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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 30 di lunedì 24 luglio 2006
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
La seduta comincia alle 9,30.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 20 luglio 2006.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono trentotto.
Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.
PRESIDENTE. Comunica che il deputato Giovanni Ricevuto si è dimesso dal gruppo parlamentare Forza Italia ed ha aderito al gruppo parlamentare Misto.
Annunzio di petizioni.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Discussione della proposta di legge: Concessione di indulto (A.C. 525-bis ed abbinate).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno), Relatore. Osserva che la proposta di legge in discussione che, a seguito dello stralcio deliberato dall'Assemblea, è limitata alla concessione del solo indulto, appare urgente e non più procrastinabile, in quanto volta a ripristinare una situazione di legalità e migliori condizioni di vita nelle carceri, nelle quali si registra, in particolare, un insostenibile sovraffollamento; illustra quindi il contenuto del provvedimento, ricordando, tra l'altro, che esso si applicherà ai reati commessi fino al 2 maggio 2006.
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Rileva che il provvedimento recante la concessione dell'indulto, oltre a risultare coerente con il programma elettorale dell'Unione, tende a recepire le istanze provenienti dal mondo carcerario e dagli operatori della giustizia. Rivolge quindi un ringraziamento al Presidente della Camera, al Governo e ai componenti la II Commissione per il raggiungimento di un risultato positivo, che deve comunque considerarsi propedeutico ad una organica revisione del sistema sanzionatorio e, più in generale, della vigente normativa penale e processuale. Auspica infine che, dopo la sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva, sia sollecitamente calendarizzato un provvedimento di amnistia.
MARIO PEPE (FI). Auspica la sollecita approvazione della proposta di legge in Pag. IVdiscussione, nel testo della Commissione, che giudica un atto ineludibile, atteso che consentirà di garantire ai detenuti l'esercizio di diritti sanciti dalla Costituzione. Ritiene, peraltro, che il provvedimento rappresenti un primo passo verso la soluzione degli annosi problemi del sistema carcerario e della giustizia.
ROSA SUPPA (Ulivo). Ritiene che l'atto di clemenza di cui alla proposta di legge in discussione, della quale auspica l'approvazione, non rappresenti una resa dello Stato, bensì la scelta responsabile di riequilibrare le pene accessorie scontate in maniera disumana e contrarie al fine della pena stessa. Sottolinea, quindi, la necessità di varare riforme organiche finalizzate a migliorare il funzionamento del sistema penitenziario.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Manifesta la contrarietà del suo gruppo alla proposta di legge in discussione, in assenza di un piano di riordino della giustizia e di uno specifico impegno del Governo ad avviare le necessarie riforme del medesimo settore. Sottolinea, quindi, che la sua parte politica non è pregiudizialmente contraria a provvedimenti organici finalizzati a migliorare concretamente le condizioni nelle carceri, ma giudica imprescindibile garantire prioritariamente i diritti delle vittime dei reati.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Osservato che un provvedimento di clemenza, che peraltro non dovrebbe risentire di logiche personalistiche, rappresenterebbe una forma di supplenza nei confronti dell'operato della magistratura, ritiene che una sua eventuale approvazione potrebbe essere giustificata solo in presenza di un complessivo riassetto del settore della giustizia.
PRESIDENTE. Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 10,55, è ripresa alle 11.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Nel ritenere che l'adozione di un provvedimento di clemenza debba inscriversi nel quadro di una generale riforma basato su un'ampia depenalizzazione, giudica contraddittorio il contenuto della proposta di legge in discussione, che non include tra le fattispecie che destano particolare allarme sociale, in relazione alle quali sarebbe pertanto esclusa l'applicazione del prospettato indulto, il reato di voto di scambio per finalità di mafia e vari gravi reati finanziari e contro la pubblica amministrazione e l'ambiente; invita pertanto le forze politiche della maggioranza ad assumere un atteggiamento improntato a maggiore coerenza.
ALESSANDRO NACCARATO (Ulivo). Osservato che il provvedimento in discussione è volto ad affrontare il grave problema del sovraffollamento della popolazione carceraria, che pregiudica la funzione rieducativa della pena, manifesta un orientamento favorevole al prospettato indulto condizionato, la cui applicazione non ostacolerà l'accertamento dei reati finanziari ovvero contro la pubblica amministrazione; auspica, inoltre, l'assunzione di ulteriori iniziative volte a favorire il reinserimento sociale dei detenuti, ai sensi dell'articolo 27 della Costituzione.
