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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 49 di lunedì 9 ottobre 2006
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 15.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 settembre 2006.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono quarantotto.
Sull'ordine dei lavori.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Ricorda che ieri si è celebrata la giornata in ricordo delle vittime sui luoghi di lavoro.
PRESIDENTE. Ritiene che la Presidenza della Camera saprà individuare l'occasione per attribuire la giusta rilevanza alla importante ricorrenza segnalata.
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 260 del 2006: Funzionalità dell'Amministrazione della pubblica sicurezza (A.C. 1704).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur), Relatore. Osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione, di cui illustra il contenuto, si è reso necessario per assicurare la permanenza in servizio di agenti ausiliari della Polizia di Stato che sarebbero stati altrimenti congedati e che, svolgendo compiti operativi sul territorio, sono assolutamente indispensabili per la funzionalità dell'Amministrazione della pubblica sicurezza, anche ai fini dell'attività di contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata. Auspica infine che il Governo provveda quanto prima a porre fine a tali forme di precarietà e che si possa incrementare lo stanziamento a tal fine previsto dal disegno di legge finanziaria.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Richiamate le finalità del provvedimento d'urgenza in discussione, assicura che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito per fornire ulteriori chiarimenti e rassicurazioni.
KHALED FOUAD ALLAM (Ulivo). Nell'esprimere condivisione sui contenuti del provvedimento d'urgenza in esame, richiama l'assoluta rilevanza dell'attività svolta dalle forze di sicurezza nell'azione di contrasto al terrorismo, auspicando una migliore pianificazione dei loro organici, al fine di renderne più efficace l'azione.
JOLE SANTELLI (FI). Pur condividendo le finalità del provvedimento d'urgenza in discussione, lamenta la riduzione degli stanziamenti a favore dell'Amministrazione della pubblica sicurezza prevista dal disegno di legge finanziaria per il 2007, che mette a rischio la presenza dello Stato sul territorio.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.Pag. IV
Rinvia quindi il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione delle mozioni La Loggia n. 1-00029 e D'Alia n. 1-00037: Iniziative volte a far proseguire le procedure per realizzare il ponte sullo stretto di Messina.
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Avverte altresì che sono state presentate le ulteriori mozioni Diliberto n. 1-00039 e Franceschini n. 1-00040, vertenti sul medesimo argomento dei documenti iscritti all'ordine del giorno: saranno pertanto discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
ANGELINO ALFANO (FI). Illustra la mozione La Loggia n. 1-00029, invitando il Governo a riconsiderare l'intendimento di non dare seguito alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, che consentirebbe grandi opportunità di sviluppo non solo per la Sicilia, ma per tutto il Meridione.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Illustra la sua mozione n. 1-00037, ricordando preliminarmente la strategica rilevanza, per il sistema europeo dei trasporti, del ponte sullo stretto di Messina; rilevato, inoltre, che attente valutazioni circa la fattibilità tecnica e la convenienza economico-sociale dell'opera sono già state positivamente compiute, invita l'Esecutivo a chiarire i propri intendimenti, atteso che l'articolo 14 del provvedimento d'urgenza in materia fiscale, attualmente all'esame della Camera, dispone la modificazione dell'assetto della società Stretto di Messina, destinando ad altri interventi infrastrutturali parte delle risorse necessarie alla realizzazione del predetto ponte.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Illustra la mozione Diliberto n. 1-00039, ricordando che il Governo ha reiteratamente manifestato l'intenzione di non procedere alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, ritenendo prioritaria la realizzazione di altri interventi, tra l'altro volti a superare le condizioni di isolamento delle regioni meridionali; richiamati, inoltre, gli elementi di forte criticità della predetta opera, ribadisce che il suo gruppo auspica che l'Esecutivo confermi in modo chiaro la determinazione di abbandonare il progetto relativo al ponte sullo stretto.
ANTONIO ROTONDO (Ulivo). Illustra la mozione Franceschini n. 1-00040, sottolineando il carattere demagogico e strumentale delle motivazioni addotte dall'opposizione a sostegno della necessità di far proseguire le procedure per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina; osserva quindi che il Governo ha opportunamente deciso di sospenderle in assenza di un chiaro piano economico-finanziario nel quale inserire l'opera.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Richiamate le molteplici ragioni che sanciscono il carattere strategico del ponte sullo stretto di Messina, prospetta l'opportunità che il Governo fornisca chiarimenti circa la destinazione alternativa delle risorse finanziarie per la realizzazione di altre opere ritenute prioritarie per il Mezzogiorno.
