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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 257 di giovedì 13 dicembre 2007
Pag. IIIPRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 9,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
I deputati in missione sono settantacinque.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 1817: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) (approvato dal Senato) (A.C. 3256-A).
Nella seduta dell'11 dicembre 2007 si è conclusa la discussione congiunta sulle linee generali dei disegni di legge finanziaria e di bilancio.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito del dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
Si passa all'esame degli articoli e delle relative proposte emendative.
La I Commissione ha espresso il prescritto parere.
PRESIDENTE. Avverte che la Presidenza non ritiene ammissibili gli articoli aggiuntivi Fasolino 49.035, D'Ulizia 49.036 e Lazzari 149.09.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Avverte che il Governo ha predisposto tre maxiemendamenti sulla cui approvazione, dopo il vaglio di ammissibilità da parte della Presidenza, preannunzia l'intendimento di porre la questione di fiducia. Ringrazia inoltre tutti i componenti la V Commissione per il proficuo lavoro svolto, di cui l'Esecutivo ha tenuto debitamente conto nel corso della definizione dei suddetti maxiemendamenti.
PRESIDENTE. Prende atto della presentazione, da parte del Governo, degli emendamenti 1.1000, 23.1000 e 135.1000, che accorpano il testo del disegno di legge finanziaria, nonché del preannunziato intendimento dell'Esecutivo di porre su di essi la questione di fiducia. Si riserva pertanto di valutare la completezza del testo e di procedere al relativo vaglio di ammissibilità; gli emendamenti, ove dichiarati ammissibili, saranno trasmessi alla V Commissione.
ANDREA GIBELLI (LNP). Ritiene che il ricorso per l'ennesima volta alla questione di fiducia denoti l'intendimento del Governo di sottrarsi ad un costruttivo confronto con il Parlamento, a causa delle divergenze interne alla maggioranza. Invita, quindi, la Presidenza a tutelare le prerogative dei parlamentari e preannunzia la richiesta che l'Assemblea non sia convocata nella giornata di domenica, durante la quale si terrà un'importante manifestazione promossa dalla sua parte politica.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Espressi, a nome del suo gruppo, sconcerto e disappunto per l'intendimento del Governo di porre la questione di fiducia, stigmatizza l'ennesimo ricorso ad uno strumento parlamentare di carattere straordinarioPag. IVper approvare provvedimenti di particolare rilevanza per il Paese, le cui motivazioni, a suo avviso, sono riconducibili alle difficoltà esistenti all'interno della maggioranza. Manifestata, quindi, insoddisfazione poiché il suo gruppo aveva presentato qualificanti proposte emendative il cui unico obiettivo era quello di migliorare il testo in esame, ritiene che il metodo seguito dal Governo nel corso dell'iter leda fortemente le prerogative parlamentari.
GIANFRANCO CONTE (FI). Lamentate le logiche clientelari che hanno ispirato l'azione del Governo nel corso dell'iter del disegno di legge finanziaria, invita la Presidenza a vigilare affinché il testo dei maxiemendamenti sia conforme a quello licenziato dalla V Commissione.
LUCIO BARANI (DCA-NPSI). Nel ritenere che la presentazione dei tre maxiemendamenti da parte del Governo sia offensiva non solo nei confronti delle prerogative del Parlamento, ma anche nei confronti delle dichiarazioni rese in merito dal Presidente della Camera e dal Presidente della Repubblica, giudica l'Esecutivo inidoneo ad affrontare le emergenze del Paese, ostaggio di alcuni gruppi della maggioranza che perseguono meri interessi di parte.
TEODORO BUONTEMPO (Misto-Destra). Giudicato inaccettabile l'atteggiamento del Governo, che ritiene lesivo delle prerogative parlamentari, gravemente penalizzante per i cittadini e suscettibile di porre a rischio l'equilibrio democratico del Paese, invita la Presidenza ad una riflessione sulla necessità di evitare forzature che sviliscano il ruolo dei deputati, ai quali non viene consentito di concorrere alla definizione del testo del disegno di legge finanziaria.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Sottolineata la necessità di rappresentare le istanze dei cittadini nella sede a ciò deputata e cioè all'interno dell'aula parlamentare, lamenta l'impossibilità di avviare una compiuta discussione sui provvedimenti adottati dal Governo a causa del reiterato ricorso alla questione di fiducia per motivazioni interne alla stessa maggioranza. Invita, quindi, la Presidenza a tutelare l'istituzione parlamentare e ad applicare con maggior rigore i criteri relativi all'ammissibilità del testo in discussione.
