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Si riprende la discussione (ore 18,21).
(Ripresa discussione sulle linee generali - A.C. 1808)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in quest'aula non ho sentito parlare di un aspetto fondamentale, ossia del principio di slittamento e del principio di trascinamento della spesa. Sono due principi che il centrodestra ha adottato continuamente. Infatti, nel luglio 2006, abbiamo dovuto realizzare una manovra correttiva; e il decreto-legge che ci apprestiamo a convertire in legge sulla detraibilità dell'IVA, nonché il provvedimento collegato sulla fiscalità non sono altro che dei rimedi che il centrosinistra ha dovuto adottare per riparare alla situazione di déb|$$|Axacle creata dal centrodestra.
In quest'aula, ho dimostrato, con i conti alla mano, che il Governo Berlusconi ha indebitato il paese di oltre 500 miliardi di euro. Circa l'ammontare totale del debito pubblico, tra il momento in cui è entrato in carica il Governo Berlusconi ed il momento in cui ha lasciato la differenza è di oltre 300 miliardi di euro. Inoltre, vi sono cinque punti di azzeramento dell'avanzo primario; aggiungendo il resto, che è costituito dall'ulteriore cartolarizzazione dei beni pubblici, ci accorgiamo, cari colleghi e signor Presidente, con una somma algebrica dimostrabile da dati ufficiali, che il Governo Berlusconi ha creato un milione di miliardi di nuovo debito pubblico.
Quindi, purtroppo, abbiamo avuto questa funzione-antifunzione di squilibrio dei conti pubblici, dovuta al trascinamento e allo slittamento.
Cari colleghi, chi impediva al Governo Berlusconi di assumere un provvedimento che recepisse la sentenza oggi in discussione che all'epoca era in itinere? Se il Governo Berlusconi avesse voluto effettivamente dare quel respiro e quello sviluppo alle piccole e medie imprese avrebbe potuto agire in tal senso. Ciò non è avvenuto e costituisce una delle eredità lasciate all'attuale esecutivo di centrosinistra.
Dunque, oggi, dobbiamo riparare ad una situazione catastrofica, e ci si viene a dire che, grazie all'aumento del gettito fiscale, avremmo potuto predisporre una finanziaria da 15 miliardi di euro! È un errore pazzesco, anzi i 35 miliardi sono insufficienti, perché poi ci si accorgerà che non sarà possibile rimanere al di sotto del 3 per cento e garantire uno sviluppo pari al 2 per cento. Probabilmente, riusciremo a realizzare l'equità di cui stiamo discutendo, ma sulle fasce basse e non su quelle medio-basse.
Occorrerebbe avere una visione più completa sia in termini di finanza pubblica sia in termini di macroeconomia. Questo modo di fare politica, nel quale il centrodestra deve sempre e comunque distruggere qualsiasi tesi sostenuta dal centrosinistra, distrugge la politica. Non mi vergogno ad affermare che, quando il centrodestra propone iniziative plausibili, io le approvo. Allora, non deve essere considerato scandaloso se un deputato del centrosinistra si permette di indicare al Governo una modalità diversa per fornire un servizio al paese. Infatti, se i dati della finanziaria non sono sufficienti a raggiungere una dimensione del deficit al di sotto del 3 per cento o non sono sufficienti a raggiungere uno sviluppo del 2 per cento, il deputato che indica la strada per raggiungerePag. 67tali obiettivi non lo fa di certo per ostacolare l'azione di Governo, ma per corroborarla.
Invece, qui vedo un muro contro muro. Ad esempio, gli slogan della destra: «Più tasse per tutti», mentre una volta si diceva: «Più tasse per Totti». Non dobbiamo dimenticare che partiamo da una situazione di finanza pubblica allo sbando. Il centrosinistra, con tutte le manovre e con tutti i decreti collegati, sta cercando di riportare la finanza pubblica sotto controllo, anche se probabilmente non sarà possibile raggiungere tali obiettivi. Quindi, dobbiamo fare in modo che in corso d'opera la cassetta degli attrezzi venga adeguata.
È vero che vi è stata una sentenza sfavorevole sull'IVA, ma vi è stata anche una sentenza favorevole da parte della Corte di giustizia, quella sull'IRAP, che ci sarebbe costata molto di più.
I riflessi di questa sentenza positiva non li vedo nelle previsioni. Vi erano centinaia di migliaia di aziende che, in attesa di quella sentenza, non pagavano l'IRAP e presentavano ricorso. Oggi quel gettito è importante e va valutato anche ai fini della legge finanziaria: quindi, abbiamo bisogno di un quadro macroeconomico e di finanza pubblica completo e complessivo. Questa è l'operazione che dobbiamo fare stasera e domani con la legge finanziaria, per trovare quei rimedi che siano funzionali e produttivi per il paese.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Vichi. Ne ha facoltà.
ERMANNO VICHI. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna del testo integrale del mio intervento.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.