Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

Dopo la conclusione del primo programma adottato in materia di libertà, sicurezza e giustizia dal Consiglio europeo di Tampere del 1999, il Consiglio europeo, nella riunione del 5 novembre 2004, ha adottato un nuovo programma pluriennale per il rafforzamento dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell’Unione europea, il cosiddetto programma dell’Aja.

Il 2 giugno 2004 la Commissione ha presentato una comunicazione di bilancio del programma quinquennale di Tampere (COM(2004)401), nella quale notava che, pur essendo stati realizzati sostanziali progressi nella maggior parte dei settori individuati, il livello di ambizione iniziale del programma è stato limitato da costrizioni di tipo istituzionale e talvolta anche da un consenso politico insufficiente.

Una comunicazione della Commissione, “Il programma dell'Aja: dieci priorità per i prossimi cinque anni - Partenariato per rinnovare l'Europa nel campo della libertà, sicurezza e giustizia” (COM(2005)184), definisce un piano d’azione per concretizzare gli obiettivi e le priorità del programma.

La comunicazione individua dieci aree sulle quali, secondo la Commissione, dovrebbero essere concentrati gli sforzi nei prossimi cinque anni e contiene un calendario per l'adozione del pacchetto di politiche e iniziative europee in materia.

Le aree individuate sono le seguenti: diritti fondamentali e cittadinanza; lotta al terrorismo; istituzione di un sistema comune di asilo; gestione dell’immigrazione; integrazione dei migranti; frontiere interne, frontiere esterne e visti; tutela della privacy e della sicurezza nella condivisione di informazioni; lotta alla criminalità organizzata; sviluppo di uno spazio giudiziario penale e civile europeo; condivisione di responsabilità e solidarietà tra Stati membri.

Entro il 1° novembre 2006 (data inizialmente prevista per l’entrata in vigore del Trattato costituzionale, il cui processo di ratifica è attualmente sospeso), il Consiglio europeo, su proposta della Commissione, effettuerà una valutazione dei progressi realizzati e adotterà le integrazioni necessarie al programma.

La Commissione presenterà inoltre relazioni annuali sull’attuazione del programma dell’Aja. Tali relazioni verranno sottoposte al Consiglio, al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali.

Di seguito si fornisce una sintesi delle principali misure previste dal programma dell’Aja del Consiglio e dal piano d’azione, in attuazione dei quali, alla data del 31 marzo 2006, la Commissione ha complessivamente presentato circa venti proposte di atti legislativi comunitari.

Diritti fondamentali e cittadinanza dell'Unione

In questo settore l’obiettivo è quello di garantire lo sviluppo di politiche in grado di controllare e promuovere il rispetto dei diritti fondamentali e di migliorare l'esercizio dei diritti che la cittadinanza europea conferisce ai cittadini dell'Unione

A tal fine, il 30 giugno 2005, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento e una proposta di decisione relative all’istituzione di un’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione europea (COM(2005)280), finalizzata a creare a livello di Unione europea un centro di expertise sulle questioni relative ai diritti fondamentali. La Commissione è impegnata in particolare a tutelare i diritti dei minori e a combattere la violenza contro le donne.

Lotta al terrorismo

Il rafforzamento della sicurezza dell’Unione ha acquisito particolare urgenza alla luce degli attentati terroristici del settembre 2001 negli Stati Uniti e di Madrid del marzo 2004.

La prevenzione e il contrasto del terrorismo sono considerati elementi chiave del programma. A breve termine, dovranno essere attuate le misure previste nella dichiarazione del Consiglio europeo del 25 marzo 2004 e nel piano d’azione dell’UE per la lotta contro il terrorismo. Verrà inoltre garantita protezione ed assistenza alle vittime del terrorismo. Come previsto dal programma, il Consiglio del 2 dicembre 2005 ha approvato una strategia e un piano d’azione per combattere la radicalizzazione e il reclutamento delle organizzazioni terroristiche.

Dal 1º gennaio 2005 una “cellula comune” del Consiglio dell'UE fornisce al Consiglio stesso analisi strategiche della minaccia terroristica basate sulle informazioni trasmesse dai servizi di sicurezza e di intelligence degli Stati membri e dall’Europol.

Politica in materia di asilo

In materia di asilo l’obiettivo è l'instaurazione, entro il 2010, di una procedura comune e di uno status uniforme per i cittadini di paesi terzi che hanno ottenuto l'asilo o che, necessitando di protezione internazionale pur non potendo ottenere il beneficio dell'asilo, hanno ottenuto una protezione sussidiaria. Il regime sarà basato sulla piena applicazione della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati e degli altri trattati pertinenti. In tale contesto la Commissione presenterà uno studio sul trattamento comune delle domande di asilo all'interno dell'Unione. Uno studio distinto esaminerà l'opportunità e la fattibilità del trattamento comune delle domande di asilo all'esterno del territorio dell'UE.

La Commissione svilupperà programmi di protezione regionali dell’UE nel quadro di un partenariato con i paesi terzi interessati ed avvierà programmi pilota di protezione.