ROBERTO GIACHETTI (PD-U). Nel ritenere necessaria una modifica dei Regolamenti parlamentari che consenta un'approvazione in tempi certi dei documenti di bilancio, ricorda che nella Commissione di merito si è svolto un confronto costruttivo che ha consentito anche di recepire talune istanze dell'opposizione.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che l'iter del provvedimento in esame rappresenti un'umiliazione per la Camera dei deputati; giudica altresì intollerabile che, contestualmente alla discussione avviata in Assemblea, possano proseguire i lavori delle Commissioni. Invita, quindi, la Presidenza a tutelare la dignità del Parlamento e a sospendere, in concomitanza con la posizione della questione di fiducia, le attività di tutti gli organi della Camera.
PRESIDENTE. Precisa che è stata disposta la sconvocazione di tutte le Commissioni.
Per consentire il vaglio di ammissibilità degli emendamenti presentati dal Governo, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 10,25, è ripresa alle 17,05.
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantaquattro.
PRESIDENTE. Ricorda che prima della sospensione della seduta il Governo ha presentato gli emendamenti 1.1000, con allegate tabelle, interamente sostitutivo dell'articolo 1 e soppressivo degli articoli da 2 a 22, 23.1000, interamente sostitutivo dell'articolo 23 e soppressivo degli articoli da 24 a 134-bis, e 135.1000, con allegatePag. Vtabelle, interamente sostitutivo dell'articolo 135 e soppressivo degli articoli da 136 a 151 e delle allegate tabelle, preannunziando la volontà di porre la questione di fiducia sulla loro approvazione.
Avverte altresì che il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali ha trasmesso una lettera contenente alcune correzioni di carattere tecnico, che la Presidenza ha ritenuto di ammettere e che devono quindi intendersi apportate ai testi depositati.
Richiama inoltre i criteri seguiti nel vaglio di ammissibilità, a seguito del quale la Presidenza ha ritenuto di espungere dal testo i commi 193, 194, 195, 196, 197, 299, 308 (limitatamente alla lettera 02 a), capoverso 3, penultimo periodo, dalle parole «L'Autorità» alle parole «in questione sul mercato») e 561 dell'emendamento 23.1000 del Governo.
NICOLA BONO (AN). Nello stigmatizzare il ritardo con il quale sono ripresi i lavori dell'Assemblea, giudica inaccettabile l'assenza di qualunque comunicazione al riguardo da parte della Presidenza, che denota mancanza di rispetto nei confronti del ruolo del Parlamento e del lavoro dei suoi componenti.
PRESIDENTE. Nel rivolgere le proprie scuse ai componenti l'Assemblea, precisa che l'orario di ripresa dei lavori doveva intendersi come indicativo, a fronte della complessità del vaglio di ammissibilità degli emendamenti presentati dal Governo.
ROBERTO SALERNO (Misto-Destra). Si associa alle considerazioni svolte dal deputato Bono, ringraziando il Presidente per l'atteggiamento assunto in tale situazione.
GUIDO CROSETTO (FI). Nel prendere atto della comunicazione del Presidente in ordine al vaglio di ammissibilità, che si riserva comunque di verificare, manifesta apprezzamento per le scuse formulate, che restituiscono dignità ed orgoglio al ruolo del Parlamento. Sottolinea, pur stigmatizzando l'accaduto, l'atteggiamento responsabile dell'opposizione, che è stato comunque costruttivo e non ostruzionistico in una situazione nella quale essa avrebbe potuto far valere i propri diritti garantiti dalla Costituzione.
PRESIDENTE. Per consentire un adeguato esame del testo degli emendamenti da parte della V Commissione, sospende la seduta fino alle 18,15.