LUIGI FEDELE (FI). Sottolinea il carattere non ideologico delle ragioni che militano a favore delle realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, che rappresenta una tappa indispensabile per lo sviluppo economico del Mezzogiorno; ricorda peraltro che sono già state accertate la compatibilità ambientale e la fattibilità tecnica dell'opera.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (Ulivo). Richiamati i risultati deludenti conseguiti dal precedente Esecutivo nel settore delle grandi opere pubbliche, ritiene che la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina non costituisca una priorità per la Sicilia e per il Mezzogiorno,Pag. Vche hanno bisogno soprattutto di infrastrutture stradali, di opere idriche, nonché del potenziamento del sistema portuale ed aeroportuale. Sottolinea inoltre il pesante impatto ambientale che la realizzazione della predetta opera determinerebbe per il territorio interessato.
MARCO BELTRANDI (RosanelPugno). Rilevato che le pur valide ragioni esposte nelle mozioni La Loggia n. 1-00029 e D'Alia n. 1-00037 non sono sufficienti per considerare prioritaria la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, si riserva di decidere il voto da esprimere sui documenti di indirizzo anche sulla base delle valutazioni del Governo e delle considerazioni che saranno svolte nel corso del dibattito.
FRANCESCO PIRO (Ulivo). Giudica pienamente condivisibile l'orientamento del Governo che, non considerando prioritaria la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, ha ritenuto di destinare i fondi disponibili alla realizzazione di altre opere pubbliche in Calabria e in Sicilia; reputa infatti preferibile promuovere lo sviluppo dei collegamenti attraverso interventi di potenziamento del sistema portuale ed aeroportuale e dei servizi logistici, anche in considerazione dei costi elevati e delle conseguenze in termini di impatto ambientale che deriverebbero dalla eventuale realizzazione del ponte sullo stretto.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Ritiene che la questione della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina non debba essere affrontata in termini ideologici, ma vada inquadrata in un più ampio progetto di modernizzazione del sistema infrastrutturale del Paese, segnatamente di quello ferroviario del Meridione.
GUIDO DUSSIN (LNP). Manifestato l'orientamento favorevole del suo gruppo agli atti di indirizzo presentati dall'opposizione, ritiene che il Governo debba procedere alla realizzazione di tutte le opere infrastrutturali ritenute strategiche per il Paese, senza penalizzare quelle che interessano le regioni del Nord.
MARILINA INTRIERI (Ulivo). Ritiene che la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina non rappresenti una priorità, a differenza di altre opere infrastrutturali veramente essenziali per favorire lo sviluppo del Meridione.
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Ricorda che la sua parte politica si è da sempre dichiarata fermamente contraria alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina a causa del devastante impatto che avrebbe su uno dei più delicati e ricchi ecosistemi del Mediterraneo; paventato quindi il rischio dello sconvolgimento del tessuto urbano delle aree in cui verrebbero aperti i cantieri, auspica al contrario la realizzazione di opere infrastrutturali veramente utili per il Mezzogiorno, fra le quali il potenziamento delle autostrade marine e l'ammodernamento della rete ferroviaria.
BASILIO GERMANÀ (FI). Ricordata la contraddittorietà delle posizioni assunte, in particolare, dal Presidente del Consiglio e dal Vicepresidente del Consiglio Rutelli circa la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, richiama i positivi effetti che deriverebbero dalla sua realizzazione.
