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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 95 di lunedì 22 gennaio 2007
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
La seduta comincia alle 14.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 16 gennaio 2007.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono cinquanta.
Annunzio di petizioni.
RINO PISCITELLO (Ulivo), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 300 del 2006: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (A.C. 2114).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
SESA AMICI (Ulivo), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, soffermandosi, in particolare, sulle modifiche apportate al testo nel corso dell'iter in Commissione, anche in ottemperanza al parere espresso dal Comitato per la legislazione; rileva peraltro, più in generale, che andrebbe limitato il ricorso a provvedimenti di proroga di termini al fine di garantire l'attuazione di disposizioni legislative.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Manifesta preliminarmente apprezzamento per il fatto che nel corso dell'iter in Commissione il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione non sia stato ampliato con l'inserimento di disposizioni ulteriormente eterogenee, come troppo spesso è accaduto in passato, segnatamente nella scorsa legislatura. Pur esprimendo perplessità in merito al comma 6 dell'articolo 6, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza, che giudica complessivamente ragionevole.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Nel manifestare l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione, che, rispetto a quelli analoghi adottati in passato, mostra maggiore attenzione ai rilievi del Comitato per la legislazione, evidenzia l'eterogeneità del contenuto dei decreti-legge recanti proroga di termini, che divengono spesso vettori di normative microsettoriali o che rispondono ad esigenze delle pubbliche amministrazioni inserite nel corso dell'esame parlamentare, anche a causa della disomogeneità dei criteri di ammissibilità degli emendamenti tra la Camera ed il Senato.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Nell'esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dalla I Commissione, che ha consentito di rendere accettabile la struttura del provvedimento d'urgenza in discussione, rileva tuttavia che talune disposizioni da esso Pag. IVrecate, non rispondendo ai requisiti della necessità e dell'urgenza, potrebbero più opportunamente ed efficacemente essere esaminate nell'ambito della legislazione ordinaria, che risulta sostanzialmente svuotata dal frequente ricorso a provvedimenti d'urgenza come quello in discussione. Espresse quindi forti perplessità in ordine al comma 4 dell'articolo 6, che modifica il testo unico sull'immigrazione, preannunzia che il suo orientamento in sede di votazione finale dipenderà dall'esito dell'esame degli emendamenti.
GIUSEPPE MORRONE (Pop-Udeur). Osserva preliminarmente che il contenuto del decreto-legge in discussione, a differenza di analoghi provvedimenti adottati in passato, si caratterizza per una maggiore omogeneità, anche grazie al lavoro svolto dalla I Commissione. Nel sottolineare, quindi, taluni elementi di novità presenti nel provvedimento d'urgenza in esame, preannunzia con convinzione il voto favorevole del suo gruppo sul relativo disegno di legge di conversione.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Manifestato apprezzamento per il lavoro svolto in Commissione nel corso dell'iter del provvedimento d'urgenza in discussione, pur giudicando condivisibile ed opportuno prorogare i termini previsti da talune disposizioni legislative, esprime dubbi e perplessità sulla sospensione delle procedure concorsuali relative al rinnovo degli incarichi di direttore degli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche, di cui al comma 5 dell'articolo 1, che auspica possa essere modificato.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Pur ritenendo pienamente giustificabile il ricorso a provvedimenti d'urgenza volti a prorogare termini previsti da disposizioni legislative, osserva che il decreto-legge in discussione reca talune norme non precipuamente afferenti a proroghe di termini; nel manifestare quindi un orientamento favorevole alle disposizioni in materia di agricoltura di cui all'articolo 2, rileva che sarebbe stato opportuno rivolgere maggiore attenzione al settore della pesca; preannunzia pertanto la presentazione di proposte emendative.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Nel ringraziare i deputati intervenuti per il contributo fornito, manifesta la disponibilità del Governo a valutare il merito di proposte emendative - talune delle quali presentate dallo stesso Esecutivo - ulteriormente migliorative del testo del provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente sotto il profilo della qualità della legislazione: al riguardo, auspica altresì, più in generale, l'assunzione delle iniziative necessarie a garantire più efficaci forme di coordinamento tra i due rami del Parlamento.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,15, è ripresa alle 16,30.
