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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 26 di lunedì 17 luglio 2006
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 16,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 10 luglio 2006.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono quarantacinque.
Annunzio di petizioni.
GIUSEPPE MORRONE (Pop-Udeur), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Giovanni Di Mauro.
PRESIDENTE. Avverte che il deputato Giovanni Di Mauro, eletto consigliere regionale, ha comunicato, con lettera inviata alla Presidenza, di voler rassegnare le dimissioni dalla carica di deputato: trattandosi di un caso di incompatibilità, la Camera prende atto di tale comunicazione e della conseguente cessazione del deputato Di Mauro dal mandato parlamentare.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 379, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 181 del 2006: Riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri (approvato dal Senato) (A.C. 1287).
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto finale.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Dichiara il voto contrario dei deputati della sua componente politica sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza dal quale si evince l'indifferenza del Governo agli interessi ed alle aspettative delle popolazioni del Mezzogiorno.
LUCIO BARANI (DC-PS). Nel dichiarare il convinto voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, rileva che l'attuazione del provvedimento d'urgenza determinerà un arretramento nell'organizzazione della compagine governativa, anche in considerazione della sua pletorica composizione.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per le votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che consentirà un riordino dei Ministeri funzionale alla realizzazione del programmaPag. IVdi Governo, giudicando demagogiche e strumentali le critiche avanzate dall'opposizione.
ANGELO BONELLI (Verdi). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, esprimendo particolare apprezzamento per la modificazione della denominazione del Dicastero competente in materia ambientale, emblematica della significativa attenzione che il Governo intende prestare alle problematiche connesse alla salvaguardia del mare.
GIAN FRANCO SCHIETROMA (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione, esprimendo apprezzamento per la nuova struttura del Ministero per gli affari europei e per la particolare attenzione mostrata dall'Esecutivo ai problemi della pubblica istruzione, chiaramente evidente nella denominazione del relativo Ministero. Auspica altresì che il ricorso alla questione di fiducia sia limitato per il futuro ai casi strettamente necessari.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, la cui attuazione determinerà uno smisurato incremento delle cariche ministeriali, esprime sconforto e disagio per il sostanziale svilimento del ruolo e delle prerogative della Camera dei deputati, costretta a ratificare decisioni assunte dall'altro ramo del Parlamento.
FELICE BELISARIO (IdV). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo, sottolinea, in particolare, che il contenimento della spesa pubblica non dipende dal numero degli incarichi ministeriali.
ANTONIO MEREU (UDC). Nel ritenere sconcertante ed ingiustificato il ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza per riordinare in modo così dirompente la struttura di Governo, paventa che il provvedimento d'urgenza si ponga in contrasto, tra l'altro, con l'articolo 81 della Costituzione, giudicando infatti inattuabile il previsto vincolo dell'invarianza di spesa; dichiara, pertanto, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara con convinzione il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, che propone una riorganizzazione della struttura dell'Esecutivo strumentale alla realizzazione del programma dell'Unione. Rileva altresì che la cosiddetta legislazione complessa, che ha accresciuto a dismisura il potere legislativo sostanziale degli esecutivi europei, nazionali e regionali ha provocato una grave lesione delle prerogative parlamentari.
ITALO BOCCHINO (AN). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in esame, che giudica lacunoso, si è reso necessario esclusivamente per soddisfare le esigenze dei partiti che sostengono il Governo, esprime preoccupazione per il fatto che la situazione di stallo esistente al Senato sembra indurre l'Esecutivo ad evitare il confronto parlamentare alla Camera; richiama inoltre le critiche che esponenti dell'attuale maggioranza rivolsero ad analogo provvedimento approvato nella scorsa legislatura.