Immigrazione

La novità più rilevante è la decisione di applicare, dal 1° gennaio 2005, la procedura legislativa ordinaria - basata sulla codecisione con il Parlamento europeo e la maggioranza qualificata per le decisioni in seno al Consiglio dei ministri - per le misure concernenti la libertà di circolazione dei cittadini dei paesi terzi, l’immigrazione illegale nonché il soggiorno irregolare, compreso il rimpatrio. Per quanto riguarda l'immigrazione legale, si applica ancora (fino all’entrata in vigore del Trattato costituzionale) la procedura  che comporta la consultazione del PE e le decisioni del Consiglio assunte all’unanimità.

A partire dalla primavera del 2005 la Commissione è tenuta ad integrare il tema della migrazione nei documenti di strategia nazionali e regionali e a presentare un programma politico in materia di migrazione legale che comprenda le procedure di ammissione; sarà perseguito un maggiore coordinamento fra le politiche nazionali di integrazione e quelle dell'UE e verranno stabiliti i principi fondamentali comuni in materia.

Per approfondimenti su tale tema si rinvia al capitolo Immigrazione, asilo e cittadinanza.

Integrazione dei migranti

L’obiettivo è quello di definire un quadro europeo in materia di integrazione mirante a garantire il rispetto dei valori europei, nonché a ribadire la non discriminazione.

Controllo delle frontiere

Il Consiglio e la Commissione sono invitati ad attuare una serie di misure per offrire un aiuto agli Stati membri con frontiere esterne lunghe o problematiche, o che debbano affrontare circostanze particolari e impreviste. Non è prevista la creazione di un corpo europeo di guardie di frontiera di cui sarà valutata la fattibilità, facendo seguito agli studi già effettuati su impulso della Presidenza italiana. Verrà inoltre istituita una politica in materia di allontanamento e rimpatrio basata su norme comuni.

L'elaborazione di una politica dei visti efficace dovrebbe essere agevolata grazie al sistema di informazione sui visti (VIS) in via di realizzazione. A tale scopo, occorrerà intensificare la cooperazione fra gli Stati membri per creare centri comuni di trattamento delle richieste di visto, che potrebbero rappresentare un primo passo verso l'allestimento di un futuro servizio consolare europeo comune.

Gli identificatori biometrici saranno integrati nei documenti di viaggio, nei visti, nei permessi di soggiorno, nei passaporti dei cittadini dell'UE e nei sistemi d'informazione e verranno predisposte norme minime per le carte d'identità nazionali.

Condivisione delle informazioni

In questo ambito si mira ad ottenere un giusto equilibrio fra sicurezza e tutela della privacy in sede di scambio di informazioni fra autorità giudiziarie e di polizia.

Dal 1º gennaio 2008 lo scambio di informazioni di questo tipo dovrebbe essere disciplinato tenendo conto del principio di disponibilità: in base a tale principio, un ufficiale di uno Stato membro può richiedere le informazioni di cui necessita ad un altro Stato membro, che è tenuto a trasmettergliele per i fini dichiarati.

Lotta alla criminalità organizzata

Per contrastare la criminalità organizzata verrà elaborata ed attuata una strategia che comprenderà misure destinate a migliorare la conoscenza del fenomeno e a potenziare la prevenzione, l'attività investigativa e la cooperazione di polizia all'interno dell'Unione, sfruttando appieno le potenzialità di Europol e di Eurojust (v. scheda Disciplina di attuazione di Eurojust).

La strategia dovrà altresì privilegiare un'intensa cooperazione con i paesi terzi e con le organizzazioni internazionali.

Cooperazione giudiziaria in materia penale e in materia civile

Si prevede di completare l'attuazione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni penali deciso a Tampere. In particolare, per instaurare la fiducia reciproca si punta a ravvicinare vari aspetti del diritto procedurale penale (principio del ne bis in idem, regime probatorio, sentenze contumaciali etc.) ed a istituire norme minime.

Il Consiglio esaminerà, alla luce delle proposte della Commissione, l'ulteriore sviluppo dell'Eurojust.

Il completamento entro il 2011 dell'attuazione del programma di misure sul reciproco riconoscimento costituisce la priorità dei prossimi anni in materia di cooperazione giudiziaria civile. Verrà inoltre effettuato un riesame del funzionamento degli strumenti recentemente adottati in materia di cooperazione giudiziaria civile in vista della preparazione di nuove misure.

In materia di diritto contrattuale, la qualità della vigente e futura normativa dell'UE dovrebbe essere migliorata con misure di consolidamento, codificazione e razionalizzazione degli strumenti giuridici in vigore e con la definizione di un quadro comune di riferimento.

Condivisione di responsabilità e solidarietà tra Stati membri

Al fine di definire, anche in termini di risorse finanziarie, i concetti di corresponsabilità e solidarietà fra Stati membri, la Commissione ha presentato i programmi-quadro Sicurezza e protezione delle libertà (COM(2005)124-1), Diritti fondamentali e giustizia (COM(2005)122-1) e Solidarietà e gestione dei flussi migratori (COM(2005)123-1), che stabiliscono gli strumenti politici e finanziari nei rispettivi settori per il periodo 2007-2013.