Discussione delle mozioni Volontè n. 1-00071, Bertolini n. 1-00073, Fabris n. 1-00075, Gasparri n. 1-00076, Maroni n. 1-00077 e Villetti n. 1-00078 in tema di famiglia.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Bonelli n. 1-00080 e Migliore n. 1-00081, vertenti sul medesimo argomento dei documenti iscritti all'ordine del giorno: saranno pertanto discusse congiuntamente.
Avverte altresì che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UDC). Illustra la mozione Volontè n. 1-00071 (Nuova formulazione), sottolineando preliminarmente l'insostituibile funzione sociale svolta dalla famiglia fondata sul matrimonio. Osservato che il numero delle persone conviventi è decisamente esiguo rispetto a quello delle coppie sposate, sottolinea che i diritti dei singoli e dei figli nati fuori dal matrimonio sono già adeguatamente tutelati dalla legislazione vigente, rilevando altresì che le convivenze tra persone dello stesso sesso hanno funzione diversa da quella della famiglia fondata sul matrimonio.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Illustra la mozione Bertolini n. 1-00073, ricordando che il programma della Casa delle libertà sottolinea il valore della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, come sancito dalla Costituzione e dalla giurisprudenza costituzionale, che ha riconosciuto alla famiglia legittima dignità superiore. Osservato che i diritti individuali delle persone conviventi sono ampiamente riconosciuti nell'ordinamento vigente, manifesta la disponibilità del suo gruppo a discutere di un loro eventuale ampliamento, qualora fosse realmente necessario. Sottolinea quindi che la mozione Bertolini n. 1-00073 impegna il Governo a non adottare iniziative legislative o amministrative che comportino l'equiparazione della famiglia legittima alla convivenza, rilevando che qualsiasi introduzione, anche surrettizia, del riconoscimento legislativo della convivenza contrasterebbe con l'articolo 29 della Costituzione.
SANDRA CIOFFI (Pop-Udeur). Illustra la mozione Fabris n. 1-00075, osservando che il suo gruppo ha voluto presentare una propria mozione sulla materia in discussione per chiarire in maniera inequivocabile la propria posizione contraria a qualsiasi iniziativa legislativa che comporti l'equiparazione giuridica della coppia di fatto alla famiglia legittima, nonché la parificazione delle convivenze omosessuali a quelle eterosessuali. Auspica altresì che ogni iniziativa legislativa in materia di regolamentazione delle coppie di fatto sia affidata al più ampio e libero confronto parlamentare.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Illustra la sua mozione n. 1-00076, lamentando il fatto che la legge finanziaria per il 2007 non prevede concrete misure a sostegno della famiglia; si dichiara peraltro fermamente contrario a qualsiasi iniziativa, legislativa o regolamentare, che comporti l'equiparazione tra le unioni di fatto e la famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio, assunte al solo fine di dare seguito alle pressioni provenienti dall'ala più radicale della maggioranza che sostiene il Governo, sottolineandone gli effetti disgregatrici della civile convivenza.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Illustra la mozione Villetti n. 1-00078, osservando che uno Stato laico non può sottrarsi all'obbligo di riconoscere giuridicamente le diverse forme di convivenza in cui i cittadini decidono di organizzare la propria vita, senza peraltro modificare la vigente disciplina del matrimonio e senza equiparare i componenti l'unione di fatto ai coniugi.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Illustra la mozione Bonelli n. 1-00080, sottolineando l'infondatezza delle obiezioni mosse al prospettato riconoscimento di diritti sociali connessi ad unioni di carattere non matrimoniale; nel ritenere altresì essenziale garantire adeguate forme di tutela ai rapporti solidaristici fondati su vincoli di natura non matrimoniale, invita il Governo a presentare con sollecitudine un disegno di legge volto a regolamentare le unioni civili.
TITTI DE SIMONE (RC-SE). Illustra la mozione Migliore n. 1-00081, lamentando preliminarmente l'approccio ideologico e strumentale con il quale viene generalmente affrontato il tema della famiglia; invita quindi l'Esecutivo a presentare un disegno di legge che disciplini i rapporti connessi a convivenze di fatto, anche in Pag. VIriferimento alle coppie omosessuali, in modo coerente con la giurisprudenza costituzione e con la normativa vigente nei principali paesi europei.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Ricordata la giurisprudenza costituzionale e le norme legislative che riconoscono le coppie di fatto, sottolinea la necessità di regolamentare rapporti consolidati e fondati su vincoli affettivi.
