maggioranza, nonché la sua scarsa lungimiranza in ordine alle esigenze di contenimento della spesa pubblica, giudica non condivisibile, in particolare, la prevista frammentazione delle competenze in precedenza attribuite al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che appare in contrasto con la necessità di razionalizzare e modernizzare la struttura della compagine governativa.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione, oltre a porsi in contrasto con gli articoli 77 e 81 della Costituzione, determinerà un consistente incremento della spesa pubblica ed una frammentazione delle competenze ministeriali incoerente con il principio di unitarietà e di omogeneità delle funzioni.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 12 luglio 2006, alle 9.
(Vedi resoconto stenografico pag. 149).
La seduta termina alle 0,05 del 12 luglio 2006.