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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 35 di martedì 1 agosto 2006
Pag. IIIPRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 9,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono cinquanta.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 741, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 223 del 2006: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale (approvato dal Senato) (A.C. 1475).
PRESIDENTE. Riprende la discussione sulle linee generali.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in discussione non contribuirà al rilancio dell'economia, osserva che le misure di liberalizzazione da esso recate appaiono ingiustificatamente vessatorie per talune categorie professionali; giudica non condivisibili, in particolare, le modifiche apportate al sistema tariffario relativo alle prestazioni legali, le disposizioni concernenti la distribuzione di farmaci e quelle prospettate al fine di contrastare l'evasione fiscale.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
ANTONIO ROTONDO (Ulivo). Osserva che le misure di liberalizzazione contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, comporteranno una maggiore tutela del potere d'acquisto dei consumatori ed un aumento della competitività delle imprese, creando conseguentemente nuove opportunità di lavoro. Richiama quindi le disposizioni finalizzate al finanziamento delle infrastrutture, al contenimento della spesa pubblica ed alla lotta all'evasione fiscale, che consentiranno all'economia del Paese di uscire da un lungo periodo di stagnazione.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Esprime un giudizio critico sulle misure per la lotta all'evasione fiscale contenute nel provvedimento in discussione, ricordando che il tema era stato oggetto di particolare attenzione da parte del precedente Governo; lamenta inoltre la mancata concertazione con le parti sociali ed in sede parlamentare nell'elaborazione del testo.
Pur condividendo, in linea di principio, le politiche di liberalizzazione, non ritiene adeguate le misure a tal fine previste nel decreto-legge in esame, che a suo avviso avrebbe dovuto porsi soprattutto l'obiettivo di un ampliamento dell'offerta.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Evidenziato il carattere sostanzialmente dilatorio oltre che demagogico degli interventi svolti da deputati dell'opposizione, giudicaPag. IVcondivisibili le misure di liberalizzazione prospettate dal provvedimento d'urgenza in discussione che, oltre a favorire la concorrenza e la competitività, coniugando rigore e sviluppo, garantiranno un'effettiva tutela dei consumatori.
NICOLA CRISCI (Ulivo). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in discussione è coerente con gli indirizzi di politica economica delineati nel DPEF, condivide la scelta di promuovere, mediante interventi di carattere strutturale, la concorrenza e la liberalizzazione di taluni mercati, salvaguardando così gli interessi dei consumatori; invita pertanto il Governo a proseguire lungo la strada intrapresa, segnatamente con riferimento ai sistemi bancario e tariffario.
LUCA BELLOTTI (AN). Paventati i deleteri effetti derivanti dall'attuazione del decreto-legge in discussione per il settore agroalimentare, ritiene particolarmente ingiustificate le prospettate forme di liberalizzazione del comparto della panificazione, in relazione al quale auspica l'accoglimento di un apposito ordine del giorno di cui preannunzia la presentazione da parte di deputati del suo gruppo.
EMANUELE SANNA (Ulivo). Osserva che il decreto-legge in discussione risponde all'improcrastinabile esigenza di adottare misure eque e rigorose, al fine di addivenire ad una efficace razionalizzazione delle spese, di contrastare l'evasione fiscale e di liberalizzare taluni settori, nel generale interesse dei consumatori. Sottolinea, quindi, la necessità che il Governo individui, in particolare, ulteriori soluzioni legislative per salvaguardare e valorizzare la professione di farmacista, all'interno delle linee di indirizzo tracciate dal provvedimento d'urgenza in esame, sul quale manifesta un orientamento favorevole.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede, ai sensi dell'articolo 44 del regolamento, la chiusura della discussione sulle linee generali.
Sulla richiesta di chiusura della discussione intervengono i deputati ANTONIO LEONE (FI), contro, e ANTONELLO FALOMI (RC-SE), a favore.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la proposta di chiusura della discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Ricorda che, ai sensi del comma 2 dell'articolo 44 del regolamento, dopo che è stata deliberata la chiusura della discussione ha facoltà di parlare un deputato per ciascuno dei gruppi che ne facciano richiesta.
MARIO VALDUCCI (FI). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in discussione suscita perplessità anche all'interno della maggioranza, lamenta che non si è seguito il metodo della concertazione con le categorie interessate dalle misure di liberalizzazione. Sottolinea, altresì, che per tutelare gli interessi dei consumatori e favorire la competitività si sarebbe dovuto più opportunamente intervenire sulla rete di distribuzione delle cooperative. Osservato inoltre che le disposizioni per il contrasto dell'evasione fiscale colpiscono unicamente i cittadini che svolgono attività di lavoro autonomo, auspica la reiezione di un disegno di legge di conversione che potrà determinare il declino dell'economia nazionale.
MASSIMO NARDI (DC-PS). Sottolinea preliminarmente come le proposte emendative dell'opposizione non rivestano carattere ostruzionistico, ma tendano unicamente al miglioramento del testo. Pur manifestando l'orientamento favorevole del suo gruppo alle politiche di liberalizzazione, evidenzia gli aspetti non condivisibili del provvedimento in discussione, che determina, tra l'altro, in alcuni settori un esproprio delle competenze delle regioni. Esprime, in particolare, un giudizio critico sulle misure concernenti la vendita dei farmaci da banco.