ENZO CARRA (Ulivo). Giudicate convincenti le mozioni Volontè n. 1-00071 (Nuova formulazione) e Fabris n. 1-00075, ritiene che in tema di rapporti familiari ciascun parlamentare dovrebbe esprimere il proprio orientamento secondo coscienza; ricorda altresì che l'articolo 29 della Costituzione prevede uno specifico riconoscimento per la famiglia fondata sul matrimonio.
ANTONIO MEREU (UDC). Sottolineata l'esigenza di opporsi a chi vorrebbe mettere in discussione il ruolo centrale della famiglia quale nucleo fondante della società, manifesta il proprio sostegno alla famiglia tradizionale fondata sulla procreazione di figli.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Nell'auspicare un confronto sereno sulle tematiche relative ai patti civili di solidarietà, che eviti soluzioni frettolose e pasticciate, ritiene non si possa procedere ad una equiparazione totale tra unioni di fatto e istituto matrimoniale. Nel ringraziare il ministro Bindi per l'impegno profuso sulle tematiche in discussione, auspica la presentazione di un disegno di legge governativo che contemperi senza ideologismi le diverse posizioni espresse nel confronto parlamentare.
FRANCO GRILLINI (Ulivo). Sottolineato l'ampio consenso dell'opinione pubblica sui patti civili di solidarietà, rileva che in Europa ben venti paesi hanno approvato leggi in materia di riconoscimento delle coppie di fatto, anche omosessuali. Ritiene infine che bisognerebbe riconoscere il diritto degli individui di scegliere come disciplinare le proprie relazioni affettive.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Espresso apprezzamento per il fatto che il Parlamento svolga un dibattito su un argomento importante e molto sentito dall'opinione pubblica, osserva che il suo gruppo chiede al Governo un sostegno serio e concreto alla famiglia fondata sul matrimonio, ritenendo comunque doveroso per il legislatore garantire il riconoscimento dei diritti individuali delle persone che hanno costituito una coppia di fatto.
FRANCA BIMBI (Ulivo). Ricordato che la normativa vigente non prevede più palesi discriminazioni tra unioni more uxorio e unioni familiari, osserva che l'unione di fatto viene spesso intesa come una premessa del matrimonio, con il quale non appare quindi configgere. Rileva altresì che il rilevante incremento del numero delle unioni di fatto deve indurre il legislatore ad introdurre una regolamentazione che preveda il riconoscimento di particolari diritti alle persone che ne fanno parte, come indicato dal programma elettorale dell'Unione.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Ritiene che i temi connessi all'istituto familiare non dovrebbero essere oggetto di contrapposizioni di carattere ideologico.
FRANCESCO MARIA GIRO (FI). Sottolineata l'opportunità di difendere il valore della famiglia senza peraltro ledere diritti individuali, ritiene che le problematiche di carattere etico dovrebbero essere affrontate con cautela e sobrietà; richiama, quindi, l'alto senso di responsabilità mostrato dal suo gruppo sul tema oggetto dei documenti di indirizzo in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Pag. VIIROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
PRESIDENTE. Rinvia quindi il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 19,20, è ripresa alle 19,30.
Discussione del disegno di legge di ratifica S. 1179: Convenzione sulla protezione e la promozione delle diversità delle espressioni culturali (approvato dal Senato) (A.C. 2081).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
UMBERTO RANIERI (Ulivo), Relatore. Rileva preliminarmente che il disegno di legge di ratifica in discussione recepisce i principi proclamati nella Dichiarazione universale adottata dall'UNESCO nel 2001, in base alla quale, il concetto di diversità culturale è elevato al rango di patrimonio comune. Auspica quindi la sollecita approvazione del provvedimento in discussione.
DONATO DI SANTO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Auspica l'approvazione del disegno di legge di ratifica in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante il contingentamento dei tempi relativi alle comunicazioni del ministro della giustizia, previste per la seduta di domani, sarà pubblicato in calce al resoconto della seduta odierna.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 23 gennaio 2007, alle 10:
(vedi resoconto stenografico pag. 62).
La seduta termina alle 19,45.