GAETANO PECORELLA (FI). Rilevato che la concessione dell'indulto corrisponde ad uno stato di necessità, atteso che la situazione esistente negli istituti penitenziari contraddice fortemente i dettami dell'articolo 27 della Carta fondamentale, sottolinea che le esigenze di sicurezza pubblica sono adeguatamente salvaguardate dalla prevista revocabilità del beneficio e dall'esclusione della sua applicazione per i reati che destano particolare allarme sociale; giudica pertanto la proposta di legge, nel testo della Commissione, connotata da equilibrio e ragionevolezza.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Osserva che il provvedimento in esame rappresenta una soluzione equilibrata e costituisce Pag. Vuno strumento per ripristinare obiettive condizioni di vivibilità nelle carceri, che devono assolvere alla funzione essenziale della pena di promuovere il reinserimento sociale dei detenuti. Ribadisce l'esigenza di una organica riforma del processo penale e del sistema sanzionatorio, della quale l'atto di clemenza in esame deve costituire il primo importante segnale.
PINO PISICCHIO (IdV). Espressa gratitudine ai membri della II Commissione, al relatore ed agli Uffici della Camera per il lavoro svolto, rammenta la natura squisitamente parlamentare della proposta di legge in esame, che auspica sia oggetto di una disamina priva di retorica e pregiudizi ideologici. Pur condividendo i motivi di perplessità sollevati dal suo gruppo, preannunzia tuttavia che, in ossequio al proprio ruolo istituzionale di presidente della II Commissione, assumerà un atteggiamento di terzietà al momento del voto.
ENRICO COSTA (FI). Rilevata l'opportunità politica di evitare di sacrificare la finalità rieducativa della pena a causa del sovraffollamento delle carceri, che limita l'attività delle stesse alla sola funzione afflittiva, evidenzia l'incapacità del Governo di accompagnare l'atto di clemenza in esame con un approccio organico al tema del reinserimento sociale dei detenuti.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Sottolinea la necessità di modificare gli aspetti del provvedimento in discussione che appaiono contraddittori e deludenti per la società civile.
DANIELE CAPEZZONE (RosanelPugno). Osserva che l'eventuale approvazione della proposta di legge in discussione potrà consentire di disporre del tempo necessario per varare le imprescindibili riforme del sistema giudiziario, affinché si possano risolvere definitivamente i gravi problemi connessi alle condizioni di vita negli istituti penitenziari. Nell'auspicare altresì che sia sollecitamente calendarizzato anche il provvedimento recante concessione dell'amnistia, ritiene che i futuri dibattiti in tema di giustizia debbano prescindere da deleterie personalizzazioni e da inopportune strumentalizzazioni.
DANIELE FARINA (RC-SE). Rileva che la proposta di legge in discussione rappresenta, nell'ottica della riduzione del danno, un primo importante passo verso la definizione di interventi strutturali finalizzati a riformare l'intero sistema giudiziario; osservato altresì che sarebbe stato preferibile varare un provvedimento recante anche la concessione dell'amnistia, ritiene che per favorire una definitiva soluzione dei problemi connessi alla situazione delle carceri si dovrebbe modificare, tra l'altro, la vigente normativa in tema di possesso di sostanze stupefacenti e di immigrazione.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Osserva che un provvedimento di clemenza adottato per risolvere il pur grave problema del sovraffollamento degli istituti penitenziari non rappresenta la risposta più adeguata alle istanze di giustizia e sicurezza provenienti dai cittadini.
LANFRANCO TENAGLIA (Ulivo). Giudicata insostenibile la situazione esistente all'interno degli istituti penitenziari, ritiene necessario, utile e doveroso approvare un provvedimento di clemenza che consenta di affrontare la situazione emergenziale e che non può tuttavia prescindere da interventi di carattere strutturale sul sistema penitenziario e giudiziario.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Precisa che il suo gruppo non è pregiudizialmente contrario ad approvare un provvedimento di clemenza, seppure in una condizione emergenziale, purché siano chiaramente esclusi dal suo ambito di applicazione i reati che l'opinione pubblica avverte come particolarmente odiosi e tale misura sia accompagnata da interventi strutturali che consentano di superare effettivamente la grave situazione esistente negli istituti penitenziari.
SIMONE BALDELLI (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, esprime perplessità sull'attuale rappresentanza in aula del Governo.
PRESIDENTE. Richiamato il disposto dell'articolo 64, quarto comma, della Costituzione, ricorda che è rimesso all'autonoma valutazione del Governo designare i propri rappresentanti nel corso dei dibattiti in Assemblea.