ANTONIO LEONE (FI). Stigmatizzato il previsto aumento del numero dei Ministeri, in aperto contrasto con la volontà di ridurre la spesa pubblica più volte enunciata da esponenti della maggioranza, dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che disattende ampiamente i criteri fissati dalla cosiddetta legge Bassanini e non presenta i requisiti previsti dall'articolo 77 della Costituzione.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Ricordato che la dottrina costituzionale riconosce al Governo, prima di ottenere la fiducia dal Parlamento, la facoltà di emanare provvedimenti d'urgenza che incidano sul suo assetto organizzativo e che siano funzionaliPag. Valla realizzazione del programma, osserva che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario per superare l'ostruzionismo dell'opposizione.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Esprime preoccupazione per lo sconsiderato ricorso del Governo alla decretazione d'urgenza ed allo strumento fiduciario fin dall'inizio della legislatura.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 19.
La seduta, sospesa alle 18,15, è ripresa alle 19.
Proclamazione di un deputato subentrante.
PRESIDENTE. Comunica che, resosi vacante un seggio attribuito alla lista n. 12 - Lega Nord-Movimento per l'Autonomia nella XXIV circoscrizione Sicilia 1, a seguito della cessazione dal mandato parlamentare del deputato Giovanni Di Mauro, di cui la Camera ha preso atto nella seduta odierna, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che nella stessa lista, nell'ambito della medesima circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo di lista risulta essere Pietro Rao.
Dà atto alla Giunta di questa comunicazione e proclama quindi deputato Pietro Rao.
Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.
PRESIDENTE. Comunica che il deputato Pietro Rao, proclamato in data odierna, ha dichiarato di aderire alla componente politica MPA - Movimento per l'Autonomia, costituita all'interno del gruppo parlamentare Misto.
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Passa ai voti.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 1287.
Discussione delle mozioni La Russa n. 1-00011, Elio Vito n. 1-00013 e Sereni n. 1-00014: Missioni italiane all'estero.
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta odierna.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Illustra la mozione La Russa n. 1-00011, volta ad impegnare il Governo a considerare favorevolmente la richiesta di integrazione della partecipazione italiana all'operazione Isaf in Afghanistan, evidenziando le profonde divergenze esistenti all'interno della maggioranza in materia di politica internazionale e di partecipazione di contingenti militari italiani a missioni di pace. Sottolinea quindi le palesi contraddizioni e le ipocrisie contenute nel dispositivo della mozione Sereni n. 1-00014, nel quale non si rinviene alcun riferimento alla necessità che l'Italia continui a contribuire alla lotta contro il terrorismo internazionale.
MARGHERITA BONIVER (FI). Illustra la mozione Elio Vito n. 1-00013, paventando il rischio di un'emarginazione dell' Italia in conseguenza dell'eventuale disimpegno dalla missione Isaf in Afghanistan; ribadisce inoltre la necessità di proseguire l'impegno per favorire la transizione democratica dei paesi in cui si diffonde l'islamismo radicale e per contrastare il terrorismo fondamentalista.
MARINA SERENI (Ulivo). Illustra la sua mozione n. 1-00014, richiamandoPag. VIl'impegno prioritario assunto dal Governo a favore del rilancio dell'Unione europea, quale protagonista nella promozione della pace e della democrazia, ed al fine di riaffermare il principio del multilateralismo e della cooperazione nella politica estera. Ritiene auspicabile, a tale proposito, un rafforzamento delle istituzioni internazionali in grado di prevenire i conflitti.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Rilevato che la persistente minaccia del fondamentalismo violento costituisce il principale fattore di instabilità e di conflittualità nel mondo, richiama l'apprezzabile impegno profuso, a favore della stabilizzazione democratica e del processo di pacificazione, dai militari italiani nelle aree interessate da conflitti etnici e religiosi.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Sottolinea, in particolare, la necessità di garantire la prosecuzione della missione militare in Afghanistan.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Osservato che la mozione Sereni n. 1-00014 è coerente con l'articolo 11 della Costituzione, rileva che le missioni internazionali in cui è impegnata l'Italia, segnatamente con riferimento a quella in Afghanistan, denominata Enduring freedom, si pongono in linea di continuità con i principi fissati dalla Carta fondamentale; auspica pertanto l'applicazione, in tali ambiti, del codice penale militare di pace.
