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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 34 di lunedì 31 luglio 2006
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
La seduta comincia alle 12,10.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 27 luglio 2006.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono trentasette.
Discussione del disegno di legge S. 741, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 223 del 2006: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale (approvato dal Senato) (A.C. 1475).
PRESIDENTE. Dà lettura di un messaggio di rettifica del testo del provvedimento trasmesso dal Senato (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
RICCARDO MILANA (Ulivo), Relatore per la V Commissione. Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione, nel testo trasmesso dal Senato, è coerente con gli indirizzi di politica economica e finanziaria delineati nel DPEF, sottolinea il carattere strutturale degli interventi previsti; richiamate inoltre le principali misure recate dal titolo I del decreto-legge, volte a promuovere, nel generale interesse dei consumatori ma senza alcun intento punitivo per le categorie interessate, la liberalizzazione di taluni settori produttivi, dà conto delle disposizioni previste dal titolo II, finalizzate a consentire la ripresa degli interventi infrastrutturali, nonché il sostegno della famiglia e la razionalizzazione della spesa pubblica. Rilevato, infine, che le esaurienti risposte fornite dal Governo in Commissione hanno fugato i dubbi adombrati circa la copertura finanziaria del provvedimento d'urgenza, ne auspica la sollecita conversione in legge.
LAURA FINCATO (Ulivo), Relatore per la VI Commissione. Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussone si inserisce in un più ampio disegno di riforma che vede il Governo impegnato nella lotta all'elusione ed all'evasione fiscale, nel contenimento dei consumi intermedi ed in una politica di liberalizzazione, che auspica venga estesa anche ad altri settori strategici per lo sviluppo dell'economia, osservando che da esso si attendono benefici effetti per la competitività del sistema produttivo e riflessi positivi per la finanza pubblica.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Osservato che l'urgenza con la quale il Governo ha varato il decreto-legge in esame, dovuta alla necessità di risanare un presunto deficit dei conti pubblici ereditato dal precedente Esecutivo, lo ha indotto a commettere un grave errore in materia di imposta sul valore aggiunto relativa agli immobili, al quale il Governo ha dovuto prontamente porre rimedio, lamenta che non è stato seguito il metodo della concertazione con le categorie professionaliPag. IVinteressate dal provvedimento. Adombra quindi il dubbio che le misure di liberalizzazione siano in realtà volte a favorire settori commerciali politicamente vicini alla maggioranza, paventando peraltro che non risulteranno idonee a conseguire gli obiettivi prefissati.
SIMONE BALDELLI (FI). Parlando per un richiamo agli articoli 8 e 11 del regolamento, prospetta l'opportunità di sospendere la seduta, atteso che non sono presenti in aula i segretari di Presidenza.
PRESIDENTE. Precisato che è presente in aula il deputato D'Elia, assicura che sarà garantita quanto prima anche la presenza di un altro segretario di Presidenza.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Espresso preliminarmente un giudizio critico sulle deroghe allo statuto del contribuente contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, lamenta, in particolare, l'inadeguatezza delle misure destinate alle politiche per la famiglia. Sottolinea quindi l'aumento dell'imposizione tributaria derivante dal nuovo sistema di detraibilità, nonché l'eccessivo aggravio degli adempimenti burocratici per le imprese, che non produrranno, a suo giudizio, gli auspicati benefici in termini di lotta all'evasione e all'elusione fiscale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Lamenta infine i numerosi errori contenuti nel testo del provvedimento, frutto dell'eccessiva fretta con la quale è stato elaborato.
GIUSEPPE TREPICCIONE (Verdi). Osservato che le misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione hanno carattere strutturale, ritiene che gli interventi di liberalizzazione - sui quali esprime un giudizio positivo - contribuiranno a tutelare gli interessi dei consumatori, favorendo, tra l'altro, l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Esprime inoltre soddisfazione per le modifiche apportate all'articolo 22 nel corso dell'iter al Senato, che esclude gli enti parco, già fortemente penalizzati dalle ultime leggi finanziarie, dalla prevista riduzione delle spese di finanziamento, pur manifestando rammarico per le misure recate dagli articoli 27 e 29, che indirettamente si riflettono sulla gestione dei medesimi enti.
Rilevato infine che il decreto-legge in esame si inserisce a pieno titolo nelle linee indicate dal programma di Governo e dal DPEF, ritiene che esso rappresenti un primo segnale di discontinuità circa le priorità e gli obiettivi per rilanciare l'economia italiana.