MARILENA SAMPERI (Ulivo). Paventati i deleteri effetti derivanti dalle attuali condizioni di vita della popolazione carceraria, ritiene che la prospettata misura di indulto debba rappresentare l'avvio di un processo di rivisitazione del sistema penale e carcerario; richiama, inoltre, i reati relativamente ai quali sarà esclusa l'applicazione del predetto beneficio.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno), Relatore. Ringraziato preliminarmente il Governo per la puntualità dei dati forniti, sottolinea che il provvedimento in discussione non è ascrivibile all'Esecutivo, bensì ad un'intesa intercorsa tra la maggioranza dei gruppi parlamentari, anche di minoranza; sottolineata inoltre la ragionevolezza dei criteri sottesi all'individuazione dei reati per i quali non si applica la prospettata misura di indulto, rileva che l'attuale situazione di sovraffollamento delle carceri impedisce il perseguimento della finalità rieducativa della pena. Osservato infine che l'espiazione delle pene nei Paesi di origine, da parte di detenuti extracomunitari, rende necessaria la conclusione di appositi accordi internazionali, auspica la sollecita approvazione della proposta di legge in discussione.
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Osservato che gli istituti penitenziari di cui è prevista la realizzazione nel prossimo biennio incrementano di circa 7.800 unità la capienza complessiva nelle infrastrutture carcerarie italiane, sottolinea che il beneficio dell'indulto non rappresenta un «colpo di spugna», limitandosi a ridurre le pene già inflitte; richiamati, inoltre, i dati relativi alla composizione della popolazione carceraria, segnatamente con riferimento ai detenuti stranieri, nonché gli ulteriori dati già forniti nel corso dell'esame in Commissione, rileva lo squilibrio esistente tra la funzione afflittiva della pena e le sue modalità di espiazione, che dovrebbero tendere alla rieducazione ed al reinserimento sociale del condannato.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sospende la seduta fino alle 17.
La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 17.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantatre.
Discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2007-2011 (doc. LVII, n. 1).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione.
MASSIMO TONONI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore per la maggioranza. Sottolinea che il DPEF in discussione assume opportunamente un arco temporale di riferimento molto ampio, che arriva fino al 2011, configurandosi come un vero e proprio manifesto di legislatura della politica economica del Governo. Osserva altresì che gli interventi Pag. VIIdelineati, dei quali sottolinea l'ambiziosa portata riformistica ed il carattere strutturale, sono necessari per il rilancio del sistema Paese, e perseguono quali obiettivi prioritari la crescita dell'economia nazionale ed il risanamento dei conti pubblici, in un contesto di equità sociale e territoriale. Evidenziato altresì che le politiche di risanamento del debito pubblico devono procedere di pari passo con quelle di rilancio dell'economia, ritiene che una concreta crescita del Paese possa realizzarsi solo con una mobilitazione generalizzata delle diverse componenti sociali, orientata a processi di coesione e di equità.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando per un richiamo all'articolo 18 del regolamento, chiede di conoscere il contenuto della lettera che il Presidente della Camera ha inviato al Consiglio superiore della magistratura, in riferimento al dibattito che si è svolto sulla richiesta di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto.
PRESIDENTE. Rilevato che, ai sensi della consolidata prassi parlamentare e di un parere della Giunta per il regolamento, l'intervento del deputato Evangelisti avrebbe potuto più opportunamente essere svolto al termine della seduta, assicura che riferirà al Presidente della Camera la richiesta da lui formulata.
ALBERTO GIORGETTI (AN), Relatore di minoranza. Esprime un giudizio negativo sul DPEF in discussione, che ritiene emblematico di un atteggiamento rinunciatario e pessimistico, anche in considerazione del fatto che gli obiettivi di sviluppo delineati determineranno gravi problemi sul piano del risanamento dei conti pubblici e dell'equità sociale. Manifesta inoltre preoccupazione perché il Governo non ha indicato con puntualità le politiche fiscali di sostegno delle piccole e medie imprese che intende attuare ed ha eluso, in tema di abbattimento del debito pubblico, le questioni legate alla dismissione dell'attivo patrimoniale dello Stato ed alle privatizzazioni, affrontando peraltro in maniera superficiale il tema del Mezzogiorno.
Preannunzia infine la presentazione di una risoluzione alternativa a quella di maggioranza.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (IdV). Chiede di parlare per un richiamo al regolamento per evidenziare la genericità e la scarsa chiarezza della formulazione di talune parti del DPEF.