PIETRO RAO (Misto-MpA). Esprime amarezza per le strumentali argomentazioni addotte da deputati della maggioranza - segnatamente da quelli di origine siciliana - a sostegno della tesi pregiudizialmente contraria alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
TOMMASO CASILLO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture. Ricordato che il Governo, fin dal suo insediamento, ha evidenziato di non considerare prioritaria la realizzazione del ponte sullo stretto diPag. VIMessina, attesa l'esiguità delle risorse finanziarie disponibili, fornisce chiarimenti circa il nuovo assetto prospettato per la Stretto di Messina Spa con il decreto-legge in materia fiscale, attualmente all'esame della Camera, rilevando che la scelta compiuta consentirà l'attuazione di un programma di opere infrastrutturali necessarie per lo sviluppo del Paese, con particolare riferimento alle regioni Sicilia e Calabria.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale: Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte (A.C. 193 ed abbinate).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
MARCO BOATO (Verdi), Relatore. Osservato che il testo unificato in discussione è volto ad escludere qualsiasi riferimento alla pena di morte nella Carta fondamentale, auspica che sul provvedimento si registri un'ampia convergenza tra i gruppi parlamentari.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GIORGIA MELONI
MARCO BOATO (Verdi), Relatore. Rileva altresì che l'introduzione di tale modifica al quarto comma dell'articolo 27 della Costituzione è coerente con un sentimento di avversione alla pena capitale, sempre più diffuso anche in ambito internazionale.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Esprime, a nome del Governo, vivo apprezzamento per il contenuto del testo unificato in discussione, del quale sottolinea il grande rilievo giuridico e culturale; auspica, quindi, la sollecita approvazione del provvedimento, che consentirà, tra l'altro, la ratifica del Protocollo n. 13 allegato alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, relativo all'abolizione della pena di morte in ogni circostanza.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al testo unificato in discussione, la cui auspicabile approvazione avrà un rilevante impatto culturale e politico; sottolinea, in particolare, le conseguenze che ne potranno derivare in politica estera, soprattutto nei rapporti con i paesi nei quali è ancora prevista la pena di morte, nonché per l'avvio di un serio confronto interno sul tema delle vittime di reati.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Osserva preliminarmente che il testo unificato in discussione costituisce un elemento simbolico, ma importante, di coerenza interna al nostro ordinamento, prevedendo l'eliminazione dalla Costituzione dell'unica previsione, sia pure solo teorica, di possibile ricorso alla pena di morte. Sottolinea quindi la necessità di pervenire ad un pronunciamento a favore della moratoria universale delle esecuzioni capitali, auspicando che il sostegno del Governo italiano ad una risoluzione delle Nazioni Unite in materia non sia vincolato ad un preventivo consenso in ambito europeo.
JOLE SANTELLI (FI). Ricordato che la civiltà giuridica italiana ha da sempre negato il diritto dello Stato a condannare i cittadini alla pena capitale, auspica che il Governo si impegni più concretamente sul piano internazionale per l'abolizione della pena di morte.
SIMONE BALDELLI (FI). Dichiara di condividere le finalità del testo unificato inPag. VIIdiscussione, ritenendo che la questione relativa all'abolizione della pena di morte in paesi nei quali è prevista non possa essere scissa dalla necessaria tutela dei diritti civili.
FRANCESCO ADENTI (Pop-Udeur). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al testo unificato in discussione, che si richiama alla più alta tradizione giuridica italiana ed appare coerente con il processo in atto a livello internazionale volto ad affermare i principi democratici e la tutela dei diritti umani.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE). Nell'auspicare che nella legislatura in corso si riesca finalmente a modificare l'articolo 27 della Costituzione nel senso proposto dal testo unificato in discussione, di cui sottolinea il valore simbolico e culturale, invita il Governo ad un impegno più stringente a favore di una moratoria internazionale sulla pena di morte, che appartiene ad una concezione primitiva e punitiva della giustizia.
MARISA NICCHI (Ulivo). Rilevato che il provvedimento in discussione, escludendo in modo assoluto l'applicabilità della pena capitale, supera contraddizioni insite nel vigente testo dell'articolo 27 della Costituzione, osserva che in tal modo l'Italia garantisce piena attuazione al nuovo Protocollo n. 13 allegato alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo; auspica infine che l'iter parlamentare del testo unificato possa concludersi nel corso della presente legislatura.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
MARCO BOATO (Verdi), Relatore. Nel ringraziare i deputati intervenuti ed il rappresentante del Governo per il fattivo contributo fornito, invita l'Esecutivo ad assumere con sollecitudine iniziative, in ambito internazionale, coerenti con gli impegni contenuti nell'atto parlamentare di indirizzo approvato il 27 luglio scorso.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Ribadisce l'impegno del Governo nella direzione auspicata dai deputati intervenuti nel dibattito.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 10 ottobre 2006, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 58).
La seduta termina alle 19,55.