GIANFRANCO CONTE (FI). Lamenta che il provvedimento d'urgenza in discussione non è stato adeguatamente approfondito nelle Commissioni di merito, che si sono limitate a prendere atto del testo trasmesso dal Senato.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
GIANFRANCO CONTE (FI). Nel ritenere altresì che le misure di liberalizzazione recate dal decreto-legge, segnatamente quelle relative ai panificatori ed alla vendita dei farmaci, penalizzino le piccole imprese, senza colpire minimamente gli interessi dei grandi gruppi industriali, sottolinea che le disposizioni di carattere fiscale presentano errori di valutazione e sono ampiamente sottostimate.
MAINO MARCHI (Ulivo). Sottolinea l'efficacia e la coerenza degli interventi previsti dal provvedimento d'urgenza in discussione, che tiene conto, tra l'altro, del fatto che interventi strutturali e lotta all'evasione fiscale sono cardini del risanamento dell'economia. Manifesta, quindi, un orientamento favorevole al decreto-legge in esame.
Pag. VANTONIO MAZZOCCHI (AN). Osserva che il decreto-legge in discussione appare contrassegnato da misure contraddittorie ed inefficaci, segnatamente in materia di lotta all'evasione fiscale.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 15,10.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono trentasette.
Si riprende la discussione.
ANDREA RICCI (RC-SE). Osservato che il decreto-legge in discussione appare coerente con gli indirizzi di politica economica e finanziaria enunciati nel programma di Governo dell'Unione, sottolinea che esso rappresenta il primo passo verso un risanamento economico ispirato all'equità. Espresso apprezzamento, quindi, per le modifiche apportate dal Senato al testo originario in materia di sicurezza sul lavoro e di regime fiscale delle stock option, auspica che il Governo, in occasione della prossima legge finanziaria, individui soluzioni idonee per evitare che il necessario contenimento della spesa pubblica incida pesantemente su settori strategici, quali l'università e la ricerca scientifica. Nell'esprimere infine un giudizio in larga misura positivo sulle misure per favorire lo sviluppo, auspica l'attuazione di una politica industriale ispirata ai principi di una nuova programmazione democratica.
RAFFAELE FITTO (FI). Richiamati i profili di dubbia legittimità costituzionale del provvedimento d'urgenza in discussione, oggetto di un'apposita questione pregiudiziale presentata da deputati della sua parte politica, lamenta l'atteggiamento contraddittorio e strumentale assunto, in particolare, dalle amministrazioni regionali, che, a differenza di quanto avvenuto nella scorsa legislatura, non lamentano evidenti violazioni della propria sfera di autonomia; stigmatizzato inoltre il mancato ricorso, da parte del Governo, al metodo della concertazione e ad un aperto confronto parlamentare al fine di avviare processi di liberalizzazione giudicati peraltro di portata assai limitata, manifesta un orientamento nettamente contrario alla conversione in legge del decreto-legge in esame.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Espressa preoccupazione per le conseguenze derivanti, per la ripresa economica del Paese, dall'attuazione del decreto-legge in discussione, che giudica vessatorio e di stampo repressivo, ritiene che le prospettate misure di contrasto dei fenomeni dell'evasione e dell'elusione fiscale siano ispirate ad una deprecabile logica pregiudizialmente ostile ai lavoratori autonomi ed ai piccoli e medi imprenditori.
ROSA SUPPA (Ulivo). Osservato che la gravità della situazione economica del Paese ha reso necessario il varo di un decreto-legge per definire interventi innovativi in grado di favorire la ripresa dell'economia nazionale, auspica una riforma degli ordini professionali.
ELIAS VACCA (Com.It). Rilevato preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione - sul cui disegno di legge di conversione preannunzia il voto favorevole del suo gruppo - prevede, in primo luogo, una serie di condivisibili misure volte a condurre un'efficace lotta all'elusione ed all'evasione fiscale, ritiene che gli interventi su determinate categorie economiche non possano che determinare un vantaggio per i consumatori.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
ELIAS VACCA (Com.It). Esprime quindi perplessità su talune disposizioni,Pag. VIsegnatamente in materia di accesso alla pubblicità, di tracciabilità fiscale e di pagamento delle spese di giustizia, preannunziando, al riguardo, la presentazione di ordini del giorno.