FEDERICO BRICOLO (LNP). Ricordata la minaccia rappresentata dal terrorismo islamico, invita il Governo a garantire continuità alla presenza italiana in Afghanistan e nei Balcani, mediante il rifinanziamento delle relative missioni; nel ritenere altresì essenziale che il disimpegno dall'Iraq sia concordato con gli alleati e si svolga in modo ordinato e dignitoso, giudica ipocrita ed incoerente la posizione assunta dalla maggioranza.
SANDRA CIOFFI (Pop-Udeur). Manifestata piena condivisione per il contenuto della mozione Sereni n. 1-00014, ritiene che la politica estera italiana debba valorizzare la sua dimensione multilaterale; osservato, inoltre, che le missioni all'estero devono essere inscritte in un quadro di legalità e legittimità internazionale, rileva che quella in atto in Afghanistan è pienamente coerente con tali requisiti, essendo finalizzata a garantire sicurezza e rispetto dei diritti umani.
GIORGIO CARTA (Ulivo). Premesso che esprimerà voto favorevole sul disegno di legge recante il rifinanziamento delle missioni italiane all'estero, giudica superflua la mozione Sereni n. 1-00014, sulla quale preannunzia l'astensione, ritenendo che essa sia volta unicamente ad ottenere il consenso di tutti i gruppi della maggioranza.
SALVATORE CICU (FI). Sottolineata la necessità di procedere al rifinanziamento delle missioni italiane all'estero, delle quali ricorda i positivi risultati conseguiti, osserva che i documenti di indirizzo presentati dalla Casa delle libertà perseguono importanti obiettivi di politica estera e di difesa, mentre la mozione Sereni n. 1-00014 appare finalizzata unicamente ad obiettivi di politica interna, vale a dire contenere gli effetti divaricanti della posizione dei gruppi della sinistra radicale all'interno della maggioranza.
PIETRO MARCENARO (Ulivo). Rilevato che la mozione Sereni n. 1-00014 delinea una politica estera dell'Italia fondata sul multilateralismo, in totale discontinuità con la linea seguita dal precedente Governo, ritiene che tale documento di indirizzo non costituisca una semplice mediazione tra le diverse componenti del centrosinistra, ma indichi un contesto nel quale la dialettica politica può produrre risultati positivi per l'intero Paese.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Nel giudicare equilibrata la mozione Sereni n. 1-00014, ne sottolinea gli aspetti piùPag. VIIapprezzabili, sottolineando, tra l'altro, la necessità di un maggiore impegno dell'Italia nella lotta per l'abolizione generalizzata della pena di morte; preannunzia, al riguardo, la presentazione di un atto di indirizzo volto ad impegnare l'Esecutivo a presentare all'ONU una proposta di moratoria universale delle esecuzioni capitali.
RAMON MANTOVANI (RC-SE). Nel ritenere che la mozione Sereni n. 1-00014 indichi al Governo una politica estera ispirata ad una logica diversa da quella che ha informato l'azione del precedente Esecutivo relativamente agli impegni militari internazionali, ne richiama gli aspetti più innovativi, giudicando pienamente condivisibile, in particolare, il compromesso raggiunto sulla missione in Afghanistan.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Nel prospettare la necessità di un rafforzamento delle organizzazioni internazionali quali sedi multilaterali di confronto al fine di favorire soluzioni diplomatiche dei conflitti, richiama gli aspetti più importanti della mozione Sereni n. 1-00014, auspicando una riflessione sulla presenza militare italiana in Afghanistan.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Ricordate le forti divergenze esistenti tra le forze politiche della maggioranza in tema di politica estera, sottolinea il carattere compromissorio della mozione Sereni n. 1-00014; nel ritenere altresì essenziale confermare la partecipazione italiana alla missione in Afghanistan, esprime apprezzamento per le posizioni recentemente assunte dal Presidente del Consiglio in occasione del vertice G8.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione dei lavori dell'Assemblea nella settimana in corso, secondo quanto convenuto a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 52).
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 18 luglio 2006, alle 9.
(Vedi resoconto stenografico pag. 53).
La seduta termina alle 21,40.