La seduta, sospesa alle 17,20, è ripresa alle 18,30.
GUIDO CROSETTO (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, nel lamentare che nel testo dei maxiemendamenti non è stato recepito il contenuto di proposte emendative, anche della maggioranza, che erano state approvate all'unanimità dalla V Commissione, chiede una sospensione della seduta al fine di porre rimedio a tale incresciosa situazione.
NICOLA BONO (AN). Nell'associarsi alle considerazioni svolte ed alla richiesta formulata dal deputato Crosetto, giudica particolarmente grave il fatto che, in violazione della consolidata prassi parlamentare, il Governo non ha inserito nel testo dei maxiemendamenti sui quali intende porre la questione di fiducia il contenuto di proposte emendative approvate all'unanimità dalla V Commissione.
PRESIDENTE. Precisa che i deputati Crosetto e Bono hanno posto questioni di merito non attinenti al vaglio di ammissibilità degli emendamenti, che è stato effettuato dalla Presidenza con il consueto rigore.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, degli emendamenti 1.1000, 23.1000 e 135.1000 del Governo.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta che talune importanti misure sulle quali si eraPag. VIregistrato un ampio consenso in Commissione non sono state inserite nei maxiemendamenti, che peraltro contemplano materie che non hanno costituito oggetto di esame in sede referente.
LINO DUILIO (PD-U), Presidente della V Commissione. Ribadisce che il testo dei maxiemendamenti su cui il Governo ha posto la questione di fiducia non si discosta in modo sostanziale da quello licenziato dalla Commissione di merito, ricordando che in quella sede l'Esecutivo si era riservato di verificare la congruità della copertura finanziaria di talune proposte emendative.
ELIO VITO (FI). Stigmatizza la gravissima lesione della dignità del Parlamento derivata dalla mancata inclusione, nel testo dei maxiemendamenti, del contenuto di proposte emendative che erano state approvate dalla V Commissione, nonché dal reiterato ricorso alla posizione della questione di fiducia, con il quale l'Esecutivo disattende i moniti del Capo dello Stato e calpesta i diritti dell'opposizione. Riterrebbe inoltre opportuno rispettare il termine previsto dal calendario dei lavori dell'Assemblea per la conclusione dell'iter del disegno di legge finanziaria.
PRESIDENTE. Nel ritenere che il rispetto delle regole rappresenti un modo per concorrere a salvaguardare la dignità del Parlamento, ricorda che la Presidenza ha esercitato le proprie prerogative procedendo al vaglio di ammissibilità degli emendamenti del Governo sulla base di criteri particolarmente rigorosi.
Avverte altresì che la Conferenza dei presidenti di gruppo è immediatamente convocata per l'organizzazione del seguito del dibattito.
La seduta, sospesa alle 19,05, è ripresa alle 20,15.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunica che la Conferenza dei presidenti di gruppo ha stabilito, con la maggioranza prevista dall'articolo 24, comma 2, del Regolamento, che le votazioni di fiducia sui tre emendamenti presentati dal Governo avranno luogo nella seduta di domani, che inizierà alle 16 con le dichiarazioni di voto sulla prima fiducia con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto; si procederà subito dopo alla votazione della seconda e della terza fiducia, previe eventuali dichiarazioni di voto dei gruppi che ne faranno richiesta.
L'illustrazione degli ordini del giorno avrà inizio subito dopo la votazione della terza fiducia e si protrarrà in seduta notturna anche oltre le 24.
Nella giornata di sabato 15 dicembre si completerà l'esame degli ordini del giorno e seguiranno le ulteriori fasi dell'esame dei documenti di bilancio fino alla loro conclusione nella nottata dello stesso giorno. Si procederà subito dopo all'esame e alla votazione delle questioni pregiudiziali presentate al decreto-legge in materia di sicurezza, la cui discussione avrà inizio da martedì 18 dicembre.
Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle 13 di domani.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Venerdì 14 dicembre 2007, alle 16.
(Vedi resoconto stenografico pag. 23).
La seduta termina alle 20,20.