GIUSEPPE OSSORIO (IdV). Osserva che le misure di liberalizzazione contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione derivano, tra l'altro, dalla necessità di adempiere ad obblighi assunti dall'Italia in sede europea e si inscrivono in un più ampio processo di liberalizzazione finalizzato al rilancio del sistema economico nazionale. Nel condividere le misure per la lotta all'evasione ed all'elusione fiscale, con particolare riferimento al sistema delle deducibilità, paventa invece i rischi sottesi ad alcune norme di contenimento della spesa pubblica, segnatamente per quanto riguarda i finanziamenti alle università.
ROBERTO COTA (LNP). Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione persegue solo formalmente l'obiettivo della liberalizzazione dei servizi, mentre in realtà genera nuove situazioni di oligopolio o monopolio, sottolinea che le sue disposizioni danneggiano in particolare la categoria degli avvocati, con effetti perniciosi anche per il diritto alla difesa dei cittadini e per l'istituto del gratuito patrocinio. Preannunzia quindi una ferma opposizione a tutte le misure recate dal decreto-legge in esame.
ANDREA LULLI (Ulivo). Nel giudicare infondati i rilievi critici formulati da esponenti dell'opposizione al decreto-legge in discussione, sottolinea l'efficacia e la coerenza delle disposizioni da esso recate, finalizzate, senza alcun intento punitivo per le categorie interessate, alla necessaria liberalizzazione di taluni settori produttivi e, in generale, a superare la fase di stallo dell'economia italiana.
GASPARE GIUDICE (FI). Nel lamentare la gravità del metodo adottato reiteratamente dal Governo, il cui sistematico ricorso alla decretazione d'urgenza su materie di particolare rilevanza e delicatezza svilisce le prerogative del Parlamento e in particolare della Camera dei deputati, osserva che le disposizioni recate dal decreto-legge in discussione incidono negativamente sul tessuto economico e sociale del Paese. Preannunzia, quindi, l'orientamento contrario dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione ove non fossero accolte le proposte emendative presentate.
TOMMASO PELLEGRINO (Verdi). Nel ritenere che l'attuazione del provvedimento d'urgenza in discussione, sul quale il suo gruppo esprime un giudizio positivo, consentirà l'avvio di un concreto processo di modernizzazione del Paese, manifesta particolare apprezzamento per l'attenzione prestata alle esigenze di famiglie, donne e giovani; osservato, inoltre, che gli inqualificabili atti di violenza compiuti da esponenti di talune categorie professionali non hanno favorito la concertazione, richiama le condivisibili misure per la promozione della concorrenza, la tutela dei consumatori e la liberalizzazione di settori produttivi. Invita infine l'Esecutivo a mostrare particolare sensibilità alle esigenze della scuola, delle università, nonché delle piccole e medie imprese.
MAURIZIO LEO (AN). Paventati i deleteri effetti derivanti dagli interventi previsti in tema di aliquote IVA e, soprattutto di fiscalità sugli immobili, osserva che le modificazioni apportate dal Senato al testo del provvedimento d'urgenza in discussione hanno ingenerato ulteriore confusione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MAURIZIO LEO (AN). Rilevato, inoltre, che le richiamate disposizioni si pongono in contrasto con la vigente disciplina europea, lamenta il sostanziale incremento della pressione tributaria che grava sulle imprese. Ritiene infine vessatorie e controproducentiPag. VIIle misure prospettate al fine di contrastare l'evasione fiscale di talune categorie professionali.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
EMILIA GRAZIA DE BIASI (Ulivo). Osservato che le misure previste dal provvedimento d'urgenza in discussione rispondono ad esigenze profondamente avvertite nel Paese, ritiene che la politica economica del Governo debba privilegiare la promozione della cultura.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Pur concordando sulla necessità di procedere ad una politica di liberalizzazioni, superando le resistenze delle corporazioni e privilegiando gli interessi dei cittadini, giudica contraddittorie e sbagliate le misure recate dal decreto-legge in esame; lamenta quindi il fatto che il provvedimento d'urgenza in discussione, nel corso dell'iter al Senato, sia stato modificato a seguito delle proteste e dei conseguenti accordi raggiunti con alcune categorie professionali, osservando che un efficace piano di liberalizzazioni dovrebbe includere anche il settore energetico e quello delle ferrovie.