Pag. VDOMENICO ZINZI (UDC). Osserva che le norme in materia fiscale del decreto-legge in esame si pongono in contrasto con lo statuto del contribuente, senza peraltro incidere sulle anomalie esistenti nel sistema tributario. Esprime quindi l'orientamento contrario del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, le cui disposizioni presentano, tra l'altro, profili di incostituzionalità.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Espresso preliminarmente un giudizio critico sul metodo seguito dal Governo nell'elaborazione del provvedimento d'urgenza in discussione, che non è stato preceduto dalla necessaria concertazione, evidenzia come le norme in materia di liberalizzazione penalizzino soprattutto i ceti medi, senza incidere invece sui grandi monopoli, sottolineando altresì che le misure per il risanamento dei conti pubblici produrranno solo effetti limitati.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Rilevato che il provvedimento d'urgenza in discussione si pone l'obbiettivo di favorire la ripresa economica e di avviare il risanamento dei conti pubblici attraverso interventi di carattere strutturale, in un contesto di equità sociale, ritiene che la lotta all'evasione fiscale, quale massima distorsione della concorrenza, richieda l'utilizzo di strumenti innovativi che non devono intendersi come vessatori nei confronti dei contribuenti. Osservato quindi che le misure previste dal decreto-legge in discussione sono volte principalmente a tutelare il cittadino consumatore e costituiscono solo il presupposto di un'effettiva politica di liberalizzazioni, auspica che si riesca ad instaurare un proficuo e serio confronto con l'opposizione sui provvedimenti in materia di liberalizzazioni già all'esame delle competenti Commissioni parlamentari, invitando a valutare l'opportunità di rafforzare il ruolo del Parlamento nella disamina dei rilevanti temi inerenti alla concorrenza ed al mercato.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15,30.
La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 15,30.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantadue.
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Ricorda che sono state presentate le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Lo Presti n. 2, Elio Vito n. 3, Antonio Pepe n. 4, Contento n. 5, D'Alia n. 6 e Moffa n. 7.
ROBERTO COTA (LNP). Illustra la questione pregiudiziale Maroni n. 1, lamentando preliminarmente l'assenza dei requisiti prescritti dall'articolo 77 della Costituzione; nel ritenere, inoltre, che le disposizioni in tema di contrasto dell'evasione fiscale in realtà favoriscano tale fenomeno, sottolinea l'eterogeneità delle materie disciplinate dal decreto-legge in discussione, giudicato lesivo dell'autonomia degli ordini professionali.
ANTONINO LO PRESTI (AN). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 2, nonché le questioni pregiudiziali Antonio Pepe n. 4, Contento n. 5 e Moffa n. 7, sottolineando che gli interventi strutturali recati dal decreto-legge in esame non hanno carattere d'urgenza. Rileva altresì che le misure previste dal provvedimento in esame realizzano un finto liberismo, che cela l'intento di collettivizzare determinati settori economici, sottolineando il carattere punitivo delle disposizioni concernenti i liberi professionisti.
Pag. VIDONATO BRUNO (FI). Illustra la questione pregiudiziale Elio Vito n. 3, lamentando l'insussistenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza prescritti dall'articolo 77 della Costituzione e dalla legge n. 400 del 1988; richiama, inoltre, i profili di palese illegittimità costituzionale che inficiano gli articoli 2, 3, 28 e, soprattutto, 19 del decreto-legge in esame.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 6, sottolineando che il decreto-legge in esame presenta profili di illegittimità costituzionale in riferimento - oltre che all'articolo 77 - agli articoli 71 e 72 della Carta fondamentale, in merito ai quali si configura un eccesso di potere di iniziativa legislativa. Osservato altresì che nel provvedimento d'urgenza sono state attribuite alla competenza statale materie che, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, rientrano nella potestà legislativa esclusiva delle regioni, auspica l'approvazione della sua questione pregiudiziale.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Giudica infondate, a nome di tutti i gruppi della maggioranza, le argomentazioni addotte a sostegno delle questioni pregiudiziali presentate, sottolineando il carattere sistematico delle misure di liberalizzazione di settori produttivi, nonché il generale perseguimento della finalità di rilancio dell'economia nazionale.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede al Governo se ritenga di dover intervenire in merito a taluni problemi rimasti insoluti nel testo del provvedimento d'urgenza, con riferimento, tra l'altro, alle retribuzioni degli esperti dei tribunali dei minori.
ITALO BOCCHINO (AN). Chiede una sospensione della seduta per consentire al Governo di fornire i chiarimenti richiesti dal deputato Violante.