PRESIDENTE. Rileva che la questione sollevata dal deputato Rossi Gasparrini, attenendo al merito del DPEF, non può propriamente formare oggetto di un richiamo al regolamento.
Nomina dei componenti della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).
PRESIDENTE. Comunica che sono stati chiamati a far parte della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) i deputati Federico Bricolo, Cinzia Dato, Teresio Delfino, Gianni Farina, Riccardo Migliori, Giuseppe Palumbo e Roberto Rosso, nonché i senatori Laura Allegrini, Giulio Andreotti, Gianfranco Morgando, Franco Turigliatto, Rosa Maria Villecco Calipari e Carlo Vizzini.
Comunica, altresì che la Delegazione è convocata per mercoledì 26 luglio 2006, alle 15, per procedere alla sua costituzione.
Nomina dei componenti della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'Iniziativa centro europea (INCE).
PRESIDENTE. Comunica che sono stati chiamati a far parte della Delegazione Pag. VIIIitaliana presso l'Assemblea parlamentare dell'Iniziativa centro europea (INCE) i deputati Raffaello De Brasi, Alessandro Forlani, Maurizio Gasparri e Francesco Stradella, nonché i senatori Raffaele Tecce, Roberto Manzione e Oreste Tofani.
Comunica inoltre che la Delegazione è convocata per mercoledì 26 luglio 2006, alle 14,30, per procedere alla sua costituzione.
Nello stesso giorno potrà essere altresì convocata, per procedere alla propria costituzione, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, ove vengano nel frattempo completate le designazioni dei gruppi presso entrambi i rami del Parlamento.
Si riprende la discussione.
ANGELO MARIA SANZA (FI). Giudica insufficiente ed affrettata l'esposizione contenuta nel DPEF, che ritiene emblematica dell'incoerenza e della frammentazione politica della maggioranza.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
ANGELO MARIA SANZA (FI). Evidenziata inoltre l'insufficienza delle risorse da destinate agli investimenti e giudicata critica la politica del Governo per il settore dell'informazione, lamenta, in particolare, il presumibile intendimento di modificare la cosiddetta legge Gasparri, approfittando della preannunciata procedura di infrazione comunitaria nei confronti dell'Italia.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Parlando per un richiamo all'articolo 41 del regolamento, ritiene si debbano chiarire gli effetti che il decreto-legge n. 223 del 2006 determinerà relativamente agli obiettivi delineati nel DPEF.
PRESIDENTE. Rilevato che l'intervento svolto dal deputato Borghesi attiene al merito del DPEF e non può propriamente configurarsi come richiamo al regolamento, osserva che esso non dovrà costituire precedente.
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Nel manifestare soddisfazione per il fatto che, per la prima volta, un DPEF individua la questione ambientale quale asse trasversale tra le politiche economiche e sociali, sottolinea la necessità di perseguire con concretezza e coerenza gli obiettivi indicati nel documento in discussione, che giudica pienamente condivisibili nelle loro linee direttrici, segnatamente in materia di sviluppo sostenibile.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UDC). Lamenta che il DPEF in discussione, non prevedendo concrete misure di sostegno alle famiglie, rappresenta un arretramento rispetto a quanto realizzato, al riguardo, dal precedente Governo.
FRANCESCO PIRO (Ulivo). Osserva che il DPEF in discussione delinea misure idonee a recuperare i ritardi e gli squilibri accumulati dall'Italia, segnatamente nell'ambito dello sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno e della cultura della legalità.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Manifestata preoccupazione per le misure già adottate dal Governo e per le modalità con le quali esso intende perseguire gli obiettivi economici e finanziari delineati nel documento in discussione, sottolinea le deleterie conseguenze che potranno derivarne, in particolare, per i settori più produttivi del Paese, penalizzati da una politica fiscale che si preannunzia iniqua.
ANDREA RICCI (RC-SE). Osservato che la prolungata stagnazione dell'attività produttiva nazionale è prevalentemente imputabile alla scarsa propensione delle imprese all'investimento ed all'innovazione tecnologica, rileva che la grave situazione economica impone al Governo di perseguire gli obiettivi dello sviluppo e della giustizia sociale all'interno di un'inevitabile azione di risanamento dei conti pubblici; pur condividendo, pertanto, in linea Pag. IXgenerale la strategia delineata dall'Esecutivo, esprime valutazioni critiche su taluni aspetti del DPEF ed auspica che la discussione parlamentare e l'atto di indirizzo che verrà approvato consentano di fugare ogni dubbio o perplessità.