FRANCESCO NAPOLETANO (Com.It). Esprime l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, che risulta coerente con gli indirizzi di politica economica del Governo, pur rammaricandosi per la sostanziale impossibilità di introdurvi ulteriori miglioramenti. Rilevato che le disposizioni in esame consentiranno di superare le procedure di infrazione avviate in sede europea, osserva che il ricorso alla decretazione d'urgenza è giustificato dalla grave situazione dei conti pubblici, il cui risanamento viene perseguito dal Governo coniugandolo a misure per il rilancio dello sviluppo economico. Sottolinea infine che le misure di liberalizzazione contenute nel provvedimento d'urgenza consentiranno di migliorare l'efficienza dei servizi e di ridurne i costi per i cittadini.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Rilevato che la preannunziata posizione della questione di fiducia sul provvedimento d'urgenza in discussione dimostra ancora una volta la scarsa considerazione del Governo nei confronti dell'istituzione parlamentare, lamenta l'impostazione statalista delle previste misure fiscali, che penalizzeranno, in particolare, le piccole imprese. Nel ritenere altresì che le disposizioni in esame accentueranno il clima di sfiducia nei contribuenti, osserva che l'evasione fiscale potrebbe essere più opportunamente contrastata attraverso la semplificazione degli adempimenti e la riduzione delle complessiva pressione tributaria.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nel sottolineare, inoltre, che le misure di liberalizzazione avrebbero dovuto essere più coerenti ed estese anche a settori della pubblica amministrazione, stigmatizza il clamoroso ripensamento del Governo in merito alla possibilità di cumulo delle licenze per il servizio taxi.
CARLO COSTANTINI (IdV). Pur manifestando perplessità su talune disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, ne giudica condivisibili l'impianto e le finalità: ritiene, infatti, che esso rappresenti un vero e proprio punto di svolta dal quale prenderà avvio una fase di recupero del ritardo accumulato dall'economia italiana rispetto a quelle degli altri paesi europei. Manifestato, quindi, apprezzamento per la disponibilità mostrata dal Governo a dialogare con i rappresentanti delle categorie interessate dal decreto-legge, esprime rammarico per l'eccessiva cautela relativamente all'ambito di applicazione delle liberalizzazioni dei servizi pubblici ed auspica che il Governo dia un segnale forte in tale direzione.
FRANCO ADDOLORATO GIACINTO NARDUCCI (Ulivo). Sottolinea che il provvedimentoPag. VIIId'urgenza in discussione segna una vera e propria inversione di tendenza, introducendo misure di liberalizzazione per far fronte alla perdita di competitività del Paese e consentire un aumento del tasso di occupazione. Evidenziata altresì l'importanza delle disposizioni finalizzate alla lotta all'evasione fiscale, che potranno consentire un alleggerimento della generale pressione tributaria, esprime l'orientamento favorevole dei deputati del suo gruppo eletti nella circoscrizione Estero, pur auspicando la correzione, in sede di legge finanziaria, dalla norma di cui al comma 22, lettere a) e b), dell'articolo 36 del decreto-legge.
GIULIA COSENZA (AN). Lamenta il carattere parziale e frammentario del provvedimento in discussione, peraltro inopportunamente adottato con lo strumento della decretazione d'urgenza e senza un'adeguata concertazione con le parti sociali. Rilevato inoltre che il decreto-legge in esame tende a penalizzare il risparmio, sottolinea la necessità di adottare un programma organico a sostegno della competitività del Paese.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Osserva che, in coerenza con il programma elettorale dell'Unione, il provvedimento d'urgenza in discussione reca disposizioni volte a coniugare rigore e sviluppo, in un contesto di equità sociale; rileva inoltre che le prospettate misure di liberalizzazione consentiranno di garantire un'effettiva tutela dei consumatori ed un proficuo incremento della domanda interna e contribuiranno a rendere più efficace la strategia di contrasto dell'evasione fiscale. Esprime tuttavia preoccupazione per gli effetti di distorsione della concorrenza che potranno derivare dall'attuazione dell'articolo 13, preannunziando, al riguardo, la presentazione di appositi ordini del giorno.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede se sia prevista una sospensione della seduta.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 21,30.
La seduta, sospesa alle 20,55, è ripresa alle 21,30.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa notturna della seduta sono trentotto.
Si riprende la discussione.
PIETRO ARMANI (AN). Nel ritenere insussistenti i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza sotto il duplice profilo delle liberalizzazioni di settori produttivi e di correzione dell'andamento dei conti pubblici, lamenta il mancato ricorso alla concertazione relativamente a misure che interessano talune categorie produttive; osservato, inoltre, che una seria lotta all'evasione fiscale renderebbe necessaria l'introduzione di forme di contrasto di interessi tra le parti, sottolinea che l'elusione fiscale è favorita dalla farraginosità delle disposizioni vigenti in materia tributaria.