PRESIDENTE. Ritiene si debba comunque procedere alla votazione delle questioni pregiudiziali presentate.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Lo Presti n. 2, Elio Vito n. 3, Antonio Pepe n. 4, Contento n. 5, D'Alia n. 6 e Moffa n. 7.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, espresso stupore per la scarsa considerazione mostrata nei confronti dei rilievi formulati dal deputato Violante, manifesta disponibilità a ritirare gran parte degli emendamenti presentati ove il Governo e la maggioranza accogliessero talune proposte emendative migliorative del testo del decreto-legge in esame.
ELIO VITO (FI). Si associa alle considerazioni del deputato La Russa, auspicando che il Governo e la maggioranza accedano all'ipotesi di modificare il testo del decreto-legge in esame.
ANDREA GIBELLI (LNP). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati La Russa e Elio Vito, chiede che il Governo fornisca chiarimenti in merito alla questione sollevata dal deputato Violante; ritiene inoltre che, alla luce della situazione politica determinatasi, l'Esecutivo dovrebbe rassegnare le dimissioni.
DARIO FRANCESCHINI (Ulivo). Nel ritenere utile che il Governo fornisca risposta alla questione posta dal deputato Violante, sottolinea il carattere strumentale degli interventi dei deputati dell'opposizione, volti ad ostacolare il buon andamento dei lavori parlamentari. Ritiene pertanto che l'Assemblea debba procedere nell'esame del provvedimento d'urgenza.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Giudicata lesiva della dignità della Camera la pretesa che essa si limiti a ratificare decisioni assunte presso l'altro ramo del Parlamento, invita il Presidente a tutelare il ruolo dell'istituzione da lui presieduta.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Nell'associarsi alla richiesta del deputato Franceschini affinché il Governo dia risposta alla questione sollevata dal deputatoPag. VIIViolante, richiama l'Assemblea alla correttezza istituzionale dei rapporti tra maggioranza ed opposizione.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Nel condividere le considerazioni svolte dai deputati dell'opposizione, lamenta l'assoluta indisponibilità della maggioranza a modificare il testo del provvedimento d'urgenza in discussione. Invita inoltre il Governo a fornire chiarimenti in merito alla questione posta dal deputato Violante.
PRESIDENTE. Premesso che la Presidenza ha correttamente posto in votazione le questioni pregiudiziali presentate, lasciando successivamente impregiudicata la possibilità che il Governo fornisse un'eventuale risposta sulla questione di merito posta dal deputato Violante, ricorda che la stessa Presidenza ha inteso creare le condizioni affinché la Camera, ove fosse prevalso un orientamento in tal senso, potesse modificare il testo del provvedimento d'urgenza in esame.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Assicura preliminarmente l'impegno del Governo a valutare con attenzione la questione posta dal deputato Violante e ad accogliere un eventuale ordine del giorno in materia. Giudica inoltre inevitabile, nelle condizioni date, il ricorso alla questione di fiducia (Commenti - Numerosi deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale e della Lega Nord Padania escono dall'aula).
Ricordate altresì le modifiche già apportate al testo nel corso dell'iter al Senato, sottolinea l'incompatibilità delle proposte emendative dell'opposizione con le finalità perseguite dal provvedimento d'urgenza in discussione.
A nome del Governo, pone quindi la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Lamenta che il reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza ed alla posizione della questione di fiducia, in particolare, su provvedimenti di carattere ordinamentale, rischia di innescare un corto circuito democratico e di determinare il sostanziale svilimento del ruolo del Parlamento.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Sottolinea che la totale indisponibilità del Governo ad accettare un dialogo con l'opposizione deriva dalla situazione straordinaria dovuta all'assenza di una chiara maggioranza al Senato.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Nel ritenere che il Governo non intenda realmente instaurare un proficuo confronto con l'opposizione, evidenzia il grave vulnus costituzionale rappresentato dalla posizione della questione di fiducia sul testo di un provvedimento d'urgenza privo di copertura finanziaria.
PRESIDENTE. Avverte che, a seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, la Conferenza dei presidenti di gruppo è immediatamente convocata per definire l'organizzazione del seguito del dibattito.
Sospende quindi la seduta.
La seduta, sospesa alle 17,35, è ripresa alle 19,05.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunica le determinazioni assunte a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, con particolare riferimento al prosieguo dell'iter del disegno di legge di conversione n. 1475 (vedi resoconto stenografico pag. 76).
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Avverte che, a norma dell'articolo 116 del regolamento, comePag. VIIIcostantemente interpretato dalla Presidenza su conforme parere della Giunta per il regolamento, potranno ora intervenire i presentatori per l'illustrazione dei rispettivi emendamenti.
PIETRO RAO (Misto-MpA). A nome dei deputati della sua componente politica, lamenta il fatto che, a seguito della posizione della questione di fiducia, non è stato possibile svolgere un dibattito approfondito sulle disposizioni del provvedimento d'urgenza concernenti la distribuzione dei farmaci, modificandole nel senso proposto da un suo emendamento.
PRESIDENTE. Preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento per l'illustrazione degli emendamenti presentati, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.
Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Sollecita la risposta ad un atto di sindacato ispettivo da lui presentato.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 2 agosto 2006, alle 15.
(Vedi resoconto stenografico pag. 78).
La seduta termina alle 19,15.