MASSIMO ROMAGNOLI (FI). Rileva che il DPEF non appare sufficientemente chiaro relativamente agli interventi che il Governo intende porre in essere al fine di perseguire gli obiettivi dello sviluppo, del risanamento e dell'equità.
FRANCESCO TOLOTTI (Ulivo). Espresso apprezzamento per il fatto che nel DPEF vengono indicati dati relativi all'andamento reale dell'economia, auspica che il Governo, nella manovra economico-finanziaria per il 2007, valuti la possibilità di restituire il fiscal drag e preveda misure a favore dei cosiddetti incapienti.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Lamentata la ristrettezza dei tempi per l'esame presso la XIII Commissione del documento in discussione, sul quale preannunzia un orientamento contrario, esprime preoccupazione per la disattenzione mostrata nei confronti, tra l'altro, della pesca, degli OGM e delle colture alternative.
GIUSEPPE OSSORIO (IdV). Sottolineata la necessità di perseguire una efficace politica economica ed industriale in favore del Mezzogiorno, giudica a tal fine condivisibile l'intendimento di incrementare le risorse destinate alla realizzazione di infrastrutture; auspica, altresì, il ricorso allo strumento della fiscalità di vantaggio nei confronti delle imprese del Sud del Paese.
LORENA MILANATO (FI). Osservato che il documento in discussione - connotato da eccessiva genericità - non è in linea con le aspettative del Paese e dell'Unione europea, denunzia la mancanza di una chiara strategia per il comparto turistico, nonché la superficialità con la quale viene affrontato il tema dei costi dell'energia per le imprese.
DOMENICO TUCCILLO (Ulivo). Ricordato il ritardo accumulato dal Mezzogiorno rispetto ad altri paesi europei, giudica insufficienti le misure prospettate nel DPEF per favorirne lo sviluppo economico; ritiene pertanto doverosa l'introduzione di misure di fiscalità di vantaggio.
BASILIO GERMANÀ (FI). Paventa le deleterie conseguenze che deriveranno dall'eventuale rinunzia alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.
KATIA ZANOTTI (Ulivo). Sottolineato il carattere oggettivo dei dati e delle analisi contenuti nel documento in discussione, ritiene essenziale destinare al fondo sanitario nazionale risorse corrispondenti alle effettive esigenze dei cittadini; invita altresì l'Esecutivo a promuovere interventi volti ad ampliare i servizi garantiti alle persone non autosufficienti.
DOMENICO ZINZI (UDC). Osserva che il documento in discussione delinea misure inadeguate a contrastare l'evasione e l'elusione fiscale ed appare inidoneo a definire politiche concrete per lo sviluppo del Paese, segnatamente per la soluzione delle problematiche che interessano il Mezzogiorno.
ADRIANO MUSI (Ulivo). Pur condividendo gli obiettivi di risanamento, di sviluppo e di equità recati dal documento in discussione, sottolinea la necessità di una maggiore selettività e trasparenza degli strumenti con i quali si intende perseguirli.
GASPARE GIUDICE (FI). Sottolinea la superficialità con la quale il Governo affronta, nell'ambito del DPEF, i problemi strutturali dell'economia italiana, segnatamente delle aree sottoutilizzate del Mezzogiorno.
FRANCO CECCUZZI (Ulivo). Nel ritenere che il documento in discussione rappresenti un'operazione di verità ed implichi una concreta assunzione di responsabilità da parte del Governo relativamente alla situazione economica del Paese, sottolinea l'importanza di attuare politiche che siano oggetto di concertazione.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Auspica che siano effettivamente reperite le risorse necessarie per dare concreta attuazione alle condivisibili misure di carattere economico e sociale delineate nel DPEF; ritiene opportuna, a tal fine, una consistente riduzione delle spese per il funzionamento delle pubbliche amministrazioni.
PIETRO ARMANI (AN). Sottolineata la necessità di affrontare il problema della riduzione del debito pubblico collocando sul mercato finanziario l'intero sistema di valori immobiliari e societari, anche al fine di acquisire le risorse per favorire una reale crescita economica e sociale, auspica un impegno bipartisan in tal senso.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (IdV). Ritiene che il Governo dovrebbe fornire chiarimenti e rassicurazioni sulla parte del DPEF relativa agli interventi a favore delle famiglie.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 25 luglio 2006, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 90).
La seduta termina alle 20,15.