MASSIMO VANNUCCI (Ulivo). Manifestato apprezzamento per la portata storica delle innovative misure prospettate, condivide la scelta dell'Esecutivo di ricorrere allo strumento della decretazione d'urgenza; nel ritenere altresì essenziale procedere ad ulteriori riforme di carattere strutturale, esprime un orientamento favorevole alle disposizioni volte a favorire, in particolare, la concorrenza e la competitività, nonché l'azione di contrasto dell'evasione fiscale. Auspica, pertanto, la sollecita conversione in legge del decreto-legge in discussione.
Pag. IXMICHAELA BIANCOFIORE (FI). Nel lamentare che il cosiddetto decreto Bersani reca in maniera mistificatoria misure di liberalizzazione che celano il vero obiettivo di attuare disposizioni di stampo punitivo messe a punto dal viceministro Visco, preannunzia una ferma opposizione ad un provvedimento d'urgenza che giudica gravemente lesivo degli interessi dei cittadini. Rilevato altresì che le politiche di liberalizzazione dovrebbero essere concertate con le categorie interessate, invita l'Esecutivo e la maggioranza a prendere atto del senso di profonda sfiducia che si è diffuso nel Paese a pochi mesi dall'insediamento del Governo Prodi.
MARIA LEDDI MAIOLA (Ulivo). Sottolineata la necessità di attuare strategie di recupero a fronte della grave crisi strutturale del Paese, ritiene che le liberalizzazioni favoriscano il cittadino consumatore e la competitività del sistema. Rilevato, quindi, che il provvedimento d'urgenza in discussione reca misure che potranno favorire, tra l'altro, la crescita dell'economia nazionale, ne auspica la conversione in legge.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Nel lamentare l'assoluta mancanza di sensibilità istituzionale del Governo, che ha inteso sottrarsi al confronto sul decreto-legge in discussione, ritiene che le disposizioni di stampo dirigistico da esso recate penalizzino in misura selettiva talune categorie produttive, peraltro in assenza di una precisa indicazione dei vantaggi che ne deriveranno per i consumatori. Nel ritenere inoltre ingiustificato il ricorso alla decretazione d'urgenza, invita l'Esecutivo a chiarire se intenda instaurare un dialogo con l'opposizione al fine di apportare modifiche migliorative al testo del provvedimento, sul quale manifesta comunque l'orientamento contrario dei deputati del suo gruppo.
LAURA RAVETTO (FI). Rilevato che le prospettate misure di liberalizzazione celano l'intendimento di perseguire una politica fiscale di stampo vessatorio, segnatamente a danno di categorie sociali tradizionalmente contigue all'area politica moderata, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione presenti palesi profili di illegittimità costituzionale, nonché elementi che si pongono in contrasto con la disciplina comunitaria e con la normativa nazionale vigente in tema di tutela della concorrenza e della riservatezza. Lamentata inoltre la mancata attuazione di riforme di carattere strutturale, tra l'altro per il settore farmaceutico e, più in generale, per quello sanitario, manifesta la netta contrarietà del suo gruppo alla conversione in legge del decreto-legge, ove il testo non sia radicalmente modificato.
ANTONIO MISIANI (Ulivo). Manifesta un convinto orientamento favorevole alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione, che, sebbene perfettibile, si inscrive nel quadro di un condivisibile processo di liberalizzazione dei mercati volto a tutelare gli interessi generali dei consumatori a scapito di rendite e privilegi di stampo corporativo.
PAOLA FRASSINETTI (AN). Osservato preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione non presenta i requisiti richiesti dall'articolo 77 della Costituzione e dalla legge n. 400 del 1988, lamenta che non è stato seguito il metodo della concertazione con le categorie interessate, evidenziando l'intento punitivo delle misure di contrasto all'evasione fiscale, in particolare nei confronti dei liberi professionisti e dei lavoratori autonomi. Manifesta pertanto l'orientamento contrario del suo gruppo alla conversione in legge del decreto-legge.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta, avvertendo che sono state presentate le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Lo Presti n. 2,Pag. XElio Vito n. 3, Antonio Pepe n. 4, Contento n. 5, D'Alia n. 6 e Moffa n. 7, che saranno discusse e votate in altra seduta.
In morte dell'onorevole Giovanni Meo Zilio.
PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Giovanni Meo Zilio, recentemente scomparso.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 1o agosto 2006, alle 9.
(Vedi resoconto stenografico pag. 119).
La seduta termina alle 23,45.