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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative in materia di controlli sull'attività dei dipendenti pubblici e sanzioni disciplinari previste dall'articolo 27 del nuovo contratto collettivo di lavoro dei dipendenti statali - n. 3-01158)
PRESIDENTE. L'onorevole Contento ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01158, concernente iniziative in materia di controlli sull'attività dei dipendenti pubblici e sanzioni disciplinari previste dall'articolo 27 del nuovo contratto collettivo di lavoro dei dipendenti statali (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1), di cui è cofirmatario.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, nei giorni scorsi diversi Ministri dell'attuale Governo hanno fatto un gran parlare del desiderio di restituire efficienza alla pubblica amministrazione e di distinguere i dipendenti che svolgono la loro attività correttamente dai cosiddetti «fannulloni». Peccato, però, che soltanto qualche giorno dopo, appariva un articolo sulla stampa nazionale che conteneva una precisazione, relativa alla sottoscrizione diPag. 54un contratto collettivo di lavoro per le amministrazioni centrali, in cui l'agenzia di rappresentanza, sostanzialmente, stabiliva che le sanzioni disciplinari, relative ai comportamenti volti ad eludere i sistemi di rilevamento elettronico della presenza e ad alterare i fogli di presenza dei dipendenti, non fossero più sanzionati con il licenziamento senza preavviso, ma paradossalmente, con una breve sospensione. Chiediamo al riguardo chiarimenti al Governo.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, non corrisponde al vero che il nuovo contratto nazionale dei dipendenti pubblici abbia ridotto le sanzioni disciplinari previste per chi elude i sistemi di rilevazione elettronica della presenza o altera i fogli di presenza. Con il nuovo contratto, anzi, si è creata una sanzione autonoma, che non richiede l'accertamento preliminare della sussistenza di un reato e che comporta la sospensione dal servizio per un periodo da undici giorni a sei mesi, mentre la recidiva determina il licenziamento del pubblico dipendente. Ovviamente, se accertato, il reato di truffa comporterà, comunque, il licenziamento e ciò in virtù dell'articolo 13 del precedente contratto, che è tuttora vigente e non è stato modificato.
Ricapitolando, quindi, il comportamento illecito del dipendente comporterà: se non vi è reato la sospensione e in caso di recidiva il licenziamento. Se vi è reato, ovviamente accertato in via definitiva, il licenziamento anche se, in ipotesi, il dipendente fosse stato già sanzionato dal punto di vista disciplinare.
Come si vede il sistema previsto è finalizzato a rendere certo l'intervento sanzionatorio a prescindere dalla rilevanza penale del comportamento e ciò si è reso necessario in conseguenza della più recente giurisprudenza. Occorre anche precisare che il nuovo contratto prevede l'inasprimento delle sanzioni in caso di atti ingiuriosi, minacciosi o violenti nei confronti degli utenti o di altri dipendenti e di nuove norme relative ai procedimenti cautelari, che consentiranno all'amministrazione di procedere alla sospensione dal servizio anche oltre i termini attualmente previsti.
Concordo, infine, con le considerazioni svolte nell'interrogazione in esame relative alla necessità di inserire tali misure in una complessiva opera di riforma dei processi di funzionamento della pubblica amministrazione. Il Governo è impegnato in tale azione, sia sul piano amministrativo sia legislativo. In tale ambito dovrà essere affrontato anche il tema degli incarichi dirigenziali attribuiti a soggetti estranei all'amministrazione, nel senso richiamato nell'interrogazione, ossia di un limite nel loro uso, circoscritto a posizioni apicali dell'amministrazione centrale dello Stato. Tuttavia, è bene precisare su tale punto che è stata una legge, approvata nella scorsa legislatura, la n. 145 del 2002, ad estendere il contingente degli incarichi esterni dal 5 al 10 per cento per i dirigenti di prima fascia e dal 5 all'8 per cento per quelli di seconda fascia.
È bene precisare, infine, che le norme del contratto nazionale richiamate nell'interrogazione non si applicano al personale dirigenziale e che comunque, lo ripeto, il Governo condivide la necessità di limitare l'accesso ai soggetti estranei a ruoli dell'amministrazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Contento ha facoltà di replicare.
MANLIO CONTENTO. Signor Ministro, rimango esterrefatto perché chi ha confezionato la sua risposta ha sostanzialmente mentito ed eluso la domanda. In sostanza, sulla base del contratto collettivo citato, che ha modificato il sistema sanzionatorio-disciplinare, chi si reca al lavoro senza firmare o modifica gli elementi relativi alla presenza sul luogo di lavoro, viene oggi sanzionato con l'applicazione di una sanzione limitata, che non è più il licenziamento.Pag. 55
Lei, signor Ministro, ha fatto riferimento anche alla terza recidiva. Ma si rende conto, signor Ministro? Per rischiare il licenziamento si dovrebbe ripetere tre volte tale violazione? La verità è che, purtroppo, il Governo non ha tenuto in alcuna considerazione la denuncia della Corte dei conti contenuta in una relazione sulla gestione dei procedimenti disciplinari, ove si evidenzia perfettamente che le sanzioni previste dai contratti collettivi esistono sulla carta, ma, attraverso meccanismi parasindacali e conciliativi, l'esito edittale e fisiologico viene spesso aggirato e vanificato. Legga, signor Ministro, questa relazione! Ci sono casi di dipendenti condannati, ma ancora in servizio. Invece di dare al Paese un segnale di severità nei confronti di tali comportamenti, voi fate esattamente il contrario!
Noi, signor Ministro, auspichiamo un unico procedimento disciplinare: quello degli elettori, perché appena voteranno, gli amici e i governi dei fannulloni sicuramente se ne dovranno andare immediatamente. Verranno licenziati e senza preavviso (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)!