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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,11).
(Dichiarazioni del sindaco di Verona in merito all'intenzione di sostituire nel suo ufficio municipale la fotografia del Presidente della Repubblica Napolitano con quella dell'ex Presidente della Repubblica Pertini - n. 2-00614)
PRESIDENTE. L'onorevole Fogliardi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00614 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
GIAMPAOLO FOGLIARDI. Signor Presidente, signor sottosegretario, come illustrato nell'interpellanza, il sindaco di Verona, Flavio Tosi, appena giurato, ha dichiarato di voler sostituire la foto delPag. 42Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con la foto dell'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, comunicando di avere, tre o quattro giorni fa, già effettuato l'ordine presso l'Istituto poligrafico dello Stato, e l'episodio è stato puntualmente verificato ieri, in quanto il sindaco ha proceduto, proprio nella giornata di ieri, alla sostituzione. La notizia, come si potrà immaginare, ha avuto larga eco su tutti i maggiori quotidiani di stampa nazionali e, ad avviso degli interroganti, ciò crea grave offesa all'istituzione della Presidenza della Repubblica, quale simbolo dell'unità della nazione.
L'interpellanza pone il quesito se non si ritenga opportuno attivarsi affinché sia garantito il rispetto dell'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000, n. 121.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Alessandro Pajno, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO PAJNO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, nei giorni scorsi, dalla stampa locale e nazionale, si è appresa la notizia che il neoeletto sindaco di Verona Flavio Tosi, esponente della Lega Nord, all'atto del suo insediamento avrebbe manifestato l'intendimento di procedere, nell'ambito di una serie di modifiche all'arredo del suo studio municipale, a sostituire la foto dell'attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con quella raffigurante l'ex Capo dello Stato Sandro Pertini.
Secondo quanto riportato dalla stampa, il sindaco Flavio Tosi avrebbe già richiesto all'Istituto poligrafico dello Stato l'invio del ritratto del Presidente Pertini. Al riguardo, comunico che il prefetto di Verona, nella mattinata di ieri, appresa la notizia dell'episodio, ha contattato telefonicamente per chiarimenti il sindaco Tosi. Nella circostanza il prefetto, dopo aver richiamato la normativa che disciplina l'esposizione del ritratto del Capo dello Stato e, in particolare, l'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000, n. 121, ha rappresentato, pure in assenza di un obbligo specifico di legge, l'inopportunità dell'iniziativa, che sembra essere in contrasto con i principi generali del nostro ordinamento, che conferiscono al Capo dello Stato in carica la prerogativa di simbolo dell'unità nazionale.
Lo stesso amministratore, invitato ad un momento di riflessione, si è riservato di far conoscere le proprie definitive determinazioni in proposito. Ritengo utile, altresì, far presente che, come è noto, l'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 121 del 2000, nell'elencare gli uffici pubblici all'interno dei quali devono essere esposte la bandiera italiana ed europea ed il ritratto del Capo dello Stato, non annovera gli uffici degli enti locali, per i quali l'articolo 12 del medesimo regolamento rinvia alla rispettiva autonomia normativa.
Anche in presenza della non obbligatorietà dell'affissione del ritratto del Presidente della Repubblica all'interno della stanza del sindaco, l'iniziativa sembra contrastare con le prassi protocollari, che non consentirebbero di affiggere ritratti diversi da quello del Capo dello Stato in carica. Faccio altresì presente che non risulta che allo stato l'autorità giudiziaria abbia aperto un fascicolo processuale sull'episodio.
PRESIDENTE. L'onorevole Fogliardi ha facoltà di replicare.
GIAMPAOLO FOGLIARDI. Signor Presidente, prendo atto della risposta del sottosegretario, ma desidero evidenziare due aspetti, che ritengo debbano essere sottolineati.
Anzitutto, e in ogni caso, la gravità del fatto che, se unito a quanto accaduto in questa Assemblea la scorsa settimana ad opera dei deputati leghisti, dimostra la considerazione che questi esponenti politici hanno delle istituzioni repubblicane nelle loro massime espressioni, quali appunto il Presidente della Repubblica e la Camera dei deputati.
Si discute in questi giorni della crisi della politica, del messaggio distorto che giunge ai cittadini e degli esempi trasmessi.Pag. 43Non vi è ombra di dubbio che soprattutto tali fatti concorrono a minare fortemente la credibilità della politica e le basi fondamentali delle istituzioni repubblicane.
Infine, sottolineo un secondo aspetto: il sindaco Tosi, appena eletto, aveva dichiarato di voler essere il sindaco di tutti i veronesi. Sia pure con qualche perplessità, ne avevamo preso atto, rispettosi del consenso popolare.
Oggi, però, disconoscendo il Presidente della Repubblica, simbolo dell'unità nazionale del Paese, il sindaco Tosi si smentisce da solo e si degrada a rappresentante di una sola parte dei veronesi, una parte che è forse già inferiore al numero di quanti lo hanno votato.